CAPITOLO
DIECI - L’Idea
di Hugo
Quella sera Lily
era
particolarmente allegra, quando arrivò a casa di Albus.
Quest’ultimo aveva
organizzato una serata tra cugini e lei non vedeva l’ora di
incontrare suo
fratello James che, purtroppo, non riusciva ad vedere da quasi due
mesi. Per
quella notte il suo obbiettivo era non pensare a niente –soprattutto non a Malfoy- e divertirsi
come non faceva da tempo,
senza considerare che da lì a poco sarebbe –probabilmente-
morta.
Ma,
malauguratamente, i
suoi piani per la serata furono mortalmente distrutti nel giro di pochi
minuti.
Una volta
arrivata a
casa di suo fratello, per prima cosa, si accorse che lui le aveva
probabilmente
mentito, o c’era stato un cambio di programma, quando le
aveva accennato al
fatto che il suo coinquilino non sarebbe stato presente; infatti, uno
Scorpius
Malfoy tutto in tiro, sedeva composto su uno dei divani, con lo sguardo
assorto
davanti a sé.
-E tu cosa ci
fai qui?-
lo investì, appena si accorse della sua presenza.
Lui, con tutta
la calma
del mondo, si voltò esaminandola da capo a piedi, prima di
avere la decenza di
rispondere.
-Io qui ci
abito.-
replicò, atono, mentre un lieve sorriso divertito gli si
apriva sulle labbra,
intanto che osservava la ragazza andare subito in escandescenza.
-Cretino, sai
cosa
intendo!- continuò lei, alzando leggermente il tono di voce.
–Albus mi aveva detto
che avevi una cena di famiglia…-
-Che
è sta spostata.-
aggiunse lui, interrompendo il suo discorso.
Lily lo
guardò,
allargando le iridi nocciola sorpresa, prima di dirigersi a passo
spedito verso
la cucina dove sapeva di trovare suo fratello.
-Al!-
strillò, cercando
di richiamare la sua attenzione. –Che cosa ci fa lui qui?-
Intanto Scorpius
l’aveva seguita e, con aria divertita, si era appoggiato allo
stipite della
porta, ascoltando i discorsi farneticanti della ragazza.
-Lui chi?-
chiese
Albus, voltandosi verso sua sorella sorpreso, prima di tornare ad
osservare il
forno con aria dubbiosa. –Lily, secondo te, è
cotto il pollo?-
La giovane
ramata
scosse la testa, aprendolo leggermente per osservare il piatto del
fratello,
prima di rispondere.
-Non ancora.-
affermò,
per poi tornare ad assumere un tono irritato. –Si
può sapere cosa ci fa
Scorpius qui?-
Albus la
guardò con
aria perplessa, prima di replicare.
-Emh…
ci vive?-
rispose, leggermente dubbioso dalla sanità mentale di sua
sorella.
-Stessa mia
identica
risposta.- approvò una voce divertita in fondo alla stanza.
-Tu stai zitto.-
lo
ammonì Lily, voltandosi per fulminarlo, per poi riportare
l’attenzione su suo
fratello. –Non avevi detto che aveva una cena?-
-Si, ma
è stata
rimandata.- ribadì Albus, osservandola con aria dispiaciuta.
–Senti Lily, ho
una brutta notizia… James non ce la farà a
venire.-
La ragazza lo
guardò,
strabuzzando gli occhi sempre più sorpresa che una serata
che si prospettava
così bella potesse rovinarsi nell’arco di due
secondi, quindi, senza dire
niente, prese un bicchiere dallo scaffale e lo riempì con
del vino che trovò in
frigo, prima di ritornare in soggiorno e accasciarsi sul divano.
-Mi sa che non
l’ha
presa bene…- affermò in un sussurro Scorpius, per
poi seguire la giovane, lasciando
così Albus a continuare a preparare la cena.
*
La cena poi non
era
andata così male: Hugo e Rose erano arrivati, portandosi
dietro i rispettivi
compagni e –fino a quel momento-
avevano chiacchierato tranquillamente; poteva dire di essersi perfino
divertita, fino a quel momento.
