18/09/2011
5 recensioni
Profumo di mimosa
Ovunque, il cupo colore accarezzava ogni cosa, come una mano confortante e compassionevole.
Il sole, inchinandosi dinanzi a tanto dolore, si era congedato dietro le grigie nuvole.
Da ciocche d’erba bruciate si innalzavano colonne di fumo solitario, mentre il vento muoveva con delicatamente le ceneri, per poi andarle a posare con fare premuroso sulla superficie increspata del Lago Nero.
Hermione ricacciava indietro le lacrime a stento, combattendo una battaglia persa contro di loro, così prepotenti ed egoiste.
Si sentiva tremendamente in colpa: che diritto aveva di essere ancora viva? E soprattutto, come poteva essere nuovamente felice quando anime crudeli le avevano strappato via ciò a cui teneva?
Strinse ancora di più le dita intrecciate con quelle di Harry e Ron. Sapeva di stare conficcando le sue unghie nei loro palmi, ma era consapevole dell’ angoscia pressante che ciascuno di loro provava in quel momento, così forte da prevalere su ogni altra emozione.
Ci sarebbe stato tempo, dopo, per ridere.
Con lo sguardo scorse lentamente ciò che le era intorno.
I corpi esanimi delle vittime di così tanta ferocia erano allineati sul prato, in modo da permettere di rivolgere loro l’ultimo saluto.
Su di essi vegliavano in silenzio le sirene del lago, più umane che mai. Alle soglie della foresta, i centauri avevano chinato la testa in segno di rispetto.
Dischiuse le dita tremanti per permettere a Ron di raggiungere la sua famiglia, radunata attorno a Fred, dai capelli rossi come il sacrificio di chi aveva combattuto per la giustizia.
Harry la trasse a sé, affondando il volto nei ricci castani della ragazza, resi crespi dal vento.
Nel verde dei suoi occhi era riflessa la sua anima, trasparente e disinibita: aveva mantenuto la promessa. Li aveva salvati da quella che sarebbe stata un’eternità opprimente, nera come la notte senza stelle.
Hermione inspirò il suo odore, impregnato di sudore e fatica.
Profumava di mimosa, come l’albero al quale erano appoggiati.
Un profumo ricco di speranza e voglia di ricominciare, e soprattutto di vivere.
“Vivremo la vita, questo gioco inspiegabile e imprevedibile, anche per loro. Prima o poi li incontreremo di nuovo, per guadagnare quello che avevamo perso, mille e mille volte ancora” le sussurrò, con parole dolci e amichevoli, portate via dal primo soffio di vento.
In quell’istante seppe che sarebbero rimasti amici per sempre.
Un tuono squarciò il cielo; la pioggia cadde, lavando via la sofferenza. Lacrime e pioggia sporca si univano, prendendosi per mano in una danza armoniosa.
Il meglio doveva ancora venire.
***
Angolo della vergogna ehm... Autrice.
Ciao a tutti!
Spero che la mia storia -ammesso che qualcuno l'abbia letta- vi sia piaciuta!
Lasciatemi un commentino, anche solo due parole, se vi va, per farmi sapere il vostro parere. Se sono senza speranza e farei meglio a ritirarmi, o se vi ho smosso qualcosa dentro (e spero solo che non sia la voglia di andare al bagno...).
Cooomunque.
Vorrei dedicare questa shot ai miei amici più cari, e in particolare al mio migliore amico, la persona più fantastica del mondo.
Dunque, a Emanuele, perchè la felicità, se si vuole, la si trova. Grazie di tutto, ti voglio bene.
Maty.