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Autore: kagome123    16/09/2011    9 recensioni
Sono passati 15 lunghi anni da quando Inuyasha, Kagome e i loro figli sono rimasti bloccati nel presente a causa dell'inaspettata chiusura del pozzo mangia ossa; ora Inuki e Kaori, ormai adolescenti, vivono, insieme alla loro famiglia, una vita normale tra i banchi di scuola. Ma le loro giovani vite saranno sconvolte da un avvenimento improvviso... Ed ecco voi il sequel di "Una nuova avventura"!! Nuove avventure e nuovi personaggi vi attendono. Cosa aspettate? Leggete e commentate numerosi!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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capitolo 27

Capitolo ventiseiesimo – Due padri molto gelosi


Era da poco passato mezzogiorno quando una voce famigliare attirò l'attenzione di Sango, intenta a lavare le fasciature del marito.

“Sango-chan! Sango-chan! Sei in casa? Porto grandi notizie!”

“Kagome-chan! Sei tu! Che ci fai da questa parte del pozzo? È forse successo qualcosa a Shiro?” Domandò la donna con tono preoccupato, mentre faceva accomodare l'amica all'interno della casa.

Kagome scosse la testa.
“Al contrario, Sango-chan! Tuo figlio si è svegliato poche ore fa.”

“Cosa? Davvero? Oh, sia ringraziato il cielo!” Disse, mentre calde lacrime di felicità le bagnavano il viso.

“Ho capito bene? Shiro si è svegliato?” Domandò Miroku, entrando zoppicante dalla stanza attigua.

Subito entrambe le donne si portarono vicino a lui per aiutarlo.

“Miroku-sama! Ma che fai? Non dovresti alzarti dal letto nelle tue condizioni!” Disse Kagome con tono preoccupato.

“Kagome-chan ha ragione, Miroku. Perché non mi hai chiamato? Avrei potuto aiutarti!” Continuò Sango, avvolgendo il braccio del marito intorno a sé.

Il monaco si portò imbarazzato una mano dietro la nuca.
“Mi dispiace ragazze ma ero sveglio e non ho potuto evitare di ascoltare i vostri discorsi. Ma ditemi, Kagome-sama: è vero quello che avete appena detto?”

La sacerdotessa annuì.
“Si. Tuo figlio si è svegliato, Miroku. Ha mangiato e ha persino fatto qualche passo. Certo, dovrà restare a riposo ancora per qualche tempo, ma almeno ora sappiamo che il suo corpo ha reagito perfettamente alle medicine che gli abbiamo somministrato.”

L'uomo si abbandonò ad un sospiro di sollievo per poi mettersi seduto.
“Grazie, Kagome-sama, per quello che avete fatto per mio figlio. Ve ne sarò eternamente grato.” Disse guardando la donna con occhi lucidi e chinando leggermente il capo.

Kagome sorrise.
“Non dire così, Miroku. Tu e Sango avete fatto lo stesso con i miei figli. Era il minimo che potessi fare per contraccambiare.”

Sango, incapace di trattenersi, abbracciò forte l'amica.
“Grazie, Kagome-chan. Grazie di tutto cuore.”

La sacerdotessa ricambiò l'abbraccio.
“Oh, dimenticavo. Vi ho portato qualche frammento, così potete venirlo a trovare quando volete. Potete portare anche i bambini e Ikkuko con voi. La mia casa è molto grande.”

Miroku ridacchiò.
“Sarà un po' difficile ma ci proveremo.”

“Dimmi, Kagome-chan. Era disorientato quando ha ripreso conoscenza?” Domandò Sango.

“Beh, si. Un po'. D'altronde, chiunque lo sarebbe se si ritrovasse improvvisamente in un luogo diverso da quello che è abituato a vedere. E poi, il suo sguardo mi ha ricordato molto il mio, quando attraversai per la prima volta il pozzo mangia ossa. Mi ha fatto davvero tenerezza!” Commentò ripensando a quel momento e ridacchiando leggermente.

“E Inuki e Kaori invece come stanno?” Domandò Miroku.

