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Autore: Wonderfuleyes    20/09/2011    0 recensioni
Allison è una ragazza italiana che ha deciso di fare la specializzazione a Seattle, precisamente al Seattle Grace Hospital. Meredith, Cristina, Izzie Alex e George diventeranno i suoi amici e la sua famiglia...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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family portrait Scusate la mia pausa improvvisa, ho avuto molto da fare... Tornarno in pista dopo una brutta estate, sperando che l'inverno sia migliore.... Anyway, vi lascio al quarto capitolo...

Family Portrait
"Mamma?" Allison è incredula.
C'è tutta la sua famiglia in quella stanza. I genitori, la sorella con il fratello, gli zii e i cugini. Le uniche volte che li vedeva tutti insieme era alle feste (Capodanno, Pasqua, Ferragosto e Natale). L'ultima volta che li aveva visti era stato due anni fa. Prima di partire per l'America.
"Cosa ci fate qui?" Chiede Allison
"Abbiamo deciso di fare un viaggio tutti insieme. Siamo passati da Chicago e poi siamo andati in Canada e scendendo siamo passati per Seattle" Dice la madre di Allison, Rosa
"E' il primo giorno che siamo qua e tuo zio si è sentito male. Pensavamo fosse per il viaggio, ma poi stava per svenire, e abbiamo deciso di venire in ospedale" Spiega la zia, Daniela "Questo è per tutto quel vino che ti sei bevuto ieri!!" Dice contro il marito, steso sul lettino.
"Va bene, va bene... Ora ti faccio un paio di analisi, ok?" Risponde Allison
La ragazza prende lo stetostopio e ascolta il cuore dello zio, misura la pressione, fa le domande e i controlli di routine e preleva il sangue.
"Quindi ora lavori qui?" chiede lo zio, Riccardo, mentre lei gli infila l'ago nell'arteria.
"Si. E' il mio primo anno di spacializzazione"
"E dove sei stata questi due anni?" Chiede il padre, Claudio
"Nel Maryland, alla Johns Hopkins" risponde Allison mentre si torglie i guanti. "Vado a portare le provette in laboratorio"
Allison esce dalla stanza. < Il tempo sembrava non passare mai... Finalmente sono uscita >... La ragazza porta le provette in laboratorio e poi scende dalla Bailey
"Dottoressa Bailey, ho prelevato il sangue dal paziente e l'ho portato in laboratorio.. Ha bisogno di una mano?"
"No, aspetta i risultati del test"
"Dottoressa Bailey..."
"Vai a fare al tuo paziente una risonanza e un'ecografia e non disturbarmi più... Sono stata chiara?"
"Si signora" Allison si allontana.
In corridoio, la ragazza si accascia per terra con la testa tra le mani. < Non voglio tornare in quella stanza. Non ce la faccio a... >
"Cosa hai?" Una voce blocca i pensieri di Allison 
< E' la voce più calda e rassicurante che conosca, mi sento meglio ogni volta che la ascolto >
Allison toglie le mani dalla testa, Robert è difronte lei accovacciato "Tutto bene?"
"Si si, sto bene" Dice mentendo
"Oggi ho operato un bambino con un tumore al fegato"
"Davvero?"
"Si si... Ho asportato completamente il tumore e starà bene"
< Parlare di chirurgia, di medicina, di malattie e cose del genere mi fa sentire meglio. Sono tipo una droga per me. A parte la musica, naturalmente. >
"Allison, ci sei?"
"Ah, si si" < Mi sono persa di nuovo nei miei pensieri >
"Cosa hai fatto oggi?" Chiede Robert
< Cosa ho fatto? Cazzo, perchè mi hai fatto questa domanda. Oggi è una delle domande più difficili che mi possano fare. Cosa dovrei dirgli? Che la mia famiglia con la quale non parlo da due anni si è fatta viva e che mio zio è malato ma non so cos'abbia? No non posso dirgli questo. Mi chiederebbe il perchè non parlo con la mia famiglia da anni >
"Allison"
"Si?"  < Cazzo di nuovo! >
"Va bene ho capito, non vuoi parlare. Potevi dirmelo prima" Robert si alza
"No no, Scott" Dice Allison alzandosi, ma Scott è già alla fine del corridoio e scompare dietro una porta.
< Cazzo, cazzo, cazzo!!!... Che giornata di merda >
"Cosa ci fai qui?"
