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Autore: Julia_Phantomhive    18/09/2011    4 recensioni
Questa è la mia prima fic su questa sezione, quindi siate clementi.
La protagonista sarà Julia Clismatice, è ambientata in Italia nei giorni nostri. E' di nobili origini, e proprio per questo costretta a fidanzarsi con ragazzi nobili che l'ingannano per puri scopi commerciali e così frantumando varie volte il suo cuore.
Stanca di questa storia, chiede aiuto a un demone, l'ex-conte Ciel Phantomhive, sempre affiancato da Sebastian.
Tutti i dettagli della storia li trovate nel primo capitolo: Prologo.
Sperando di aver attirato la vostra attenzione, buona lettura!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

In una stanza buia e nera, dormivano ancora due ragazzi: Julia e Ciel. Entrambi appartenenti di due casate importanti, ma che adesso hanno poca importanza se non per affari e basta. Ma quando le tenebre ebbero già vegliato abbastanza sui due eredi, un maggiordomo entrò e raccolse le tende, facendo entrare la luce nella grande stanza e svegliò di buon augurio i due:
- Buongiorno, signorini!

Ciel aprì gli occhi facilmente, ormai abituato alla voce di Sebastian mentre Julia si raggomitolò su se stessa, facendo ripetere due volte a Sebastian il "buongiorno", ma la ragazza non si degnò neanche di aprire gli occhi. Così il maggiordomo si permise di svegliarla con le proprie mani, ma Ciel lo bloccò:
- Fermo. - Sebastian si irrigidì - Non svegliarla, piuttosto il thè di oggi.

Il maggiordomo si inchinò e andò a servirgli il thè con dei pasticcini. L'odore di tutte queste fragranze fecero svegliare Julia:
- Mmmhh che buoni odorini... oh buongiorno Ciel! Sebastian! - sorrise.

Ciel fece cenno di servire il tutto anche a lei, e così ubbidì. Julia rifiutò dicendo che avrebbe fatto colazione insieme ai genitori ma Sebastian poi spiegò:
- Signorina Julia, i vostri genitori mi hanno pregato di informarla che oggi non sarà possibile fare colazione insieme a causa dei loro impegni.

- Ma come? Oggi è sabato... - Julia fu molto delusa, ma Ciel notando il comportamento della ragazza la rissollevò il morale:

- Almeno oggi, farai colazione con me...

- Hai ragione! - Erano di fronte l'un l'altra nei loro letti, e Ciel scorse un sorriso nel viso della ragazza - Oh grazie Sebastian, sei molto gentile.

- Julia?

- Sì? Dimmi. - mentre cercò di sorseggiare un po' di thè.

- Ma oggi non hai la scuola?

Julia alla parola "scuola" cercò di non sputare il thè appena introdotto e Sebastian rispose al posto suo, ridendo di sottecchi:
- Signorino, Lady Julia la ha appena iniziata, e pare che in questo secolo, si faccia solo dal Lunedì al Venerdì, ad eccezione di alcune che le fanno anche il Sabato.

- Quindi oggi sei libera? - fece Ciel non capendo che la precedente domanda fu inadatta.

- S-sì, perchè me lo chiedi?

Ciel rimase in silenzio a mangiare il pasticcino offertogli da Sebastian, e Julia non replicò. Non ne valse la pena, pensò; alla fine Sebastian aiutò di nuovo a vestire Ciel e Julia osservò il tutto.

- Ciel, anche se hai 15 anni, non puoi vestirti da solo? - chiese annoiata.

- Chiedo venia ancora, Lady Julia.

- Non mi dire che...? - fece la ragazza incredula - E' abituato così, eh?

- Esattamente.

- Sì, ma... sicuro Ciel che vuoi ancora camicia e pantaloni? Sai, eleganti per uno come te vanno bene, ma se usciamo no. - disse dispiaciuta Julia.

- E tu sei vestita molto leggera, una cannottierina e una gonna minuscola -. Finì Ciel guardando l'abbigliamento di Julia con disappunto. Ma la ragazza ribattè all'istante:

- Ciel, il mio abbigliamento è alla moda, adesso fa caldo, e so invece che nel tuo tempo le gonne erano grosse e pompose! Uhm basta non riesco a vederti così, vieni questo è un ordine: Vieni a Cambiarti!

- No.

- E' un ordine.

- Signorino...

- E va bene! Scegli cosa devo mettermi e Sebastian mi aiuterà a indossarli! - si decise Ciel.

