Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: manicrank    16/09/2011    6 recensioni
i capelli scivolavano sempre tra le sue dita, belli, brutti, secchi o crespi che fossero.
Ma mai, e dico mai, nessun capello aveva catturato la sua attenzione come quelli del ragazzo che stava seduto di fronte a lui, e che tranquillo leggeva una rivista di moto. Non seppe perché, ma spiò nello specchio quel ragazzo a lungo. Prima di calmare il cuore e concentrarsi sul suo lavoro.
*-*-*-*
Una semplice AU, in onore dei miei due amori... non ho messo OOC perché spero di rimanere abbastanza in tema con i loro caratteri, ma non si sa mai, quindi se alla fine non sono più loro vi prego di dirmelo perché provvederò a sistemare il tutto. Non credo diventerà una Yaoi Hard, ma non si sa mai... ho metto l'avvertimento! Adesso vi lascio alla storia... tranquilli! :D
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Capitolo 9.

Libertà.

 

Liberi dalla vergogna...

Liberi dalla paura...

Liberi di vivere...

È un tuo diritto essere qui!

 

 

 

Mail si svegliò calmo. Niente poteva farlo diventare triste quella mattina. Assolutamente nulla.

“Mail! Cazzo il cellulare sta squillando da un'ora! Vuoi rispondere?!” urlò Mihael dall'altra stanza, tirandogli addosso il cellulare che continuava a mandare Vortex, dei the GazettE.

Il rosso non sapeva perché alla fine aveva messo una canzone giapponese come suoneria, ma sapeva che era perfetta. Il ritmo adatto al suo stato d'animo.

Con un sospiro si mise a sedere, prese il cellulare e premette il tastino verde, senza curarsi su chi fosse il suo scocciatore.

Mail Jeevas”

Si signore, chi parla?”

il tuo capo”

 

Oh Cazzo!

 

Oggi è lunedì, l'orario di lavoro del tuo turno è dalle 8.10 alle 18.30. Sono le 11.32. Come intendi giustificarti?”

Ehm...”

È la cinquantesima volta che arrivi tardi a lavoro e la quarantaduesima che non ti presenti proprio. Sei licenziato!”

Ma capo!”

Le ho contate Jeevas, e non intendo aiutarti questa volta.”

 

Detto quello il suo aguzzino chiuse la chiamata, e Mail rimase a fissare il vuoto con il telefono che non dava più segni di vita.

Ricadde a peso morto sul letto, le mani dietro la testa ed un pessimo umore. Quella mattina perfetta era stata rovinata miseramente da quell'essere ciccioso che era il suo capo. E non lo accettava.

Come un fiume in piena gli tornarono alla mente i ricordi della notte trascorsa, e divenne rosso quanto i suoi capelli se non di più. Dopotutto era la prima volta che provava emozioni così forti e non sapeva come comportarsi.

Chi era?” disse Mello, entrando in camera vestito e profumato, i capelli gocciolanti erano stati legati in una crocchia sulla nuca.

Il mio capo”

E cosa vuole?”

Mi ha licenziato”

Ah”

I due si fissarono a lungo, Mello sorrideva. Mail arrossiva. Mello rideva. Mail iniziava a guardarsi intorno spaesato. Mello ghignava. Mail non capiva più niente. Mello scoppiò e si resse al muro per non cadere mentre rideva, le spalle che ad ogni sussulto si alzavano e si abbassavano.

Che c'è?” disse spazientito il rosso, anche se felice per la spensieratezza che era tornata padrona di Mello.

Guardati!” disse questi indicandolo.

Mail si guardò, effettivamente era buffo.

Aveva i capelli scompigliati, lividi doloranti sulle spalle, il tendine della coscia incriccato ed era nudo attorcigliato al lenzuolo nero.

E con questo?”

Nulla, sei buffo”

poi il biondo sparì oltre la porta, per non saltare addosso a Mail in quel preciso istante.

 

 

E ora?”

Ora ci divertiamo!”

