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Autore: _Mirtilla_    16/09/2011    3 recensioni
"Vivo di quegli attimi rubati, rubati ad un sogno che continuo a rivivere.
Quando le nostre mani si accarezzano, i nostri visi si sfiorano, i nostri sussurri si confondono con la brezza che fa danzare le foglie gialle e leggere.

Nel momento in cui Albus vede il corpo di Ariana riverso a terra, sa che ad assassinarla potrebbe essere stato Gellert. Cosa fare quando il mondo ti crolla addosso, quando il tuo amore viene distrutto e tormentato dalla colpa e dal dolore?
L'unica via è rifugiarsi in un sogno.
Questa storia ha partecipato al contest "Ciack si gira" di Tefnut, classificandosi quarta su diciassette e vincendo il premio stile.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Pairing scelto: Albus/Gellert
Frase scelta: 
“Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e così sarà per sempre”
Genere: Drammatico, introspettivo
Rating: Giallo

 

Di sogni e di pace.

 

Cenere.

Macerie.

Grida.

Non è questo che avevo desiderato. Non è questo che volevo.
Tutto attorno a me è movimento, è caos. Solo io sono immobile, in silenzio.
Un corpo è riverso a terra, schegge di vetro volano nel centro della stanza, sfiorano il mio viso, mi lacerano la tunica impolverata e stracciata.
Due maghi continuano a lottare, ancora non si sono accorti di ciò che è accaduto. Urla, fatture, lampi confusi ed abbaglianti di luce sibilano nell'aria densa della stanza.
Poi in un attimo, il silenzio: l'atmosfera si trasforma in quella ovattata di un sogno.
Ed è proprio un sogno, l'unica cosa a cui ora riesco a pensare.

 

I getti di luce sembrano quasi i riverberi del sole sull'acqua, la polvere che si alza dalle macerie è senza dubbio quella del sentiero ripido e sassoso che conduce al nostro albero.
Quell'albero maestoso, fiero, che si erge accanto al ruscello e che abbiamo innalzato a nostro rifugio. La sua chioma si dirama protettiva su di noi, le antiche radici dissodano il terreno creando culle naturali, quasi a volerci celare agli occhi di un mondo invidioso.
Vivo di quegli attimi rubati, rubati ad un sogno che continuo a rivivere.
Quando le nostre mani si accarezzano, i nostri visi si sfiorano, i nostri sussurri si confondono con la brezza che fa danzare le foglie gialle e leggere.
Un lampo affascinante cattura il tuo sguardo, quando mi parli dei tuoi sogni. Del dominio del mondo magico, della rivoluzione. Per il bene superiore.
Ed io allora ti descrivo i miei: noi, fianco a fianco. Noi, gloriosi, giovani capi della rivoluzione. Tutti ci seguiranno, ci prenderanno ad esempio. Saranno incantati dalla nostra forza e dalla nostra abilità.
E dal nostro amore.
C'è dolcezza nei tuoi occhi, o forse è solo il riflesso dei miei sentimenti.
Dopotutto, tutto questo è solo frutto della mia immaginazione.

 

Chi mi può biasimare, se in questo momento di terrore, di tristezza, preferisco vivere un sogno? La realtà è troppo cruda, fredda e dura come il marmo.
La realtà è che nessuna radice ci protegge, nessuna chioma fresca ci fa ombra; la realtà è che il corpo di mia sorella giace dilaniato a terra, il viso rivolto verso di me, gli occhi vuoti e fissi che mi lanciano uno sguardo accusatore.
Non perché potrei essere stato io ad ucciderla. Quello sguardo è accusatore perché so che, se anche fossi stato tu, avresti il mio perdono.
Lo avresti senza meritarlo, senza guadagnarlo: ed il motivo riposa in un sogno.
In quel sogno in cui adesso mi rifugio, perché è l'unica cosa che mi può dare pace.
Perché solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e così sarà per sempre.

