Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: n0vedue23    16/09/2011    2 recensioni
I suoi capelli biondi, più scuri di inverno rispetto all’estate, gli occhi color miele, la sua camminata strana.
Il suo sorriso, la sua ingenuità:
Kidrauhl portò tutto via con se espellendomi dalla sua testa, ma soprattutto dal suo cuore.
Lui, sempre più famoso, più bello, più corteggiato.
Ha avuto tante storie, ora è in pausa, così dicono i giornali, quelli che ogni tanto mi capita di leggere.
Io, sola. Mia madre è morta l’anno scorso, mio padre…
Di mio padre non ho più notizie.
Dalla scomparsa di mamma, se n’è andato e non è più tornato, proprio come Justin.
Abito sempre in quella casa sul mare, in legno,
quella costruita da mio padre. L’ho fatta ristrutturare ultimamente, muri nuovi, camere impostate diversamente...
L’unica cosa che è rimasta è quella macchia di sangue sul muro bianco vicino al caminetto in sala da pranzo, quello che mi ricorda Lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.
''I'm sorrounded by idiots.''


Era una fredda mattina di Gennaio, suona quella maledetta sveglia dal mio iPhone nuovo e mi alzo da quel letto caldo caldo. Mi lavo, e successivamente apro il mio immenso armadio. Opto per una felpa che mi sta grande, blu, della Gap, jeans attillati e le mie fedeli all star blu. Faccio colazione velocemente, talmente veloce che quasi mi strozzo per arrivare in fermata in tempo per prendere quell'autobus odioso. Non riesco a spiegarmi perché, pur essendo Gennaio, vedo gente nuova ogni giorno, oppure qualche idiota con una maglietta a maniche corte con dei pantaloni o delle scarpe che magari non c'entrano niente, o per il colore o per il modello, per tante cose insomma. Mi siedo al mio solito posto, per stare in tranquillità, poso lo zaino e cerco le cuffiette con il mio iPod, nuovo anche quello.
Cerco fra tutte quelle canzoni che ho, migliaia e migliaia di canzoni, e cerco quella che rispecchia il mio stato d'animo di questi ultimi giorni: 'Nobody's Home - Avril Lavigne'.

''She's lost inside, lost inside.''

Continuo a rispecchiarmi in quella canzone, quasi da sempre ormai.

