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Autore: saramichy    16/09/2011    3 recensioni
La sera della vittoria della Coppa di Quidditch da parte dei Grifondoro diventerà qualcosa di più di una semplice festa per James e Lily.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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TUTTA COLPA DELLA BURROBIRRA:


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Erano passati sei anni da quando James Potter aveva varcato i cancelli della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sei anni da quando, quel giorno, Lily Evans era entrata nel suo scompartimento del treno assieme a Severus Piton. Sei anni da quando si era irrimediabilmente innamorato di lei. Aveva provato ogni santissimo giorno ad avvicinarsi, ma ogni passo che faceva verso di lei equivaleva a cento passi indietro quando con i suoi amici prendeva in giro Severus. Era arrivato alla semplice conclusione che forse il suo modo di essere era sbagliato, che il suo modo di porsi nei confronti di Piton era sbagliato ed aveva cercato di modificare il suo carattere per poterle piacere. Risultato: non aveva ottenuto ancora niente. L’anno precedente, negli ultimi giorni dell’anno scolastico, quell’essere l’aveva chiamata schifosa Mezzosangue e il sangue gli era salito al cervello. Non ci aveva visto più, lei era intervenuta come al solito per cercare di tirarlo fuori dai guai e quello si era permesso di insultarla. James non era certo un santo, se ne rendeva conto anche da solo. I suoi migliori amici, erano Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus ed insieme se ne andavano in giro per la scuola facendo stupidi scherzi agli altri studenti, ma era solo un modo innocente per giocare e divertirsi. Questo suo comportamento però dava sui nervi alla giovane Evans, lei era venuta ad Hogwarts per studiare, non certo per guardare lui vantarsi del Quidditch o per guardarlo prendere in giro gli studenti. Quell’anno assieme ai suoi tre amici aveva deciso di abbassare i toni degli scherzi, o meglio avrebbe evitato di farne se in giro c’era la Evans. Quel giorno, per sua fortuna, avevano appena vinto la Coppa di Quiddità e questo significava che quella sera ci sarebbe stata la solita festa per celebrare l’avvenimento, ma aveva bisogno di aiuto da parte dei suoi fedeli amici, altrimenti il piano che aveva in testa non sarebbe mai potuto funzionare. Li trovò ad attenderlo in sala comune e si sedette sulle poltroncine vicino a loro ed iniziò chiedendo aiuto.

«Ragazzi, voi dovete assolutamente aiutarmi. Stasera ci sarà la nostra solita festa per la vittoria e voi dovete fare in modo che la Evans partecipi, almeno questa volta.» I ragazzi lo guardarono cercando di capire se lui stesse scherzando, poi Sirius prese la parola.

«Ancora la Evans, accidenti James sei popolare quasi quanto me e tu continui a correre dietro alle gonnelle di quella ragazza, ma che diavolo ti prende?» Il solito Sirius, per lui le donne avevano tutte una scadenza ben precisa e cioè il tempo di una serata. Come faceva a non capire che James era completamente cotto di Lily e delle altre non gli interessava assolutamente niente? James guardò perciò implorante Remus, l’unico che almeno parlava con Lily e quello gli rispose al volo.

«Sai come la penso, James. Devi farla finita di atteggiarti a numero uno, con la Evans non attacca. Potresti cercare di limitare i tuoi scherzi e impegnarti di più nello studio.» Ed eccolo qui il solito Remus, per lui la Evans lo avrebbe considerato solo se avesse studiato di più e se avesse smesso di fare il cretino in giro. Ma era possibile che i suoi amici non riuscissero a dirgli niente di meglio che delle assurde fesserie? Non fece nemmeno in tempo a rivolgersi a Peter che quello diede la sua opinione.

«Credo che Remus abbia ragione James. Devi cercare di contenerti e la festa di stasera non è di certo il luogo migliore dove poter parlare con la Evans.» Ma che begli amici che si ritrovava, nessuno era disposto a dargli una mano nella conquista della donna che lui amava.

