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Autore: nenya85    16/05/2006    5 recensioni
Un Seto tredicenne e un Mokuba di otto anni sono spediti nella Domino del presente dove incontrano, ovviamente, le loro controparti. AU. Yami x Kaiba. Tieniti forte Kaiba, Yugi non è l'unico duplicato a Domino!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DEJAVU

 

 

I’ts Deja Vu all over again

By Nenya85

Tradotto da Aleen (e Kim della B’n’R)

 

 

Per favore Leggete e Recensite: mi piace veramente ascoltare di persone che leggono la storia, e vorrei sapere cosa ne pensate, e dove vi sta portando il vostro pensiero.

 

NOTE SULLE NOTE DELL’AUTRICE: le note necessarie per la comprensione e, si spera, per la godibilità dei capitoli sono all’inizio. Le note alla fine (che possono essere evitate facilmente) sono una sorta di flusso di coscienza su vari aspetti di Yugioh

 

NOTE SUI NOMI: Anche se “Seto” l’ho usato esclusivamente, finora, per riferirmi al Seto Kaiba tredicenne,  proprio non riesco a immaginarmi Shadi che si riferisce alla versione diciottenne chiamandola “Kaiba”, dato che in Egitto lo conosceva come Seto. Perciò quando Shadi usa il nome “Seto” si sta riferendo al Seto Kaiba diciottenne. 

 

NOTE SU SHADI: ho notato che, anche se Shadi appare e scompare, può anche manipolare oggetti solidi. Nel manga intreccia corde; nel DVD aiuta Honda e Otogi a non cadere dal dirigibile. Perciò la mia personale interpretazione – e quella con cui andrò avanti in questa storia – è che anche se lui può muoversi attraverso le pareti (senza contare attraverso il tempo), una volta che appare da qualche parte – è solido, e può interagire con persone e cose.

 

PROMEMORIA DELL’ANIME: durante un duello contro Rafael, a Yugi viene data una carta che porterà alla luce il suo lato oscuro (inteso come malvagio). Nonostante le obiezioni di Yugi, Yami è convinto che sarà in grado di controllare la carta, e che questo è l’unico modo di vincere la partita e salvare i suoi amici. Ovviamente giocare la carta segna la sua sconfitta. Dato che si tratta di una specie di Gioco delle Ombre, la sua anima doveva essere sigillata in una lastra di pietra come punizione per la sconfitta. Ma Yugi lo spinge da parte e permette che la propria anima venga intrappolata al suo posto – lasciando uno Yami affranto e oppresso dal senso di colpa come unico possessore del loro corpo.

 

 

 

 

CAPITOLO 5: LA MINACCIA FANTASMA

 

YAMI POV

Seto entrò in casa, con un Mokuba di 8 anni tra le braccia. Era troppo pesante da portare per un tredicenne, ma uno sguardo alla stretta di Seto mi convinse che non avrebbe lasciato suo fratello a nessuno - nemmeno al suo se stesso più vecchio. E Kaiba aveva le braccia piene del proprio Mokuba.

 

Era difficile dire se il Mokuba più grande fosse veramente troppo stanco per camminare, o fingesse sonnolenza in risposta al bisogno non detto del fratello di avere un proprio Mokuba da abbracciare. L’unica cosa di cui ero sicuro, di cui ero sempre stato sicuro, era che il loro rapporto era tanto intenso e intricato quanto quello tra Yugi e me. Ed era appena stato elevato al quadrato.

 

“Kaiba – dobbiamo parlare” lo chiamai, mentre mi passava accanto, senza degnarmi di uno sguardo.  

 

“Mokuba ha 8 anni. È affamato e ha avuto una lunga giornata. Voglio essere sicuro che si senta a casa. E anche questo è probabilmente affamato di nuovo,” disse con un cenno verso il ragazzo tra le sue braccia. “Quando avrò finito con loro, potremo parlare.”

