Budino alla Vaniglia.

 

Le piccole Lily e Petunia Evans erano inseparabili e adoravano giocare insieme, rincorrersi o anche solo guardare la Tv accoccolate vicine sul divano, ma ciò che più adoravano era poter aiutare la signora Evans a preparare il budino alla vaniglia.
Mentre la signora Evans preparava i semi di vaniglia, a Lily toccava il compito di versare il latte, stando attenta a riempire la bacinella fino al segno fatto dalla mamma. Petunia invece si occupava di versare la panna. Lily ne rubava sempre un po’ di nascosto con il cucchiaio o con il dito, se il primo non era a portata di mano. Petunia disapprovava, ma sapeva quanto Lily adorasse la panna, così non le diceva niente, né faceva la spia con la mamma.
Poi la mamma accendeva il fuoco e dava a ciascuna un lecca-lecca, perché non si annoiassero troppo mentre lei armeggiava con il budino.
Prima che potessero finire il loro dolce, le mandava a prendere il barattolo della zucchero, che era pesante e che portavo sempre insieme, per non fare fatica.
La signora Evans aiutava Lily a contare i cucchiai da aggiungere all’impasto, mentre Petunia recuperava le uova dal frigorifero.
- Mamma, possiamo mangiare un cucchiaino di zucchero, per favore? - domandava Lily, una volta finito di aggiungere zucchero.
La signora Evans sospirava: lo zucchero non giovava certo ai denti delle sue piccole, ma un cucchiaino non faceva male. Certo, era un cucchiaino ogni volta che cucinavano insieme, ma si assicurava che lavassero accuratamente i denti. E poi erano così magre, nonostante l’appetito da leoni…
- Solo uno, però! - concedeva infine la mamma, con finto cipiglio severo.
La logica conseguenza era che il pavimento si riempiva di zucchero che scricchiolava sotto le pantofole, considerando che i cucchiaini erano più che altro cucchiaioni.
Per ultima cosa la signora Evans aiutava Lily e Petunia ad aggiungere le uova, accompagnando i movimenti delle loro piccole manine con le proprie.
Mentre amalgamava il tutto la signora Evans le spediva a lavarsi e a fare il bagno e, a differenza del solito, le due non protestavano, pregustando già il buon sapore della vaniglia, che si mischiava a quello della felicità.
 

***

 
Lily piangeva abbandonata su una poltrona di casa Potter, stringendo tra le mani un biglietto stropicciato.
- Ehi - disse James, inginocchiandosi accanto alla moglie.
Lily sembrò riscuotersi e tentò di placare i proprio singhiozzi. Dopo qualche tentativo riuscì a parlare, con voce malferma.
- Mi dispiace, io non… scusa, James - soffiò poi, deglutendo.
- Non devi scusarti, Lily.
- Sì che devo! E’ il nostro primo anniversario di matrimonio e mi metto a piangere! - esclamò con rabbia.
- Vuoi dirmi perché? - le domandò, scostandole una ciocca di capelli rossi dal viso arrossato.
Lily si limitò a porgergli il biglietto che James scoprì essere una lettera, spedita poco più di un anno prima da Petunia alla sorella Lily.
- E’ il rifiuto al nostro matrimonio di Petunia - spiegò lei con voce rotta e James assentì con la testa.
- Come posso farti tornare il sorriso? - chiese premuroso.
- Mi aiuti a preparare un budino alla vaniglia?
 
 






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Non sono riuscita a mettere tutta la tenerezza che speravo in questa Flash - Fic, ma spero che non vi abbia eccessivamente inorridito.
Trixie.