«Ma bravi, credevo che potessi contare su di voi ed invece ricevo solo consigli su come comportarmi. Insomma sono venuto qui per chiedere aiuto per stasera, mica per sapere come mi devo comportare. Lo so da solo che devo evitare gli scherzi e studiare di più, Remus, non mi serve la balia per questo e tu Sirius, accidenti potresti cercare di capire che sono innamorato e delle altre ragazze come le definisci tu non me ne frega niente.» I suoi amici lo guardarono allibiti, non aveva mai preso una posizione così netta, non con loro almeno. Remus e Sirius parvero colpiti dal suo atteggiamento mentre Peter era davvero spaventato, non aveva mai preso posizione contro uno dei suoi amici, perché la verità era che aveva paura di prenderla. Il primo a riscuotersi dal discorso di James fu Sirius che si mise a ridere, cosa ci trovava di divertente in questa discussione, James doveva ancora capirlo ma poi parlò e si rilassò.



«Calmati James, ti stavamo prendendo in giro, lo sappiamo che sei cotto della Evans, ma cosa vorresti fare di preciso stasera?» Aveva degli amici decisamente strani, come si faceva a prenderlo in giro perché era innamorato di una ragazza, però adesso che glielo facevano notare, non aveva un piano ben preciso su quello che voleva fare quella sera.

«Io non ne ho idea, potreste solo cercare di farla venire alla festa e poi non so magari lasciarci da soli.» Remus rise, mentre Sirius scosse la testa. Quel ragazzo era incorreggibile, aveva piani su qualsiasi cosa, ma quando si trattava della Evans allora era complicato.

«James sul farla venire alla festa non ci sono problemi, glielo chiedo io. Ma se vuoi rimanere da solo con lei, allora credo che sarà davvero un grosso problema.» A rispondere era stato Remus, sempre il più pacato tra di loro, ma poi intervenne anche Sirius con uno dei suoi folli ed astuti piani.

«D’accordo Remus la invita alla festa, mentre io e te andiamo ad Hogsmeade a prendere le provviste per la serata e poi ci penso io a lasciarvi da soli, non ti preoccupare.» Chissà perché ma dal sorriso che aveva Sirius in viso, James non prevedeva niente di buono e presto durante la serata avrebbe capito che era proprio così.



Lily Evans frequentava la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts da sei anni, era riuscita ad essere la prima della sua classe e questo per lei significava molto. Aveva avuto ottimi amici, ma l’anno precedente aveva perso il suo migliore amico, Severus Piton. Aveva sempre cercato di giustificarlo, James Potter e i suoi amici si divertivano spesso a prenderlo in giro e lei interveniva sempre in sua difesa e non tollerava per niente quella cricca di studenti che adorava James e i suoi stupidi scherzi. L’anno prima però durante uno dei loro soliti scherzi, lei era intervenuta per aiutarlo e lui aveva osato chiamarla schifosa Mezzosangue. L’aveva insultata quando lei aveva solo preso le sue parti e poi aveva cercato invano di chiederle scusa, ma lei non aveva voluto sentire ragioni. Forse tutti gli studenti che frequentavano Hogwarts avevano sentito quello che lui le aveva detto e lei si era stancata di chiedergli il perché facesse certe cose, ci aveva messo una pietra sopra a lui e alla loro amicizia. Quel giorno i Grifondoro avevano vinto la Coppa di Quidditch e lei era sicura che la sera si sarebbe tenuta la solita festa per celebrare la vittoria. Non aveva mai partecipato a quelle feste, erano solo delle grosse stupidaggini, lei doveva studiare e poi durante quelle feste James Potter era al centro dell’attenzione in quanto cercatore della squadra ed a lei questo dava sui nervi. Aveva appena deciso di non partecipare nemmeno a quella quando Remus si presentò in biblioteca per parlare con lei, fu sicura che la vera motivazione fosse un invito alla festa ma non da parte sua, da parte di James.

«Lily ti ho trovata. Senti ti andrebbe di venire stasera alla festa in Sala comune assieme a me?» Non ci girava di certo intorno anche se lei sapeva perfettamente che non era un invito da parte sua e perciò glielo disse chiaramente.