 

Senti la voce di Yugi nella mia testa. “Perché non dovrebbe sentirsi a casa? Questa è la sua casa.”

 

“Penso che dipenda in primo luogo dal motivo per cui si trovavano per le strade di Domino” risposi.

 

“Inoltre,”  Kaiba disse. “Se tu sei ancora qui, significa che devi volere qualcosa. Perciò sono pronto a scommettere che aspetterai ancora un po’.”

 

Continuò, come se non mi avesse appena insultato, “allora come dovrei chiamarti, adesso?”

 

“Yami.” Risposi.

 

“Oscurità.” Tastò le parole sulla lingua. “Ti si addice,” disse mentre se ne andava.

 

Non appena scomparì in casa sua, Shadi apparve al mio fianco. “E’ pazzo a parlarti in modo così irriverente? Tu sei il suo faraone!”

 

“Non più. Può anche essere la reincarnazione del mio Gran Sacerdote -  e del tuo amico – ma Seto Kaiba è veramente solo se stesso.”

 

SHADI POV

Come entrò nella stanza, Kouma mi saluto, sorridendo. Immediatamente, lo sguardo di Seto si indurì. Si accigliò nel riconoscermi; come se qualche ricordo vagante fosse emerso. Studiai il mio vecchi amico, in questo nuovo aspetto – e fui impreparato alla furia cieca nei suoi occhi, quando li alzò sui miei.

 

“Così, ecco il fantasma,” disse.

 

Mi colse di sorpresa. Il suo primo colpo rovesciò la mia testa all’indietro. Con il secondo mi ripiegai su me stesso, tenendomi lo stomaco. Avrei dovuto ricordarmi quando ingannevole poteva essere. Violenti com’erano, i colpi erano stati delle finte. Mentre iniziavo a raddrizzarmi, afferrò le mie vesti, si portò dietro di me e mi lanciò oltre la sua spalla. Aveva calcolato il lancio così che invece di cadere innocentemente sul pavimento, volai attraverso la stanza per schiantarmi contro la parete.

 

“Sembri abbastanza reale, adesso,” commentò mentre mi rimettevo in piedi. Il suo se stesso tredicenne lo stava guardando con approvazione, aspettando che continuasse.

 

“Kaiba!” gridò Yami. Fu tutto quello che disse, ma fermò Seto dov’era.

 

 “Un uomo che passa attraverso le pareti e può… piegare il tempo. Vediamo, ho finalmente messo insieme due più due… ed equivale a cinque anni.”

 

“Come facevi a sapere che poteva passare attraverso le pareti?” domandò Jounouchi.

 

“Le telecamere di sicurezza sulla Battle Ship lo hanno ripreso,” disse senza darvi peso.

 

“Perché non hai detto qualcosa?” chiese Anzu, curiosa.

 

“In quel momento, sembrava… inconsistente.” Sogghignò alla sua stessa battuta.

 

“Aspetta un momento, maledetto bastardo,” urlò Jounouchi “avevi delle telecamere che ci controllavano?”

 

 “Solo nei luoghi pubblici. Credimi, non avevo nessun interesse a scoprire cosa stavate combinando nelle vostre stanze.” Si voltò verso Anzu, “Anche se devo ammettere una debole curiosità su cosa pensavate di fare tu e Isis con il corpo incosciente di Rishid quando avete iniziato a giocare all’aula di musica con lui. Non sapevo che vi piacessero mezzi morti.” 

 

Nel tumulto che seguì, realizzai ciò che aveva cercato di dirmi il mio faraone. Questo non era il mio vecchio amico. Il Seto che conoscevo era stato difficile; era stato spinto a dimostrare il proprio valore a colui che chiamava il suo maestro, e al suo faraone. Ciò lo aveva condotto a compiere molte azioni insensate. Ma era stato in grado di operare, entro i limiti della sua personalità, come parte di un gruppo. Queste erano le persone più vicine a lui, adesso – i suoi alleati. E in soli 5 minuti, lui si era deliberatamente alienato tutti quelli che erano nella stanza. Tutti, eccetto il mio faraone – che lo stava osservando con tranquilla rassegnazione.

