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Autore: Lilianne    18/09/2011    1 recensioni
Fra le striature rossastre caratteristiche dell’imbrunire e un paio di nuvole che vagavano solitarie, riuscii a leggere un enorme scritta di colore rosa, evidentemente creata per mezzo di un aereo. Era a dir poco stupenda.
“Vuoi sposarmi?”
C: Oh mio Dio, chissà per chi è quella scr…
Mi voltai all’indietro, e non so come ma ebbi la sensazione che quella scritta in cielo fosse dedicata a me. Il cuore mi saltò in gola e il sangue mi si gelò nelle vene vedendo un Joseph Adam Jonas con occhi sognanti, in ginocchio, esattamente di fronte a me, che stringeva fra le mani una scatolina di un inconfondibilmente color Tiffany & Co. con all’interno un meraviglioso anello di fidanzamento.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Will be here
 

Parla Cristina.
J: Eccola qua! Come l’avevi sempre sognata!
Eravamo seduti sui sedili anteriori in pelle della Mercedes, quando, ad un tratto, Joe indicò una villa di proporzioni cosmiche di colore rosa proprio di fronte a noi. Era a poca distanza dalle nostre vecchie abitazioni, sulle colline di Hollywood.
C: Joseph tu mi prendi in giro! Gridai io con aria sorpresa aprendo la portiera dell’auto a dir poco shockata con tanto di occhi fuori dalle orbite.
J: Ti piace vero? C’è voluto un po’ di tempo per trovare la tinta adatta, ma alla fine ne è valsa la pena… si avvicinò a me mettendo un braccio intorno alle mie spalle sorridendo con aria del tutto fiera.
C: è uguale, è uguale alla mia vecchia casa delle Barbie! Ci sono perfino i terrazzi con le primule e le rifiniture in viola sul tetto! Non ci credo, nei due mesi del viaggio di nozze l’hai fatta costruire? Tu sei completamente pazzo Jonas! Affermai io fra una risata e l’altra totalmente incredula.
J: Certo, per un uomo vivere in questa casa può sembrare imbarazzante, ma se dentro ci vive la donna che ama….bhe! La situazione…cambia! Disse lui divertito dandomi un bacio sulla fronte.
C: Come facevi a sapere che la volevo così? Che la volevo rosa… chiesi a Joe in maniera seria.
J: Diciamo che un uccellino dai cappelli strani e dagli orecchini stravaganti, mi ha passato l’informazione! Fece lui con aria innocente prendendo in mano i bagagli.
C: Ma Martina i cazzi suoi non se li fa mai? Gridai esasperata rivolta verso il cielo con le mani unite a mò di preghiera trattenendo a stento una chiassosa risata.
J: Che ne dici se invece di stare fuori a ciarlare, non andiamo dentro a riposare? Sai il viaggio in aereo mi ha distrutto la schiena, non è carino viaggiare per 15 ore con accanto una ragazzina petulante come te! Si lamentò lui massaggiandosi i fianchi.
Mi diressi verso di lui imbufalita, avanzando verso di lui con una camminata veloce, quando ad un tratto, mi prese in braccio senza neanche avere il tempo di aprire la bocca per controbattere.
C: Ma cosa cavolo hai in testa Adam? Eh? Mettimi giù! Non ti faceva male la schiena? Domandai lui con tono isterico che se la rideva come un dannato.
J: Ma perché sei così nervosa cara? Ti devono venire per caso? Esclamò lui saccente con un sorriso furbastro stampato sopra il viso.
Lo guardai con un aria da finta seccata, per poi varcare per la prima volta insieme a lui la soglia di casa nostra.
J: Pronta? Domandò lui girando la serratura con la chiave in ferro.
Io annuì semplicemente con la testa silenziosa, quando, proprio dinanzi a me, vi ritrovai un enorme salotto in stile rigorosamente contemporaneo con tanto di tavolo da biliardo al centro.
J: Ti piace? Mi chiese Joe poggiandomi sopra il divano in pelle bianca delicatamente.
C: Mio Dio Joseph…è….è….è tutto stupendo! Questa casa è meravigliosa! Gli risposi quasi con le lacrime agli occhi per la contentezza.
J: Devo assolutamente farti vedere una cosa al piano di sopra! Strepitò lui prendendomi per mano facendomi alzare.
Salimmo le scale a corsa, quando, proprio davanti a noi si affacciava una stanza altrettanto spaziosa, anche se all’interno era completamente sgombra. Priva di alcun mobile, senza nemmeno la moquette sul pavimento.
C: Perché questa stanza…è VUOTA? Alzai un sopracciglio in attesa di una risposta da parte di Joe, mentre il suono acuto della mia voce rimbombò per tutta la camera.
J: Questa è TUA! Puoi farci tutto ciò che vuoi! Anche tenerla così se ti va… Rispose lui con tono ovvio avvicinandosi a me.
Improvvisamente, non so come, ma ebbi come una specie di mancamento. Sentivo la testa girarmi e farsi assente sempre di più.
Mi sentii svenire, cadere giù come se nulla fosse. Non so a cosa fosse dovuto, ma sta di fatto, che nel giro di pochi secondi mi ritrovai fra le braccia di Joe senza sensi.
 
