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Autore: fila    17/09/2011    11 recensioni
Piccola storia su Aro e le sue segretarie. Il motto “Sono le segretarie ad educare i capi e non viceversa” varrà anche a Volterra?
Benvenuti in un "particolare" mondo del lavoro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Felix, Gianna, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia è dedicata a Vannagio, Ulissae e Nimue.

 

 

Personale interinale

 

 

 

Una sera di inizio inverno Gianna era comodamente seduta in poltrona che guardava il suo telefilm preferito. Sul più bello, quando stava per scoprire il colpevole, qualcuno suonò alla porta.

“Ciao, ti disturbo? “ chiese la vicina di casa.

“No, figurati.” rispose la segretaria stupefatta. Negli ultimi tre anni, da quando aveva cominciato ad abitare nel piccolo condominio, si erano scambiate solamente i classici “buongiorno, buonasera”.

“ Ho Giacomo con la febbre.” dichiarò la quasi sconosciuta. “Mio figlio” aggiunse dopo aver visto l'espressione confusa di Gianna.

“Roberta, la baby sitter, mi ha dato buca proprio stasera. Non è che puoi aiutarmi?” concluse.

“Aiutarti?” chiese Gianna stranita.

“Certo! Daresti un'occhiatina per un paio d'ore al mio angioletto? Sai, devo andare a una cena veramente importante.” spiegò la signora Babis.

“Ma io di bambini non so nulla. Non credo di essere in grado...” cominciò Gianna.

Figurati! Noi donne siamo nate per badare ai pargoli. Sarai perfetta!” la bloccò, trascinandola per un braccio nel suo appartamento.

Fu così che si trovò incastrata per cinque ore con un demonietto che le tossiva addosso.

 

Un paio di giorni dopo la segretaria cominciò ad avere mal di testa e brividi. Stoicamente prese un cachet e continuò a scrivere la sua relazione.

Il mattino dopo, malgrado le due aspirine, si sentiva uno straccio. Ignorando la sensazione di ossa rotte, la spossatezza e la tosse si presentò al lavoro puntualmente.

“Mia cara, così non puoi continuare.” le disse una voce suadente a metà mattinata. Lei sobbalzò e alzò gli occhi dal computer. Aro la fissava sorridendo.

“Signore?” riuscì a sussurrare con voce rauca.

“Il tuo lavoro non è qualitativamente soddisfacente oggi” spiegò il Volturo.

“No, le assicuro che io..” tentò di giustificarsi lei.

“Sei un'inutile umana malata.” la bloccò il vampiro. “Così non va bene. Capisci, in queste condizioni intacchi la perfezione della nostra immagine.” concluse Aro.

Gianna si sentì morire.

“Come volete, mio Signore.” disse tossendo con aria rassegnata.

“Quello che ci vuole per te, tesoruccio, è una settimana di mutua. Si dice così, vero?” disse il Signore di Volterra accarezzandole una guancia. “Ma cerca una sostituta temporanea soddisfacente prima di andare.” le ordinò per poi uscire dalla stanza.

La segretaria attese un minuto, per tranquillizzare il battito del cuore e il respiro, poi telefonò all'agenzia interinale. Dopo una lunga contrattazione arrivò ad ottenere la miglior sostituta disponibile.

 

Deborah, con l'acca in fondo precisò la nuova arrivata, era una giovane molto carina con dei bei boccoli biondi e molta boria.

Gianna le elencò velocemente regole e suggerimenti, senza però parlarle dei segreti di Palazzo dei Priori. Il colloquio si concluse con la sostituta che, con aria di superiorità, le enunciava il suo motto: “Sono le segretarie ad educare i capi e non viceversa”.

Non durerà a lungo.” pensò sollevata l'ammalata. “Il posto di lavoro è salvo”.

 

Il responso del medico fu Influenza H1N1.

Mi raccomando, signorina, riposo assoluto per almeno dieci - quindici giorni.” raccomandò il dottore.

 

Tre giorni dopo Gianna si svegliò trovandosi di fronte Jane che la fissava accigliata.

“Jane, posso essere utile?” chiese stupita.

Torna subito!” le intimò la piccola vampira. “Quell'oca con l'accainfondo mi ha regalato le caramelle! Vuole aiutarmi a fare i compiti!” sibilò schifata. “Aro mi ha detto che non posso torturarla finché tu non rientri al lavoro. Allora?”

Ci volle tutto il tatto e la diplomazia di cui l'umana era dotata, per convincere la “piccola” che il giorno successivo non sarebbe stata alla sua scrivania.

 

La sera dopo si alzò per cercare qualcosa di commestibile in cucina. Rimase allibita alla vista del frigorifero pieno zeppo di alimenti salutistici.

“Ma, ma... da dove esce tutta questa roba?” chiese ad alta voce.

Qualcuno ridacchiò dietro di lei. Si voltò e trovò Felix.

“Allora, come va la maiala?” chiese il grosso vampiro.

Gianna, avvezza alle sue stranezze, non si stupì.

“Ehm, la maiala?” replicò.

“Ma sì, quella che hai tu. C'è su tutti i giornali. L'influenza maiala.” disse lui.

“Veramente si chiama suina.” ridacchiò una voce femminile da un angolo.

“Suina, maiala, che differenza vuoi che faccia, fantasmino?” decretò Felix scrollando le spalle.

“Oh, signorina Corin, non l'avevo notata.” disse Gianna. “Mi scusi! Non volevo ferirla.” aggiunse tappandosi la bocca con le mani.

“Non sapevo cosa mangi di solito, quindi ho guardato su internet la dieta consigliata per gli influenzati. Lui mi ha aiutato a fare la spesa.” disse Corin, sorridendo, per nulla offesa.

La segretaria, commossa, cominciò a ringraziare.

“Il capo ci ha autorizzato.” minimizzò il vampiro. “Deboraconlaccainfondo non va per niente bene. Tratta i gemellini come poppanti e continua a fare gli occhi dolci a Demetri e Santiago. A me manco mi considera, ti rendi conto? Aro le sta sorridendo cordialmente sempre più spesso. Il boss ha deciso che la tua malattia finisce tra due giorni.”

Va bene, per venerdì sarò al lavoro.” sospirò Gianna a cui il dottore, poche ore prima, aveva ordinato un'altra settimana di riposo.

“Tranquilla che se ti resta un po' di maialaggine ci penso io a curarti!” disse Felix facendole l'occhiolino.

 

Quel venerdì con la posta era arrivata una busta proveniente dagli Stati Uniti. Deborah prese un vassoio d'argento e portò la missiva al suo datore di lavoro.

Chissà dov'è Forks” stava meditando tra sé e sé la ragazza, quando qualcuno aprì la porta alle sue spalle.

“Finalmente è tornato il mio Dono di Dio.” disse Aro.

Poi sorrise affabile a Deboraconlaccainfondo.

 

 

 

 

 

Note: La storia è nata dopo aver visto il nuovo trailer di BD. In una scena compare Aro con un'umana. Lei gli ha portato la lettera d'invito alle nozze di Edward e Bella. La donna sembra venga “eliminata” alla fine della scena. Fino qui tutto bene. Problema: la donna in questione è bionda. Gianna è bruna. E allora? Cosa è successo?

Dopo una discussione con le amiche citate sopra si è deciso che si dovrebbe trattare di una segretaria diversa. Ma chi? Ecco la mia spiegazione.

Corin è sempre quella di OttoNoveTre.

 

Grazie per avermi letto.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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