“Molto bene. Le loro ferite non erano molto gravi e si sono ripresi quasi subito, soprattutto Kaori che, da quel momento, non ha smesso per un solo attimo di allenarsi insieme al padre.”

“Vuole imparare ad usare Tessaiga, vero?” Domandò la sterminatrice.

“Già. Da quando è nata, questa è la prima volta che la vedo impegnarsi così seriamente in qualcosa. Immaginatevi che la sera è così stanca che si addormenta nei posti più impensabili!”

“Addirittura?”

Kagome annuì, ridacchiando leggermente.
“Per esempio ieri sera, quando sono salita al piano di sopra per controllare che tutte le luci fossero spente, Kaori stava dormendo inginocchiata ai piedi del letto di vostro figlio!”

Sango sgranò gli occhi.
“Davvero?”

“Oh, si! E non immagini minimamente a cosa ho assistito insieme ad Inuyasha la mattina dopo! Ahhh! Erano davvero carini quando si sono abbracciati!” Commentò con gli occhi che le brillavano e stringendo le mani dell'amica che la guardava nello stesso modo.

Miroku si abbandonò ad una risatina maliziosa.
“Ma guarda un po'! E Inuyasha? Come l'ha presa?”

“Beh... ecco... a dire la verità, non l'ha presa molto bene.” Disse con un enorme gocciolone sulla fronte, mentre riportava velocemente alla mente quel ricordo.


Inizio Flashback


Due colpi di tosse attirarono l'attenzione dei due ragazzi, facendoli voltare in direzione della porta.

Disturbiamo, ragazzi?” Domandò Kagome imbarazzata ma con un dolce sorriso in volto, entrando per prima nella stanza insieme al marito che fissava il giovane monaco con occhi di fuoco e ringhiando leggermente.

Notato ciò, istintivamente Shiro liberò Kaori dal suo abbraccio, cominciando a sudare freddo.

Mamma! Papà! Avete visto? Si è svegliato finalmente!” Commentò euforica e indicando il ragazzo accanto a lei.

Contagiata dalla felicità della figlia, Kagome sorrise per poi prendere posto accanto a lei.
Sono felice che ti sia ripreso, ragazzo. Ti chiami Shiro, vero?” Domandò, continuando a sorridere.

Il giovane monaco rimase in silenzio per alcuni secondi, osservando la donna.
Doveva avere pressappoco la stessa età della madre ma ai suoi occhi sembrò quasi una sua coetanea.
Che qui nel futuro avessero scoperto la fonte dell'eterna giovinezza?
Ma ragionandoci su, era normale che lei avesse ancora un aspetto così giovanile.
Infatti, a differenza di sua madre, non aveva dato alla luce ben sei figli.

Si. Il mio nome è Shiro. E voi dovete essere la famosa divina Kagome, se non vado errato. Sono davvero onorato di fare la vostra conoscenza.” Disse, chinando il capo in segno di saluto.

Kagome sorrise nuovamente.
Lo sai, Shiro? Erano davvero tanti anni che non venivo chiamata più in quel modo. Ah, che nostalgia!”

Felice di esservi stato d'aiuto, allora!” Ribatté il giovane, rispondendo al sorriso.

Assomigli davvero molto a tuo padre, Shiro. Persino la tua voce mi ricorda moltissimo la sua.”

Il ragazzo si portò un braccio dietro la nuca, imbarazzato.
Ho solo ereditato il colore dei suoi occhi e il suo sguardo. Per il resto ho preso tutto da mia madre.” Balbettò, rosso in volto.

Hai dimenticato i suoi stessi modi pensare, la sua sfrontatezza e, soprattutto, il fatto di essere un irrecuperabile bonzo pervertito!” Completò Kaori, entrando anche lei nel discorso e guardando il ragazzo con gli occhi simili a due fessure.

K-Kaori! Ma che dici? Io... non sono... un pervertito... a quei livelli.” Balbettò, sempre più imbarazzato.

Si che lo sei.”

No che non lo sono!”

Alla vista di quella buffa scenetta, Kagome non poté far altro che scoppiare a ridere.
Dai, adesso basta litigare, ragazzi. Kaori, aiutami a togliere la flebo dal braccio del tuo amico. Ormai non credo che ne abbia più bisogno.” Disse tra le risa per poi rivolgersi alla figlia.