 
Aprii leggermente gli occhi.
Non ero a casa mia. Non ero con Joe.
Mi trovavo in una stanza interamente bianca ed ero sola.
Ero stesa sopra un lettino e al mio fianco, sopra il comodino vi era posata una cartellina con il mio nome sopra: “ Cristina Lucia Jonas”
L’odore alquanto sgradevole dei disinfettanti e dei medicinali salirono piano piano alle mie narici provocando in me un lampante conato di vomito.
Senza indugio corsi nel piccolo bagno di fronte a me per rimettere.
Perché?
Perché da circa tre settimane non mi sentivo bene?
Perché mi trovavo in ospedale?
Perché ero da sola in quel momento?
Dove era Joe?
Cosa stava succedendo?
Perché ero totalmente terrorizzata?
Perché avevo un ritardo di due settimane?
Perché ogni mattina che Dio metteva in terra vomitavo senza dire nulla a nessuno?
Perché mi sentivo sempre più debole ogni ora che passava?
J: Dio Cri! Per fortuna ti sei ripresa! Mi ha fatto prendere un colpo salto cielo! Affermò Joe entrando nella stanza con aria estremamente preoccupata mentre io uscii dal bagno tenendomi una mano sopra il ventre- Cosa ti è successo tesoro? Perché sei andata in bagno? Sei pallida come uno straccio! Chiese lui visibilmente ansioso prendendo il mio viso fra le sue mani, per poi depositare un piccolo bacio sulla mia fronte.
C: Ho…ho…ho vomitato Joe! Cosa mi è successo? Perché sono qua? Replicai io dirigendomi verso il letto praticamente senza alcuna forza, riuscendo a malapena a parlare.
J: Non lo so, ad un tratto, quando eravamo a casa sei svenuta e ti ho portato a corsa in ospedale! Rispose lui angosciato sedendosi sulla sedia vicino a me.
C: Joe….ma cosa mi è successo secondo te? Chiesi lui con il pianto in gola. Ero sempre stata una ragazza di animo ansioso, ma in queste situazioni, solitamente, riuscivo sempre a crollare come una torre di carta.
J: Mentre riposavi, ti hanno fatto alcuni accertamenti e le analisi, non ti preoccupare bambina mia, vedrai che non ti succederà niente! Sarà stato un semplice calo di zuccheri, oppure un’ intossicazione, stai tranquilla, non ti accadrà nulla, ne sono più che certo…. Prese le mie mani fra le sue e si posò sul mio letto per cercare di farmi rilassare. Sembrava essere convinto, ma quando Joe aveva le mani congelate e allo stesso tempo il sorriso sulle labbra, non c’era da fidarsi.
C: Ne sei proprio sicuro? Gli domandai nuovamente mentre un’ unica lacrima rigò il mio volto.
J: Certo amore, ne sono più che certo…e se qualcosa dovesse andare storto, la affronteremo insieme, come abbiamo sempre fatto per tutto amore mio! Hai solo ventidue anni santo cielo, cosa potrebbe accaderti? Sussurrò lui accarezzandomi le guance.
Inaspettatamente, nella stanza, entrò il medico, con un camice bianco ben stirato,  sembrava avere abbastanza esperienza. Lo dedussi dai suoi capelli appena brizzolati e dal suo modo di fare disinvolto.
Alla vista di quell’uomo lo stomaco mi si attorcigliò.
