-Parte prima-
capitolo II:_Miriel_
Sedeva
sotto il portico da ormai quasi due ore. Attendeva la sua accompagnatrice,
nella noia (aveva sempre detestato chi arriva in ritardo), ma soprattutto con
trepidazione. Per prima cosa non vedeva l’ora di riabbracciare Leannel, in
secondo luogo erano anni che non si muoveva da Lòrien.
Leannel
correva veloce, come non aveva avuto occasione di fare da molto tempo.
Odiava
arrivare in ritardo. Odiava anche dimenticarsi le cose e distaccarsi
completamente dal mondo, ma a questo non poteva sfuggire.
Arrivò
finalmente. Solo quando ebbe il tempo di fermarsi riuscì a rendersi conto di
quanto terribile fosse il suo ritardo….
“Sei
imperdonabile” disse una voce dolce e melodiosa che aveva acquistato un tono
insolente, che veniva dal portico
“ Vi
chiedo di concedermi la grazia del vostro perdono, mia signora” rispose lei.
Questi
comportamenti mascolini mettevano inevitabilmente a disagio Miriel che rimase
in silenzio per qualche istante. Poi finalmente si sciolse in un calorosissimo
sorriso e, spalancando le braccia, disse
“Mia
cara Leannel, signora di Bosco Atro! Quanto tempo! Mi siete mancata!”
Leannel
rise e rispose all’abbraccio della sua vecchia amica.
Ma
la sua affermazione l’aveva lasciata piuttosto perplessa:
Quanto
tempo era passato effettivamente da quello che fino a poche ora prima aveva
creduto essere il suo presente?
Nonostante
la sua mente avesse già cominciato ad analizzare congetture sull’aspetto del
tempo, Leannel rimase assente sorridendo, ed i suoi occhi rimasero impenetrabili
allo sguardo della sua interlocutrice. Anche se forse ‘interlocutrice’ non è il
termine più adatto siccome era Miriel ad intraprendere alcuni discorsi,
mentre Leannel si limitava ad annuire,
persa nei suoi pensieri.
“Immancabilmente
persa nei suoi pensieri” sussurrò Miriel che non era affatto stolta né ingenua
e conosceva Leannel meglio di molti altri, se non di chiunque altro.
Leannel
decise che non sarebbe stato giusto continuare ad annuire sorridendo
all’infinito. Miriel non se lo meritava sicuramente.
“Smettete
di darmi del voi ed io ritroverò la strada che porta alla realtà, mia signora”
disse allora
“Come
hai fatto ad arrivare così in ritardo?” chiese allora Miriel
“Mi
sono persa” rispose Leannel
“Ti
accade fin troppo di frequente oramai, Leannel; dovresti stare più attenta”
“Cercherò
di seguire il tuo consiglio” rispose “anche se mi sembra che sia già troppo
tardi. Sali sul mio cavallo.”
“Non
ricordavo che Feren fosse così vecchio” disse Miriel cambiando completamente
discorso
“Ma
se lo avrai visto più o meno due settimane fa” rispose Leannel ansiosa di avere
le sue risposte
“Saranno
due anni che non lo vedo Leannel” rispose Miriel incredula
Silenzio.
Non che a Leannel interessasse quello che gli altri pensavano…
‘Quanto
sei maledettamente fuori dal mondo’ si disse
“Sappi
che se solo io glielo chiedessi egli diventerebbe il più potente e veloce
cavallo del Mark che tu non abbia mai visto”
“Non
accetteresti di doverlo cambiare ora, non è vero?”
“Forse
hai ragione Miriel, forse davvero mi affeziono troppo a questi animali. Rimane
il fatto che continuerò a portare questo animale finché i suoi zoccoli non
saranno completamente consumati”
“Li
ami davvero troppo ” rispose Miriel mentre tentava in vano di trovare una
posizione decente sul cavallo di Leannel “finiranno per farti più male che
bene”
“Se
fosse solo per quel poco di bene che vivo?”