Disse sicuro il rosso, indicando a Mello il grande centro commerciale che quella mattina aveva aperto.

L'inaugurazione era stata seguita da alcuni amici di Mail, che adesso era sicuro che li dentro avrebbe trovato il paradiso.

È il mio paradiso! Anzi, il mio secondo paradiso, il primo è tra le gamb...braccia di Mello!

Pensò, entrando per primo all'interno dell'edificio imponente.

La prima cosa che li colpì fu la musica di sottofondo, da discoteca. Mail riconobbe Mr.Saxobeat. Una nuova traccia che era spopolata subito tra i giovani, anche se lui non apprezzava troppo quel genere doveva ammettere che se l'era ascoltata più di una volta.

“E ora?”

“Ti si è impallato il disco? Dici solo E ora? Ora lo vedrai!”

Poi prese il biondo per una mano, trascinandolo stranamente verso il Game Stop. Il suo negozio preferito.

Tra i giochi Mail era a suo agio, tanto che il biondo lo dovette tirare fuori a calci per non fargli sperperare lo stipendio.

Dopo andarono in libreria, Mello doveva controllare l'uscita di alcuni libri.

Passarono così tutto il pomeriggio, a cazzeggiare allegramente tra negozi vari. Poi al rosso venne la geniale idea: “Vediamo... ti va di scommettere?”

“Che cosa?”

“Se vinco io tu non mangi cioccolata per tre giorni, se vinci tu io non fumo per tre giorni... ci stai?”

“ok... ma... qual'è la scommessa?”

“Scommetto che io riesco a farmi dare il numero da più ragazze di te!”

Si guardarono in cagnesco, Mello leggermente stizzito dalla strana scommessa, anche se in fin dei conti non era male per dimostrare al rosso che anche se era gay era comunque in grado di rimorchiare.

Mail al contrario era felice di divertirsi in quel modo sciocco, passando del tempo libero in sua compagnia, senza pensare a nulla.

Entrarono in un negozio di abiti, e subito il rosso adocchiò la sua preda. Una ragazza sui diciassette anni che stava con due sue amiche.

Si avvicinò, mentre Mello dall'altra parte del negozio lo guardava, cercando di divorarlo con gli occhi. Un brivido gli percorse la spina dorsale, sotto quello sguardo di fuoco poteva sciogliersi da un momento all'altro, oppure saltargli addosso.

“Eihlà!”

la ragazza si girò, cercando di capire da dove provenisse la voce che la stava chiamando.

“Scusa, non credo ci conosciamo” disse, rivolta al rosso.

“Lo so... Solo che ho notato una cosa... sulla tua borsa hai scritto “Nulla è reale, tutto è lecito” quindi suppongo ti piaccia Assassin's Creed... Sai, io lo adoro... potremmo uscire magari, per parlare di quanto sia fenomenale Ezio?”

La ragazza arrossì, abbassando lo sguardo, una sua amica le diede una gomitata.

“Sarei... molto... felice... di parlare di Ezio” e sorrise.

“Allora ti chiamo io?”

“335 98 76 543” disse lei, scappando via, seguita dalle amiche.

 

1 a 0!

 

tornò soddisfatto dal biondino, mostrando il display del cellulare con il numero della ragazza, chissà , magari l'avrebbe anche chiamata un pomeriggio, tanto per fare qualcosa.

Mello sorrise amichevolmente, e Mail seppe che sotto quel sorriso si nascondeva una tigre famelica.

 

Arrivata la sera i due uscirono finalmente dal negozio, Mail si accese una sigaretta, che venne prontamente presa e spazzata da Mello.

“Perché?” chiese stupito dalla reazione dell'amico. Amico? Dovrei chiamarlo amico? Forse compagno... o amante...

“Perché mi risulta che tu abbia perso la scommessa, mister rimorchio”

“Ma ho venticinque numeri!”

“Trentaquattro”

“Comunque, ho un'ultima sorpresa e poi andiamo a casa... ok?”

