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Autore: Sonnyx94    16/09/2011    1 recensioni
-Joe non andare- disse lei prendendolo per un braccio -Se vai, io mi conosco, non torno in dietro-
Lui la guardò con le lacrime agli occhi, era la prima volta da quando lo conosceva che Demi lo vedeva con gli occhi lucidi.
Ma Joe sapeva di doverla lasciare andare.
Le rivolse un sorriso forzato e una lacrima gli rigò la guancia, andando a perdersi in quella fossetta che si formava ogni volta che sorrideva.
Joe Jonas piangeva, piangeva per lei.
Si chinò e le diede un bacio sulla fronte, poi appoggiò la propria sulla testa della ragazza, che intanto aveva chiuso gli occhi per gustare a fondo l’ultimo momento insieme.
Joe non riusciva più a controllarsi, immerse il volto nei capelli profumati di Demi per nascondere le lacrime.
L’ultima chiamata per il volo di Milano riecheggiò nella sala.
-Ti amo-
E quando Demi riaprii gli occhi Joe era già sparito
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: La Vita Deve Ricominciare



Il tempo passava e Demi non se ne accorgeva.
Le cose cambiavano e a lei non interessava più.
La sua chitarra era rimasta abbandonata alla polvere, nell’angolino sotto la finestra.
Il dolore era l’unica cosa che le permetteva di sentirsi ancora viva.
Il dolore era l’unica cosa che le ricordava, che le faceva credere che Joe era davvero esistito ed era entrato nella sua vita. Anche se questo ormai era il suo passato.
Lei aveva smesso di esistere, ma non di soffrire.
Le cose erano andate così fino a dopo Natale, periodo in cui lei e Joe avrebbero dovuto compiere un anno. E ciò le fece ricordare che la loro storia tanto bella, era durata solo per il tempo di un sospiro.
Poi la sera del 31 dicembre Dallas era entrata nella sua stanza, la mezzanotte sarebbe scoccata a minuti.
< Demi, tesoro, posso entrare? > chiese alla sorella minore, seduta sul letto a gambe incrociate, con lo sguardo volto verso la finestra, uno sguardo vuoto e spento.
Non ricevette risposta, così si sedette vicino a Demi.
< Demi non puoi continuare così > cominciò, si era preparata il discorso tante e tante volte, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlare.
Demi non la guardò nemmeno.
< Non ti accorgi di cosa sei diventata? > le chiese esasperata Dallas. < Sei un vegetale, a stento magi, a volte mi chiedo se hai ancora la forza di respirare! Ma non ti accorgi che così non provochi solo dolore a te stessa ma anche a tutte le persone che ti amano? >
Demi guardò la sorella ed emise un sospiro < Mi dispiace >
< Non è di questo che ti devi dispiacere > ribatté Dallas dura < La Demi che conosco non si sarebbe mai fatta distruggere così, non avrebbe mai accantonato i suoi sogni. Avrebbe lottato >
< Ma una persona non mi ha lasciato lottare > precisò Demi, ricordando con una fitta di dolore quell’ormai lontano settembre.
Ricordò le lacrime versate nel vederlo andare via, ormai non riusciva più a pronunciare il suo nome e tutti badavano bene di non pronunciarlo in sua presenza.
Ricordò Miley che l’aveva raggiunta all’aereoporto, che l’aveva sorretta quando le sue gambe avevano ceduto.
< No, Demi > le aveva sussurrato all’orecchio < Non ora, devi tornare agli Awards >
Aveva ragione, aveva dato tanto per ottenere quel premio per una giusta causa. Ma da allora non le era importato più nulla di niente.
Da allora si era messa una maschera sul viso, cercando di celare il suo dolore al resto del mondo.
< Ma tu, Demi, non ti saresti lasciata influenzare da lui. Saresti andata avanti, avresti trovato il modo per distrarti, per concentrarti su quello che ti era rimasto. E lo puoi fare ancora. La vita deve ricominciare >
Le parole di Dallas le fecero smuovere qualcosa dentro, una parte di lei che era rimasta celata in un luogo oscuro del suo animo e che ora gridava per potere riaffiorare.
Gridava, sempre più forte.
Lo sguardo di Dallas si posò su di una busta, lasciata sulla scrivania della sorella.
< Demi hai l’opportunità di ricominciare, non la sprecare >
La sorella maggiore, si sporse a darle un bacio sulla fronte e fece per andare verso la porta ma si girò ancora verso Demi.
< Forse questa ti schiarirà un po’ le idee > detto questo tirò fuori una busta dalla tasca dei jeans e la lanciò sul letto di Demi.
La porta si richiuse con dolcezza, mentre Dallas tornava al piano di sotto dagli invitati.
La busta bianca dondolò nell’aria, fino a depositarsi dolcemente sulle coperte del letto di Demi, a mezzo centimetro da lei.
Dopo qualche minuto di esitazione la prese tra le mani e l’aprì.
Il suo cuore quasi ebbe un sussulto, nel riconoscere la calligrafia svolazzante del mittente.
 
