L'ho scritta per una sfida, e nonostante non mi piaccia per niente la posto comunque... Grazie a chi ha letto e grazie a chi mi fa sapere cosa ne pensa :)

Avrebbe dovuto cercare Draco, ma era rimasta abbagliata come un coniglio davanti ad una lanterna dalla sorella che duellava. La vide combattere contro la signora Weasley, muoversi con la consueta, innata eleganza. L'aria nei polmoni di Narcissa sembrò mancare quando Bellatrix schernì la sua avversaria toccando l'unico tasto che avrebbe dovuto ignorare: mai, mai ricordare a una madre che combatte la situazione dei suoi figli dopo che morirà, riflettè con un'angosciosa stretta al cuore.
Impallidì e si afferrò convulsamente un lembo del mantello per bloccare il tremito delle sue mani, quando una maledizione sfiorò pericolosamente l'orecchio di sua sorella. Aveva sempre avuto la consapevolezza che la sua Bella sarebbe morta in quella guerra, ma saperlo in astratto e vederlo davanti ai propri occhi era così diverso...
La luce che le brillava nelle iridi era di ferrea, quasi folle volontà, la stessa di quando le aveva annunciato piena di gioia che si sarebbe unita ai Mangiamorte e avrebbe seguito il suo Signore. Narcissa aveva visto lo sguardo con cui la sorella lo guardava, lo stesso con cui ella stessa fissava la sorella: lo sguardo di una persona innamorata.
La donna che aveva amato di più nella sua intera vita stava per morire. L'angosciosa consapevolezza la invase, sottraendole la terra da sotto i piedi, quando la vide ridere, esaltata e bella come non mai. La Weasley la colpì con un incantesimo, in pieno petto, e Narcissa quasi ne sentì l'effetto su di sè; le iridi di Bella si dilatarono di comprensione e per un attimo parve di potervi scorgere autentico terrore.
Gli occhi grigi di Cissy incontrarono quelli neri della sorella, e per qualche secondo, o forse qualche secolo, rimasero agganciati come se staccarsi volesse dire morire, per entrambe.
Bellatrix cadde in una nuvola di vaporose vesti nere, e quando lei toccò il suolo, il cuore di Narcissa si spezzò. La fronte si coprì di un velo di sudore freddo, e un'unica, solitaria lacrima solcò la guancia pallida fino a giungere all'angolo delle labbra strette spasmodicamente per non lasciar sfuggire grida di dolore. Osservò a lungo quel viso rovinato da lunghi anni di sofferenze, che però lei ricordava nella piena perfezione, e quegli occhi vuoti di qualunque scintilla, che, freddi e spenti, fissavano il cielo finto che la sovrastava,
Il Signore Oscuro urlò, e Narcissa fu invasa da un fremito d'ira: lui, che l'aveva sempre usata come una trascurabile pedina nonostante fosse senza dubbio la più importante, lui che l'aveva spinta alla morte, lui che glie l'aveva portata via, strappata dal suo abbraccio per unirsi a quella schiera di folli.
- Madre, siete qui! - esclamò una voce spaventata.
- Sì Draco, cercavo te... Dov'eri? - chiese abbracciandolo, osservandolo per assicurarsi che fosse sano e salvo, momentaneamente invasa dal sollievo che le offuscò la mente.
- Ero nei Sotterranei, non volevo più combattere... -
- Va tutto bene adesso, non dovrai combattere mai più - rispose dolcemente lei. - Andiamo a cercare tuo padre, così possiamo tornare a casa.. E' stata una lunga notte. -
Con un ultimo sguardo verso la sorella che giaceva a terra, si allontanò da quel luogo di morte, asciugandosi la gota umida. Avrebbe avuto tempo per le lacrime, a casa.