Mello annuì, godendosi il fresco della sera.

Prese dal cappotto una barretta di cioccolata e la scartò lentamente, poi si godette quel sapore dolce che si scioglieva in bocca.

Il rosso iniziò a camminare, tornando alla macchina. Il biondo si sedette al posto del passeggero, curioso di sapere dove sarebbero andati a quell'ora tarda.

Il panorama sfrecciava velocemente oltre il finestrino chiuso, mentre le luci della città si accendevano ed il sole spariva piano oltre l'orizzonte scuro.

Mail parcheggiò davanti ad un negozio dall'insegna rossa che recitava “Tatuaggi”.

“Mello... non ti da fastidio il dolore vero?”

“Perché me lo chiedi?”

“Sorpresa!”

“Cosa intendi tatuarti questa volta?” disse pensando al braccio destro che aveva fatto con un tribale.

“Cosa intendo? Cosa intendiamo!”

il biondo impallidì. Non aveva mai fatto tatuaggi ed aveva paura che il rosso potesse aver esagerato un po' con l'inventiva. Anche se non era il classico ragazzo sdolcinato, eliminando così le opzioni:

1- Nome dell'altro.

2- Scritte tipo “insieme per sempre” o simili.

“E facciamo questa pazzia!” disse, scendendo dalla macchina e seguendo il ragazzo oltre la porta del negozio.

Un uomo li accolse a braccia aperte, era massiccio ma non grasso, con un filo di barba e due occhi neri e vispi. Mail iniziò a scherzarci allegramente, come due vecchi amici che si rincontrano dopo anni, e forse era davvero così. Ma Mello non poteva saperlo, in effetti, lui non sapeva nulla del rosso se non le poche cose che si erano detti o che aveva intuito.

Subito l'uomo prese due fogli e li porse al rosso, che si mise a disegnare qualcosa. Mello rimase in disparte, aspettando che Mail per buona educazione lo presentasse all'uomo, o almeno che lo rendesse partecipe della conversazione.

Difatti il rosso si avvicina, ma non per parlargli, bensì lo trascina sul lettino del tatuatore.

“Ma che... Mail!” urla Mello, tenuto fermo dal rosso.

“È una sorpresa... lo vedrai quando sarà finito!”

Con un sospiro il biondo si rilassò, ormai sapeva che non poteva combattere contro quella testa dura, e non fece altro che sperare con tutto se stesso che non avesse disegnato qualcosa di imbarazzante o sdolcinato.

Anche Mail si distese sul lettino davanti al suo, un altro uomo iniziò a sistemarlo per tatuarlo, così che i due potessero finire insieme il lavoro e tornare a casa.

Un pizzicore colse Mello al braccio, non era eccessivamente forte ma si sentiva l'ago tracciare sulla sua pelle un disegno indistinto.

La tortura non durò neppure troppo, un'ora e mezza più tardi i due uscirono soddisfatti dal negozio e si diressero a piedi verso un localino vicino, per bersi un drink.

Mail teneva Mello per mano, sentendo il calore del biondo propagarsi per il suo corpo, sentendo il suo battito del cuore accelerato.

Quel ragazzo gli aveva rapito il cuore, gli aveva fatto fare cose stupide, l'aveva fatto amare, aveva amato e si era sentito amato, e non voleva più smettere di provare quelle piacevoli emozioni.

Un calore che ti scalda il cuore. Il mondo a colori. Sogni tranquilli.

Ecco cosa Mail provava da qualche giorno a quella parte, finalmente si sentiva vivo.

Sorrise, stringendo la mano del compagno nella sua.

Anche Mello ricambiò la stretta ed insieme avanzarono verso il bar. All'interno non c'era quasi nessuno così i due poterono prendere da bere tranquillamente.

“E ora?”

“Ancora?”

“Non me lo vuoi dire!”

“Ora si va a casa! Sono stanco morto... voglio dormire!”

