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Autore: David19494    18/09/2011    6 recensioni
Ehilà! Cari lettori, che dire... semplicemente, questa è la mia prima ff.
Ranma & Co. - Vent'anni dopo!
+++STORIA RIPRESA DOPO 18 MESI (titolo vecchio: "In a Hypothetical Future...")+++
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rieccoci qui amici!
Si riparte dall’inaspettato arrivo di Plum a casa Saotome-Tendo...
Ci risentiamo alla fine del 19° capitolo!
Leggere, prego xD
 
 
 
CAPITOLO 19 - Revelation
 
 
 
“Sì, sono proprio io!” confermò Plum, con un gran sorriso.
 
*Ma guarda un po’, parli del diavolo e spuntano le corna! Che diamine sarà successo a Jusenkyo? Non voglio altri guai* pensò Ranma, mentre la guardava.
 
“Che ci fai qui in Giappone?” le chiese poi, tutto d’un tratto.
 
“Sono venuta apposta per te, devo informarti su delle cose!” rispose la cinese, indicandolo col capo.
 
*Accidenti...* “...prego, entra in casa, accomodati pure” il codinato, quando la fece entrare, aveva un brutto presentimento.
Il padrone di casa e l’ospite erano diretti nella sala da pranzo quando Akane fece la sua comparsa nel corridoio, appena uscita dalla cucina.
 
“Ranma, ma chi..” la donna con i capelli blu-neri restò a fissare la nuova ospite, non riuscendo a ricordarsi di lei.
 
“Lei ha una faccia conosciuta...” sostenne, rivolta alla cinese.
 
“È Plum, Akane. Quella bambina che ci portò la mappa segreta di Jusenkyo che era l’obiettivo della tribù di Safulan del monte Hooh... ti ricordi?” le spiegò Ranma, rispondendo per Plum.
 
“La figlia della Guida! Benvenuta, ti sei fatta molto grande!” esclamò Akane, rimasta alquanto stupita.
 
“Beh, ora ho 30 anni!” rispose la cinese, indicando la sua faccia con il pollice destro.
 
“Visto che stavamo per cominciare a cenare, perché non ti unisci a noi e ti fermi qui per la notte? Non potrai certo ritornare in Cina stanotte” le propose la padrona di casa.
 
“Non disturbo? Posso andare anche in un albergo qua vicino...” disse Plum, con una mano sulla nuca.
 
“Scherzi? Niente affatto... qui puoi rimanere tutto il tempo che vuoi!” ora l’ospite non poteva proprio declinare un invito così gentile.
 
*Mia moglie è fin troppo altruista...* fu il pensiero di Ranma, che aveva le braccia conserte ed un’espressione un po’ contrariata.
 
“E va bene, se proprio insisti, accetto!” concluse la neo Guida di Jusenkyo, prima di essere accompagnata dai due coniugi nella sala da pranzo.
 
 
Plum poté notare che la tavola era già stata imbandita e mancava solo il cibo nei cinque piatti disposti ordinatamente sulla superficie. Ma si soffermò soprattutto ad ossevare due ragazzi: aveva subito dedotto che fossero i figli di Ranma e Akane. Kurumi stava leggendo un manga con evidente trasporto ed era distesa sul tatami(1) giallognolo; invece Yamato, seduto al suo posto, guardava con espressione disinteressata le notizie del telegiornale in TV, con il capo appoggiato sul dorso della mano destra.
 
“Mamma, è pront.. e lei chi è?” Yamato rimase a fissare la nuova arrivata, stupito da una visita inaspettata di quella sconosciuta.
 
Ranma e Akane presentarono dunque Plum ai figli.
 
“Meno male che prima ci hai parlato di Jusenkyo, papino! Perché altrimenti saresti stato nei guai!” esclamò divertita Kurumi, rivolta al codinato.
 
*Nessuno dei due... quel volume delle fonti parla chiaro, non è possibile che io abbia sbagliato!* Plum, parlando mentalmente tra sé e sé, si mise il pollice e l’indice sotto al mento, mentre osservava intensamente i due giovani Saotome.
 
“È pronto il curry! A tavola!” esordì Ranko, appena entrata nella sala con una grande pentola in mano.
Quando si girò e vide la rossa, il viso di Plum si illuminò. Tirò fuori dallo zaino una lente di ingrandimento e prese ad osservare per bene la ragazza di fronte a lei.
 
*È lei, non mi sbagliavo affatto! Chioma rossa e viso roseo, solo gli occhi e il modo in cui porta i capelli sono diversi* pensò la cinese, prima di presentarsi gentilmente alla primogenita Saotome.
 
 
Akane aggiunse così un posto a tavola riservato all’ospite.
Quando cominciarono a mangiare, Plum si decise a parlare della ragione di quella visita, anche su incitamento di Ranma.
 