 

Avevo capito adesso. Io ero stato fatto rinascere all’infinito, con i miei ricordi per la maggior parte intatti. Ma Seto era veramente rinato da capo ed era stato modellato da venti differenti. Era concentrato sui suoi obiettivi come lo ero io; era concentrato come lo era sempre stato – ma i suoi propositi erano oscuri. Le mie dita scivolarono al mio fianco. Mi chiesi quanto ci sarebbe voluto prima che fossi costretto a usare la mia chiave; a esplorare la mente dell’estraneo che era stato mio amico.

 

YAMI POV

Eravamo seduti ad un tavolo per conferenze; chiaramente Kaiba inseriva la nostra visita nella categoria “lavoro”, piuttosto che in quella “di piacere”.  Le due coppie di fratelli erano diagonalmente l’una di fronte all’altra. Kouma era in braccio a Seto, e stava sonnecchiando. Mokuba era seduto di fianco a Kaiba. Seto non aveva ancora parlato da quando era entrato nella stanza. Kaiba era stato altrettanto silenzioso, fin dal combattimento. Sembravano ignorarsi l’un l’altro… tranne che per le occhiate, rapide e speculative, che a tratti correvano lungo la tavola.

 

La mia mente iniziò a distrarsi mentre Shadi ricapitolava la situazione. Non molto era cambiato. Era abbastanza sicuro che Akunadin sarebbe riuscito a seguire Seto in questo tempo. Ma non poteva semplicemente impadronirsi degli oggetti e consegnarli al suo padrone, Zork Necropolis; l’essere a cui aveva venduto la propria anima 3000 anni prima. Questi erano Oggetti del Millennio. Aveva bisogno che gli venissero consegnati, o di vincerli in duello ai loro legittimi padroni. E questo ci dava l’opportunità di reclamare per noi le sue versioni.

 

Seto, come reincarnazione del mio primo sacerdote, aveva controllato l’Ascia. Per quanto sembrasse strano, aveva anche ereditato il diritto all’Occhio da suo padre, lo stesso Akunadin. Mi chiesi se gli dei avessero il senso dell’umorismo.

 

Shadi aveva sottolineato che la permanenza nel futuro dei fratelli Kaiba era temporanea. Una volta che avessimo sconfitto Akunadin e riunito gli oggetti, Seto e Mokuba dovevano tornare indietro al loro proprio tempo … alla loro vecchia vita. Era l’unico modo per sigillare Zork e Akunadin nella loro prigione; per preservare intatta la nostra linea temporale. Fu un’informazione che il Seto Kaiba più giovane ricevette in un silenzio gelido.

 

Shadi puntualizzò che se avessimo avuto successo, i Kaiba più giovani non avrebbero ricordato nulla di tutto questo. A questo promemoria, la faccia di Kaiba si oscurò. Shadi lo guardò. “Niente è scritto nella pietra,” disse. “Siamo nel presente adesso, e gli eventi devono svolgersi da soli, come faranno. La fine può ancora essere cambiata. Zork e Akunadin possono ancora vincere … se noi glielo permettiamo.”

 

Kaiba non reagì. In effetti, non sembrava prestare molta più attenzione di quanto facessi io. Oh, ero sicuro che avesse afferrato tutti i punti salienti, ma era troppo occupato a rimuginare sul fallimento di qualunque piano Shadi avesse rovinato cinque anni prima. Eppure mentre osservavo Kaiba, ero sicuro che le due cose erano collegate.

 

Era bello rivederlo ancora.

