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Autore: Grey Wind    17/09/2011    2 recensioni
Una dose abbondante di whiskey, al matrimonio di Teddy, aiuterà Roxanne Weasley.
Dalla storia:
Le aveva parlato sbrigativamente e si era girato in attesa; in tutta risposta, un tacco rosso lo colpì in mezzo alla schiena. Non era un colpo forte, era un capriccio di bambina.
-Ma sei impazzita?- domandò scandalizzato, mentre lei si rannicchiava e nascondeva il volto con le mani.
-Sì.- soffiò, sentendo che accanto a lei, James aveva lasciato la bottiglia di whiskey.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lorcan Scamandro, Roxanne Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quella serata estiva era più piacevole del solito.
Tirava un venticello fresco e giocoso, il cielo era pulito e splendente grazie alla luna, ma gli invitati della Tana non vi facevano caso, ubriachi o intenti a chiacchierare.
Ted Lupin e Victoire Weasley erano infatti convolati a nozze in quella mattinata calda e limpida, tra gli sguardi ammirati di parenti e amici.

Mentre i due novelli sposi volteggiavano nella pista da ballo, Roxanne Weasley era seduta ai piedi della quercia secolare dietro la Tana, le scarpe rosse abbandonate a qualche metro da lei.
Era stanca, brilla per i continui brindisi, imbronciata e abbattuta.
Si sentiva stupida, costretta in quell'abito rosso, con i capelli raccolti e le unghie laccate. Le pareva di essere inadeguata, ridicola e pallida in confronto a Lily, Rose e Dominique.
Loro erano femminili, tranquille sui tacchi e a loro agio tra i complimenti; lei barcollava, si muoveva sgraziata e arrossiva sotto lo sguardo stupito dei parenti.

Sospirò. Sapeva bene che non era quello il motivo di tanta tristezza, ma non voleva minimamente pensare a quel problemino che la assillava da diverso tempo.
Si lisciò la gonna rossa, mentre l'ennesimo sospiro le usciva dalle labbra piene.

-Ecco la mia cugina preferita.-

A farla spaventare fu la voce strascicata di James, spettinato come non mai e più storto ad ogni passo.
-Sei ubriaco.- sussurrò ridacchiando, facendogli segno di sedersi.
James si lasciò cadere accanto a lei, appoggiandosi alla sua spalla e scolandosi l'ennesimo goccio di Scotch.
-Come mai se qui? Ah, no... non dirmelo! Lo so...-
Roxanne fissò il cielo pieno di stelle.
-Non pensavo avresti scelto un secchione slavato. Sai, ci vorrebbe uno come me, per una come te.-
La bocca di Roxanne si incurvò in un sorrisetto furbo.
-Concordo... peccato tu sia unico e inimitabile.-
James sghignazzò, passandosi una mano tra i capelli sconvolti.

-E poi non mi pare molto interessato. Occhieggiava tua sorella come se fosse l'unica ragazza sulla Terra.-

-Oh, se così fosse, sarebbe proprio un cretino. Infondo, poverino, è un Corvonero. Non può capire cosa si perde.-
Il cugino, con occhio lascivo, la squadrò dalla testa ai piedi.
-Che fai, sei così a corto di donne da provarci con tua cugina?-
-Ti volevo far sentire meglio.-
Dalla bocca di James uscì una forte risata, che lo accompagnò fino a quando non si fu alzato e se ne fu andato.

Roxanne scosse la testa, sentendo qualche ciocca di capelli cedere al fermaglio che le aveva infilato a forza sua madre.
Non le importava di apparire trasandata, James era in condizioni ben peggiori, così come molti altri del resto.
Dopo una decina di minuti, si alzò con fatica, la stanchezza della giornata che le ricadeva sulle gambe, e si piegò per riprendere le scarpe.
-Roxanne! Finalmente ti ho trovata.-
Ancora piegata, la Grifondoro alzò il capo, incrociando lo sguardo con quello preoccupato del ragazzo.
Con lentezza si rialzò, ignorando le scarpe a terra.
Era inutile.
Quelle iridi, scure per la mancanza di luce, l'avevano stregata.