“Da dove comincio... ah, ecco: l’altro ieri, mentre ripulivo il magazzino delle sorgenti con mio padre, ho trovato alcuni libri dalle pagine ingiallite che parlavano delle maledizioni di Jusenkyo...”
 
“E con questo?” la interruppe Ranma, terribilmente impaziente di sapere.
 
“Fammi finire. Allora... mossa dalla mia smisurata curiosità, ho cominciato a dare un’occhiata a quelle pagine e devo dire che non ho scoperto nulla di strano o misterioso fino a quando sono arrivata al punto di leggere un libro intitolato I Segreti delle Sorgenti Nan-Nichuan e Niang-Nichuan. In quel volume ho scoperto che coloro che sono precipitati nelle fonti in cui sono annegati rispettivamente un uomo e una donna possono avere uno o più figli che a loro volta possono rappresentare la reincarnazione della maledizione del genitore. A quel punto, a mio padre sei subito venuto in mente tu, Ranma: infatti, dopo di te e quell’ Herb, nessuno in più di vent’anni è più caduto nella Niang-Nichuan. I tuoi amici, invece, non c’entrano, poiché sono caduti in sorgenti nelle quali sono affogati degli animali e, quindi, non degli esseri umani. Così ho deciso di venirvi a farvi visita per assicurarmi della veridicità delle parole del volume” concluse Plum, che riprese tranquillamente a mangiare.
 
“Vorresti dire che mia figlia è LA REINCARNAZIONE DELLA MIA FORMA MALEDETTA??” sbottò Ranma, con occhi sbarrati, mentre indicava la primogenita.
 
“C-cosa sarei io?!” esclamò Ranko, evidentemente turbata.
 
“È così... credetemi, i libri di Jusenkyo non raccontano sciocchezze. E qui abbiamo anche una prova abbastanza schiacciante: tu possiedi il suo stesso aspetto” spiegò la cinese, rivolta alla rossa.
 
“È-è incredibile...” riuscì a dire Akane, con gli occhi fissi sulla figlia.
Dal canto loro, Yamato e Kurumi erano rimasti senza parole.
 
“Scusatemi, io vado in camera... non ho più fame” disse Ranko all’improvviso, prima di alzarsi e dirigersi verso le scale, spiazzando tutti i presenti.
 
“Aspetta, tesoro!” urlò la madre, invano.
 
“Ci vado io” disse Ranma, uscendo dalla sala per raggiungere la figlia a grandi falcate.
 
 
In quel momento, nella mente di Ranko, seduta sul suo letto con la testa sulle ginocchia, si affollavano diversi pensieri.
 
*La maledizione si è reincarnata in me... ho preso il mio aspetto da essa... ma perché accadono tutte a me??*
 
Ad un tratto la ragazza sentì bussare alla propria porta e chiese chi fosse con la voce rotta da un flebile pianto.
Ranma entrò e, quando vide le lacrime agli occhi della figlia, il suo cuore parve fermarsi. Amava troppo i suoi figli e non sopportava vederli giù di morale. Anche se per Ranko era diverso: per la primogenita provava qualcosina in più rispetto a Yamato e Kurumi. Nemmeno lui sapeva spiegarsi la ragione.
 
*Ranko... non piangere, ti prego...* dicendo mentalmente ciò, l’uomo chiuse lentamente la porta e si avvicinò a letto.
 
“Perché piangi? Non è da te” iniziò Ranma, cercando di apparirle rassicurante.
 
“Papà io... non so cosa fare!” disse lei, nascondendo il volto dietro le gambe, per non far vedere le lacrime: era una ragazza molto orgogliosa.
 
“Fa' come se non fosse successo nulla, perché NON È SUCCESSO NIENTE” il padre scandì bene le ultime parole.
 
“Ma come, papà?! Io sono la reincarnazione del tuo alter ego e dovrei far finta di niente? Non sono una ragazza come tutte le altre, cosa che fino ad oggi pensavo fosse la verità! E in più, appena Kei saprà tutto mi scaricherà di certo!” rispose lei, alzando stavolta il candido viso angosciato, mostrandolo così al padre.
 
Ranma prese violentemente la figlia per le spalle e le disse:
 
“Ascoltami bene Ranko! Stai dicendo un cumulo di sciocchezze, se tu fossi stata un ragazzo ti avrei schiaffeggiata! Come hai fatto a pensare che fossi una ragazza normale?? Tu sei SPECIALE, sei bellissima e ti posso assicurare che Keisuke non ti lascerà per nulla al mondo! Secondo te, perché, prima che ti fidanzassi con lui, innumerevoli ragazzi ti facevano la corte? Anche per me *purtroppo* era così, quando ero per metà una ragazza... ora capisci che devi fregartene?”
 
