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Autore: Lady Nobody e Pankun    16/09/2011    1 recensioni
Perché la musica può fare davvero dei miracoli...
Una Tsurugi x Shindou, la mia coppia preferita di Inzauma Eleven Go!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*Musica portami via,
 via da questo mondo,
 via da queste sofferenze...*

 
Erano questi i pensieri di Shindou Takuto, mentre suonava al pianoforte una melodia triste e malinconica, che toccava il cuore e riusciva a scogliere le lacrime a chiunque l’ascoltasse. E questo stava accadendo proprio ad una persona che nessuno mai avrebbe sospettato: Tsurugi Kyousuke. Ormai era diventata un’abitudine per lui, tutti i pomeriggi, dopo gli allenamenti al club di calcio, quando ormai tutti se n e erano andati, si appostava dietro la porta dell’aula di musica (tenuta aperta apposta per Shindou) e si scioglieva i un pianto silenzioso.

Forse era strano, o forse no, perché Tsurugi provava qualcosa per Shindou, di questo ne era certo; tutte le volte che lo vedeva sentiva che il suo cuore accelerava, ma nascondeva i suoi sentimenti con quel suo solito atteggiamento ironico strafottente che lo proteggeva da tutto e da tutti. Ma le sue difese crollavano quando le dia di Shindou scorrevano veloci ed eleganti sul pianoforte. Ciò che non poteva sapere, non essendoci finestre che davano sull’aula, era che anche gli occhi di Shindou si riempivano di lacrime, mentre una marea di pensieri gli inondava la mente, molti dei quali riguardavano la sofferenza che provava guardando la persona che amava, che per lui aveva solo frecciatine ironiche o totale disinteresse.

Si, i due si pensavano reciprocamente credendo di essere meno di zero per l’altro. Le cose stavano per cambiare. Il sole riempiva a stanza di varie sfumature di rosso ed arancione e Shindou era arrivato alla 3° sinfonia del suo repertorio. In quel momento la suoneria del telefono di Tsurugi ruppe quell’atmosfera malinconica.
–Ma porca miseria-
inveì il ragazzo a denti stretti, spegnendo il telefono. Interrotto da quel fracasso Shindou smise immediatamente di suonare ed andò ad aprire la porta per capire cosa stesse succedendo.
Trovò lì Tsurugi seduto sul pavimento. I due si fissarono negli occhi, per degli istanti che sembrarono secoli, come se stessero cercando le risposte ai propri dubbi in quei così detti specchi dell’anima. Quel momento interminabile fu interrotto da Shindou
–Perché stai lì seduto?! Entra.-

Così rientrò nell’aula seguito da Tsurugi, che si sistemò su un divanetto, mentre lui riprese a suonare da dove era stato interrotto. Non chiesero perché l’altro stesse piangendo, ma non perché non gli interessasse, ma per il semplice fatto che in quel lungo attimo di silenzio nel quale si erano fissati, avevano capito che era meglio non fare domande. Shindou suonava, ma nessuno dei due piangeva, non ne avevano il motivo, erano felici di vedersi, di stare insieme e di condividere seppur in silenzio quegli attimi nei quali il sole diceva addio, per lasciare il posto alla notte, custode di molti segreti, anche dei loro. La musica finì, ma qualcosa fra i due era cambiato.

–Tu...suoni molto bene sai?!-
furono queste le parole di Tsurugi, che era rimasto tutto il tempo ad ammirare Shindou che suonava, vederlo mentre lo faceva, lo rendeva meno triste che ascoltarlo semplicemente da dietro la porta.
Grazie! Tu invece sei un bravo ascoltatore, silenzioso e...attento.-
con quest’ultima parola Shindou voleva far capire a l’altro che si era accorto dei suoi sguardi, il quale diventò subito rosso per l’imbarazzo di essere stato scoperto. Vedendolo così Shindou sorrise, e si fece scappare anche una leggera risata. Era così bello essere lì con la persona che nel suo cuore occupava un posto d’onore e benedì il giorno che iniziò a prendere lezioni di pianoforte, perché se non l’avesse fatto non avrebbe mai potuto vedere quel volto di Tsurugi e stargli vicino senza che lui lo trattasse male.

Potevano sembrare dei pensieri stupidi, ma erano quelli che Shindou aveva nella testa in quel momento. Sorrideva, pensò di non averlo mai viso sorridere da quando si erano conosciuti, non con lui quantomeno. Il cuore di Tsurugi iniziò a battere sempre più forte e veloce, i suoi occhi erano concentrati su quel volto perfetto; passavano dai capelli castani, agli occhi luminosi, per soffermarsi sulle labbra, erano così belle, così...irresistibili. Un impulso irrefrenabile si impossessò della mente di Tsurugi. La distanza tra i due non era molta, perciò velocemente il ragazzo si portò davanti a Shindou...ed appoggiò le sue labbra su quelle dell’altro. Era un bacio a fior di labbra, delicato come una sinfonia, intenso come gli ultimi raggi del sole morente.
*Ma...ma che sto facendo?!*
Tsurugi si staccò bruscamente da quel bacio e girò la testa dall’altra parte per non guardare Shindou negli occhi. Quella brusca separazione non piacque per niente a quest’ultimo, che era rimasto si sorpreso, a anche infinitamente felice di quel gesto, finalmente sapeva di non essere odiato da Tsurugi, anzi, quell’attrazione che provava era ricambiata. Così fece la su mossa, dettata da quel fiume di emozioni che aveva dentro, prese tra le mani il volto di Tsurugi e lo voltò delicatamente verso di se

–Non mi pare di aver detto che non mi piacesse- disse solo questo, poi lo baciò. Ma stavolta fu un bacio passionale, ricambiato da entrambi i lati. Le emozioni che quel bacio suscitò sono troppe da scrivere, ma vi dirò una cosa, la felicità che provarono Shindou e Tsurugi, nel sapere che al loro fianco c’era una persona che li amava veramente, lì accompagnò per sempre nella loro storia, magari alle volte nascosta dall’orgoglio, ma sempre presente.

Quell’incontro fu per loro, un nuovo inizio.

 
  
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