Sì,
perché in quel
momento Hugo decise che era ora di tirare fuori l’argomento
che Lily aveva evitato
per tutta la sera, ovvero il suo Voto Infrangibile con Malfoy.
Ormai, non
riusciva più
comportarsi in maniera normale quando si parlava di una possibile
riconquista
di Emily, e si sentiva in imbarazzo per questo suo atteggiamento che
sembrava
confermare la teoria che le interessasse Malfoy, cosa che –tra l’altro- lei era convinta
fosse completamente errata. Ma allora
perché si sentiva stranamente felice quando rifletteva che,
magari, lui non
l’avrebbe mai conquistata? Cioè, l’idea
di morire non l’afferrava?
-Già
Lily, come va la
conquista di Emily?- aveva sostenuto Rose, dopo il Quando
dobbiamo prepararti il funerale di Hugo.
-Emh…
non bene.-
affermò, scostandosi una ciocca ramata da davanti al volto
leggermente a
disagio.
Rose la
osservò,
perplessa dal suo atteggiamento restio.
-Non hai avuto
nessuna
nuova idea?- continuò, imperterrita, decisa a scoprire cosa
ci stava sotto il
comportamento strano della cugina che era stata allegra per tutta la
sera.
-Emh…-
-Veramente,
Weasley, la
Potter l’altro giorno mi aveva consigliato di fare dei
complimenti a Emily, ma
non ha funzionato e stiamo cercando una nuova strategia.- intervenne
Scorpius,
portando Rose ad allargare le iridi sorpresa anche dalla sua di
condotta.
Che quello fosse
stato
un tentativo di tirare fuori d’impaccio Lily?
-Ah, gli hai
proposto
di farle dei complimenti?- continuò verso sua cugina, mentre
un sorriso divertito
le si allargava sulle labbra, per poi scambiarsi uno sguardo
d’intesa con Albus
che ridacchiava sotto i baffi dall’altro lato del tavolo.
-Io…-
mormorò Lily,
incapace di replicare, mentre dentro di sé malediceva Malfoy
per aver tirato
fuori la storia dei complimenti o per essere semplicemente intervenuto,
o
meglio: per esistere.
-Senti Malfoy,
ma hai
provato a buttarla sul letto e a saltarle addosso?- la salvò
Hugo, con il suo
solito tatto.
-Veramente no.-
replicò
lui, distaccato come al solito.
-Beh, e voi due,
grandi
geni del crimine, non avete pensato che magari bastasse questo?-
aggiunse, con
aria leggermente maliziosa.
Nel frattempo
Rose
osservò attentamente sua cugina che, a sentire quelle
parole, sbiancò
leggermente, per poi cercare di ritrovare un minimo contegno.
-Beh, sai
Weasley,
forse hai ragione.- asserì il ragazzo biondo, cercando gli
occhi di Lily per
chiederle conferma, ma lei sembrava stranamente intenta a fissare le
venature
del tavolo.
Il giovane
aggrottò le
sopracciglia, leggermente perplesso da quel comportamento.
-Potter, tutto
bene?-
chiese, dubbioso.
A sentirsi
richiamata
Lily alzò gli occhi di colpo, incontrando prima lo sguardo
malizioso di Rose e
poi quello confuso di lui.
-Io?
Sì, scusatemi, mi
ero un attimo persa.- affermò, cercando di ostentare un tono
di voce allegro.
–Penso che, in fondo, anche se l’idea mi sembra un
po’ maschilista, Hugo
potrebbe avere ragione… Perché non fare un
tentativo?-
-Io invece penso
sia
una cavolata!- intervenne Rose, con aria decisa.
-Perché?
Anche io penso
sia una buona idea… Cosa meglio di una notte di passione
può appianare tutte le
divergenze?- replicò Alex, il ragazzo della giovane riccia,
che fu prontamente
fulminato con lo sguardo.
-Quindi tu pensi
che un
rapporto si basi soltanto sul sesso? Che parlare, capirsi, sia una cosa
sostanzialmente
inutile?- gli chiese, il tono di voce velatamente
minaccioso.