Ranko era rimasta ad ascoltare il padre a bocca aperta e quando lo vide finire annuì con decisione, asciugandosi le lacrime.
 
“Grazie papà, ti voglio bene!” esclamò lei, aggrappandosi al collo di Ranma.
 
“Anch’io, bambina mia
 
Bambina? Ma se sono maggiorenne!?”
 
“Non m’ importa... sarai sempre la mia piccola perla” ribadì lui, sempre stretto alla figlia, guardando la fotografia che lo ritraeva da ventenne con in braccio una piccola Ranko sorridente.
 
“Beh, non posso darti torto. D’altronde, si dice che il primo figlio sia il capolavoro!” concluse la rossa, iniziando a ridere.
 
“Come siamo modesti, eh?” rispose il padre, imitando la reazione della figlia.
 
 
Dopo ciò i due ritornarono nella sala da pranzo e Ranko non esitò a scusarsi con Plum per il comportamento avuto qualche minuto prima.
Yamato e Ranma andarono in palestra per ‘smaltire’ la cena; Ranko aiutò Akane in cucina a lavare i piatti; Plum, infine, rimasta nella sala da tè, chiamò col cellulare il padre per avvisarlo del tutto e che sarebbe tornata a Jusenkyo il giorno successivo mentre Kurumi era intenta a guardare un concerto pop in TV.
 
Qualche ora dopo andarono tutti a dormire, con la cinese che si sistemò nella camera degli ospiti.
 
 
Era ormai notte fonda, quando a qualcuno in casa Saotome accadde una cosa molto particolare.
 
“Ranko, Ranko...” quella voce appariva come eterea alle orecchie della rossa, la quale poté constatare di trovarsi in un luogo a lei sconosciuto.
 
“Chi sei? Come fai a conoscere il mio nome?” chiese la ragazza, guardandosi intorno. A quel punto lo spazio circostante le si fece più visibile: si trovava in una regione montuosa. Ma ciò che attirò di più l’attenzione di Ranko furono delle pozze dalle quali fuoriuscivano alte canne di bambù.
 
“Se ti stai chiedendo dove ci troviamo, ti rispondo io: siamo alle Sorgenti Maledette di Jusenkyo” di fronte a quelle flebili parole, Ranko rimase spiazzata.
 
“C-che cosa? E perché non ti fai vedere?”
 
“Sono dietro di te...” disse la voce.
Ranko si voltò e non poté che rimanere di sasso: davanti a lei vi era una ragazza vestita con una casacca cinese rossa, dei pantaloni larghi grigio-blu e delle scarpette nere. Ma vi era un piccolo grande particolare che le aveva fatto avere quella reazione: quella lì era praticamente la sua fotocopia.
 
“Tu sei...” cominciò Ranko, indicandola con l’indice leggermente tremante.
 
“Sì, io sono te... anzi,TU SEI ME” affermò Ranma-chan, sorridendo candidamente.
 
“Tranquilla, - continuò - è solo un sogno. Fra poco ti sveglierai. Sono venuta solo a salutarti... addio”
 
“Salutarmi? Ma come... aspetta, non andare!! Devo chiederti ancora molte cose!” Ranko allungò una mano come per cercare di afferrarla, ma la figura di Ranma-chan si dissolse nel nulla e con essa tutto ritornò buio come prima.
 
 
Ranko si svegliò di soprassalto e diede subito un’occhiata alla sveglia: le 6 in punto.
Sbadigliò mettendosi una mano davanti alla bocca e prese a fissare con occhi socchiusi i primi timidi raggi solari che penetravano tra le tende della finestra. Pensò di avere ancora un’oretta di sonno tranquillo, dato che per tutta la notte era stata alle prese con quel sogno in cui le era apparsa la figura della maledizione del padre. Sentiva che Ranma-chan le aveva dato un'energia nuova.
 
*Oggi ripartirò come se non fosse successo nulla!* la ragazza si addormentò con questo pensiero e l'espressione sorridente...



TO BE CONTINUED



Nota:
(1) - Una tradizionale pavimentazione giapponese composta da pannelli rettangolari affiancati e fatti con paglia di riso intrecciata e pressata.
 
Bene, amici! Sapete, sono trascorsi esattamente 3 mesi dalla pubblicazione del prologo di Wi20YL (ma credo che non vi interessi molto xD)!
Termina così anche il diciannovesimo capitolo... questo qui è un po’ più corto degli altri ma allo stesso tempo, secondo me, pieno di sentimento...
Vi informo inoltre che dal prossimo aggiornamento ritorneremo a parlare delle peripezie di Yamato & Co. :D
A presto (si spera, scuola permettendo xD),
David
  
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