 

C’era sempre stata una connessione tra noi due, un legame che si era fatto più profondo ad ogni duello. Non riuscivo a cancellare il ricordo di aver corso fianco a fianco con Kaiba, come se fosse quella la nostra giusta maniera di essere. Ero stato consapevole del mondo solo attraverso il prisma dei pensieri e dei sentimenti di Yugi. Ora i miei iniziavano ad irrompere in me, e realizzai che la percezione di Kaiba era quella che più volevo esplorare. Perché per quanto amassi Yugi; per quanto avessimo condiviso un corpo … il mio cuore non aveva mai danzato come faceva quando fissavo il viso orgoglioso di Kaiba. Era come se avessi ottenuto il mio proprio corpo, la mia propria anima… solo per essere attirato verso di lui.

 

E per quanto fossimo rivali, o forse proprio per questo, mi sentivo a mio agio accanto a lui, come non mi sentivo con nessun altro, nemmeno con Yugi ormai, da quando l’avevo tradito. Mi ero arreso alla mia stessa oscurità durante il duello contro Raphael; in parte, avevo tenuto il nome Yami per ricordare a me stesso la mia debolezza. Ed ora vivevo con il perdono di Yugi; seguendo la strada che Kaiba aveva percorso davanti a me.

 

Lo avevo quasi ucciso alla Torre di Pegasus. Gli amici di Yugi avevano cercato di giustificarlo: lo avevano ignorato concentrandosi sull’imbroglio di Kaiba. Ma lo stesso Kaiba aveva capito, e penso, approvato. E il suo riconoscimento come un dato di fatto dell’oscurità nella mia natura, nel mio nome, mi faceva sentire un’affinità con lui, come se fossimo ancora i cugini che eravamo stati in un lontano passato che sembrava ora risorgere da sé.

 

Shadi aveva finito le spiegazioni. L’incontro era terminato con una risata quando Jounouchi aveva detto. “Oh, diavolo, vuoi dire che il destino del mondo dipende da Kaiba che fa la cosa giusta?” 

 

Fortunatamente, Kaiba aveva ignorato Jounouchi, come aveva ignorato tutto ciò che accadeva intorno a lui. Rivolse la sua attenzione a ciò che lo aveva probabilmente preoccupato per tutto il tempo – dove avrebbero dormito i suoi inaspettati ospiti. Mi interrogai sul suo problema, fino a quando realizzai che stava tentando, senza successo, di trovare una stanza in questa grande villa slegata da ricordi spiacevoli. Alla fine li mise insieme nella stanza di Mokuba, che era collegata alla sua. Supposi che Mokuba avrebbe dormito con lui. Avevano chiaramente bisogno di stare insieme tanto quanto le loro controparti.

 

Andò di sopra per sistemare tutto. Mi ritrovai in piedi a fianco del Mokuba più grande, mentre aspettavamo la limousine che doveva portare noialtri a casa. Mi sorrise con fare birichino, senza più traccia di sonno… all’improvviso appariva giovane come la versione di otto anni.

 

“Non ha mai risposto, ma legge l’e-mail al minimo una volta al giorno, sai. Ho controllato il numero di volte in cui l’ha aperta.”

 

Gli sorrisi, improvvisamente riscaldato da qualcosa di più della aria estiva.

 

 

MESSAGGIO DA GKJ: Salve carissimi/e lettori/trici!! Sono la Beta-reader di  IDVAOA! Momentaneamente sono in trasferta a circa 8 ore di fuso orario. Importanti ragioni di studio (seeeeee....) e qualche difficoltà di reperimento internet mi ostacolano nel mio lavoro di sventramento dell'orig... hem... sistemazione della traduzione in piena coerenza con il testo originale (Per fortuna Aleen & Kim riescono poi a far conciliare le varie versioni!). Ma non vorrei negarmi il piacere di darvi una piacevole traduzione, per cui per ora abbiate un po' di pazienza per i ritardi, e continuate a sostenere le nostre traduttrici con entusiasmo! Yeah! (Ok, dopo questo "yeah!" avete tutto il diritto di insultarmi ^^)

  
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