Caro amore mio,
È sempre così, se devo dirti una cosa importante riesco solo a scriverti, ma stavolta ho deciso di lasciare stare melodie e frasi con le rime.
E questo per dirti che sono troppo incerto e confuso, per valere quanto il tuo futuro. Quindi è meglio che mi faccia un po’ da parte, così che tu possa accostare il mio ricordo e far valere i tuoi sogni.
Sei stata un miracolo per me, la luce che non pensavo avrei più rivisto. Mi hai strappato dall’oscurità tante e tante volte, come una stella fa con il cielo di notte. Prima di te la mia vita era come un libro in cui c’era una sola pagina che si ripeteva all’infinito, poi con il tuo arrivo hai sconvolto tutto, nel voltare la solita pagina ne ho trovata una vuota, bianca, per la prima volta ho potuto prendere in mano la mia vita e decidere che strada farle percorrere. Non ho sempre fatto le scelte giuste, ma almeno gli sbagli li ho commessi per mano mia, non per mano di qualcun altro.
Ti ho lasciata nel peggiore dei modi e so che per questo non mi perdonerai mai, non ti biasimo. Ma restando insieme ci saremmo impediti di realizzare i nostri sogni più grandi. Alla Disney era tutto diverso, forse perché vivevamo in un mondo dove ogni sogno si avverava. Ma ora siamo adulti e non possiamo credere di realizzare tutto senza sacrifici.
Ho sacrificato noi, non perché ciò che provo per te sia insignificante, questo non lo pensare mai, ma perché tu hai bisogno di andare per la tua strada e io per la mia.
La mia paura è che un giorno tu possa identificarmi con i uno dei tuoi rimpianti, paura che tu non me lo dica e che mi lasci la responsabilità di sapertelo leggere negli occhi. Tra oggi e quel giorno, preferisco lasciarti andare oggi, perché oggi ti lascio con la certezza che tu mi ami ancora e ti lascio con la certezza che, nonostante tutto, nonostante tutti, ti amo anche io.
Ti prego segui la tua strada,
Diventa grande,
Fa sentire la tua voce nel mondo, così che, un giorno, ti possa sentire anche io.
Fallo per me.
Ti amo.
Joe
 
Non una lacrima scese sul viso di Demi, a suo parere, ne aveva già versate troppe.
D’istinto prese il cellulare e prima di avere il tempo per pensarci, andò a cercare un numero della rubrica che non chiamava ormai da molto, moltissimo tempo.
< Pronto? > chiese la voce dall’altra parte del telefono tra i rumori della linea poco buona.
< Avril? >
< Demi, tesoro, che piacere sentirti. Come mai chiami? >
Dallas aveva ragione, la vita doveva continuare.
E prima che Demi potesse prendere una decisione, la vita la prese per lei.
I fuochi d’artificio scoppiarono in scintille di mille colori fuori dalla finestra, rumori di festeggiamenti arrivarono dal piano di sotto.
Era mezzanotte.
< Demi? Ci sei ancora? >
Mezzanotte e uno. Era iniziato un nuovo anno.
Una nuova vita?
Guardò la lettera appoggiata sul letto e quella sulla scrivania.
< Avril devo chiederti un enorme favore... >
 
