17/09/2011
1 recensioniPrologo
Era una calda e tranquilla serata di metà luglio. Le cicale cantavano, nascoste tra l’erba del curato pratino all’inglese della villetta e, in lontananza, si udiva il fragore della caotica città di Londra. Sotto il portico della casa, seduta su un bel dondolo da giardino, stava una bambina di circa undici anni. Aveva lunghi e cespugliosi capelli castani ed era totalmente immersa nella lettura di un grosso libro.
Era un libro molto strano. Sulla copertina dorata, campeggiava un’enorme immagine raffigurante un maestoso castello con numerose torri e torrette arroccato su una scogliera, di fronte a un immenso lago e circondato da una fitta foresta.
Niente di strano, fin qui, non fosse per il fatto che la superficie del lago sembrava scintillare davvero alla luce del sole che inondava l’immagine, le cime degli alberi sembravano realmente ondeggiare al vento e, a un tratto, uno stormo di uccelli aveva attraversato la foto, da un lato all’altro.
Anche il titolo era curioso, scritto in svolazzanti caratteri color rosso carminio: Storia di Hogwarts.
Tuttavia, la bambina sembrava davvero interessata e i suoi occhi scuri scorrevano rapidi sulle pagine, senza esitazioni, avidi di sapere tutto il possibile su quella scuola così meravigliosa che presto avrebbero visto dal vivo. Quegli occhi così vispi e curiosi avevano letto storie fantastiche di scale che cambiano posizione di tanto in tanto, di soffitti incantati che sembrano un’enorme finestra aperta sul cielo, di porte che non si aprono se non ci si rivolge loro con gentilezza e di stanze segrete che appaiono solo quando si ha bisogno.
In quel momento, la bambina stava divorando un interessante capitolo dal titolo Le origini ed era così concentrata ad apprendere le eroiche gesta dei quattro potenti maghi che, oltre mille anni fa, avevano fondato la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, che non si accorse che la porta di casa si era aperta ed era uscita una donna.
Aveva i capelli dello stesso colore di quelli della bambina e gli stessi occhi scuri e profondi, che ora fissavano amorevolmente la ragazzina.
« Hermione » sussurrò « E’ tardi. Vai a dormire ».
La bambina alzò lo sguardo dal libro che teneva in grembo e sorrise alla madre.
« Si, mamma. Vengo subito ».
E non riuscì a trattenere uno sbadiglio.
« No, vieni adesso » rispose la donna dolcemente.
La bambina sospirò.
« Va bene » disse chiudendo il libro e alzandosi dal dondolo per seguire la madre ed entrare in casa.
Quella notte, Hermione fece fatica a prendere sonno. Continuava a pensare a quanto fosse pericoloso essere una strega in pieno Medioevo e a come erano stati coraggiosi Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero, Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde a creare una scuola per maghi proprio in quel periodo.
Quando finalmente si addormentò, i suoi sogni si popolarono di giovani apprendisti delle Arti Magiche coinvolti in grandi avventure.
Due di loro si chiamavano Aedan e Brianna…