*

-Lysander! Lorcan!-
La voce acuta di Lily fece voltare Roxanne, la quale era intenta a fissare la bella campagna inglese.
Gli occhi neri si fermarono sulle due figure sorridenti che stavano prendendo posto nel loro scompartimento.
-Passata una bella estate?- domandò Lorcan, sedendosi davanti a Roxanne e sorridendole educatamente.
-Bellissima! Ho passato tutto il tempo con mio padre al negozio. E voi?-
Mentre Lysander rispondeva, Lorcan sorrideva fissando dritto negli occhi la Weasley.
Per un po' lei sostenne quello sguardo, ma ad un certo punto sentì le orecchie andare a fuoco e guardò l'orlo della sua gonna con interesse.

E cominciò così, con un semplice gioco di sguardi.
Nell'arco di tutto il quinto anno, Roxanne aveva imparato a notare cose che fino ad allora le erano ignote; per esempio, al contrario di Lysander, Lorcan rideva più facilmente e un paio di adorabili fossette si creavano nelle sue guance chiare. Quando era nervoso scrollava leggermente la testa e quando si concentrava si mordeva il labbro inferiore.
Non faceva battutine e non era spensierato come Lysander, ma, specialmente quando raccontava dei fatti divertenti, era molto espressivo.
Senza rendersene conto, si era abituata a cercarlo.

*

-Perché?- domandò delicatamente, sentendo l'erba fresca solleticarle i piedi nudi.
-James ha detto che sarebbe venuto a cercarti, ma è tornato senza di te e mi sono preoccupato.-
-No.- sussurrò, facendo un passo verso di lui, gli occhi brillanti.
-Perché lei?-
Lorcan non parve capire, quindi spostò la testa di lato.
-Rox, non capisco...-
La mora, in tutta risposta, si voltò e tornò a sedersi sotto il suo albero preferito.
Non si era mai messa in competizione con le sue cugine, non le era mai interessato: era libera, indipendente, sicura e piena di risorse.
Se si fosse impegnata, avrebbe potuto avere tutto ciò che voleva.
Tuttavia Lorcan l'aveva resa indifesa, gelosa, insicura.
In quel giorno, in cui era vestita da ragazza, non l'aveva mai guardata. Non le aveva mai riservato un sorriso caloroso. Le aveva a malapena rivolto la parola.
Lo guardò male, portando le gambe al petto e appoggiandovi sopra la testa.

-Roxanne, comincia a fare freddino. Torniamo dentro.-
Non la guardava in faccia.
Le aveva parlato sbrigativamente e si era girato in attesa; in tutta risposta, un tacco rosso lo colpì in mezzo alla schiena. Non era un colpo forte, era un capriccio di bambina.
-Ma sei impazzita?- domandò scandalizzato, mentre lei si rannicchiava e nascondeva il volto con le mani.
-Sì.- soffiò, sentendo che accanto a lei, James aveva lasciato la bottiglia di whiskey.
Lorcan si sedette accanto a lei, osservando la bottiglia semivuota.
-È di James.- lo precedette, fissandolo insistentemente.
-Profumi di buono.- si lasciò sfuggire poi, sbattendo un paio di volte le ciglia.
Lorcan non si voltò, ma anzi svitò il tappo e bevve un lungo sorso di Scotch, bruciandosi la gola con quel liquido caldo e forte.
-Non posso vivere così.- gracchiò, prima di bere ancora.
-Cosa fai? Vuoi ubriacarti?-
Roxanne gli strappò la bottiglia dalle mani e ne bevve un lungo sorso, grazie ai sensi intorpiditi dai precedenti brindisi.
-Cosa fai? Vuoi ubriacarti?- la scimmiottò il biondo, appoggiando la schiena al tronco.
-Adesso mi rispondi?-
Lorcan si voltò lentamente, per incontrare le iridi nere della Grifondoro.
Era determinata e decisa.
Quella sua espressione lo faceva impazzire; era bella, nonostante la crocchia sfatta. Era sensuale con quelle gambe più scoperte del solito, la scollatura generosa e le labbra brillanti per il lucidalabbra. Era così accattivante perché, nonostante tutto il trucco e quegli accessori, riusciva a mantenere la sua bellezza selvaggia.