Kaori annuì e fece come le era stato detto.

Dimmi Shiro, ti andrebbe di mangiare qualcosa?” Domandò poi al giovane, mentre disinfettava accuratamente la ferita lasciata dall'ago.

Beh... ecco... ho già approfittato fin troppo della vostra ospitalità. Non mi sembra educato... approfittarne ancora.” Balbettò, insicuro e imbarazzato.

Nessun disturbo. E poi, per me è un piacere avere in casa un ospite così speciale!” Disse per poi fare l'occhiolino alla figlia.

Kaori, la quale non aveva naturalmente compreso il motivo dello strano comportamento della madre, si ritrovò ad osservarla per parecchi secondi, con una buffa espressione stampata in volto.

'Mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di mia madre. È da quando abbiamo portato Shiro a casa che si comporta in modo strano.' Si ritrovò a pensare la giovane mezzo demone, sempre più confusa.

Oh, beh... allora, non mi dispiacerebbe affatto mangiare qualcosa di più sostanzioso.” Azzardò il giovane, massaggiandosi la nuova fasciatura sul braccio.

Allora aspetta qui, Shiro. Tra non molto saremo qui con un bel po' di cose buone. Vieni con me, Kaori.”

La giovane mezzo demone annuì, sparendo insieme alla madre.

Shiro era ancora intento ad osservare le due donne uscire dalla stanza quando si sentì afferrare con forza per alcune bende che gli coprivano il petto, facendolo trovare improvvisamente a faccia a faccia con una coppia di furenti occhi ambrati.

I-I-Inuyasha-sama?” Domandò insicuro e con voce tremante.

Così tu saresti il figlio di Miroku, uhm?” Chiese con voce ferma e seria, osservando il giovane monaco di fronte a lui e annusandolo con insistenza.

Shiro annuì più volte con la testa, leggermente spaventato.

Quanti anni hai, ragazzo?”

Q-quattordici, signore. Ne compirò quindici alla fine della nona luna di quest'anno.” Balbettò.

Umh... quattordici? Sembri molto più maturo per la tua età.”

Eh, già. Me lo dicono tutti.” Disse, ridacchiando leggermente e con un enorme gocciolone sulla fronte.

Comunque, a quanto mi ha raccontato Inuki, questa non è stata la prima volta che ti sei scontrato con mia figlia trasformata in demone.”

No, signore.”

E dimmi, perché lo hai fatto pur essendo consapevole di non avere la minima possibilità di fermarla?”

Shiro deglutì rumorosamente.
I-Io volevo aiutarla. N-non è nella mia natura starmene con le mani in mano a guardare soffrire qualcuno a cui... tengo molto.” Disse serio ed enfatizzando le ultime parole della frase.

Inuyasha, non aspettandosi minimamente quelle parole, alzò un sopracciglio, irritato da tanta arroganza.
Sai che potrei ucciderti per quello che hai appena detto, moccioso? Se ci tieni alla vita, faresti meglio a non avvicinarti più a mia figlia!” Ruggì, afferrandolo con più forza.

Shiro deglutì più volte per poi iniziare a tremare.
M-m-mi dispiace ma q-q-questo non posso promettervelo.” Disse quasi sussurrando e con la voce che gli tremava.

Inuyasha mosse più volte le orecchie, insicuro se avesse compreso bene le parole pronunciate del ragazzo.
Che cosa hai detto, moccioso?”

Non potrei mai fare quello che mi chiedete, signore.” Disse con più forza, sebbene la sua voce continuasse irrimediabilmente a tremare.

Un ghigno cattivo si disegnò sul volto del mezzo demone.
Sei davvero molto coraggioso, moccioso, non c'è che dire. Sei ferito e senza poteri ma, malgrado questo, riesci ancora a parlare in questo modo con me, che potrei ucciderti in pochissimi secondi e senza che tu te ne possa rendere conto. Sai, questo tuo atteggiamento mi ricorda molto la prima volta che incontrai tua madre.”

