But I don’t want you to hide. 

Un’altra noiosa giornata si perdeva tra le pagine del libro di Erbologia, e Neville seguiva con attenzione le righe fitte di parole che gli scorrevano davanti agli occhi stanchi. I G.U.F.O. si avvicinavano spaventosamente e lui voleva prepararsi al meglio nella sua materia preferita, per rendere orgogliosa la professoressa Sprite e, soprattutto, sua nonna, sebbene ritenesse lo studio delle piante “di poco conto”.
La biblioteca si stava man mano svuotando, e Madama Pince era intenta a scrivere qualcosa su un rotolo di pergamena consunto e sbiadito, lanciando sguardi accusatori a un gruppetto di ragazzini che ridacchiavano dietro grossi libri.
Il sole stava tramontando, e la luce morente dai riflessi sanguigni si rifletteva nel Lago Nero dalle acque increspate come carta stropicciata.
Un rumore di passi lo distolse dalla sua lettura – ma, soprattutto, dai suoi pensieri -, e una capigliatura folta riempì la sua visuale.
«Oh, ciao Neville. Non sapevo frequentassi la biblioteca a quest’ora» Hermione, preso un gigantesco tomo dalla borsa, si sedette al suo tavolo con un sorriso sul volto, i capelli più crespi del solito.
Il ragazzo tossì, rimanendo in silenzio. Voltò la pagina con dita tremanti, sbirciando oltre il proprio naso le azioni della Grifondoro che, davanti a lui, aveva già occupato tutto il tavolo. Appoggiò poi un foglio di pergamena e una boccetta d’inchiostro accanto ad uno dei libri – sembrava Storia della Magia, ma non ne era sicuro – e cominciò a scrivere, qualche ciuffo ribelle davanti agli occhi.
Non poteva non ammirare quella situazione surreale, che tanto aveva sognato diventasse realtà: finalmente aveva l’occasione di passare qualche manciata di minuti con lei, ed ammirare tutta la sua concentrazione quando si dedicava allo studio.
Quando un altro colpo di tosse infranse il silenzio tombale della stanza, Hermione alzò gli occhi.
«Hai bisogno di qualcosa, Neville?» chiese, con un sorriso che avrebbe illuminato anche la notte
«No, non preoccuparti».
La voce insicura e timida con cui aveva pronunciato quelle parole lo fecero sentire stupido, stupido e inutile.
«Harry… Harry e Ron non sono a studiare?» esordì, spostando finalmente lo sguardo dal libro al viso pallido di lei
«Preferiscono andare agli allenamenti di Quidditch» borbottò, appuntando qualcosa sulla pergamena «E tu? Come mai da solo?».
Forse perché lui era sempre solo.
«Avevo bisogno di un po’ di tranquillità» annuì, tornando a concentrarsi sul libro
«Ben detto, Neville».
Il suo nome, pronunciato da lei, assumeva un’altra sfumatura.
Neville.
Leggero, delicato.
Quando lo chiamavano i professori, era un nome imbarazzante.
Dalla bocca di sua nonna, invece, sprezzante.
Con lei era Neville, il timido Grifondoro che passava le giornate ad osservarla da lontano in biblioteca, nascondendo faccia e sentimenti dietro un libro polveroso più grande di lui.
Non gli importava che lei non lo guardasse neanche per errore, troppo intenta a cercare i libri adatti e a bisticciare con l’amico dai capelli rossi.
Il tempo scorreva senza dare il tempo di contare i minuti che passavano veloci, ed Hermione continuava a scrivere indisturbata. Neville, invece, leggeva distrattamente un trattato sul Bubotubero e i suoi usi più disparati, quando Madama Pince comparve da dietro uno scaffale facendolo sobbalzare
«La biblioteca chiude».
«Oh, di già? Beh, vorrà dire che ci vedremo a cena, Neville!» la ragazza gli sorrise raggiante, infilando le sue cose nella borsa di cuoio. Sembrava avesse fretta.
Lui annuì, distratto, chiudendo il libro e sollevando una nuvola di polvere.
Avanti, chiedile se vuole accompagnarti alla Sala Grande.
Hermione, dopo l’ennesimo sorriso fugace, infilò la sacca a tracolla e filò via, lasciando una scia di profumo alla menta dietro di sé.
Non ce l’aveva fatta a parlarle, di nuovo.
Si sarebbe nascosto dietro le ennesime parole che non le avrebbe mai detto.

Che i Muse mi perdonino per aver abusato della loro splendida "Undisclosed desires" ;A;
Insomma, io mi sto drogando di quella canzone, è un capolavoro. Una forza della natura, eccheccavolo.
Uh, cosa dite? Che dovrei parlare della storia? Beh, esattamente.
E' la mia prima Neville/Hermione ^^ Non mi piace perchè l'ho scritta in momenti diversi e quindi credo sia venuta veloce, spezzettata e, ovviamente, brutta.
Ma dedichiamoci al pairing! <3
Mi sono appassionata per colpa di quella santa donna di Feel Good Inc, che ha scritto una storia bellissima su di loro - andatevela a leggere senò vi prendo a padellate in testa e_e - eeeeeeee basta.
Io immagino che sia Neville ad amare Hermione, mentre lei è sempre devota a Ron. Quindi, il loro lo vedo come un amore tormentato e mai allegro, insomma. Ma a me gli amori tormentati piacciono, quindi me agGiUSTA e continuerò a scrivere su di loro.
Questa schifezzuola fa schifo - capitan ovvio - eeeeeeee basta. Ho finito O_O Cavoli, stavolta sono stata rapida e indolore :D
Spero che vi sia piaciuta e ringrazio tutti i lettori, recensitori, e coloro che la inseriranno da qualche parte - vanno bene anche un secchio della spazzatura o un cesso, se vi ha fatto proprio schifo <3 -.
Mancano poche storie ai 50. *_* sono emozionata. Mi defilo che domani c'è scuola e io ho bisogno di dormire. **

I love you <3 

Sayonara!