«Sai dovresti dire al tuo amico Potter che se vuole invitarmi ad una festa dovrebbe venire lui stesso a dirmelo.» Remus si sentì uno stupido, doveva capirlo che Lily era troppo furba ed avrebbe capito che lui la stava invitando per conto di James.

«James ci tiene che tu venga a celebrare la vittoria della Coppa di Quidditch, ti prego se non vuoi farlo per lui almeno farlo per il quieto vivere. Non sta bene che una Grifondoro non celebri la vittoria della propria casa.» Da questo punto di vista la cosa sembrava avere quasi un senso e perciò Lily si fece coraggio e decise di accettare, di certo non poteva immaginare che questo invito l’avrebbe cacciata nei guai.



James e Sirius erano usciti dalla scuola per andare ad Hogsmeade e comprare le provviste, nessuno aveva la più pallida idea di come loro riuscissero ad uscire dalla scuola anche quando non ne avevano il permesso: questo era il loro piccolo segreto, il segreto dei Malandrini. Avevano persino fatto una mappa che indicava i passaggi segreti da cui poter uscire dalla scuola, naturalmente quella stessa mappa era speciale perché oltre ad indicare i passaggi segreti indicava anche le persone all’interno del castello e la loro posizione attuale. Andarono ad Hogsmeade e mentre James era andato da Mielandia a prendere dei dolci, Sirius se ne era andato alla Testa di Porco per comprare delle Burrobirre. Il suo piano era infatti quello di fare il gioco della bottiglia, un giochino babbano di cui aveva sentito parlare ma lui l’avrebbe trasformato a modo suo. Avrebbe funzionato e persino la Evans avrebbe accettato di farlo dopo aver bevuto qualche Burrobirra di troppo.



La sera arrivò in fretta, la festa nella Sala comune dei Grifondoro si stava svolgendo proprio come previsto, la Evans aveva accettato l’invito di Remus, James cercava di tenersi in disparte e non stare al centro dell’attenzione come sempre e tutti si stavano finalmente divertendo. Ad un certo punto Sirius prese la parola ed annunciò a tutti orgoglioso il nuovo gioco che intendeva fare.

«Ragazzi e ragazze, stasera ho intenzione di insegnarvi un piccolo giochino babbano che ho imparato tempo fa, si chiama gioco della bottiglia. Naturalmente io l’ho modificato e incantato la bottiglia in modo da renderlo più simpatico, a chi va di giocare?» Tutti i ragazzi alzarono la mano e persino la Evans era curiosa di sapere come funzionasse quel gioco, tutti si sedettero in cerchio e naturalmente Sirius fece girare la bottiglia con la bacchetta. La bottiglia si fermò direttamente sulla Evans e Sirius spiegò il gioco a modo suo.

«Okay il primo giro era per decidere chi inizierà a girare la bottiglia. Ora Evans se non ti dispiace devi girare la bottiglia con la bacchetta e vedere chi esce fuori.» Era abbastanza scontato che in certi giochi la fortuna contasse molto, ma visto che Sirius aveva incantato la bottiglia quella si fermò su James, così Sirius riprese a parlare.

«Ora direi che visto che è uscito un ragazzo o lo baci in bocca o devi fare penitenza.» Sirius si stava divertendo un mondo a vedere la faccia di Lily tingersi di rosso ed anche blu dalla vergogna, ma poi riprese il controllo e rispose.

«Penitenza.» Sirius rise, se lo era aspettato naturalmente, così aveva anche deciso quale sarebbe stata la penitenza.