Non faccio in tempo a mettere un'altra canzone che sento un macello assurdo, cosa che non era normale sul pullman più silenzioso in cui io sia mai salita. Erano due idioti della mia classe, appena arrivati dal Canada, migliori amici. Ero riuscita a informarmi poco su loro due. Diciamo su uno solo, perché l'altro è il mio ex, che oltretutto neanche mi ha riconosciuta, andiamo bene.
Si mettono accanto a me, e già questa cosa non mi piace, ma non ci faccio molto caso. Guardo fuori dal finestrino ascoltanto una delle tante canzoni che avevo degli U2
Mi sento osservata, ma non faccio molto caso neanche a questo, fino a quando non mi giro e mi ritrovo quei due che mi squadrano dalla testa ai piedi.
Il biondino affianco al mio ex tossisce e si gira verso di lui, che abbassa la testa e sorride maliziosamente.
Mi accorgo che siamo arrivati, alzo gli occhi al cielo sperando che quei due facciano caso a questo mio gesto, e mi dirigo verso scuola.
Vado al mio armadietto, prendo le cose che mi servono, prima ora canto, menomale.
Una delle mie materie preferite.
''Buongiorno!''
''Giorno prof!''
''Stavo dando un'occhiata al registro, ma per quale motivo non hanno fatto l'appello questi ultimi giorni?''
''Credo che qualche professore si sia portato via l'elenco per inserire i nuovi arrivati, professoressa.'' rispondo convinta io.
''E chi sarebbero i nuovi arrivati?''
Ecco che spuntano dagli ultimi banchi quei due dementi.
''Siamo noi!'' rispondono all'unisolo.
''Come vi chiamate ragazzi?''
''Io sono Justin Bieber, e lui è Christian Beadles.'' risponde il biondino vicino a Chris.
Rimango sbalordita quando sento il cognome Bieber.
E' lui, il cantante famoso di cui tutti parlano. E chi lo sapeva che Christian frequentasse gente del genere? Ecco perché si sentiva grande quando mi ha lasciata, 'sto stronzo. Va in giro con le star, okay.
Già avevo inquadrato il tipo di persona che era Bieber.
Montato, impaccato di soldi, uno che se la tira, che va in giro con persone più montate di lui, poi, poi boh. Mi vengono in mente altri 61563146 aggettivi ma meglio che non li tiri fuori.
''Bene, iniziamo la lezione.''
Mentre la professoressa era intenta a scrivere qualcosa di illeggibile alla lavagna, sento bisbigliare dalle mie parti.
''Avete intenzione di stare zitti?'' me ne esco io.
''E tu saresti?'' mi fa il biondino.
''Una che non se la tira come te, nonchè ex del tuo caro amico ma neanche si ricorda di me.'' e gli faccio l'occhiolino.
Mi metto a seguire la lezione ma quei due continuano a bisbigliare qualcosa, qualcosa che le mie orecchie purtroppo per Chris sentono.
''Ma chi sarebbe? Non me ne hai mai parlato di questa?!!''
''Si chiama Alexandra, è una delle mie tante vecchie fiamme.''
''Delle tante?''
''Si, perché ormai la reputo una troia.''
Al suono di quelle cinque lettere non ci ho visto più.
''Troia ci chiami quella con cui scopavi mentre io stavo ad aspettarti per fare una fottuta passeggiata, grazie a Dio tua sorella me l'ha detto!'' urlo.
''Cosa sono questi termini signorina Rossi?''
''Niente, sono circondata da idioti.''
Suona la campanella, campanella a cui farò una statua, perché mi ha salvato da una nota e un richiamo in presidenza.
La mia felpa blu portafortuna non me ne aveva portata tanta, dopo questa giornata.

Torno a casa, poso il mio telefono sul letto, tempo di sdraiarmi e mi arriva un messaggio da un numero che non avevo in rubrica.
''Scusa per il mio amico, oggi.  -Justin.''
O quel coglione gli ha dato il mio numero perché non ha le palle di chiedermi scusa, o quest'altro coglione gliel'ha fregato dal cellulare.
''Ormai neanche ci faccio più caso, ma era meglio se me lo diceva in faccia.''
''Alexandra, guarda che lui ci sta male per te eh.''
''Chiamami Alex. Comunque so che non ci sta male, e che tu vuoi solo parargli il culo per fare il carino, e non risultare uno che se la tira.''
''Okay, è vero. Voglio parargli il culo, ma io non me la tiro. Spero che imparerai a conoscermi meglio, e che rielaborerai questo tuo pensiero su di me in futuro.''
''Che ti sei mangiato un dizionario? Sai che qui a Los Angeles non si parla così?''
''Lo so, ci vivo da quando avevo 17 anni. Volevo solo essere gentile..''
''Perché quanti anni hai scusa?''
''19.''
''Capisco, strano che non ti ho mai visto, vivo qui da quasi due anni..''
''Non ci sono spesso per la mia carriera, ora devo andare, a domani!''
''Mh, sarà. Cià.''
Neanche gli ho chiesto come diavolo ha fatto ad avere il mio numero, vabbè glielo chiederò domani a scuola, sempre se mi girerà bene.






- Spazio personale -

Ora sapete come si sono conosciuti/riconosciuti questi tre.
Devo dire che è stata una conversazione interessante quella di Alex e Justin al telefono, commovente direi, hahah!
Questo capitolo è incentrato solo su quello che pensa Alex. 
Vi anticipo che il successivo sarà un riassunto di quello che pensano Justin e Christian riguardo a questo incontro, e poi un breve continuo della storia :)
Bene, posso finire qui.
Recensite, mi raccomando! ♥

''Loveless.

  
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