Allison si gira. La Bailey è lì davanti lei, incazzata nera "I risultati del tuo paziente sono arrivati e non hai ancora fatto la risonanza e l'ecografia. Sei un mio specializzando, quindi muovi quel culo, vai dal tuo paziente e fai il medico. Che diavolo ti è preso oggi?" il cercapersone di Miranda suona e scappa via.
< Ho capito perchè la chiamano La Nazista. Però ha ragione, oggi non ci sono per niente con la testa, sono immersa nei miei pensieri, sembro una depressa. E io che pensavo che oggi sarebbe stata una bella giornata >
Allison si incammina verso la stanza del suo paziente. Prima di entrare prende i risultati  delle analisi.
"Allora le analisi del sangue sono buone. Quindi ti faccio una risonanza e un'ecografia"
"Va bene"
Allison prepara lo zio per l'ecografia, "Dove hai vissuto questi due anni?" Chiede la sorella, Karina
"Nei dormitori dell'università"
"E ora? Dove vivi?" Chiede la zia Melissa
"Vivo a casa di una mia amica con altri due amici"
"E chi sono questi amici?" Chiede il fratello Gabriele
"In casa siamo io, Meredith che è la proprietaria della casa, Izzie e George che sono miei colleghi"
"E questa Meredith dove l'hai incontrata?" Chiede Karina
"Lavora insieme a me, George e Izzie"
Allison controlla l'ecografia dello zio. C'è qualcosa che non va
"Fidanzati?" Chiede lo zio Paolo
Allison non risponde, prende il cercapersone e chiama la Bailey che arriva subito nella stanza.
"Mi hai chiamato?" Chiede Miranda
"Guardi qui" Dice Allison indicando l'immagine dell'ecografia
La Bailey controlla l'mmagine "Fai una risonanza subito, io prenoto una biopsia"
Miranda esce e Allison prepara lo zio per una risonanza.
"Cosa c'è?" Chiede Rosa
"Dobbiamo fare più analisi per capire cosa ha"
"Ma è una cosa grave? Allison rispondi!"
"Mamma devo fare altre analisi"
------------------- Alla Mensa -------------------------
"Hai sentito del sensitivo?" Chiede George "Tu gli credi?"
"Sono solo coincidenze... Non credere sempre a tutto quello che dicono Bambi!" Risponde Cristina  mangaindo una patatina
"Io ho un'ebrea che rifiuta una valvola di suino" Dice Alex sedendosi
"Qualcuno ti ha detto che potevi sederti qui?" Risponde Cristina
"Se non mi ci vuoi puoi pure andartene"
"Che avete voi due?" Chiede Allison sedensdosi vicino Alex
"Come fai ad essergli amica?" Chiede Cristina
"E' un buon amico"
"Per ora.. Ma il dottor Lucifero non risparmia nessuno dalle sue cattiverie"
Meredith e Izzie si siedono.
"Di cosa parlate?" Chiede Izzie
"Di come sono diventati amici Allison e Alex" Risponde Cristina
"Perchè, voi due siete amici?" Chiede Meredith
"Io ho una risonanza e una biopsia da fare" Allison si alza e se ne va
"Allora? Come siete diventati amici?" Chiede George
"Una sera ci siamo incontrati da Joe e abbiamo parlato, ci simao ubbriacati e abbiamo fatto sesso" Spiega Alex
"Veramente?" Chiede Izzie

Allison porta lo zio a fare la risonanza. Seduta di fronte il monitor Allison fissa lo schermo nero. < Se la sarà presa Robert prima. Spero di no, non voglio che si rovinino le cose tra noi >. Un'immagine compare sullo schermo, Allison guarda attentamente e chiama subito la Bailey.
Dopo aver guardato i risultati della risonanza, Allison e Miranda fanno la biopsia.
Sono le 8 di sera. Il turno di Allison finisce alle 9. I risultati della biopsia sono pronti, Alliosn li guarda e fa ricoverare subito lo zio. Nella stanza 2185 del reparto di chirurgia generale lo zio di Allison è coricato sul lettino, tutti gli altri in piedi vicino lui aspettano Allison.
Miranda e la sua specializzanda entrano.