Joe aumentò ancora di più la presa della mano. Gliela tenevo stretta, come se fosse l’unico contatto che avessi sulla terra, come se fosse la sola cosa a tenermi in vita.
D: La signorina Jonas? Fece lui sorridente indicandomi.
C: Si…sono io. Risposi con un fil di voce.
J: La prego dottore… ci dica la verità! Se è una cosa grave, se andrà curata, se mia moglie rischia la morte! La prego, so di poter sembrare stupido, ma… Joe, a quel che aveva appena detto, risultava ancora più in ansia di me.
Il dottore scoppiò in una violenta a fragorosa risata, mentre io e Joe ci scambiammo un occhiata sconcertata.
D: Ma quale morte e morte! Signor Jonas non c’è niente di cui preoccuparsi! Miliardi di donne sopravvivono alla condizione di sua moglie e oramai il tasso di mortalità è quasi pari allo 0! Confermò il medico scherzando.
Joe posò lo sguardo a terra. I suoi occhi si spensero nel giro di pochi secondi. Nervoso, cominciò a toccarsi i capelli e massaggiarsi le tempie.
C: Oh mio Dio dottore! Sto per morire, lo so! Ne sono sicura! Proprio nel momento più bello della mia vita! A soli ventidue anni, stilista di fama internazionale, sposata da appena tre mesi…MUORE! Cominciai a piangere in maniera incontrollata perdendo completamente la mia dignità.
L’uomo si avvicinò di più a me, per poi sedersi al margine del letto mettendo la mano sul mio ginocchio destro. Tutto sembrava, tranne che preoccupato…
D: Ragazzi! Ma cosa avete capito? Vi sto solamente dicendo che aspettate un bambino!
All’udire quelle ultime parole dette dal dottore, tirai su immediatamente la testa di scatto. Le lacrime di tristezza versate fino a pochi istanti prima si trasformarono in un pianto di pura gioia e felicità.
Mi voltai verso Joe. Aveva gli occhi che li brillavano di una strana luce, e il sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
C: Dottore sta dicendo sul serio? Domandai nuovamente trepidate, stringendo forte la mano di Joe, che ancora non poteva credere a ciò che stava accadendo.
D: Certo! Si trova quasi al terzo mese, e dalle analisi appena svolte la situazione è completamente in regola! Non mi resta altro che dirvi congratulazioni!
J: è un miracolo…
 

 

Piccoli pensieri dell’autrice:
 

Scusate per il ritardo! Ebbene si, questa settimana è cominciata la tanto odiata scuola e purtroppo per me, i miei professori sono già partiti in quarta con compiti ed interrogazioni!! Ahimè, ciò significa che, d’ora in poi non posterò più molto regolarmente! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non sia stato troppo monotono e ORRIPILANTE ( godetevi questi capitoli felici perché non dureranno a lungo! )
Mi auguro di trovare qualche recensione in più, vorrei sapere il vostro parere della  storia fino a questo punto!
Grazie a tutti come sempre!
Baci
Cri
 
 
P.S: Questa sera, se guarderete la diretta di Miss Italia, osservate bene tra il pubblico! Potrete trovare me e mia sorella! (Sempre se veniamo inquadrate, ma ne dubito fortemente! )
  
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