“Non credo dormirai...”

l'allusione di Mello fece sorridere il rosso, le cui gote si tinsero di porpora.

Poggiò il bicchiere, quasi con velocità, per andare subito a casa, per amare di nuovo.

Anche Mello si sbrigò, seguendo il rosso di nuovo per le strade quasi deserte di Viterbo.

I lampioni li illuminavano di arancio, le loro mani erano intrecciate, i loro cuori battevano sincronizzati, così come i loro respiri.

Una voce li interruppe, era qualcuno alle loro spalle.

“Eih... Froci di merda!” urlò, facendo scattare una molla all'interno di Mail, che pronto, voleva spaccargli il naso.

“Dico a voi! Biondino e Roscietto! Lo sapete brutti effeminati? Fate schifo!”

Mello socchiuse gli occhi, cercando di trattenersi, stringendo la mano di Mail convulsamente.

“Voi, perché non vi girate? Perché non mi mostrate la vostra faccia da succhia cazzi?! Eh? Puttane!

Brutto biondino di merda! Non ti giri perché hai la faccia da donna come i tuoi cazzo di capelli vero?”

una risata provenne dal ragazzo che li stava insultando, Mail contrasse i muscoli della mascella, poteva accettare tutto tranne un'offesa a Mello.

Si girò, lasciando la mano del compagno e fiondandosi contro il suo aggressore verbale. Gli fu sopra in un attimo, lo buttò a terra con tutto il suo peso, facendolo cadere di schiena.

Iniziò a menare pugni sul suo bel faccino, spaccandogli il labbro e facendogli venire parecchi lividi violacei sugli zigomi.

Improvvisamente si sentì tirare da due forti braccia che lo inchiodarono al suolo. Gli aggressori erano due!

Cazzo! Imprecò, cercando di divincolarsi.

La testa premuta sull'asfalto.

Gli occhi che cercavano Mello, sperando che non fosse finito tra le grinfie di qualche altro stronzo.

Il Biondo era fermo a pochi passi da lui, guardava gli aggressori con occhi di ghiaccio.

Il ragazzo si alzò da terra, cercando di colpirlo, ma il biondo schivò. Mail si tirò in piedi ed iniziò a colpire sistematicamente il suo aggressore con mosse di karate che andavano sempre a segno.

Tu!” urlò il ragazzo, colpendo in pieno viso il biondo distratto.

Mello si girò, dando una gomitata al ragazzo, prendendo dalla cinta dei pantaloni la sua fedele pistola che teneva sempre a portata di mano. Essendo un'arma della polizia, ed essendo lui registrato al momento come detective privato, non aveva problemi a portarsela dietro. Per un attimo ringraziò i controlli distratti che venivano sempre effettuati ai suoi documenti.

Se qualcuno avesse studiato con più cura quel semplice pezzo di carta si sarebbe accorto che lui non era davvero un detective, tanto meno si chiamava Martin Draghi.

Puntò l'arma alla fronte del ragazzo, poi l'abbassò e sparò con precisione al ginocchio ed alla coscia.

Successivamente colpì anche l'altro uomo, liberando anche Mail dalla presa sicura degli aggressori.

Che gente di merda che va in giro... non trovi?” aveva poi detto il rosso, leccandosi il labbro sporco di sangue, mentre si reggeva il ginocchio con la mano.

Ti fa male da qualche parte?” disse Mello, non ferito.

La gamba... mi hanno sparato anni fa e ora mi fa malissimo... chi mi ha sparato aveva una mira fantastica...”

Mello distolse lo sguardo, forse troppo imbarazzato, forse perché non voleva che l'altro leggesse nei suoi occhi tutto il suo senso di colpa.

Andiamo”

Disse lapidario, volendo tornare subito a casa.

I due si avviarono al parcheggio dove Mail aveva lasciato la sua macchina. Ovviamente non volevano noie ed avevano anche chiamato l'ambulanza, per quei due poveretti, ma non volevano nemmeno stare li ad attendere magari gli amici dei teppistelli.

