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Autore: roxy_xyz    20/09/2011    10 recensioni
[Questa oneshot partecipa all'iniziativa "BirthDay-A". Buon compleanno, Seven.]
E' scientificamente provato che prima di un esame, è sbagliato sforzare il cervello. Onde evitare di fare confusione il giorno seguente, è consigliato bere un buon bicchiere di vino. Meglio ancora se in compagnia.
Alla vigilia dell'esame finale per diventare Auror, Harry va a trovare Hermione...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per Seven che, come me, ama il buon vino. Buon compleanno, mia cara alcolista non tanto anonima!!!
Ogni tua recensione è capace di scaldare il cuore di noi “quasi-scrittori”, solo grazie a persone come te, continuiamo a scrivere.
Grazie per ogni tua recensione.
Grazie per ogni nostra chiacchierata notturna.
In attesa della nostra bevuta…


In Vino Veritas 


Si mangiucchiava le unghie senza smettere di fissare il fuoco del camino ormai spento. Sarebbe stato inutile sottolineare quanto fosse nervosa: bastava guardare lo sguardo perso nel vuoto per capire che c’era qualcosa che la turbava parecchio. 
Al suono del campanello non si mosse subito. Sbatté le ciglia più volte, come incredula, per poi alzarsi quasi svogliatamente. Non aspettava nessuno e, vista l’ora tarda, era piuttosto insolito per lei ricevere delle visite. 
Con le ciglia aggrottate, Hermione Granger aprì l’uscio di casa per poi trovarsi di fronte il suo amico di sempre. 
“Harry, che ci fai qui?” chiese con una punta di sorpresa. 
Senza aspettare di essere invitato a entrare, il giovane si fece strada salutando la ragazza con un bacio sulla guancia. 
“Non riuscivo a dormire, ho preso la giacca e mi sono diretto da te. L’unica che può capirmi!” 
“Neanche io ci riesco. Come possiamo riposarci con questo peso allo stomaco?” 
L’indomani avrebbero dovuto affrontare l’esame finale per diventare Auror e avevano trascorso le settimane, per non dire mesi, a studiare ogni incantesimo, a simulare ogni forma di attacco o di difesa. 
Mancavano poche ore e nessuno dei due si sentiva pronto ad affrontare la prova. Sarebbero riusciti a realizzare il loro più grande sogno? O avrebbero dovuto affrontare un’amara delusione? 
“Per questo ho portato una bella bottiglia di vino, così ci rilassiamo insieme.” disse, mostrandola a Hermione che, invece, strabuzzò gli occhi. 
“Harry! Non possiamo, dobbiamo essere lucidi domani!” 
“Hermione, se non chiudiamo occhio, dubito che lo saremo! Su dai, solo un bicchierino in compagnia.” Le bastò guardare l’amico in volto per capire che non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea tanto facilmente, anzi, più continuava a parlare e più la cosa sarebbe andata per le lunghe. 
“Va bene, ma solo uno.” 
Con un sorriso a trentadue denti, Harry si sedette sul divano, facendo segno all’amica di raggiungerla. 
“Posso evocare due bicchieri o è meglio fare le cose alla Babbana?” 
“Anche se sei migliorato dai tempi della scuola, preferisco alzarmi e andarli a prendere. Il servizio me l’ha regalato mia madre, non vorrai farla arrabbiare, vero?” 
Conosceva bene le potenzialità dell’amico, ma non intendeva neanche correre il rischio di vedere levitare i calici per poi raccogliere i cocci frantumati. 
Quando fece ritorno dalla cucina, il fuoco del camino era accesso e la bottiglia era stata aperta da un Harry Potter sorridente e apparentemente rilassato. 
“Preparati e degustare un ottimo vino, signorina Granger.” Si era alzato per versare la bevanda nei calici, impersonando alla perfezione un perfetto cameriere. Una scena che fece ridere di gusto la ragazza. 
“Sei completamente fuori…”
“A noi e al nostro successo!” I due calici tintinnarono, mentre i ragazzi brindavano all’esame dell’indomani. 
Una piccola smorfia si disegnò sul viso di Hermione che, non era abituata a bere alcol. “Bleah!” 
“Scusa? Non starai dicendo sul serio, vero?” Con il polso aveva fatto roteare il bicchiere, annusando il vino come se fosse un esperto o un grande bevitore. 
“Il colore è perfetto e riesco a sentire anche un retrogusto di vaniglia. Non vedi quanto è vellutato?” 
Anziché rispondere, Hermione si avvicinò lentamente a Harry per dargli un affettuoso scappellotto. “Sei, per caso, posseduto da un’anima dipartita che amava i vini?” 
“Sei tu che non ci capisci nulla! Prova a berlo, a riempirti la bocca e a farlo scendere per la gola con calma. Dai…”
Amava la sua testardaggine, poteva anche ripetere allo sfinimento che lei non amava bere e che la sua cultura si fermava a una birra in compagnia, che tanto lui non avrebbe recepito il messaggio. A volte, dubitava che ascoltasse le persone che lo circondavano. Era sempre così preso dall’affermare le sue verità che, il più delle volte, si perdeva. 
L’unica che osava contraddirlo e rimproverarlo era lei, perché Harry aveva imparato ad apprezzare la sua sincerità. Hermione riusciva là dove gli altri fallivano. 
Quella sera, invece, decise di assecondare la sua follia e di seguire il suo consiglio. 
Con gli occhi chiusi, cercò di sentire la vaniglia di cui aveva parlato Harry, cercando un qualche segnale dalle sue papille gustative. 
Deglutì lentamente, mentre un dolce tepore le saliva al viso. 
Quando aprì gli occhi, si trovò a fissare quelli verdi di Harry, carichi di aspettative. Come poteva deluderlo? 
“Ehm… sento la frutta.” 
“Ma dai? No, veramente, Hermione sei scandalosa!” Il tono era un tantino esasperato e anche divertito, perché per la prima volta c’era qualcosa in cui la sua amica non eccelleva.
“Ultimo tentativo e poi ti lascerò in pace, giuro.” Aveva parlato mettendo le mani in avanti, come a voler dimostrare la sua buona volontà. 
Riempì di nuovo il calice e assaporò il vino, emettendo piccoli borbottii di piacere. “E ora, richiudi gli occhi.” 
“Ancora?” Possibile che dovesse essere sempre così testardo? 
“Per favore.” 
Imprecando in silenzio, Hermione decise di assecondarlo per l’ultima volta. Era ancora in attesa di un cenno di lui, quando invece, sentì due labbra morbide posarsi sulle sue. Calde. Corpose. 
Quando la lingua di Harry toccò la sua, poté finalmente sentirla. Vaniglia. Anziché staccarsi, decisero di approfondire il contatto, come se non potessero fare a meno di quel buon vino. Di quel bacio. 
Delicato e intenso. Passionale e dolce. Una serie di contraddizioni che non turbarono minimamente i due amanti. A chi importava sapere come era il bacio, quando nessuno dei due aveva intenzione di porne fine? 
Con il fiato corto e gli occhi incollati, si scambiarono un breve sorriso. 
“È un vino che riempie la bocca, vero?” Aveva detto Harry in un sussurro. 
“Oh, ma stai zitto!” Anche in certi momenti, doveva dire la sua e sprecarsi in inutili commenti. 
Con una mano strattonò il bavero della sua camicia per appropriarsi ancora una volta delle sue labbra. 
Vino. Di sicuro, avrebbe studiato di più sull’argomento.

   
 
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