Aveva conosciuto Avril Green all’asilo, erano sempre state inseparabili. E il fatto che le loro mamme fossero amiche d’infanzia le faceva assomigliare più a delle sorelle che a delle amiche.
Però le cose erano cambiate alle medie, quando Avril dovette trasferirsi a Londra.
E così Demi era rimasta da sola, si era ritirata dalla scuola perché senza più la sua amica fidata, non era più riuscita a farsi degli amici ed era stata vittima di bullismo.
Ma non si erano mai perse di vista, si erano sempre sentite. Solo nell’ultimo anno le chiamate erano andate diminuendo. Forse la distanza, forse perché stavano crescendo, forse perché stavano cambiando...
Ma Demi vide in lei la possibilità di ricominciare.
Quando il vento freddo di febbraio la colpì, fu come ricevere la conferma che le cose sarebbero cambiate.
Il cielo grigio di Londra si andava perdendo dietro tutti quegli edifici, a Demi ricordò molto New York a novembre. Forse con qualche grattacielo in meno e qualche palazzo di lusso in più.
Avril la stava aspettando sugli scalini dell’appartamento bianco antico, un po’ grigio per lo smog della città.
Non era cambiata di una virgola, era rimasta esattamente come Demi la ricordava.
Non troppo alta, esile e magra, la carnagione bianco pallido che contrastava con i capelli rosso rame che le ricadevano in boccoli sulle spalle e quegli occhi verde smeraldo.
L’aveva sempre invidiata per la sua bellezza e semplicità.
Appena scesa dal taxi le si gettò addosso, si strinsero in un abbraccio che ormai non si scambiavano più da anni.
Avril la portò nel suo appartamento, era all’ultimo piano di un condominio senza ascensore.
Wao!
Però nel complesso era molto carino, Avril viveva da sola da ormai un anno, così Demi due mesi prima le aveva chiesto se stava cercando una coinquilina e la sua amica aveva accettato subito.
Aveva deciso di seguire il consiglio di Jo...lui.
E la casa discografica di Londra era stata entusiasta di sapere che aveva finalmente accettato la loro offerta.
< Posso farti una domanda? > le chiese Avril mentre l’aiutava a portare i bagagli nella sua nuova stanza.
< Certo >
< Perché sei voluta venire a Londra? Insomma ci sono un sacco di case discografiche in America, non che io non ti voglia qui, ma perché? >
Demi sapeva che le avrebbe fatto questa domanda e sapeva anche cosa le avrebbe risposto: < Scusa Avril, ma non me la sento ancora di parlarne >
< Come vuoi > rispose lei.
Una cosa che adorava di Avril: è che se non vuoi parlare di una cosa lei non ti tormenta. Quando sarebbe stata pronta sapeva che gliene avrebbe parlato.
< Bè ti lascio mettere a posto le cose > disse < Io vado in cucina a preparare qualcosa di caldo, ti ci dovrai abituare, qui fa sempre freddo. E ti devo raccontare tutto di questo posto! > disse sorridendo piena di allegria.
Un'altra cosa che adorava di lei: riesce a farti sorridere anche quando sei a terra.
Il che le fece pensare alla faccia dei suoi amici, quando gli aveva detto che sarebbe partita.
< Sei sicura? > le avevano chiesto e lei aveva risposto < Sì, ho bisogno di ricominciare e voglio farlo in un posto dove nessuno mi conosce >
Nel frattempo la vita di Joe proseguiva sotto i cieli dell’Italia.
La sua famiglia era venuta a trovarlo nel periodo di Natale e tutti avevano accuratamente evitato l’argomento: Lovato.
Le cose dal punto di vista lavorativo andavano davvero bene, l’italiano era un po’ difficile da parlare ma con la sua devozione riusciva almeno a chiedere ai passanti dove si trovava.
Le cose al lavoro andavano bene, aveva già finito la serie televisiva e adesso lo avevano chiamato per delle parti importanti in alcuni film.
Aveva conosciuto cantanti e attori famosissimi in tutta Italia e davvero molto bravi.
A volte si sentiva così tanto inesperto in confronto a loro, ma poi si sollevava pensando che un giorno sarebbe diventato come loro.
“Sono una di quelle persone che pensano che nella vita puoi fare tutto se ti impegni davvero. Non sono molte le volte in cui penso di non riuscire a fare qualcosa, ma se mi capita mi scuoto e dico: ce la puoi fare!”
Questa frase gliel’aveva detta Demi, tanto, tanto tempo fa. Ai tempi di Camp Rock 2, quando Joe era convinto che non sarebbe mai riuscito ad imparare i passi per il film.
Demi.
Gli mancava da morire, ogni giorno, quando rientrava nel suo loft, prendeva in mano il telefono, componeva il numero della ragazza e poi non aveva mai il coraggio di chiamarla.
Voleva più di ogni altra cosa sentire la sua voce, però poi si chiedeva: cosa le potrei dire? Cosa mi direbbe lei? Mi riattaccherebbe il telefono in faccia?
Così lasciava perdere, si buttava sul letto e ricordava che se erano finiti così era solo colpa sua.

ehiii! So che probabilmente qualcuno avrà l'istinto di uccidermi...ma vi prego non lo fate! xD Io sono particolarmente fiera di questa storia e spero che a voi continui a piacere :) Il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti...quindi spero che lo aspetterete con ansia! Commentate!!
Un bacio, Mara
  
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