Shiro deglutì rumorosamente, rendendosi conto di aver esagerato un po' troppo con le parole.
Ehm... cioè... io... non fraintendetemi, Inuyasha-sama. Il mio intento non era affatto quello di mancarvi di rispetto. S-se le mie parole o le mie azioni vi hanno in qualche modo offeso, io vi chiedo immediatamente scu...”

SEGATI LA LINGUA, RAGAZZINO! Anche se sei il figlio del mio migliore amico, non ti permetterò mai di avere la mia bambina! Siete cresciuti in due mondi completamente diversi!” Ruggì, afferrandolo con ancora più forza.

Non mi sembra che questa differenza sia stata un problema per voi e la vostra compagna!” Ribatté subito, parlando senza riflettere.

Inuyasha, non aspettandosi quella risposta, sgranò più volte gli occhi.
C-c-come osi parlarmi in questo modo, dannato?! S-s-sei poco più di un bambino! Cosa puoi capirne TU di certi argomenti?!” Balbettò furente, cercando in tutti i modi di trattenersi dal prenderlo a pugni.

Vi ricordo, signore, che nell'epoca da cui provengo si cresce molto in fretta.” Commentò semplicemente, guardando l'uomo di fronte a lui con un'espressione serissima in volto.

Non riuscendo più a trattenersi, Inuyasha ruggì forte in preda alla rabbia.
Se oserai sfiorare anche con un solo dito la mia Kaori, giuro che...”

Papà? Shiro? Cosa diavolo sta succedendo qui?! Perché hai ruggito in quel modo?” Domandò il giovane mezzo demone, entrando improvvisamente in camera insieme alla madre e alla sorella, che lo osservavano con un'espressione scioccata in volto.

Questi non sono affari che ti riguardano, Inuki! Uscite subito da questa stanza!” Urlò, senza distogliere lo sguardo dal suo avversario.

Inuki e Kaori si guardarono.

No. Non andremo via di qui fino a quando non ti sarai calmato, papà!” Dissero all'unisono i due fratelli, portandosi vicino all'uomo.

Calmarmi? Fhè! Ma se non sono mai stato più calmo in tutta la mia vita!” Commentò mentre una smorfia di rabbia si disegnava sul suo volto.

A me non sembra proprio. Papà? Saresti così gentile da dirmi cosa sta succedendo?” Domandò Kaori, guardando il padre fisso negli occhi.

In tutta risposta il mezzo demone ruggì alla figlia, intimandole di non intromettersi in questioni tra uomini.
La ragazza, non aspettandosi quel comportamento da parte del padre, si ribellò, rispondendogli a tono e cominciando a ringhiare.
Padre e figlia litigarono per parecchi minuti, poi Inuyasha, sconfitto e irritato da quella situazione, saltò sulla finestra, cogliendo tutti di sorpresa.

Fhè! Ringrazia la tua buona stella ragazzino, perché la prossima volta non sarai così fortunato!” Borbottò per poi saltare giù e sparire velocemente da quella camera.

Kagome, Inuki e Kaori non aspettandosi minimamente una cosa del genere, non poterono fare altro che spostare i loro sguardi, scioccati e sconvolti, in direzione del giovane monaco, ora seduto sul letto.

Ma si può sapere cosa diavolo gli hai detto per farlo arrabbiare in quel modo, Shiro?” Domandò improvvisamente Kaori, sempre più confusa.

Cose da uomini, Kaori. Niente di cui tu debba preoccuparti.” Rispose semplicemente il ragazzo, concludendo bruscamente quel discorso e girando il volto arrossato dalla parte opposta.


Fine Flashback



“... e questo è quanto.” Disse Kagome, concludendo il racconto e guardando i due amici con un enorme gocciolone sulla fronte.

Miroku e Sango si guardarono a lungo, incapaci di proferire parola.

“Ahhh, ma quando imparerà a riflettere prima di parlare?!” Sospirò Sango portandosi, sconsolata, una mano al volto e prendendo la parola per prima.

“Si però, devi ammetterlo, Sango. Nostro figlio è stato davvero coraggioso a parlare ad Inuyasha in quel modo. Io stesso non sarei mai stato in grado di fare altrettanto! Deve tenerci davvero molto alla piccola Kaori.” Commentò l'uomo con tono da saputello e portandosi, orgoglioso, una mano sotto il mento.

