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Autore: IlaOnMars6277    17/09/2011    6 recensioni
"Cosa mi stava succedendo? Ultimamente mi ritrovavo spesso a fare sogni ad occhi aperti su di lui e non mi era mai capitato. Sin dall'inizio ci eravamo detti che sarebbe stato solo un rapporto lavorativo e di amicizia, per non creare incomprensioni e malintesi.Eppure ora facevo questi pensieri, dopo anni di lavoro."
[Vincitore dei NESA nelle categorie: Best Scena, Best Kiss, Best Long Fic, Best Female, Best Couple.]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Visto che lo avevo già scritto, ho deciso di aggiornare. Grazie a tutti quelli che seguono silenziosamente e a quelli che recensiscono ^_^



 
“Ciao Shan. Sai dove si è cacciato Jared?”
Lo chiamavo dalla mattina ma non rispondeva. Così ero andata a casa a cercarlo. Volevo parlargli. Non riuscivo a rimanere in bilico in quella situazione.
“Credo sia di là, nello studio, perché?”
“Non mi risponde al telefono”
“Avrà le cuffie” classico di Shannon, la risposta esatta è la più semplice. Perché non ci avevo pensato?
“Si, certo. Ovvio. Ok, vado.”
“Emma… ma stai bene?”
“Si, certo, tutto benone. Vado a dirgli due parole.” Mi incamminai mentre sentivo Shannon dietro che continuava a chiedermi come stessi. Lo ignorai ed entrai nello studio. Era buio. Solo una luce lampeggiante rossa si intravedeva. Probabilmente il telefono di Jared cercava di richiamare la sua attenzione ma lui non se lo filava, stranamente.
Mi immersi nel buio.
Mi voltai e lo vidi. Sdraiato sul divano, la chitarra acustica accanto a lui che ascoltava ad occhi chiusi della musica dalle cuffie.
Mi sentivo di troppo, decisamente. Stavo interrompendo un momento privato. Cominciai ad indietreggiare, mi voltai verso la porta ma lui disse “Chiudi la porta e vieni qui”.
Feci come aveva detto e camminai, per quanto poco riuscissi a vedere dove mettevo i piedi.
“Jared, posso accendere la luce? Non vedo nulla”
“No…” lo disse quasi in un soffio, di fronte a me.
Me la stava facendo pagare a modo suo?
 
“Ero venuta a parlarti. A chiederti scusa per quello che è successo. Non…non era mia intenzione rovinare tutto quello che avevamo costruito con il tempo. Vorrei poter tornare indietro….”
“lo rifaresti?” la sua voce era dura e tagliente.
“Io…non…lo so…”
“Certo che lo rifaresti. Non ci hai riflettuto molto quando lo hai fatto, perché rifletterci ancora?” e accese la luce. Era appoggiato al muro con una spalla e le gambe incrociate.
“Se per te questo è un problema……”
“No, non lo è. Per te?”
“No. Ma devi assicurarmi che non ne faremo più parola”
“Come preferisci”. Perché aveva quello sguardo arrabbiato che rendeva i suoi occhi inquietanti?
“Non ce l’hai con me?”
Si avvicinò e disse “ Un po’. Stavo scoprendo una parte di te che non conoscevo, quella che si lascia andare e non riflette.”
“Che cosa…stai dicendo? “
“Quello che hai capito. Non comportarti come se non te lo avessi detto.” Andò verso la porta sfiorandomi e uscì.
 
“Quello che ho capito?? Ma io non ho capito un bel niente….” Sussurrai, scuotendo la testa, ormai da sola.
 