- Non servirà Sebastian!

- Signorina, cosa intende?

- Che lo aiuterò io! -.

Julia si indicò e Ciel esplose dall'imbarazzo e tossì goffamente dicendo che non dovrebbe dire cose inopportune, ma alla fine la ragazza non scherzò e lo portò dove il padre lavorava per gli abiti di stagione. Non c'era dubbio che la ragazza avesse buon gusto per la moda così squadrò ben bene ogni singolo capo, e alla fine per vedere Ciel contrario, scelse le cose più semplici del mondo.

- Tieni infila questa e questi. Così non sentirai caldo!

- E... come?

- Ah giusto, allora prima la maglietta, infila la testa e poi le braccia qui sul lato. - sembrò realmente che si occupasse di un ragazzino di 5 anni, ma non potè chiedere di più da uno che era vissuto due secoli fa. - E infine metti questi, sono come dei pantaloncini, ma molto più corti e vengono chiamati Bermuda! E... sto pensando...

Attirò l'attenzione del ragazzo anche se non fu convinto della scelta fatta da Julia.

- Le scarpe, vuoi qualcosa di più semplice anche per quelle?

- Sai che sembri una commessa?

- Ti sto solo aiutando, non sei felice?

- Non mi sono mai fatto problemi sui vestiti, ci pensava sempre Sebastian o Elizabeth. - si guardò allo specchio e convincendosi sempre di più che gli stava bene.

- Ah, Elizabeth... - fece eco con rammarico Julia.

- La mia ex-fidanzata, sarà di sicuro crepata. Sono passati due secoli, no?

Ciel si voltò verso Julia e la fissò, lei rimase esterefatta dagli occhi blu-mare del ragazzo e lo abbracciò sui fianchi.
"La mia vendetta è l'unica cosa che mi importa." pensò, ma si riprese e si aggrappò alla mano di Ciel confidandogli che non vide l'ora di attuare la sua unica esistenza di vita. Il Conte sorrise.

- Sebastian, - il quale era nascosto dietro la porta per un eminente comando - pensa ai preparativi, ci sono persone che ci aspettano.

- Ehm... non dirmi che stai pensando di prendere una carrozza vero Ciel?

Julia riflettè un po' su, Ciel e Sebastian non avevano mai lasciato la villa se non per salvarla, quindi non sapevano le nuove scoperte, così chiese solo a Sebastian se potesse imparare subito a guidare. Il demone maggiordomo guardò la mortale sempre con più arie interrogative ma presto capì il significato di "guidare un auto".
I genitori le avevano comprato varie auto, ma per la paura che potesse andare via senza avvisare, non avevano mai assunto un autista personale tutto per lei; però Sebastian era un maggiordomo di "buona fede" per loro, quindi non c'erano problemi, finchè nello sguardo di Sebastian non si accese la scintilla quando si sedette nel posto di guidatore.

- Non so se fidarmi... - affermò Julia tremolante aggrappata al braccio di Ciel.

- Non pensare a simili banalità, e a dirla tutta, non lo so nemmeno io.

- Come?! E' il tuo maggiordomo e...

- Esatto, comunque non permetterei di farti morire, sono l'unico che posso- lo interrompè Julia appena sentì che aveva acceso i motori - Allacciamoci le cinture...!!!!

- UHG - Ciel si irrigidì per quanto Julia lo stringesse forte al braccio, ma quando se ne accorse lo lasciò e si scusò. Alla fine il Conte volle sapere dove furono diretti e così glielo chiese, Julia rispose che era una sorpresa; il viaggio era lungo e stranamente senza turbolenze, talmente tanto calmo da far addormentare Julia appoggiata con la testa sulla spalla di Ciel che guardò fuori dalla finestra.
"Il paesaggio è sempre verde e con alberi, prima eravamo in città e non è tanto diversa dalla vecchia Londra. Lady Julia assomiglia molto a Elizabeth, però lei è più semplice e la sua anima è piena di vendetta e allo stesso tempo candida e immacolata"- Pensò Ciel quando si svegliò dalle sue riflessioni perchè Julia aprì gli occhi e lo continurono a fissarlo con aria angelica. - "Come ha potuto questa persona, imbucare la strada verso l'oscurità?" - Si chese Ciel, e come se Julia avesse ascoltato rispose:
- La cosa che ci accomuna è la Vendetta. Mpf ahahahahah - rise di gusto afflebile, mentre guardò fuori il panorama. Ciel rimase perplesso a quali erano i pensieri della ragazza, ma era un mistero anche per lui. Continuò a fissarla senza un perchè e chiedendosi: "Quale è il suo vero obiettivo? Dal patto stabilito, lei... a me non sembra."