Un sorriso si disegnò sul volto della sterminatrice.
“Il nostro Shiro insieme alla piccola Kaori. Ah, che cosa meravigliosa!” Commentò la donna con un filo di voce per poi spostare lo sguardo verso l'amica che la fissava con la sua stessa espressione in volto.

“Già. Davvero meravigliosa, Sango-chan. Se solo Inuyasha non si fosse comportato in quel modo, forse...”

“E come diavolo mi sarei dovuto comportare, secondo te?!” Ruggì improvvisamente Inuyasha, apparendo come per magia davanti alla porta della capanna.

La sacerdotessa, non aspettandosi minimamente di trovare il marito da quella parte del pozzo, sgranò più volte gli occhi, scioccata.

“Inuyasha?! C-cosa ci fai qui?! Non eri andato a fare una passeggiata per la città?” Domandò.

Un ghigno beffardo si disegnò sul volto del mezzo demone.
“Mi trovavo quasi nelle vicinanze del parco quando mi è improvvisamente venuta una gran voglia di venire a far visita ad un mio carissimo amico.” Disse con tono palesemente sarcastico e guardando fisso il monaco di fronte a lui.

Miroku deglutì rumorosamente, cominciando a sudare freddo.
“Inuyasha! N-non credevo che ti preoccupassi così tanto per la mia sa...”

Velocissimo, Inuyasha si portò a pochi centimetri dall'uomo, afferrandolo per il vestito e troncando bruscamente il suo discorso.
“Non me ne frega un bel niente delle tue condizioni di salute, Miroku. Lo sai benissimo perché sono qui!” Ruggì, furioso.

Il monaco deglutì nuovamente, cercando di mantenersi calmo.
“Comprendo bene che tu sia sconvolto da questa situazione, Inuyasha. Ma... ragiona! Se i Kami hanno deciso che i nostri figli si innamorassero, tu non puoi farci assolutamente nu...”

“Innamorarsi?! Dannazione, Miroku! Credi veramente che tre lune siano sufficienti per... per una cosa del genere? E poi, cosa ti fa pensare che Kaori ricambi i sentimenti di quel maniaco di tuo figlio?!” Urlò, irritato.

“Ascolta Inuyasha. Io ignoro cosa sia successo tra quei due durante questo lasso di tempo ma, diamine! Anche un cieco si accorgerebbe che quello che provano l'uno per l'altra va oltre la pura e semplice amicizia!”

“Fhè! Sono entrambi poco più che bambini! Cosa pensi possano capire di queste cose?!”

“Si, sono ancora molto giovani e forse non si rendono nemmeno conto dei loro sentimenti, però... per quale motivo tua figlia avrebbe abbracciato in quel modo Shiro? Me lo spieghi?!” Ribatté il monaco, usando il suo stesso tono di voce e liberandosi dalla presa del mezzo demone.

Inuyasha si grattò nervosamente la nuca.
“Fhè! Kaori era solo felice che il suo amico si fosse risvegliato. Niente più!”

“Ne sei proprio sicuro, Inuyasha?”

A quella domanda il mezzo demone si bloccò di colpo e in pochi istanti gli tornarono alla mente le parole che sua figlia aveva pronunciato due giorni prima durante uno dei loro allenamenti.



Inizio Flashback


Il sole faceva capolino sulla grande città di Tokyo, illuminando pian piano anche la figura di Kaori la quale, stremata e ansimante, cercava disperatamente di mettersi in piedi dopo che una forte scarica elettrica, sprigionata da Tessaiga, l'aveva scaraventata malamente a parecchi metri di distanza.

Erano più di sette giorni che la giovane mezzo demone si allenava con il padre per cercare di controllare la spada e il suo potere ma più i giorni passavano e più la spada si ribellava al suo volere, rendendole quasi impossibile anche il solo impugnarla e procurandole vistose e dolorose bruciature sulle mani.

Direi che è meglio se per oggi ci fermiamo qui, Kaori.” Disse Inuyasha, facendo qualche passo in direzione della figlia e porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

Kaori sbuffò, allontanando la mano del padre.
No. Voglio provarci ancora una volta, papà!” Urlò la ragazza, dando poi un forte pugno sul terreno.