«Okay devi bere un boccale di Burrobirra tutto in un sorso.» Alla fine della serata avrebbe ceduto, questo era più che probabile, poi ripresero il gioco e James girò la bottiglia che si fermò sulla compagna di stanza di Lily e Sirius disse la stessa cosa anche a lui, il quale non se lo fece ripetere due volte e baciò la ragazza, davanti agli occhi increduli della stessa Evans. Sirius aveva progettato un gioco al massacro tra i due ragazzi. Lily non poteva credere ai suoi occhi e sentiva qualcosa crescere nel suo petto, non sapeva dire con esattezza che cosa fosse ma sapeva che c’era qualcosa che la bloccava, non riusciva a togliere gli occhi da James e dalla sua compagna di stanza, era forse gelosa? Non poteva permettersi di essere gelosa di Potter, lui era un cretino ed era adorato da tutte le fanciulle presenti in quella stanza tranne che da lei, cosa le stava succedendo? Forse era colpa della Burrobirra che aveva appena bevuto, doveva essere per forza quello il motivo non ce n’erano altri. Fu il turno della compagna di stanza di Lily che girò la bottiglia e quella si puntò direttamente su Sirius, un altro bacio. Sirius girò la bottiglia e quella si fermò sulla Evans, lui decise di fare penitenza e la cosa le diede un certo piacere. Fu di nuovo il turno di Lily e lei girò la bottiglia che si fermò di nuovo su James e lei scelse di nuovo la penitenza, così dovette scolarsi un’altra Burrobirra, mentre quando toccò a James dovette baciare un’altra ragazza. Il gioco durò parecchio tempo e nel giro di qualche ora Lily era completamente ubriaca, ed aveva visto baciare James almeno una decina di ragazze e questo l’aveva fatta arrabbiare più del necessario. Quando fu di nuovo il suo turno, girò la bottiglia e quella continuava a fermarsi davanti a James ed allora essendo un pochino brilla decise che era meglio baciare James che bere un altro sorso, avrebbe avuto meno problemi, quello che non si sarebbe mai aspettata fu la risposta di James.
«Fino a un attimo fa mi odiavi e adesso vuoi anche baciarmi?» Questo le diede la carica necessaria per alzarsi e fronteggiarlo.

«Che fai ti tiri indietro? Non sono abbastanza carina oppure ti piace baciare tutte tranne me?» James guardò di sbieco Sirius che se la rideva e cercava di contenersi davanti a questo siparietto, poi d’un tratto la prese per la mano e la portò dentro un armadio.

«Che diavolo ci facciamo qui dentro Potter, si può sapere?» Lui la guardava e cercava di capire se stesse dicendo sul serio un attimo prima o se scherzasse.

«Evans sei sicura di quello che hai detto prima? Vuoi davvero baciarmi o è l’alcool a parlare per te?» Lei non sapeva cosa rispondere, sapeva di volerlo ma non sapeva se tutto questo fosse dovuto alla Burrobirra che aveva ingerito a litri durante la serata, si era rifiutata di baciare James per puntiglio in tutta la serata, ma aveva baciato Remus sulla guancia e persino un altro ragazzo sulla bocca.

«Non so cosa risponderti, tu che diamine risponderesti alla mia di domanda?» James rise, e le chiese di quale domanda stesse parlando.

«A quale domanda devo rispondere Evans?»

«Non fare il cretino Potter, a quella che ti ho fatto prima fuori di qui. Perché hai baciato tutte ma ti volevi tirare indietro quando ho deciso di baciarti io?»

«Lo sai il perché Evans, mi sembra abbastanza chiaro. Muoio dalla voglia di baciarti da ben sei anni e se ti devo dire la verità morivo dalla voglia anche lì fuori, però tu sei brilla e mi sembrerebbe di ottenere questo bacio contro la tua volontà.» Lily era arrossita anche se lui non poteva vederla, ma rispose ugualmente.

«Baciami e stai zitto Potter.» James sembrò essere restio e perciò Lily decise di farsi avanti e poggiare le sue labbra su di lui, al principio il bacio fu molto dolce e romantico. Le scariche elettriche viaggiavano nel corpo di tutti e due come se fossero attraversati dalla corrente. Lily pensava di non aver mai ricevuto un bacio più dolce e passionale allo stesso tempo, aprì le labbra e James fece scivolare la sua lingua all’interno della bocca di lei. Lievi gemiti riempivano l’aria dentro all’armadio, mentre sembrava che nessuno dei due volesse porre fine a quel bacio tanto sospirato ed agognato. Quando i due si divisero per mancanza d’aria, Lily lo guardò negli occhi e vide solo un immenso amore per lei, così decise di prenderlo un pochino in giro.

