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Autore: telesette    16/09/2011    2 recensioni
Trasformata in un cyborg letale dagli spietati membri del Lin Kuei, Kitana affronta Liu Kang in uno scontro all'ultimo sangue ma...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Questa è la settimana dell'educazione specializzata, dell'autismo, dell'ADHD (deficit di attenzione), della dislessia e il mese della sensibilizzazione. In onore di tutti i bambini che lottano ogni giorno per avere successo e di coloro che li aiutano. Grazie!

Cyber-Kitana

- Kitana ?!? - mormorò Liu Kang senza un filo di voce, non appena la vide davanti a sé. - Non… Non puoi essere tu…

Davanti a lui infatti era appena comparso un micidiale cyborg, creato dai Lin Kuei al solo scopo di uccidere i loro nemici dell’Earthrealm. Tuttavia, negli occhi tinti di rosso dell’androide, Liu Kang riconobbe colei che un tempo era la principessa di Edenia. All’inizio non volle crederci, non poteva crederci… Eppure non c’era alcun dubbio sul fatto che fosse lei: i Lin Kuei non costruivano “copie” interamente meccaniche, bensì ricombinavano il corpo della vittima prescelta per farla rinascere come killer artificiale e virtualmente imbattibile; una volta operata la trasformazione, il risultato era una marionetta interamente nelle mani dei suoi creatori; quest’ultima aveva il compito di uccidere indistintamente gli obiettivi e la sua volontà era pressoché nulla. Immaginando che i guerrieri terrestri avrebbero avuto dunque degli scrupoli ad affrontare la loro amica e compagna, i Lin Kuei avevano puntato tutto su Cyber-Kitana.

Kitana puntò il suo freddo sguardo su Liu Kang, mentre tutti i sensori nella sua testa registravano il monaco come obiettivo principale e nemico da abbattere. L’altro era talmente scioccato e confuso dalla sua vista che non si mise neppure in guardia.

- Kitana, sono io - provò a dire Liu Kang inutilmente. - Che cosa ti hanno fatto?

Per tutta risposta Kitana sollevò le braccia e, dalle protesi meccaniche che aveva ai polsi, uscirono delle lunghe lame che si aprirono a ventaglio. L’androide si mise dunque in posizione e, mentre i suoi occhi brillarono ancora più minacciosi, si lanciò all’attacco senza alcuna esitazione.
Liu Kang parò istintivamente il colpo di ventaglio con il rinforzo metallico su entrambi gli avambracci ma, a causa della sua esitazione, non si avvide del calcio che Kitana gli sferrò in pieno petto mandandolo a sbattere contro il muro. Senza perdere tempo, Kitana lanciò dunque il ventaglio contro la testa del monaco pronta a staccargliela di netto. Liu Kang si avvide appena in tempo del pericolo e scansò il colpo buttandosi a terra dopodiché, rotolando veloce su sé stesso, si rimise in piedi; Kitana riafferrò il ventaglio e lo seguì con lo sguardo, decisa a sferrare un ulteriore attacco. I suoi movimenti erano più lenti e prevedibili, rispetto alla guerriera originale che era, eppure Liu Kang si trovava comunque svantaggiato: naturalmente sapeva che quella non era più Kitana ma il suo cuore esitava comunque a colpirla; la sua mente era ottenebrata dai pensieri e dai ricordi che aveva di lei, perciò la sua lucidità non risultava presente al combattimento; d’altro canto la sua avversaria non si faceva certo altrettanti scrupoli. Si trattava di uno scontro all’ultimo sangue, non c’era modo di evitarlo.

- Kitana, per favore, ritorna in te - la supplicò Liu Kang, cercando di parare i colpi di lei come poteva. - Possono aver trasformato il tuo corpo e la tua mente, ma non il tuo cuore…

Purtroppo le parole di Liu Kang ottennero solo una violenta reazione: Kitana fece rientrare i ventagli negli avambracci e cominciò a sferrare pugni e calci ad una velocità impressionante; Liu Kang assorbì il suo impeto, chiudendosi momentaneamente in difesa, e le sferrò un calcio alle ginocchia per farle perdere l’equilibrio; tuttavia il cyborg si rimise in piedi con una capriola all’indietro e, dopo aver così schivato il pugno del monaco, gli assestò un micidiale colpo dall’alto che lo spedì a terra. In un attimo Kitana gli fu addosso, pronta a finirlo, ma riuscì solo a colpirlo di striscio con un calcio all’addome. Liu Kang si rialzò a fatica, con il volto pesto e sanguinante, ma non si diede ancora per vinto. Ancora un rapido scambio di pugni, parate e torsioni e il monaco afferrò entrambe le braccia di Kitana, accostando il proprio viso al suo.

- Ascoltami - esclamò tra i denti. - Lo so che puoi sentirmi, per questo ti prego… Non sono io il tuo nemico, lo vuoi capire?
- L’ordine è… uccidere!