Il mezzo demone sospirò.
Kaori. Lo sai anche tu che non possiamo. Si è fatto giorno e presto i clienti del tempio incominceranno ad affollare il giardino.”

Lo so! Lo so! Però... ti scongiuro! Lasciami provare ancora una volta!” Urlò la ragazza, disperata come non mai e guardando con un'espressione seria il padre negli occhi.

L'uomo si soffermò a guardare la figlia per parecchi minuti, incredulo.
Perché mai si ostinava a provarci così disperatamente sebbene fosse chiaro ad entrambi che era ben lontana dal venire accettata dalla spada?
Desiderava reprimere a tal punto l'anima nera nascosta dentro di lei, o forse c'era qualcos'altro che la spingeva a comportarsi in quel modo?
Confuso e insicuro, il mezzo demone adulto si abbandonò ad un rumoroso sospiro.

E va bene, Kaori. Ma questa è l'ultima volta per oggi, ok?” Disse, guardando serio la ragazza di fronte a lui e recuperando Tessaiga da terra.

A quelle parole Kaori sorrise, rimettendosi subito in piedi.
Non preoccuparti, papà. Questa volta andrà meglio. Me lo sento!”

Inuyasha sbuffò, non molto convinto.
Si, si. Concentrati piuttosto! Si comincia.”

Kaori annuì e chiuse gli occhi, cadendo in un profondo stato di concentrazione.
In pochi secondi una grande aura rossa avvolse la sua figura, espandendosi velocemente tutt'intorno. Poi, nel momento stesso in cui questa raggiunse il suo culmine, Kaori avanzò lentamente in direzione del padre il quale, avvolto in un'aura dello stesso colore della figlia, le porgeva la spada nella sua forma base.
Non appena le mani della giovane mezzo demone ne sfiorarono l'impugnatura, la spada cominciò ad emettere una fortissima luce dorata, che costrinse la ragazza a chiudere velocemente gli occhi.

Non perdere la concentrazione, Kaori! Fai capire alla spada chi comanda!” L'ammonì Inuyasha, stringendo le sue mani su quelle della figlia per poi mollare velocemente la presa.

Kaori si morse un labbro mentre sentiva l'impugnatura della spada surriscaldarsi e ustionarle la pelle.
'Devo resistere. Devo assolutamente resistere!' Ripeteva nella sua mente come un mantra mentre sentiva il grande potere della spada avvolgerla e lottare contro il suo.

Era potente.
Troppo potente.
Mai in tutta la sua vita aveva percepito una forza di tali dimensioni.
Ma se veramente aveva intenzione di contrastarlo, avrebbe dovuto superare, in un sol colpo, non solo il potere del padre ma anche quello del nonno, il più forte demone cane di tutti i tempi.
Kaori chinò leggermente il capo, titubante.
Lei era davvero in grado di fare una cosa del genere?

Fu un attimo e l'immagine di Shiro, ferito e sanguinante, si materializzò nella sua mente facendole stringere con più forza l'impugnatura e facendole dimenticare per un momento il dolore e l'insicurezza.
Dal giorno in cui aveva ripreso conoscenza ed era stata messa al corrente dei fatti che erano accaduti durante la sua trasformazione, si era ripromessa che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per riuscire a padroneggiare la spada di suo padre.
Tutto
, pur di non dover essere più lei l'artefice del dolore del suo amico.

Improvvisamente una voce spettrale e sconosciuta echeggiò nella mente della giovane mezzo demone, facendola sobbalzare.

'Sei proprio sicura di voler proteggere quell'umano, Kaori?'

La giovane mezzo demone sgranò più volte gli occhi.
C-chi sei? E come fai a conoscere il mio nome?” Chiese, insicura.

'Il mio nome è Inu no Taisho e sono stato il primo possessore di questa spada.'

N-n-nonno? Ma come è possibile?” Balbettò, leggermente spaventata dalla situazione.

'Rispondi alla mia domanda, Kaori. Sei veramente disposta a tutto pur di proteggere quell'umano?'

