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Autore: saraviktoria    17/09/2011    1 recensioni
" e se fossi stato un Magonò, mi avresti ripudiato?" chiesi divertito. ovvio che non poteva essere.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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il primo incontro tra Harry e Draco, a modo mio
buona lettura
baci, 
SaraViktoria

-ha avuto quello che si meritava- dissi, pacato. Non c'era bisogno di scaldarsi né altro. Mia madre mi guardò orgogliosa. l'uomo al suo fianco, che era mio padre, sembrava felice. La Gazzetta del Profeta giaceva abbandonata sul divano. Era una vecchia abitudine della nostra famiglia, leggere e commentare il giornale dopo colazione.

Casa nostra, Malfoy Manor, era una villa signorile nascosta in un bosco, protetta dagli incantesimi più potenti. I migliori. Come noi. Tubando, un vecchio gufo reale si fermò sul davanzale. Mio padre, Lucius, prese la pergamena che l'uccello teneva legata a una zampa, prima di mandarlo via. Era una busta voluminosa, con tanto di sigillo importante. Hogwarts. Me la passò

-leggi ad alta voce, Draco -  ordinò. Tolsi il sigillo con un colpo secco della mano. Ne scivolarono fuori due fogli di pergamena, accuratamente piegati e vergati da una calligrafia sottile. La lettera diceva che ero stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e che l'anno scolastico iniziava il primo settembre.

-c'era bisogno di mandare la lettera?- osservò mia madre ad alta voce

-e se fossi stato un Magonò, mi avresti ripudiato?- chiesi divertito. Ovvio che non poteva essere. La mia famiglia contava solo purosangue e, anche se eravamo imparentati con purosangue che avevano deciso di disonorare il nome di mago, non c'era mai stato un Malfoy senza poteri.

-non lo escludo- mormorò mio padre, minaccioso.

Il secondo foglio di pergamena conteneva la lista del materiale, roba di poco conto.

-oggi pomeriggio andremo a prendere la divisa- annunciò mia madre, Narcissa.

Usare la polvere volante era un gioco da ragazzi, forse solo uno dei Weasley avrebbe potuto sbagliare. In fondo, molto in fondo sperai, eravamo imparentati anche loro perché, come diceva spesso mio padre: se hai deciso che i tuoi figli e le tue figlie sposino solo purosangue la scelta, ahimè, è limitata, ormai. Le famiglie purosangue rimaste sono tutte imparentate.

Il negozio di Madama McLean era una specie di buco, riempito di stampelle stracariche di vestiti. Ma era il migliore negozio di vestiti di Diagon Alley, almeno per le divise scolastiche. Sarei stato assegnato a Serpeverde, lo sapevo, ne ero certo. Mio padre e mia madre erano stati Mangiamorte, e non escludevo che lo fossero ancora nonostante la caduta del Signore Oscuro, tutta la mia famiglia era stata assegnata, da sempre, a quella casa. Non potevo certo costituire l'eccezione.

Mentre ammiravo il mio riflesso allo specchio, quella divisa nera mi stava davvero bene, anche se ero sicuro sarebbe stata meglio con un bel serpente appuntato sul petto, entrò un ragazzino della mia età. Aveva una strana cicatrice sulla fronte, coperta parzialmente dalla frangetta nera, gli occhi verdi. Era un viso familiare, eppure non capivo perché.

-in che casa vorresti capitare?- chiesi, per nulla interessato. Aspettavo la commessa del negozio, dovevo pur passare il tempo in qualche modo

-oh … non lo so …- sembrava spaesato. Sperai non fosse un Nato Babbano, mio padre non mi avrebbe mai perdonato una simile mancanza.

-io spero sia Serpeverde- risposi, dato che non sembrava intenzionato ad andare avanti. Evidentemente non sapeva a cosa mi riferivo.

Ci pensai molto nei giorni seguenti, fino a quando non arrivò il momento di partire. Il binario 9 e tre quarti era nascosto nella stazione di King's Cross a Londra, tra i Babbani. Mi chiesi come facessero a non accorgersi di nulla. Forse, pensai, li chiamavano così proprio per questo. Stupiti, ottusi Babbani, non riconoscerebbero una magia nemmeno se fosse a un palmo dal loro naso.

Viaggio noioso, niente di che. A quanto pare la scuola era a nord, viste le campagne e la pioggia che si abbatteva regolarmente ogni ora. Così lontano da casa, così diverso … ma meglio non pensarci.

Quello che i miei genitori mi avevano sempre descritto come il lago nero della scuola era una macchia scura nella notte, non tanto diverso da quelli che dovevano essere i prati. Sapevo che per tradizione, gli studenti del primo anno arrivavano a scuola attraversando il lago su delle barche. Anzi, delle  barchette scassate che rimanevano in piedi per pura magia. Ma di magia si trattava sempre, in un modo o nell'altro. Una donna dall'aria severa ci radunò in una specie di atrio, dove vidi il ragazzo moro di qualche giorno prima. Mi avvicinai, era in compagnia di un ragazzo dai capelli rossi, sicuramente uno dei Weasley e di una ragazza con i capelli crespi, bassissima, che non conoscevo.

- è vero allora quello che dicevano sul treno.. Harry Potter è venuto ad Hogwarts. Loro sono Tiger e Goyle e io sono Malfoy, Draco Malfoy- il rosso rise - il mio nome ti fa ridere? Non c'è bisogno che ti chieda il tuo; capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano, devi essere un Weasley!- lo guardai con disprezzo - Scoprirai che alcune famiglie di maghi sono migliori di altre, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate.. posso aiutarti io. - gli tesi la mano.

Avanti, anche se era stata la causa (credo involontaria) della caduta del Signore Oscuro, avere Harry Potter dalla propria parte poteva risultare un vantaggio, prima o poi. Per non parlare dell'essere amico di qualcuno di famoso!

- So riconoscerle da solo le persone sbagliate, grazie! - rispose, rifiutando la mia mano. l'amico, Weasley, rise beffardo e se ne andarono. Rimasi un attimo interdetto, la rabbia che ribolliva dentro di me. Io, Draco Lucius Malfoy, non avrei accettato un'umiliazione del genere! Gliel'avrei fatta pagare ,avrebbe capito cosa significa mettersi contro un Malfoy

-Tiger, Goyle, andiamo- ordinai, con un gesto della mano.

 

   
 
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