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Autore: Leannel    07/03/2004    0 recensioni
Il lungo, immenso viaggio, di un'elfa alla ricerca della felicità
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Parte prima-

-Parte prima-

capitolo II:_Miriel_

 

Sedeva sotto il portico da ormai quasi due ore. Attendeva la sua accompagnatrice, nella noia (aveva sempre detestato chi arriva in ritardo), ma soprattutto con trepidazione. Per prima cosa non vedeva l’ora di riabbracciare Leannel, in secondo luogo erano anni che non si muoveva da Lòrien.

 

Leannel correva veloce, come non aveva avuto occasione di fare da molto tempo.

Odiava arrivare in ritardo. Odiava anche dimenticarsi le cose e distaccarsi completamente dal mondo, ma a questo non poteva sfuggire.

Arrivò finalmente. Solo quando ebbe il tempo di fermarsi riuscì a rendersi conto di quanto terribile fosse il suo ritardo….

“Sei imperdonabile” disse una voce dolce e melodiosa che aveva acquistato un tono insolente, che veniva dal portico

“ Vi chiedo di concedermi la grazia del vostro perdono, mia signora” rispose lei.

Questi comportamenti mascolini mettevano inevitabilmente a disagio Miriel che rimase in silenzio per qualche istante. Poi finalmente si sciolse in un calorosissimo sorriso e, spalancando le braccia, disse

“Mia cara Leannel, signora di Bosco Atro! Quanto tempo! Mi siete mancata!”

Leannel rise e rispose all’abbraccio della sua vecchia amica.

Ma la sua affermazione l’aveva lasciata piuttosto perplessa: ?

Quanto tempo era passato effettivamente da quello che fino a poche ora prima aveva creduto essere il suo presente?

Nonostante la sua mente avesse già cominciato ad analizzare congetture sull’aspetto del tempo, Leannel rimase assente sorridendo, ed i suoi occhi rimasero impenetrabili allo sguardo della sua interlocutrice. Anche se forse ‘interlocutrice’ non è il termine più adatto siccome era Miriel ad intraprendere alcuni discorsi, mentre  Leannel si limitava ad annuire, persa nei suoi pensieri.

“Immancabilmente persa nei suoi pensieri” sussurrò Miriel che non era affatto stolta né ingenua e conosceva Leannel meglio di molti altri, se non di chiunque altro.

Leannel decise che non sarebbe stato giusto continuare ad annuire sorridendo all’infinito. Miriel non se lo meritava sicuramente.

“Smettete di darmi del voi ed io ritroverò la strada che porta alla realtà, mia signora” disse allora

“Come hai fatto ad arrivare così in ritardo?” chiese allora Miriel

“Mi sono persa” rispose Leannel

“Ti accade fin troppo di frequente oramai, Leannel; dovresti stare più attenta”

“Cercherò di seguire il tuo consiglio” rispose “anche se mi sembra che sia già troppo tardi. Sali sul mio cavallo.”

“Non ricordavo che Feren fosse così vecchio” disse Miriel cambiando completamente discorso

“Ma se lo avrai visto più o meno due settimane fa” rispose Leannel ansiosa di avere le sue risposte

“Saranno due anni che non lo vedo Leannel” rispose Miriel incredula

 

Silenzio. Non che a Leannel interessasse quello che gli altri pensavano…

‘Quanto sei maledettamente fuori dal mondo’ si disse

“Sappi che se solo io glielo chiedessi egli diventerebbe il più potente e veloce cavallo del Mark che tu non abbia mai visto”

“Non accetteresti di doverlo cambiare ora, non è vero?”

“Forse hai ragione Miriel, forse davvero mi affeziono troppo a questi animali. Rimane il fatto che continuerò a portare questo animale finché i suoi zoccoli non saranno completamente consumati”

“Li ami davvero troppo ” rispose Miriel mentre tentava in vano di trovare una posizione decente sul cavallo di Leannel “finiranno per farti più male che bene”

“Se fosse solo per quel poco di bene che vivo?”