"Salve, sono la dottoressa Bailey" dice stringendo la mano a Riccardo
"Avete scoperto cosa ha mio marito?" Chiede Daniela
"Suo marito ha la Sindrome di Smythe*. E' una malattia rara causata da un parassita che libera delle particelle nel corpo. Infetta il sistema digestivo e nei casi più gravi può arrivare agli altri sistemi" Spiega la Bailey facendp segno ad Allison di continuare
"Le particelle che libera questo parassita rendono più deboli le pareti degli organi, delle vene che quindi possono bucarsi con facilità, oltre ad altri problemi gravi per il corpo"
"Cosa si deve fare?" Chiede Claudio
"Per curare questa malattia c'è bisogno di tanti interventi chirurgici. La terapia è complicata e dura molto tempo per questo la maggior parte dei pazienti non sopravvive" Risponde Allison
"Domani parlerò con il primario di chirurgia e la informerò delle decisioni. Comunque la dottoressa Cameron sarà la vostra specializzanda, sarà sempre a vostra disposizione"
"Grazie dottoressa" Dice Riccardo
Fuori dalla stanza Allison è con la Bailey al bancone delle infermiere.
"Dottoressa Bailey posso lasciare il caso?"
"Potresti imparare molto da questo caso"
"Lo so, ma io..."
"Ma tu cosa?"
"Quello li dentro è mio zio con tutta la famiglia"
"Di solito la gente vuole curare un parente piuttosto che lasciarlo alle cure di un altro"
"Beh io no"
La Bailey si allontana per andare dal capo.
Sono le 9.30. Allison è nelle scale. Seduta su un gradino, la schiena appoggiata al muro, le ginocchi vicino il petto, la testa tra le mani. Le lacri,me rigano il suo viso, alcune di loro sono cadute sui pantaloni formando quei piccolissimi aloni di lacrime, altre scendono sulle sue gote lisce e arrossate e si fermano sulle sue labbra rosse e carnose. Il silenzio regna in quelle scale, si sentono solo i singhiozzi del pianto della ragazza. Un altro rumore si sente in quella stanza, una porta si apre. Allison gira la testa verso la porta di fronte la rampa di scale sulla quale è seduta. La Bailey è sull'uscio della porta,m entra, chiude la porta dietro di se e si siede affianco la ragazza.
"Cosa è successo?"
"Niente, niente..."
"Come niente! Se uno piange ci sarà un motivo"
"Non sto piangendo"
"Si, stai piangendo!"
"Allison e la Bailey si guardano negli occhi. Non si era mai accorta che quegli occhi trasmettevano calma e fiducia. Aveva la sensazione di poter parlare tranquillamente con lei, credeva che quella donna un  giorno sarebbe potuta diventare molto più che solo il suo capo.
"Io non parlo di me, della mia famiglia, del mio passato con nessuno"
"Io sono la Bailey"
"Ho passato 19 anni della mia vita in un piccolo paesino in Calabria, stessa gente pettegola, stesse amiche maligne. Poi sono stata a Roma per 4 anni, ma sono sempre dovuta tornare in quel paesino per le feste. Poi finalmente sono partita. Credo che la mia vita sia iniziata appena ho messo piede in questo Paese, si sentiva l'odore della libertà nell'aria"
"Hai problemi con la famiglia?"
"Mia cugina si chiama Luisa, è nata un'anno dopo di me. Essendo più grande ho avuto sempre la responsabilità di gurdarla. L'ho sempre tolta dai guai, le ho evitato un sacco di casini, l'ho sempre aiutata in qualunque cosa mi chiedesse. Poi quando siamo cresciute lei è diventata come la madre, egoista. Mi ha usato un sacco di volte. Non ho mai potuto dire quello che pensavo. La colpa di tutto quello che succedeva era mia. Le mie idee sono sempre state diverse dalle loro, per questo venivo sgridata. Ho sempre dovuto fare cose che non volevo fare.Tutti i ragazzi che mi sono sempre piaciuti, o non mi volevano, o mia cugina li allontanava da me. Un sacco di notti ho pianto nel mio letto bagnando il cuscino con le mie lacrime. Tutte le mie amiche si guardavano i fatti loro, mia cugina mi usava a suo piacimento, la mia famiglia non mi capiva, i. ragazzo che amavo stava con mia cugina, il mio fidanzato non lo amavo veramente, però mi ci ero affezionata e non volevo farlo stare male. A un certo punto è diventato così pressante, paranoico e geloso, che non riuscivo nemmeno a dirgli la verità, la nostra storia è durata quattro anni, ma gli ultimi tre per me sono stati un incubo, fingevo per paura di potergli dire una verità che a lui on sarebbe mai piaciuta. L'unico modo di sfogarmi che avevo era quello di piangere oppure ascoltare la musica. Ecco perchè non posso fare a meno della musica, perchè mi fa sentire bene anche quando tutto va a puttane. . Tutta la mia vita ha fatto schifo, per questo quando sono venuta qui è stato l'inizio della mia nuova vita. I miei non volevano che venissi qui, ma questo è il mio sogno, è il motivo per cui ho lottato questi anni. Da quel giorno non ci siamo sentiti più. I messaggi di auguri ad ogni festa e ad ogni compleanno li ho sempre mandati a tutti, ma dai miei genitori non ho mai ricevuto una risposta. Credevo di aver superato la cosa, ma appena ho aperto quella porta oggi, è come se mi fosse caduto il mondo addosso, mi sembrava di essere tornata nel passato e di rivivere quelle brutte sensazioni che ho provato."
