“No, no, no, Kate.

Shhh.

Kate, please. Stay with me, Kate.

Don't leave me. Please. Stay with me, okay?

Kate... I love you.

I love you, Kate.”

Cosa ho pensato in quegli ultimi attimi?

A tuo padre, a tutte le persone che ti amano.

Al fatto che era tutta colpa mia.

No, non è vero.

Ho pensato solo a me. E a te.

Ai nostri momenti più belli.

Sono stato egoista. Ma era il momento.

Ti amo, Kate. Resta con me, ti prego.

È accaduto tutto in un attimo e non ho potuto fare nulla.

Vieni colpita dal proiettile.

Cadi a terra e mi chino su di te.

Continuiamo a guardarci, come quando i nostri sguardi si incatenano.

Una lacrima percorre la tua guancia.

Non so cosa fare.

Sapevo che era pericoloso.

Ho cercato di farti ragionare, ma non è servito a nulla.

E adesso penso solo che sia tutta colpa mia.

Non avrei mai dovuto riaprire il caso di tua madre.

Mai.

Non avrei mai dovuto intromettermi nella tua vita.

Mai.

Ma sono testardo.

Sono andato oltre il limite.

E se dovessi perderti...

Perché ti ho confessato tutto proprio adesso?

Forse non lo so nemmeno io.

Il nostro è un rapporto strano.

Scappiamo da quello che proviamo.

Abbiamo paura.

Ma chiunque attorno a noi sa e ammette ciò che c'è tra noi.

Eccetto noi.

Sono passati tre anni da quando ci siamo conosciuti.

E quel giorno non lo dimenticherò mai.

Soprattutto perché quel giorno ho capito che non sei come le altre.

Forte, protetta da una corazza.

Solo dentro sei vulnerabile, ma non lo dimostri.

Tre anni.

Ci siamo feriti a vicenda.

Ci siamo riavvicinati.

E allontanati di nuovo.

Ma ci rincontravamo, sempre e comunque.

Perciò... Kate, stay with me.

Note dell'”autrice”: Oggi solo poche parole, non è giornata.

È l'ultimo capitolo, purtroppo. -5! E forse ricomincia anche un'altra raccolta.

Sto lavorando ad una delle mie Shottine.

Over & Out.

Kia