«Sai che ti dico è tutta colpa della Burrobirra.» Poi non riuscì a contenersi e scoppiò a ridere, seguita da James che aggiunse il suo parere.

«Secondo me è solo merito della Burrobirra.» Lily rise ancora di più poi in un attimo tutti e due tornarono seri e James riprese a parlare.

«In questo momento ho paura di dirti qualcosa di sbagliato. Ti amo.» Lily era sorpresa, o meglio lo sapeva ma non pensava che lui glielo avrebbe detto ed era contenta ed appagata.

«Ridimmelo!»

«Ti amo.»

«Non smettere mai di dirlo.» E detto questo riprese a baciarlo, conscia del fatto che aveva lottato tanto in questi sei anni solo per arrivare a questo punto. Anche lei lo amava, era sicura di questo ed ora sapeva che anche per lui tutto questo non era un gioco ma solo un sentimento più grande di loro che sarebbe durato per la loro intera vita.



12° classificata al contest Ciak si gira di Tefnut:

Grammatica/punteggiatura: 9,2/10

Forma/stile: 8,8/10

Caratterizzazione personaggi: 9/10

Originalità: 9/10

Utilizzo frase: 9/10



Totale: 54,5/60

Un clichè completamente reinventato tutto made in Sirius Black! Mi ha stuzzicata quest’idea, complimenti!

Dunque, dunque, dunque. Per quanto riguarda la grammatica, non è perfetta. Se vuoi ti mando il file corretto, comunque sono presenti alcune virgole fuori posto; una “sala comune” scritto in maiuscolo quando, al contrario di Sala Grande, andrebbe in minuscolo; uno o due errori di confusione fra congiuntivi e indicativi.

Lo stile forse è la pecca più grande: personalmente, l’ho trovato poco curato. Avresti potuto evitare quei periodi troppo lunghi, magari inserendo un punto fermo e spezzando la frase nei punti più oppurtuni, altrimenti arrivo col fiatone alla fine!

La storia, nonostante rivisiti per l’appunto il clichè, mi è parsa piuttosto originale. Ovviamente ricorrono molto questi stratagemmi per conquistare Lily nella fanfictions, ma tu hai giocato con l’ordinario trasformandolo in inusuale. L’ho apprezzato molto!

Le frasi sono inserite nel modo corretto, magari la prima doveva essere pronunciata con un po’ più di strafottenza e la seconda doveva uscir fuori lievemente più naturale, ma hai fatto comunque un buon lavoro.

La caratterizzazione presenta dei pro e dei contro. Innanzitutto, un chiarimento: il Malandrino più popolare fra le ragazze non è assolutamente James, anche se su scala generale potrebbe. Il più bello e corteggiato è assolutamente Sirius. Per il resto, direi che James fa del vittimismo eccessivo all’inizio della tua storia: insomma, è un Malandrino o no? Non dovrebbe sorprendersi se i suoi amici lo prendono in giro! Lily invece mi è piaciuta, anche lei di più verso la fine. All’inizio l’avevi dipinta come una noia mortale che bigia ad ogni festa, ma poi ho amato il suo ostinarsi a scegliere la penitenza anziché il bacio.

Ah, piccola nota di servizio: la Burrobirra non ubriaca. La possono bere anche i dodicenni. Già è fatica ubriacarsi con una birra normale, figurati con una Burrobirra! E poi non hai descritto benissimo gli effetti dell’alcol: quando uno è ubriaco non pensa così lucidamente, ride e basta. Se lo è tanto, poi, vomita anche. Insomma, sembra quasi che Lily stia facendo finta, e so che non è così! Per il resto, tutto torna. Una storia molto carina, mi è piaciuta. Ben fatto!
  
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