Quella frase mi rimbombò in testa per i giorni successivi. Dovevo capire perché l’avesse detta, soprattutto perché non dovevo comportarmi in una certa maniera, ma non sapevo quale. Spesso rimanevo sola con me stessa a riflettere, a ripetermi mentalmente la conversazione che ormai sapevo a memoria. Non trovavo nulla che potesse aiutarmi. Mi aveva detto che non era un problema, quindi non era arrabbiato per il bacio. Di questo ormai, ne ero certa. La cosa che lo arrabbiava era che io avessi cambiato atteggiamento. Adesso, bisognava capire se gli piacesse che avessi fatto qualcosa fuori gli schemi o che non dovevo rompere con la storia del bacio perché era acqua passata. O entrambe?  Non ci stavo capendo nulla, non poteva essere più chiaro?
Probabilmente ero troppo assorta nei pensieri, perché si mise seduto accanto a me Tomo. Eravamo in una radio locale a parlare del nuovo album e avevano appena finito. Tomo mi picchiettò sulla spalla dicendo “Stai pensando a come uccidere qualcuno?”
“Eh? No! Che dici?”
“Hai un’aria così seria e concentrata. Non che di solito tu non lo sia, ma oggi lo sei in modo inquietante” . Mi sorrise.
“Sto cercando di capire come potrebbe proseguire una serie web che seguo”
“Oh wow, ti ha presa parecchio! Beh dimmi, di solito sono cose così prevedibili che le indovino subito. Spara!”
Non sapevo come uscirne, ormai dovevo sparare una cavolata o raccontare l’accaduto camuffandolo. Decisi per la seconda, magari lui da esterno mi avrebbe aiutata a vederci chiaro.
“Allora c’è una ragazza che si è resa conto di  amare un uomo, ma quando si conobbero, strinsero  un patto silenzioso, dove nessuno dei due avrebbe dovuto innamorarsi dell’altro. Ma adesso uno dei due ha infranto il patto e si sente in colpa. Lo ha detto all’altro, ma stranamente quest’ ultimo non è arrabbiato per ciò, ma per il comportamento che ne è conseguito. “
“Ma è un thriller? Che cavolo di serie guardi… Comunque ho una domanda, perché non possono innamorarsi?”
“ E che ne so, è una serie un po’ misteriosa, gli indizi vengono svelati puntata dopo puntata…”
“Mmmmmh allora ho un’altra domanda…in che consiste il cambio di atteggiamento? Capiremmo molto da quello”
“Ah si giusto. Beh lei, si è scusata per aver infranto il patto. Pensava di ricorrere subito ai ripari prima che la situazione andasse troppo avanti senza parlarne, e invece quest’uomo pare  sia infastidito da questo comportamento. “
“Quindi lui è scocciato che lei si scusi?”
“Eh, boh. Si. Credo.”
“Mi sembra ovvio. Ho due soluzioni. La prima è che lui se ne fosse già accorto del cambio di sentimenti e quindi non vuole dare molto peso alla situazione, oppure si è reso conto che anche lui prova qualcosa.”
“E complicato in entrambe le situazioni.” Mi misi le mani nei capelli.
“Vabbè complicato, sempre relativamente essendo una serie web no?”
“Oh si certo…era per dire, se accadesse nella vita reale sarebbe complicato”
“Soltanto nel primo caso, perché uno dei due dovrebbe reprimere i propri sentimenti. Nel secondo caso no.”
“E come si potrebbe riuscire a capire cosa pensa lui?”
“Aspettando la prossima puntata forse?” disse facendo l’occhiolino.
“Certo! Ma lo sai che sono curiosa e non mi piace aspettare…”
Arrivarono gli altri e salimmo in auto per tornare a casa.
 
Di certo la chiacchierata con Tomo era stata utile. Probabilmente Jared non si aspettava che mi scusassi ma preferiva passarci sopra senza farne parola e per questo non era d’accordo con il mio comportamento. Non dovevo comportarmi come se non me l’avesse detto. Ok, non ne avrei più parlato. Nessun riferimento o battuta. Ricevuto. Sarei  tornata a comportarmi come prima.
 
 
(Sarà arrivata alla conclusione giusta?)
   
 
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