Che giornata interessante!” disse Mello, alzando il braccio e togliendosi la benda che copriva il tatuaggio. In tutta sincerità, ancora non sapeva cosa Mail avesse fatto scrivere sul suo corpo, ed aveva un leggero timore.

Appena la candida fasciatura scivolò sul sedile al biondo mancò un battito, quella era davvero la cosa più romantica che avessero fatto per lui.

Sul suo braccio, così come su quello di Mail che adesso era in bella vista accanto al suo, c'era scritto in viola: Love is Love.

 

 

 

 

 

 

Spazietto dell'autrice: scusateee!! sono in ritardo! Solo che questo periodo ho avuto da fare, poi è iniziata la scuola e non ho più aggiornato... sappiate che questo capitolo mi è venuto oggi in classe mentre facevo un disegno di grafica il cui tema era la libertà. Io dovevo rappresentare la libertà seguendo la poesia che ho messo all'inizio.

Mi sono venuti in mente loro due, con il tatuaggio sul braccio, ed effettivamente li ho disegnati XD poi ho deciso di trasporli anche in capitolo XD ok, è un po' nonsense ed è troppo veloce come capitolo però al momento non credo di riuscire a scrivere meglio. Ho un grosso progetto in ballo che è tutto scritto in prima persona e non riesco adesso a riprendere il ritmo anche con la terza!

Va bene basta, passo ai ringraziamenti!!!

 

L_Nael: Grazie, la scena dolce mi è venuta naturale quasi essendo io mooolto sdolcinata XD la lemon invece ero imbarazzatissima mentre scrivevo e pensavo di aver fatto un pastrocchio... XD sono felice ti sia piaciuta, e spero ti abbia soddisfatto anche questo capitolo perché a me non piace proprio!! :) alla prossimaa!

 

HunterKeehl: OH OH OH! Sono felicissima che ti piaccia così tanto la mia Roulette!!! *W* Matt è davvero un gran porco XD e la scena è esattamente come l'ho immaginata anche io, quindi sono felice che sei riuscita a vederla così bene :) spero ti piaccia anche questo capitolo... anche se a me non soddisfa!!!! eh mi rifarò con i prossimi!!! baci! :)

 

Starhunter: alla fine ce l'ho fatta!!! il capitolo Lemon è uscito dalla mia mente contorta... :) per la fine di Til dovrai aspettare un po' ma arriverà anche quello... muahaha!!!

intanto spero che questo nuovo capitolo ti piaccia, anche se a me non piace... ma il prossimo sarà migliore, lo prometto! Baci!!

 

Kiyomi: Ne sono felice! Non volevo essere volgare, perché di fic. Volgari ce ne sono fin troppe!! beh, anche se questo non è esattamente “yaoi” spero ti sia piaciuto come capitolo... fammi sapere che ne pensi!!!! bacii!!! :)

 

Vale Jeevas: sei perdonata! Anche io ho postato con ritardissimoo >.< sono anche superfelice che ti piaccia anche la Lemon *-* Beh, allora... alla prossima!!! spero ti sia piaciuto il chapp!!!! Baciiii!!!

 

Nijinsky: non ho parole! La tua recensione è stupenda... sono rimasta tipo: :DDDDD e *-*

(tanto per rimanere in tema emoticon) perdona il mio super ritardo!!! questo capitolo non è esattamente il migliore... ma prometto che il prossimo verrà benissimo!!

alla prossima... baci tesoro! :))

 

per le recensioni al 8 :

HunterKeehl : che bello!! questo l'ho scritto tanto perché mi annoiavo XD

sono felice che ti abbia fatto sorridere!!

L_Nael: Hai colto benissimo il riferimento alla storia... chissà che è quel

capo” w le seghe mentali!!!

Felyon: sono felice che la mia storia ti piaccia, hai capito anche benissimo

come mi sono sentita nello scrivere la Lemon!! ahaha! Alla prossima!


Pace e amore!!
Beyondy. 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: manicrank