-No, amore, non dicevo questo.- rispose,
leggermente intimorito, cercando con il soprannome di addolcire la
ragazza.
–Semplicemente che a volte le parole non servono, che
è meglio sfogarsi per
riappacificarsi, poi naturalmente
bisogna parlare per chiarire al meglio la situazione… Ma il
nostro intento non
è semplicemente farli rimettere insieme? Cioè una
volta che lei gli ha detto
sì, è tutto risolto, no?-
-Ti sei
salvato.-
approvò Rose, continuando però a guardare il
proprio fidanzato con aria
sospettosa. –Si, comunque, forse, e sottolineo forse, hai
ragione.-
Lily, nel
frattempo,
incapace di reggere ancora a lungo la situazione, si era alzata,
dirigendosi in
bagno, sotto lo sguardo attento di Scorpius che aveva osservato le sue
espressioni per tutto quel breve scambio di battute. Poi, dopo qualche
minuto,
senza dire niente si decise ad alzarsi a sua volta per raggiungere la
ragazza.
-Malfoy!-
strillò Lily,
una volta che uscì dal bagno e se lo trovò
davanti, mentre si portava una mano
sul cuore palpitante. –Mi hai fatto prendere un colpo!-
-Tutto bene?- le
chiese
lui, osservandola attentamente con aria seria.
E lei, sotto
quello
sguardo, sentì un brivido scenderle lungo la schiena; ma,
ben presto, decise di
riprendere in mano la situazione, scuotendo leggermente il capo.
-Si, tutto
bene.-
affermò, sorridendo gentilmente al ragazzo. –Sai,
penso che abbiano ragione:
forse se le saltassi addosso ti direbbe di sì, e a quel
punto i nostri problemi
sarebbero finiti e io non sarò più costretta a
vederti così spesso!-
-Sicura che non
ti
mancherei?- replicò lui con tono leggermente divertito,
mentre un sorriso
malizioso gli si disegnava sulle labbra.
-Ah, ne sono
certa al
cento per cento!- si affrettò a rispondere lei
scherzosamente, poi, prima che
il silenzio ricadesse fra di loro, aggiunse
–Perché non ci vai ora? Magari così
stasera è tutto finito e possiamo tirare un sospiro di
sollievo.-
Scorpius la
fisso di
nuovo attentamente negli occhi, prima di annuire.
-Si, forse hai
ragione.
Salutami tu gli altri, che io provo a salvare le nostre vite, visto che
tu non
mi sembri molto decisa a farlo.- dichiarò, prima di voltarsi
e
Smaterializzarsi, lasciando una Lily stremata a chiedersi
perché il cuore le
facesse così male.
*
Scorpius si era
Materializzato a casa della sua ex ragazza con una strana inquietudine,
ma ben
determinato a far finire finalmente tutti i suoi problemi.
-Scorpius?-
chiese
Emily, leggermente perplessa, alzandosi in piedi dal divano.
–Che cosa ci fai
qua?-
Il giovane
avanzò verso
di lei, fermandosi a pochi centimetri di distanza e guardandola
intensamente
negli occhi.
-Ascolta Emily,
mi sono
rotto. Mi sono rotto di cercare di riconquistarti e di aspettare una
tua
decisione, io sono innamorato di te e voglio stare con te.-
affermò serio, ma
mai parole gli erano sembrate più false di quelle.
Poi, senza darle
il
tempo di replicare, avvicinò i loro visi, prima di unire le
loro labbra e lei,
dopo un momento di indecisione, gli allacciò le braccia al
collo cercando di
approfondire il bacio.
Finalmente ce
l’aveva
fatta, ma, non sapeva perché, l’euforia che
pensava di provare non stava
arrivando.
*
Lily stava
seduta sul
divano a casa di Albus con lo sguardo perso nel vuoto, mentre sentiva
una
strana sensazione perforarle lo stomaco. Il tempo passava ma Scorpius
non era
tornato e questo poteva significare solo una cosa: il piano era
riuscito, ma
l’euforia che avrebbe dovuto provare non arrivava e non
sembrare intenzionata
ad arrivare; anzi, la sola idea di cosa in quel momento il ragazzo
stava
facendo con Emily, la mandava in bestia, facendole più male
di quanto credesse
possibile.