Miriel sorrise. Quel sorriso era così dolce da rincuorare anche il più malato dei cuori. Leannel rispose sorridendo a sua volta. Accorgendosi della difficoltà della compagna scese da cavallo e la aiutò ad accomodarsi sul suo destriero.

Risalì sul cavallo, sussurrò qualche veloce parola in elfico all’orecchio dell’animale e cominciarono a galoppare lentamente.

 

“A questa velocità non arriveremo mai” disse Miriel

“Aspetterò che tu dorma, sarà allora che andremo veloci” rispose Miriel

“Che io mi addormenti? Per quale motivo?”

“Non sopporteresti la velocità”

“Non penso che riuscirò a dormire cavalcando” disse allora Miriel, piuttosto imbronciata

“Tutti dormono sul mio vecchio Feren” rispose Leannel

“E tu non dormirai sta notte?”

“Io non dormo da molte notti ormai” Miriel si rese conto di aver detto una cosa completamente fuori luogo. La ricordava bene, Leannel, alta e bellissima, illuminata dalla luna piena, in una calda notte d’estate, immobile e severa mentre guardava un letto, al suo interno una figura immobile. Veli azzurri la ricoprivano. E nello sguardo di Leannel tristezza ancora più profonda del solito.

Rimase qualche istante in silenzio, ma c’era qualcosa che le prudeva in fondo alla gola, una domanda impellente quanto inappropriata. Cercò di frenarsi, ma invano

“Come riesci ad odiarla così tanto?” disse in un sussurro

Leannel non si offese. Non rientrava nel suo carattere ed inoltre non sarebbe stata capace di offendersi con Miriel. Lei non aveva vissuto abbastanza per capire…

“Non si può odiare qualcosa che non parla, qualcosa che non si muove…” rispose Leannel

“Temi di diventare come lei…”

“la temo… Nel limite. Ma la paura è fatta per essere soppressa”

“Solo se se ne ha la forza” rispose Miriel “e tu sei sicura di averne?”

Ma Leannel non diede peso alle sue parole e disse

“Può anche essere, sta agli altri giudicarmi”

Miriel rimase qualche istante in silenzio, Leannel l’aveva distrutta sia con le parole che con lo sguardo.

‘Smettila di mettere il dito nella piaga’ si disse

“Allora dove siamo dirette? Qual è la nostra destinazione?”

Cambiò discorso velocemente, cercando di alleggerire l’atmosfera

“C’è una festa a casa mia” rispose “mio padre ha deciso di darmi una grossa carica militare o qualcosa del genere”

“Dovresti esserne felice… Non era quello che cercavi”

“Lo sono” rispose anche se nelle sua parole non era neppure un’ombra di felicità

“Le reazioni non sono il tuo forte” rispose Miriel sorridendo

“Le ho abbandonate molto tempo fa” Miriel comprese che Leannel non aveva alcuna voglia di fare della conversazione. Aveva detto un’altra cosa completamente fuori luogo.

“Io cosa c’entro a questa festa?” chiese

“Devo farti incontrare una persona” rispose; ora sorrideva, e Miriel capì che era riuscita a trovare un argomento che Leannel era in condizione di affrontare.

“Una persona? Cosa intendi fare?”

“Hai mai sentito parlare del principe Legolas?”

“Vuoi farmi conoscere tuo fratello? Il principe di Bosco Atro? Colui le quali frecce volano più veloci del vento in burrasca?”

“Stiamo parlando della stessa persona”

“Non merito uno del calibro di tuo fratello”

“Mio fratello? Non ha alcun calibro” rispose dolcemente e ora la sua voce era melodiosa come pochi canti che Miriel non avesse mai ascoltato

“Ma ora dormi Miriel” e a queste sue parole le giovane donna elfo si coricò sulle spalle di Leannel e si addormentò, come cullata dalle sue parole.

“Sia io che lui abbiamo bisogno di te; perché il suo cuore non diventi marcio” disse Leannel, ma ormai parlava al nulla.


 

  
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