Si.” Ribatté immediatamente, con un'espressione serissima in volto.

'Anche se dovessi perdere per sempre l'uso delle mani a causa delle ustioni causate dalla spada?'

Si!”Urlò con più forza.

'E anche se, nella più nefasta delle ipotesi, dovessi morire, sovrastata dal suo potere?'

Si! Non... NON VOGLIO PIÙ FAR DEL MALE A SHIRO! Ha sofferto fin troppe volte per mano mia e VOGLIO CHE UNA COSA DEL GENERE NON CAPITI MAI PIÙ!” Urlò con tutta la forza che aveva in corpo.

'Che così sia, allora.'

Fu un attimo e una nuova luce di colore argentato si sprigionò dalla spada, avvolgendo completamente il corpo della ragazza in un'enorme bolla di energia.
Inuyasha, che si trovava a pochi metri di distanza e che aveva assistito a tutta la scena, non riuscendo più a trattenersi cercò di toglierle la spada dalle mani ma, inspiegabilmente, questa lo fulminò, scaraventandolo lontano.

'Come mai adesso Tessaiga rifiuta anche me? Cosa diavolo sta succedendo?!' Pensò tra sé e sé in preda all'agitazione, mentre osservava, scioccato, le vistose bruciature sulle sue mani.

Per circa una decina di minuti il mezzo demone cercò in tutti i modi di infrangere la bolla di energia con le sue sole forze ma, più ci provava e più veniva scaraventato lontano da quel luogo.
Furioso, il mezzo demone sbatté entrambi i pugni sul terreno mentre il suo sguardo si focalizzava sulla figura urlante della figlia, che continuava a stringere la spada tra le mani ricoperte di sangue.

Molla subito quella dannata spada, Kaori!” Urlò l'uomo in preda alla disperazione e avanzando nuovamente verso la figlia.

Kaori scosse la testa.
Non posso, papà. Non adesso che finalmente Tessaiga ha deciso di accettarmi!” Disse seria e guardando il padre negli occhi.

Accettarti? Ma... ma morirai se continui a stringerla, te ne rendi conto?!”

Kaori lo guardò nuovamente.
Se questo è l'unico modo perché io possa proteggere Shiro dal mio potere demoniaco, ALLORA CHE SIA!” Urlò, per poi stringere più forte l'elsa della spada e chiudere gli occhi.

Una luce ancora più forte si sprigionò dalla spada, costringendo l'uomo ad arretrare e a chiudere gli occhi a sua volta.
Poi, così come tutto era iniziato, la luce argentata si dissolse magicamente nel nulla, liberando la ragazza dalla sua prigionia.
Senza neanche pensarci due volte, l'uomo si catapultò in direzione della figlia e non fu per nulla sorpreso di ritrovarla con sorriso beffardo disegnato sul volto e con Tessaiga finalmente trasformata tra le sue mani.

C'è l'ho fatta, papà.” Disse con un filo di voce, prima di accasciarsi, svenuta, tra le braccia del padre.

Si. C'è l'hai fatta, Kaori.” Sussurrò l'uomo con voce commossa e orgogliosa, per poi stringerla forte tra le sue braccia.


Fine Flashback.


Beh? Che c'è? Non mi dirai che te ne sei reso conto solo in questo momento?!” Gli domandò Miroku con tono sarcastico e facendo tornare l'amico con i piedi per terra.

Inuyasha si portò le mani tra i capelli, sconvolto.
“Aahh! Non può! Non può essere vero!” Urlò, isterico e correndo come un pazzo all'interno della stanza.

“Si, Miroku. Credo proprio che se ne sia reso conto solo adesso.” Commentò Kagome, guardando il compagno con un enorme gocciolone sulla fronte.

Miroku sospirò.
“Devi accettare la realtà, amico mio. E poi è il compito di ogni buon genitore far sì che il figlio sia libero di fare le proprie scelte!”

“Ma perché? Tra tutti i ragazzi che ci sono su questa Terra, proprio di TUO FIGLIO doveva andarsi ad innamorare?!”

Sango ridacchiò.
“Io non la vedo una cosa tanto negativa.”