-Tutto bene?- le
chiese
Rose, accomodandole accanto, mentre il resto della comitiva continuava
a
chiacchierare allegramente in cucina.
La ragazza
ramata
sbuffò, spostando lo sguardo sulla cugina.
-Possibile che
tutti
oggi debbano chiedermi se sto bene? Sì, va tutta a
meraviglia, non si vede?-
replicò, astiosa.
-Lily, per
favore, non
mentire a te stessa… Sai benissimo che qualcosa non va!-
dichiarò lei,
sorridendole accondiscendente.
Lily, per tutta
risposta, si alzò in piedi, irritata ancor di più.
-Invece non
c’è niente
che non va, io sto bene, Malfoy sta bene, e tutti stiamo bene!-
continuò
imperterrita, mentre si spostava per dirigersi in cucina, dove sperava
l’allegria collettiva l’avrebbe contagiata.
-Se fossi in te
io mi
chiederei perché tra tutte le persone possibili, sei finita
per nominare
proprio lui…- le arrivò la voce di Rose da
dietro, ma lei preferì evitarla, far
finta di non sentire, perché ammettere quello che sua cugina
le stava dicendo
era una cosa troppo dolorosa in quel momento.
*
Il giorno dopo
Lily si
svegliò fin troppo presto per i suoi standard e, vestendosi
velocemente, si
diresse al lavoro dove sperava di venir distratta dai suoi doveri; ma,
invece,
ebbe una giornata terrificante, nella quale combinò un sacco
di casini che la
portarono a ricevere una strigliata dal suo superiore. Nemmeno John
riuscì a
tirarla su di morale e, anzi, alle sue gentilezze si vide trattato fin
troppo
male.
Una volta
tornata a
casa si chiese cosa le avesse impedito di darsi malata, anche se la
sola idea
di non andare a lavoro per lui, la
mandava in bestia.
-Finalmente sei
tornata.- la sorprese una voce nell’oscurità della
stanza, prima che lei si
affrettasse ad accendere la luce.
Il suo cuore,
quando si
accorse chi c’era seduto sul suo divano, ebbe un sussulto di
gioia, che non
riuscì a trattenere.
-L’idea
di accendere la
luce non ti ha nemmeno sfiorato, eh?- replicò, ancor
più irritata per quel
segno di debolezza.
Non era da lei
comportarsi così, lei non sussultava,
né tremava, né sospirava
per i
ragazzi, quelle erano cose per le gallinelle del suo corso o di scuola,
mica
per lei.
-Vedo che siamo
di
ottimo umore…- aggiunse lui, sorridendole divertito, mentre
con uno sbuffò Lily
gli si accomodava accanto, portandosi una mano davanti agli occhi.
-Ho avuto una
brutta
giornata.- dichiarò, dopo parecchi minuti di silenzio, prima
di spostare
finalmente la sua attenzione sul giovane che, in tutto quel tempo, non
aveva
smesso un secondo di osservarla. –Allora, che cosa vuoi?-
-Volevo solo
dirti che
finalmente ti sei liberata di me.- affermò lui, con un tono
fin troppo serio.
-Ah…-
rispose semplicemente
lei, mentre sentiva distintamente il suo cuore andare in pezzi.
-Eh
già, alla fine
bastava ascoltare i consigli maschilisti di tuo cugino per riuscire a
risolvere
tutto.- continuò, osservandola attentamente.
-Bene.-
asserì lei,
distogliendolo lo sguardo e portandolo sulle proprie scarpe.
-Già,
bene.- ripeté
lui, prima di alzarsi e scompigliarsi i capelli con aria leggermente
imbarazzata. -Ci si vede, Potter.-
E
così dicendo, si
Smaterializzò, uscendo finalmente dalla sua vita; peccato
che in quel momento
quella era l’ultima cosa che Lily desiderasse.