 



Sono enormemente affezionata a questa storia. Perché adoro il pairing, ma era la prima volta che osavo utilizzarlo; ci ho messo davvero l'anima per scriverla.
Vi lascio con le NdA e con il meraviglioso giudizio di Tef <3


4° classificata 

Di pace e di sogni di _Mirtilla_ 

Grammatica/punteggiatura: 10/10 
Forma/stile: 10/10 
Caratterizzazione personaggi: 10/10 
Originalità: 9/10 
Utilizzo frase: 10/10 
Gradimento personale: 10/10 
Totale: 59/60 

“La sua chioma si dirama protettiva su di noi, le antiche radici dissodano il terreno creando culle naturali, quasi a volerci celare agli occhi di un mondo invidioso. 
Vivo di quegli attimi rubati, rubati ad un sogno che continuo a rivivere.” 
E certo, no? Ma vuoi farmi morire? Ma che frasi sono? Sono assurde! Mi piacciono esageratamente! 
La grammatica è perfetta, non ho altro da aggiungere; e non c’è una sola virgola fuori posto, per cui anche la punteggiatura non ha macchie. 
Questa caratterizzazione è perfetta. Amo la componente psicologica attorno alla quale gira questa storia, davvero. Con un personaggio come Silente, poi, è azzeccatissima. È davvero lui, in tutto e per tutto. L’immagine di Ariana che lo guarda, morta, con lo sguardo vacuo e accusatore è… è perfetta, davvero. E anche Gellert, con il suo bene superiore, risulta credibilissimo, anche se evidentemente la storia è maggiormente incentrata su Albus. 
Non è facile scrivere di lui, ne so qualcosa, soprattutto quando si tratta di introspezioni. Tu sei stata in grado di mostrarmi un Silente maturo, tormentato, ma soprattutto umano. 
E io lo apprezzo tantissimo. 
Non hai ottenuto il punteggio massimo in originalità perché spesso il rapporto fra Albus e Gellert è trattato con questa chiave di lettura, e anche l’inserimento di Ariana, per quanto efficace, è molto utilizzato. Comunque, nel mio nuovo contest ho ridotto a 5 il massimo per questo parametro, perché mi sembra assurdo che si dia così tanta importanza all’originalità: spesso storie poco originali sono migliori di altre stravaganti. 
In ogni caso, anche se era naturale che tu lo facessi, data la citazione scelta, l’inserimento del sogno ha giocato a tuo favore. 
A proposito di citazioni, l’hai inserita con una tale naturalezza da farla sembrare davvero parte integrante del testo. Il tuo linguaggio, in questa fic, trae molto dalla frase. È un tutt’uno, mi congratulo veramente. 
Veniamo al punto forte di questa storia, dunque: lo stile. 
Mamma-mia. 
Tu mi hai spiazzato, cara, sul serio. 
Ogni parola, ogni frase era così assurdamente perfetta, evocante, magica… no, sul serio, questo è uno dei tuoi lavori migliori, a mio avviso. 
Complimenti davvero. 


Premio Stile: _Mirtilla_

NdA: Vado sempre sul tragico, io >.<
Il fatto è che i momenti tristi mi affascinano! Ad ogni modo, qui ho cercato di immaginare come abbia reagito Albus quando ha realizzato che Ariana era morta e che probabilmente ad ucciderla era stato lui. O peggio ancora Gellert.
Credo che una mente brillante come la sua sia perfettamente capace di costruirsi un piccolo angolo di pace dove rifugiarsi... la psicologia ci insegna che alcune persone, giunte alla disperazione, riescono a forgiare una specie di universo parallelo. (Sto facendo tanto la sapientona, ma ho solo letto un articolo su una rivista di scienze ed è questo che mi ha dato l'idea per la storia >.<)
Aehm. Comunque. Ovviamente dopo un po' realizza che deve tornare ed affrontare la realtà, ma diciamo che in un primo momento preferisce la libertà e la pace del sogno.


P.s. ecco anche lo splendido banner della Tef <3

 

 

   
 
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