“Sango ha ragione, Inuyasha. E poi le nostre famiglie si conoscono già e...”

“N-n-non permetterò mai che mia figlia s-s-sposi un maniaco!” Urlò con voce tremante e interrompendo le parole della compagna.

“Dovresti imparare a conoscerlo meglio prima di giudicarlo, Inuyasha, invece di aggredirlo senza nemmeno riflettere.” Commentò Miroku con tono sornione e incrociando le braccia.

“E poi nessuno qui sta parlando di matrimonio, Inuyasha.” Precisò Kagome.

“Non ancora, almeno.” Completò Sango, prendendo la parola anche lei.

Il mezzo demone sgranò più volte gli occhi, agitato.
“M-m-ma ci stavate pensando, vero?!” Domandò il Inuyasha.

Il monaco, la sterminatrice e la sacerdotessa si scambiarono uno sguardo d'intesa.

“Vagamente.” Risposero all'unisono per poi scoppiare a ridere tutti e tre come matti.

Non riuscendo più a sostenere quella situazione, il povero mezzo demone cadde al suolo privo di sensi.

“Credo che questa volta abbiamo un tantino esagerato.” Disse Miroku, con un enorme gocciolone sulla fronte, mentre osservava Kagome che cercava disperatamente di far rinvenire il compagno.

“Forse, ma non oso immaginare come potrebbe reagire se sapesse che anche tra Inuki e la nostra Ikkuko c'è del tenero.” Commentò semplicemente Sango e cogliendo di sorpresa il marito.

In quel momento a Miroku sembrò che il mondo intero fosse caduto addosso.
“Inuki e Ikkuko sono.... COOOSA?” Urlò, osservando la donna con gli occhi che sembravano voler uscire dalle orbite.

“Ma dai, Miroku! Non mi verrai a dire che non te ne sei reso conto neanche tu!”

E quello fu il turno di Miroku di cadere a terra.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Salve a tutti ragazzi. 
Rieccomi qui tra voi!
Vi sono mancata?  :P

Che dire, non pensavo di riuscire ad ultimare questo capitolo così in fretta! Lo avevo già abbozzato prima di pubblicare il capitolo precedente ma poi mi ero irrimediabilmente bloccata, senza la minima idea su come andare avanti.
Chi avrebbe mai pensato che sarei stata colta da un attacco di ispirazione proprio mente ero intenta a scrivere uno dei miei programmi in c++? 
E direi che alla fine ne sono riuscita davvero bene !

XD

Allora in questo capitolo i protagonisti sono stati senza dubbio i nostri quattro giovani genitori, che si sono finalmente resi conto dei dolci sentimenti d'amore che stanno lentamente sbocciando tra i loro quattro figli.
Hehehe! Poveri Inuyasha e Miroku... prevedo che per loro le cose diventeranno un tantino più problematiche d'ora in poi. 
Non immaginate minimamente quanto mi divertirò a scrivere i prossimi capitoli! 
Mwhaahahahahahah!

*ride maleficamente per quasi un quarto d'ora*

Comunque, tornando seri, per quanto riguarda i dialoghi tra Shiro e Inuyasha prima e tra Inuyasha e Miroku poi, sia chiaro che tutti e tre calcolano il tempo adottando il calendario cinese, usato in quell'epoca in Asia, e tramite il quale ogni anno è composto da 12 o 13 mesi ( a seconda che si tratti dianni comuni, composti da 12 mesi e lunghi 353, 354 o 355 giorni, o di anni embolismici, composti da 13 mesi e lunghi 383, 384 o 385 giorni) e l'inizio di ogni mese avviene ad ogni fase di luna nuova. Quindi quando Shiro dice "...alla fine della nona luna di quest'anno..." si riferisce alla fine del nono mese dell'anno, e cioè qualcosa tra i nostri mesi di settembre e ottobre.

 Bene, dopo questa piccola nota storica, vi lascio dandovi appuntamento al mio prossimo aggiornamento .
Un bacione a tutti coloro che mi seguono e ancora un grazie alla grande moira78 che mi aiuta nella correzione dei capitoli

Alla prossima, ragazzi! ^_-

kagome123

















   
 
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