"Per quiesto vuoi tolto il caso"
"La cervellona è sempre stata mia sorella, da me non si sono aspettati mai niente, dicevano che le mie erano solo parole, per loro io ero quella che combinava i guai. Screditavano i miei sogni come niente. Non voglio più avere a che fare con loro".
"No, no.. devi ricucire i rapporti con loro per fargli capire che sono stati loro a sbagliare. E poi il caso io non te lo tolgo"
"Ma dottoressa Bailey.."
"No, niente ma. Anche se è tuo zio non fa niente, sei un'ottimo specializzando e hai tuitte le carte per poter diventare un ottimo chirurgo. Tu sarai il medico del paziete e dimostrerai alla tua famiglia che tu sei un chirurgo, che sei grande, responsabile, con un grande cuore, che non sei fredda come credono tutti. e soprattuto dimostrerai che quel sogno che tutti screditavano e che per loro erano solo parole, tu lo hai trasformato in realtà grazie al sudore della tua fronte, a notti insonni passate sui libri e a lavoro, e dimostrearai anche che hai una professinalità impeccabile che ti permette di cuare un tuoparente con la meggiore trasparenza possibile"
La Bailey asciuga le lacrime a Allison che le salta addosso mettendole le mani dietro il collo e stringendo la in un abbraccio sincero, Miranda ricambiò l'abbraccio. Quella donna bassina e di colore stava iniziando ad affezzionarsi a quella specializzanda e anche Allison si stava affezionando, iniziava davvero a credere che quella donna sarebbe diventata molto di più per lei.

Allison si è cambiata. Sono le 10. La ragazza sta tornado a casa con la sua moto. Parcheggia e trova Robert davanti la porta.
"Ti stavo aspettando"
 "Scusa sono stata con la Bailey. Volevo chiederti scusa per oggi"
"Non preoccuparti ho capito tutto"
< Non è che mi sta per lasciare!!.... No, proprio ora che eravamo diventati qialcosa di più >
"Entriamo?" Dice lui
I due ragazzi entrano e si siedono sul divano. Allison è coricata, ha la testa sulle gambe di Robert che intanto le accarezza i capelli.
"Oggi haiparlato con la Bailey nelle scale" Dice Robert
 < Come diavolo fa a saperlo? >
"Si, come lo sai?" Risponde Allison
"Ero anche io nelle scale. Ti sentivo piangere e stavo scendendo per vedere cosa avevi, poi ho visto che è entrata Miranda e ho ascoltato il discorso"
Allison lo uarda attenamente. < Cazzo, ora sa tutto... Che vergogna! >
Allison  arrossisce dalla vergogna e abbassa la testa.
"Non devi vergognarti del tuo passato. Sei meravigliosa così come sei. Nessuno può permettersi di giudicare te e i tuoi sogni. Sii te stessa sempre, perchè sei fantastica in ogni tuo aspetto"
I due si guardano negli occhi. Lui la prende e lastringe forte a se mentre lei tiene la testa sul suo petto. Si sente così sicura e protetta tra le braccia grandi, forti e muscolose di quel chirurgo così eccezionale. Allison si addormenta tra le braccia di Robert che la prende in braccio e la porta in camera da letto, la spioglia, le mette la camicia da notte e la mette sotto le coperte. Dopo essersi spogliato anche lui, la raggiunge sotto le coperte e la avvolge di nuovo tra le sue calde braccia.


Author's Note
*.La Sintrome di Smythe non esiste, l'ho inventata io per la storia.
  
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