Kitana proruppe quelle parole con voce fredda e metallica, probabilmente dovuta al sintetizzatore vocale che i Lin Kuei le avevano impiantato, e i suoi occhi brillarono intensi dello stesso colore del sangue. Il suo calcio fece piegare in due Liu Kang, costringendolo a lasciarle andare le braccia e, nello stesso momento, i ventagli uscirono nuovamente dai polsi. Uno di essi venne scagliato chiuso in avanti, in modo che si conficcasse profondamente nella spalla dell’avversario; Liu Kang urlò di dolore ma Kitana gli fu subito addosso, brandendo minacciosamente il secondo.

- Kitana, ti prego… Non farlo!

L’androide strinse gli occhi. Per un attimo sembrò quasi aver ritrovato in sé un piccolo barlume di coscienza, ma durò solo un istante. L’ordine che risuonava nella sua mente era lo stesso, ai suoi occhi Liu Kang appariva ora come un nemico sconfitto e il suo compito era quello di ucciderlo. Il ventaglio nella sua mano era pronto a staccare la testa dell’avversario con un taglio netto ma, guardandolo negli occhi, Kitana ebbe come una sorta di flashback… Improvvisamente il rosso che accendeva i suoi occhi scomparve e alcune immagini del passato si susseguirono una dopo l’altra: vide Outhworld, Edenia e il Regno della Terra; vide anche Shang Tsung, Shao Kahn e le sfide contro i guerrieri più letali del Mortal Kombat; riconobbe i volti di Jade, Sonya, Raiden e tutti coloro che avevano combattuto assieme a lei… E poi finalmente vide anche lui, l’eroe dell’Earthrealm, Liu Kang!
Subito prese coscienza di ciò che aveva fatto e di ciò che stava per fare, il sistema di controllo che agiva sul suo cervello cominciò a perdere la sua efficacia e lei riconobbe il volto dell’uomo che aveva amato negli occhi del nemico sconfitto.

- Liu Kang - esclamò.

Sentendola pronunciare il suo nome, il monaco parve sollevato.

- Grazie al cielo, stai cominciando a ricordare…

Ad un tratto però l’impulso elettrico nella sua testa si fece più forte. Kitana si portò le mani alle tempie, gemendo a causa del dolore, il sistema non intendeva abbandonare il controllo che aveva su di lei e cominciò ad aggredirla per piegare di nuovo la sua volontà. Vedendola in crisi, Liu Kang provò ad avvicinarsi per aiutarla ma Kitana lo spinse via in malo modo.

- Sta…Sta lontano da me, non avvicinarti, io…Io non riesco…a controllarmi…
- Resisti Kitana, non cedere - la supplicò Liu Kang. - La tua volontà è più forte di quella di una macchina, perché il tuo cuore è umano!

Di nuovo Kitana urlò, questa volta però sollevando il ventaglio e costringendo Liu Kang a spostarsi indietro per evitarlo. I suoi occhi si illuminarono nuovamente di rosso, segno che il sistema stava riattivando il programma originale, e lei fissò il monaco con lo stesso sguardo omicida di poco prima.

- Io devo… ucciderti - disse. - L’ordine è di uccidere tutti i nemici del Lin Kuei, è questo il mio compito!
- No invece - ribatté Liu Kang con veemenza. - Lascia che ti aiuti e insieme vedrai che…

Un rapido guizzo nell’aria e il monaco si ritrovò un profondo segno rosso nel palmo della mano aperta. Kitana sollevò il ventaglio dietro la testa, pronta a colpire nuovamente, e stavolta avrebbe mirato per uccidere.

- Kitana, ti supplico, ascoltami - Liu Kang sollevò lo sguardo implorante, con gli occhi pieni di lacrime. - So che sei ancora lì dentro, non permettere a qualcuno di dominare la tua mente!

Forse per il tono che aveva la sua voce, o forse perché il ricordo di lui non era ancora scomparso del tutto, Kitana tornò in sé ancora una volta. Purtroppo era consapevole di ciò che era diventata e, anche se il suo cuore continuava a ripeterle di non uccidere Liu Kang, sapeva di non poter ignorare l’ordine che le rimbombava in testa. Per un attimo, nonostante gli inespressivi lineamenti del cyborg, il monaco fu inspiegabilmente convinto che lei stesse “piangendo”… Ma prima che potesse fare o dire qualcosa per fermarla, Kitana approfittò di quel suo ultimo breve momento di lucidità per richiudere l’arma nella sua mano e conficcarsela nel petto.

- Kitana, no !!!

L’urlo straziante di Liu Kang, non appena la vide cadere all’indietro trafitta, si perse nell’aria. Improvvisamente cominciò a piovere e, dopo essersi inginocchiato accanto a lei, il monaco vide la luce negli occhi di Kitana affievolirsi mentre la vita la stava ormai abbandonando. Kitana aveva deciso di sacrificarsi, pur di non eseguire l’ordine che le era stato impartito, e tutto ciò che Liu Kang poteva fare per lei adesso era stare lì a guardarla morire.

- Liu… Kang…

Kitana mormorò quel nome in un soffio. Subito dopo la luce nei suoi occhi si spense, e l’unico rumore vicino a lei e Liu Kang rimase soltanto il fragore incessante della pioggia.

 

FINE

   
 
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