- Signorini siamo arrivati!

Annunciò Sebastian.

- E' stato faticoso guidare Sebastian? - domandò curiosa.

- No, se il maggiordomo di casato Phantomhive non è in grado di fare una cosa del genere che cosa accadrebbe?

- Mh, niente credo! Non permetterei mai di farti separare da Ciel, come lui da me. - sorrise malignamente.

- Lady, lei oggi è piena di sè?

Julia si diresse verso Ciel che osservò ancora immutato il panorama, ma poi si fermò e si voltò verso il maggiordomo, rispondendogli chiaramente e piena di luce: - Moltissimo.

L'ora di pranzo si avvicinò, Sebastian portò tutto ciò richiesto, e Julia incominciò a mangiare mentre Ciel fissò ancora il paesaggio: delle distese verdi con vari laghi che congiunti tra loro formavano la figura di un cervo. Lei lo notò e gli parlò:
- Ciel... cosa c'è che... ti alletta, qui?

- Niente. Solo un ricordo.

- Che ricordo? E... - la interruppe Ciel: - Il Cervo Bianco. E... cosa?

- Uhm, perchè non bevi e non mangi mai?

- Se ne è accorta, lady? - chiese, intromettendosi, il maggiordomo.

- Nessuno ti ha interpellato, Sebastian.

- No, Ciel. Voglio sapere tutto di te e quindi, siccome tu e Sebastian siete simili... - stuzzicò il ragazzo.

Sebastian si allontanò perchè dovette controllare l'acqua per la pasta, mentre Ciel rivolse il suo sguardo dal Cervo a Julia, fu intenso che le ribollì il sangue, ma fu lo stesso interessata. Così lui si alzò e glielo disse all'orecchio un po' sensuale: - Perchè, i demoni si cibano solo di anime.

- Ah sì? - fu la risposta pronta di Julia.

Ciel annuì e incitò Julia a guardare nuovamente il panorama, ma poi le disse convinto:
- Mi hanno detto, anzi la leggenda dice che chi vede un Cervo Bianco, sarà felice per sempre. Io, tanto tempo fa l'avevo visto a Londra con Elizabeth, e alla fine non è la verità e credo che non lo sarà nemmeno per te, Julia.

Julia riflettè sulle parole di Ciel, ma quello che l'assilò di più era il nome "Elizabeth"; disse che era la sua ex, non che fosse gelosa, non lo sarebbe mai stata, ma il motivo è che l'avesse già sentito. Ma non sapeva nè dove nè come.

- Felice? La Vendetta è la mia felicità, Tu sei la mia felicità. L'odio invece sarà la mia forza.

Ciel sorrise, la sua spiegazione era quella che si aspettava da lei, Lady Julia Clismatice.
All'apparenza sembrerà docile ma è come una rosa rossa: Sarà pur Bella, ma con le sue Spine punge chiunque.

- Perfetto. - Ciel compiaciuto. - Finiamo questo pasto e torniamocene in villa.

- No, dopo dobbiamo fare delle commissioni e poi si lavora! Lì dovrai aiutarmi... sei d'accordo?

- Come desideri.

- Ti abbasseresti troppo al suo livello se dici come Sebastian, una frase del tipo...

- Si, mia Lady. - e le baciò la mano.

Julia rimase stupita dal gesto e dalla frase, come se non avesse sentito abbastanze volte il prefisso "Lady" però accettò volentieri. Dato un ultimo sguardo al "Cervo Bianco Italiano", Julia e Ciel, accompagnati dal suo mero maggiordomo, si diressero verso la villa Finnegan.

Nota D'Autrice:
Scusatemi per il ritardo, non volevo e che sono un po' insodisfatta di questo capitolo, penso che manca sentimento non so, voi che ne pensate?
Io spero vivamente che vi sia piaciuto, anche se ho i miei dubbi...
E poi che ne pensato del mio personaggio? Credete che sia simili ad Alois? Io sto cercando di diferenziarlo, ma... boh speriamo in bene...
Voglio ringraziare tutti quelli che leggono e che mi ha recensito, ma soprattutto King of Jaguars che mi sostiene da un bel po' di tempo!
Bye and kiss
Julia28

  
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