-Finalmente mi guardi.-

Lorcan alzò le sopracciglia, sorpreso da quelle parole.
L'aveva guardata tutta la giornata, non era riuscito ad ignorare quel volto allegro, quella camminata incerta e quella voce melodiosa.

-Anche se non sono Lily...-

Quelle parole, amare e nervose, lo impressionarono molto.
-Che c'entra Lily?-
-L'hai fissata tutto il giorno. E, se posso essere sincera: non mi va bene.-
-Io...-
-Non sono bella come lei, lo so! Però, per Merlino, potevi evitare di mangiartela con gli occhi! Sei insensibile.-
Erano frasi con poco senso, dette con voce strascicata e tremante.
Poi, senza preavviso, Roxanne si avvicinò a lui; gli occhi persi in quelli del ragazzo, la bocca semichiusa e le labbra tremanti.
-Voglio baciarti.- sussurrò, accarezzandogli una guancia tiepida.
Lorcan si sporse verso di lei, facendo combaciare le loro labbra, entrambe fredde e dal sapore di Scotch.
Dapprima erano piccoli baci, dolci e veloci. Poi Roxanne si sedette sulle sue gambe, leccando il labbro inferiore del ragazzo, trepidante.
-Rox...- sbuffò, scostandola leggermente.
-Io... oddio.- gracchiò, facendo per allontanarsi.
-Con calma.- sussurrò sulle sue labbra, prendendola per le braccia e riavvicinandola.

Stavolta si baciarono profondamente, assaporandosi con irruenza e voglia, mordendosi, allontanandosi e riavvicinandosi in un gioco malizioso e sensuale.
Le mani di lui, rese audaci dall'alcool, le accarezzavano la schiena e i fianchi, curiose di sentire ogni morbida forma.
Quelle di lei si perdevano in quei fili dorati, soffici e profumati che aveva per capelli.


-Spiegami. Non ti piace Lily? Perché mi hai baciata?-
Una volta che il contatto fu interrotto e, per qualche motivo Lorcan era sdraiato accanto a lei con il gomito a terra a far leva alla testa, Roxanne gli rivolse quelle domande.
Aveva una mano appoggiata sulla spalla di lui e i suoi occhi erano curiosi, nervosi... spaventati.
-A me non piace Lily! Io ho baciato te, perché mi piaci!-
-Ma oggi... e a scuola.-
Le labbra pallide di Lorcan si schiusero un po', facendo sospirare di desiderio non ancora spento la Weasley.
-Tu e Lily siete sempre insieme. Sai, non volevo essere beccato a fissare te.-
La mano destra del Corvonero le stava accarezzando il fianco, disegnando figure immaginarie su quel vestito rosso.
Roxanne alzò gli occhi al cielo, verso le fronde dell'albero.
Il rumore della festa era tenue da quella parte, ma si sentivano chiaramente i cori e le urla festose; lei, sdraiata sull'erba fresca, i capelli sciolti e lo sguardo perso, si sentiva in pace con se stessa.
Prese la mano di Lorcan e la intrecciò con la sua, non senza imbarazzarsi.
-E così ti piaccio...-
Il ragazzo ridacchiò dell'espressione buffa che le sopracciglia aggrottate conferivano alla Grifondoro, per poi darle un tenue bacio sulla guancia.
-Sì, ma non quanto io piaccio a te!-


Note:
Bene! Un'altra storia folle. :D Spero sia di vostro gradimento. Il titolo è più folle della storia.
Alla prossima

Ja ne
  
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