Nick
autore:
Valerie90
Titolo:
Eppure, lui è mio fratello.
Genere:
Introspettivo, commedia.
Raiting:
Verde
Note: Flashfic
Personaggi: Sirius Black,
Regulus
Black
Prompt:
Lago
ghiacciato
NdA:
-Vi è
la presenza di un paio di termini volgari.
-
Sirius,
alla fine, l’unico legame familiare che riconosce
è quello con suo fratello.
Eppure, lui
è mio fratello
L’arrivo
dell’ennesima lettera.
L’ennesima
lettera strappata e mai letta, i resti abbandonati tra i cespugli
d’erba
accanto a me.
Un
rumore
attutito di passi mi giunge alle orecchie.
-
Mamma
pretende che tu gli risponda, Sirius –
-
E io
pretendo che lei mi lasci in pace, Regulus – rispondo atono,
continuando a
fissare la superficie ghiacciata del Lago Nero.
-
Per la
miseria, Sir, possibile che tu debba sempre rendere le cose difficili?
Rispondere sempre no a tutto quello che ti viene chiesto? Una volta nella tua vita,
accondiscendi al
volere di qualcun altro! –
-
Per diventare
come te? – gli urlo, scattando in piedi e stringendo i pugni.
-
Una vile
marionetta che asserisce a tutto, perché convinta che sia un sacrosanto
dovere compiacere la
propria famiglia? – mi fermo.
-
Ma tu ci
credi davvero a tutte quelle stronzate sul sangue puro? – gli
chiedo poi.
Mi
scruta
senza rispondere, gli occhi sgranati in uno sguardo spaesato.
Alla
fine
abbassa il volto, arreso.
Odio,
da
sempre, questo lato arrendevole di mio fratello.
-
Rispondimi! – gli soffio in un orecchio, prendendolo per il
colletto della
camicia.
Tace.
Lo
scuoto
con forza, tentando di fargli sputar fuori quella dissimulata
verità.
Lo
spingo
lontano da me, facendolo barcollare vistosamente.
-
Se non ci
credi, dimenticalo! Ma se ci credi, difendi il tuo patetico credo
–
Lo
provoco,
dandogli un’altra spinta a mani aperte.
Finalmente
reagisce, scagliandosi su di me.
Ha
la
frustrazione dipinta sul volto.
-
Io ti odio
– mi dice, fendendo l’aria con un pugno e colpendo
in pieno la mia mascella.
-
Mi odi
solo perché non hai il coraggio di essere come me
– gli rispondo, ricambiando
il colpo.
Lo
incassa
senza neanche provare a difendersi, a controbattere.
Delle
gocce
di sangue iniziano a colare dal mio labbro spaccato e dal suo rotto
sopracciglio.
Rimaniamo
così per alcuni lunghi istanti.
Alla
fine
gli tendo una mano, offrendogli aiuto. Mi scansa, schiaffeggiandomi il
polso.
-
Vaffanculo, Sirius – mi ringhia a denti stretti e voltandosi
se ne va.
Sospiro,
voltandomi a fissare nuovamente le acque del lago, fisse in quel freddo
ghiaccio.
Anche
le
parole e le immagini di noi sono state fissate tra quei sottili strati
ghiacciati oggi, ma non appena arriverà la primavera
evaporeranno,
dissolvendosi nell’aria.
Il lago
custodirà questo segreto, agli atti, sarà
testimone di una prova rilevante:
nonostante tutto, Regulus è mio fratello.