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Autore: _Andrea    17/09/2011    2 recensioni
Questa è la storia di una comune ragazza adolescente di nome Didy. Questa è la storia di un amore che non ha abbastanza tempo neanche per nascere. Questa è la storia di una vita spezzata che trova sfogo solo per un attimo. Perché non seguirla e farsi trasportare nel suo vortice di pazzia?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ligabue cantava “pomeriggio spompo di domenica” alla radio, io non

facevo altro che inseguire il ritmo di quel miscuglio di parole.

Mi sentivo in una gabbia, con tanti leoni. Sono sempre stata la vittima di

tutti gli sfregi morali che accadevano in quella scuola. Potevo

considerarmi la migliore amica di tutti, quando c'era da copiare qualcosa

di matematica; a me andava bene così, non mi sono mai, neanche

minimamente, provata a ribellare. Sono troppo buona, io.

Mi faceva quasi piacere essere considerata, in un periodo particolare

dell'anno, perché nel tempo restante mi facevano sentire un'aliena che

sarebbe dovuta tornare su Marte.

Quel pomeriggio andai a fare un giro con Sam, che forse era l'unica amica

sincera che avevo oltre Livy. E' sempre stata una bella amicizia, la nostra.

Non come quella dei film, ma piuttosto come quella dei Best sellers.

Niente ragazzi di mezzo, niente litigi complicati. Noi ci capivamo con uno

sguardo e ci appoggiavamo in tutto, anche nelle più grandi stupidagini

che potevamo fare.

Così accadde anche quel giorno, in un bar poco comune in questo paese.

C'era un solo ragazzo, ma forse, proprio quello che non doveva esserci.

Era da qualche anno che mi piaceva, eppure non ero mai riuscita a dare

segno di vita. Chissà se sapeva della mia esistenza, quel tizio.

Ricordo bene che c'era il sole, molto sole, e io presi un gelato talmente

grande che si sciolse subito, non dandomi neanche il tempo di scansarlo

dalla maglietta.

Andai subito a prendere dei tovagliolini al bancone, e neanche mi accorsi

che lui stava ridendo di tutta questa faccenda. “Bene, ora riderà di me

all'infinito”,
pensai. Invece mi salutò, con un accenno della mano e

sorrise. Ricambiai goffamente. Diamine! Perché Dio non mi aveva dato un

sorriso bello come il suo?

Portava un jeans scuro e una maglietta nera dell'Hard Rock. A lui stava

maledettamente bene tutto!

Josh si avvicinò lentamente, e quei pochi secondi a me sembrarono

un'infinità di tempo.

Guardai impaurita Sam, ma lei sembrava non accorgersi di nulla,

sembrava impassibile al mondo che la circondava.

Lo vedevo sempre più vicino, quasi a sfiorarmi.

L'ansia si era praticamente impadronita di me, sentivo l'adrenalina

corrermi lungo le vene, il sangue scorrere sempre più velocemente.

Forse era tutto inutile, mi stava venendo a dire che ero ridicola?

Squallida? Spettrale?

Non capivo più nulla; mi limitavo a guardarlo negli occhi, che erano di un

blu mai visto. Scuro, intenso, pieno di passione.

Sentivo quasi il suo calore che mi contagiava l'anima. Si abbracciavano

gli sguardi, si cospargeva il cuore di emozione.

Eccolo, era lì difronte a me e non sapevo che fare. Mugugnai un ciao, che

scema che sono.

  
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