Miriel
sorrise. Quel sorriso era così dolce da rincuorare anche il più malato dei
cuori. Leannel rispose sorridendo a sua volta. Accorgendosi della difficoltà
della compagna scese da cavallo e la aiutò ad accomodarsi sul suo destriero.
Risalì
sul cavallo, sussurrò qualche veloce parola in elfico all’orecchio dell’animale
e cominciarono a galoppare lentamente.
“A
questa velocità non arriveremo mai” disse Miriel
“Aspetterò
che tu dorma, sarà allora che andremo veloci” rispose Miriel
“Che
io mi addormenti? Per quale motivo?”
“Non
sopporteresti la velocità”
“Non
penso che riuscirò a dormire cavalcando” disse allora Miriel, piuttosto
imbronciata
“Tutti
dormono sul mio vecchio Feren” rispose Leannel
“E
tu non dormirai sta notte?”
“Io
non dormo da molte notti ormai” Miriel si rese conto di aver detto una cosa
completamente fuori luogo. La ricordava bene, Leannel, alta e bellissima,
illuminata dalla luna piena, in una calda notte d’estate, immobile e severa
mentre guardava un letto, al suo interno una figura immobile. Veli azzurri la
ricoprivano. E nello sguardo di Leannel tristezza ancora più profonda del
solito.
Rimase
qualche istante in silenzio, ma c’era qualcosa che le prudeva in fondo alla
gola, una domanda impellente quanto inappropriata. Cercò di frenarsi, ma invano
“Come
riesci ad odiarla così tanto?” disse in un sussurro
Leannel
non si offese. Non rientrava nel suo carattere ed inoltre non sarebbe stata
capace di offendersi con Miriel. Lei non aveva vissuto abbastanza per capire…
“Non
si può odiare qualcosa che non parla, qualcosa che non si muove…” rispose
Leannel
“Temi
di diventare come lei…”
“la
temo… Nel limite. Ma la paura è fatta per essere soppressa”
“Solo
se se ne ha la forza” rispose Miriel “e tu sei sicura di averne?”
Ma
Leannel non diede peso alle sue parole e disse
“Può
anche essere, sta agli altri giudicarmi”
Miriel
rimase qualche istante in silenzio, Leannel l’aveva distrutta sia con le parole
che con lo sguardo.
‘Smettila
di mettere il dito nella piaga’ si disse
“Allora
dove siamo dirette? Qual è la nostra destinazione?”
Cambiò
discorso velocemente, cercando di alleggerire l’atmosfera
“C’è
una festa a casa mia” rispose “mio padre ha deciso di darmi una grossa carica
militare o qualcosa del genere”
“Dovresti
esserne felice… Non era quello che cercavi”
“Lo
sono” rispose anche se nelle sua parole non era neppure un’ombra di felicità
“Le
reazioni non sono il tuo forte” rispose Miriel sorridendo
“Le
ho abbandonate molto tempo fa” Miriel comprese che Leannel non aveva alcuna
voglia di fare della conversazione. Aveva detto un’altra cosa completamente
fuori luogo.
“Io
cosa c’entro a questa festa?” chiese
“Devo
farti incontrare una persona” rispose; ora sorrideva, e Miriel capì che era
riuscita a trovare un argomento che Leannel era in condizione di affrontare.
“Una
persona? Cosa intendi fare?”
“Hai
mai sentito parlare del principe Legolas?”
“Vuoi
farmi conoscere tuo fratello? Il principe di Bosco Atro? Colui le quali frecce
volano più veloci del vento in burrasca?”
“Stiamo
parlando della stessa persona”
“Non
merito uno del calibro di tuo fratello”
“Mio
fratello? Non ha alcun calibro” rispose dolcemente e ora la sua voce era
melodiosa come pochi canti che Miriel non avesse mai ascoltato
“Ma
ora dormi Miriel” e a queste sue parole le giovane donna elfo si coricò sulle
spalle di Leannel e si addormentò, come cullata dalle sue parole.
“Sia
io che lui abbiamo bisogno di te; perché il suo cuore non diventi marcio” disse
Leannel, ma ormai parlava al nulla.