Per Seven che, come me, ama il buon vino. Buon compleanno, mia cara alcolista non tanto anonima!!! Ogni tua recensione è capace di scaldare il cuore di noi “quasi-scrittori”, solo grazie a persone come te, continuiamo a scrivere. Grazie per ogni tua recensione. Grazie per ogni nostra chiacchierata notturna. In attesa della nostra bevuta…
In Vino
Veritas
Si mangiucchiava le unghie senza smettere di
fissare il fuoco del camino ormai spento. Sarebbe stato inutile sottolineare
quanto fosse nervosa: bastava guardare lo sguardo perso nel vuoto per capire
che c’era qualcosa che la turbava parecchio.
Al suono del campanello non si mosse subito.
Sbatté le ciglia più volte, come incredula, per poi alzarsi quasi
svogliatamente. Non aspettava nessuno e, vista l’ora tarda, era piuttosto
insolito per lei ricevere delle visite.
Con le ciglia aggrottate, Hermione Granger aprì
l’uscio di casa per poi trovarsi di fronte il suo amico di sempre.
“Harry, che ci fai qui?” chiese con una punta di
sorpresa.
Senza aspettare di essere invitato a entrare, il
giovane si fece strada salutando la ragazza con un bacio sulla guancia.
“Non riuscivo a dormire, ho preso la giacca e mi
sono diretto da te. L’unica che può capirmi!”
“Neanche io ci riesco. Come possiamo riposarci
con questo peso allo stomaco?”
L’indomani avrebbero dovuto affrontare l’esame
finale per diventare Auror e avevano trascorso le settimane, per non dire mesi,
a studiare ogni incantesimo, a simulare ogni forma di attacco o di difesa.
Mancavano poche ore e nessuno dei due si sentiva
pronto ad affrontare la prova. Sarebbero riusciti a realizzare il loro più
grande sogno? O avrebbero dovuto affrontare un’amara delusione?
“Per questo ho portato una bella bottiglia di vino,
così ci rilassiamo insieme.” disse, mostrandola a Hermione che, invece,
strabuzzò gli occhi.
“Harry! Non possiamo, dobbiamo essere lucidi
domani!”
“Hermione, se non chiudiamo occhio, dubito che
lo saremo! Su dai, solo un bicchierino in compagnia.” Le bastò guardare l’amico
in volto per capire che non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea tanto
facilmente, anzi, più continuava a parlare e più la cosa sarebbe andata per le
lunghe.
“Va bene, ma solo uno.”
Con un sorriso a trentadue denti, Harry si
sedette sul divano, facendo segno all’amica di raggiungerla.
“Posso evocare due bicchieri o è meglio fare le
cose alla Babbana?”
“Anche se sei migliorato dai tempi della scuola,
preferisco alzarmi e andarli a prendere. Il servizio me l’ha regalato mia
madre, non vorrai farla arrabbiare, vero?”
Conosceva bene le potenzialità dell’amico, ma
non intendeva neanche correre il rischio di vedere levitare i calici per poi
raccogliere i cocci frantumati.
Quando fece ritorno dalla cucina, il fuoco del
camino era accesso e la bottiglia era stata aperta da un Harry Potter
sorridente e apparentemente rilassato.
“Preparati e degustare un ottimo vino, signorina
Granger.” Si era alzato per versare la bevanda nei calici, impersonando alla
perfezione un perfetto cameriere. Una scena che fece ridere di gusto la
ragazza.
“Sei completamente fuori…”
“A noi e al nostro successo!” I due calici
tintinnarono, mentre i ragazzi brindavano all’esame dell’indomani.
Una piccola smorfia si disegnò sul viso di
Hermione che, non era abituata a bere alcol. “Bleah!”
“Scusa? Non starai dicendo sul serio, vero?” Con
il polso aveva fatto roteare il bicchiere, annusando il vino come se fosse un esperto
o un grande bevitore.
“Il colore è perfetto e riesco a sentire anche
un retrogusto di vaniglia. Non vedi quanto è vellutato?”
Anziché rispondere, Hermione si avvicinò
lentamente a Harry per dargli un affettuoso scappellotto. “Sei, per caso, posseduto
da un’anima dipartita che amava i vini?”
“Sei tu che non ci capisci nulla! Prova a berlo,
a riempirti la bocca e a farlo scendere per la gola con calma. Dai…”
Amava la sua testardaggine, poteva anche
ripetere allo sfinimento che lei non amava bere e che la sua cultura si fermava
a una birra in compagnia, che tanto lui non avrebbe recepito il messaggio. A
volte, dubitava che ascoltasse le persone che lo circondavano. Era sempre così
preso dall’affermare le sue verità che, il più delle volte, si perdeva.
L’unica che osava contraddirlo e rimproverarlo
era lei, perché Harry aveva imparato ad apprezzare la sua sincerità. Hermione
riusciva là dove gli altri fallivano.
Quella sera, invece, decise di assecondare la
sua follia e di seguire il suo consiglio.
Con gli occhi chiusi, cercò di sentire la
vaniglia di cui aveva parlato Harry, cercando un qualche segnale dalle sue
papille gustative.
Deglutì lentamente, mentre un dolce tepore le
saliva al viso.
Quando aprì gli occhi, si trovò a fissare quelli
verdi di Harry, carichi di aspettative. Come poteva deluderlo?
“Ehm… sento la frutta.”
“Ma dai? No, veramente, Hermione sei
scandalosa!” Il tono era un tantino esasperato e anche divertito, perché per la
prima volta c’era qualcosa in cui la sua amica non eccelleva.
“Ultimo tentativo e poi ti lascerò in pace,
giuro.” Aveva parlato mettendo le mani in avanti, come a voler dimostrare la
sua buona volontà.
Riempì di nuovo il calice e assaporò il vino,
emettendo piccoli borbottii di piacere. “E ora, richiudi gli occhi.”
“Ancora?” Possibile che dovesse essere sempre
così testardo?
“Per favore.”
Imprecando in silenzio, Hermione decise di
assecondarlo per l’ultima volta. Era ancora in attesa di un cenno di lui,
quando invece, sentì due labbra morbide posarsi sulle sue. Calde. Corpose.
Quando la lingua di Harry toccò la sua, poté
finalmente sentirla. Vaniglia. Anziché staccarsi, decisero di
approfondire il contatto, come se non potessero fare a meno di quel buon vino. Di
quel bacio.
Delicato e intenso. Passionale e dolce. Una
serie di contraddizioni che non turbarono minimamente i due amanti. A chi
importava sapere come era il bacio, quando nessuno dei due aveva intenzione di
porne fine?
Con il fiato corto e gli occhi incollati, si
scambiarono un breve sorriso.
“È un vino che riempie la bocca, vero?” Aveva
detto Harry in un sussurro.
“Oh, ma stai zitto!” Anche in certi momenti,
doveva dire la sua e sprecarsi in inutili commenti.
Con una mano strattonò il bavero della sua
camicia per appropriarsi ancora una volta delle sue labbra.
Vino. Di sicuro, avrebbe studiato di più sull’argomento.