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Autore: Francibella    20/09/2011    4 recensioni
Se avesse dovuto scegliere un animale per ognuno dei suoi cugini, Rose Weasley non avrebbe avuto dubbi. Suo fratello Hugo sarebbe stato un ghiro o un bradipo, in ogni caso un animale molto pigro, Roxanne una pantera nera, Dominique una libellula che si libra leggera nell'aria, Lily una farfalla, bella e delicata. Nemmeno per James avrebbe avuto difficoltà: un leone. Probabilmente lui sarebbe stato molto d'accordo, dato che - insieme ai suoi compagni di stanza ad Hogwarts - aveva appeso un cartello alla porta con scritto Benvenuti nella tana dei Leoni. Al era ancora più facile: un cervo. Anche se era un po' scontato e banale dire a un Potter di essere un cervo, Albus ci assomigliava davvero. Anzi probabilmente Al era più un cerbiatto. Con quegli occhioni verdi immensi, il modo di fare pacato e silenzioso. La cosa peggiore di questo gioco, era l'animale che sarebbe toccato a lei. Poteva attribuirsi qualsiasi animale, ma sapeva che ognuno dei suoi parenti sarebbe stato concorde: Rose Weasley era un elefante.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La leggerezza dell'elefante.



Se avesse dovuto scegliere un animale per ognuno dei suoi cugini, Rose Weasley non avrebbe avuto dubbi. Suo fratello Hugo sarebbe stato un ghiro o un bradipo, in ogni caso un animale molto pigro, Roxanne una pantera nera, Dominique una libellula che si libra leggera nell'aria, Lily una farfalla, bella e delicata. Nemmeno per James avrebbe avuto difficoltà: un leone. Probabilmente lui sarebbe stato molto d'accordo, dato che - insieme ai suoi compagni di stanza ad Hogwarts -  aveva appeso un cartello alla porta con scritto Benvenuti nella tana dei Leoni. Al era ancora più facile: un cervo. Anche se era un po' scontato e banale dire a un Potter di essere un cervo, Albus ci assomigliava davvero. Anzi probabilmente Al era più un cerbiatto. Con quegli occhioni verdi immensi, il modo di fare pacato e silenzioso. La cosa peggiore di questo gioco, era l'animale che sarebbe toccato a lei. Poteva attribuirsi qualsiasi animale, ma sapeva che ognuno dei suoi parenti sarebbe stato concorde: Rose Weasley era un elefante.
Non che fosse particolarmente grossa, anzi.
«Rose, attenta a dove vai! Hai la grazia di un elefante in una cristalliera!»
«Cara, lascia che la porti Dominique, la torta, non vorrei che cadesse per terra, con le tue mani da elefante.»
«Rose!!! Hai la delicatezza di un elefante! Hai appena fatto piangere tuo fratello!»
«Oh Lily, come sei aggraziata. Sembri tua cugina Dominique. Magari anche Rose fosse come voi. Più femminile e meno ... elefantesca.»
«Signorina Weasley, mi dispiace ma non posso valutare il suo tema, per quanto possa essere corretto. Sembra che sia stato un elefante a scriverlo, tentando di tenere in mano una piuma!»
Non importa, si diceva Rose. Ma più il tempo passava e meno le cose cambiavano. Gli unici che parevano capirla erano sua nonna Molly e suo cugino Al. Nessuno dei due le diceva mai niente - o le dava dell'elefante. Sua nonna, ogni volta che distruggeva qualcosa, le sorrideva amabile. E Al, se poteva, si prendeva la colpa, conscio del fatto che Ginny fosse meno severa su questo argomento di Hermione. Al la difendeva sempre, ma c'era qualcosa di sbagliato in tutto questo, pensava Rose, dovrebbero essere gli animali più grossi a difendere i più piccoli, non il contrario. E tutto ciò aumentava lo sconforto di Rose.
«Rosie, non devi essere triste. Il professor Horneck è stato cattivo a farti riscrivere tutto il tema. Era solo un po' disordinato.» Rose sbuffò un po' troppo sonoramente, ma non disse nulla. «Non prendertela, ok? Noi che ti conosciamo sappiamo che non sei così ...»
«Elefantesca?»
«Volevo dire disordinata, ma va bene anche elefantesca.»
«Ho i miei dubbi, se mia madre è la prima a darmi dell'elefante un motivo ci sarà.»
«Sai, non dirlo in giro, ma a volte anche i Super Salvatori del Mondo, alias Hermione Granger e Harry Potter, possono sbagliarsi.» La finta aria da cospiratore si mal accordava con il candido viso di Al,a tal punto che Rose non poté trattenersi dal ridere. «Alcuni dei nostri familiari sono troppo pignoli.»
«Forse, Al, però non è come se mi dicessero che sono un brutto anatroccolo, che prima o poi migliorerò. Se nasci elefante, muori elefante, non ce n'è!»
«Probabilmente è vero, ma tieni presente che quando si dice Sembri un elefante... »
«Weasley, devi essere messa male se anche il tuo cuginetto preferito ti dice che sembri un elefante.» Scorpius Malfoy lanciò un sorrisetto in tralice ad Al e poi si concentrò su Rose.
«Malfoy, la tua presenza qui, è inopportuna.»
«Se cercherai di colpirmi, sarà meglio che avvisi tutti gli altri, con la tua grazia, farai fuori prima mezza biblioteca di me.» Era stata una pessima giornata, ma essere insultata da Scorpius Malfoy era veramente l'apice. Con un sospiro rapido e netto, Rose raccolse la sua borsa  e se ne andò. Se avesse dovuto attribuire un animale a Malfoy, non avrebbe avuto dubbi, non le interessava di scadere nel banale, Scorpius Malfoy era una brutta serpe.
 
Rose era ormai lontana e non poté vedere l'espressione di disapprovazione di Albus o il sincero dispiacere sul volto di Scorpius. Tantomeno poté sentire le scuse del Serpeverde o Al che inveiva con Scorpius, dicendogli che se voleva conquistarla, questo non era il modo adatto. Purtroppo - o per fortuna - Rose non sentì nulla e si rintanò nella sua stanza, troppo depressa per mangiare.
 
Il giorno dopo si rese conto che il tema di Difesa contro le Arti Oscure, che aveva faticosamente riscritto, non era nella borsa, pensando di averlo dimenticato in biblioteca, scese di fretta le scale, giungendo in Sala Comune dove si scontrò con suo cugino Albus, che aveva un'espressione estremamente stanca, tipica di chi ha dormito poco.
«Rosie, dove vai?»
«In biblioteca, ho lasciato lì il mio tema.»
«Tieni. L'ho preso io ieri sera.» Al le porse una pergamena accuratamente ripiegata legata da un fiocco verde. «Un portafortuna!» disse lui seguendo lo sguardo di Rose. La ragazza sorrise, tentando di convincersi che Horneck non le avrebbe dato T solo perché era scritto male. Si diressero verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure insieme. Rose rimaneva zitta, mentre Al non faceva altro che parlare. Stranamente, si disse Rose, Malfoy non era nei paraggi. Una parte di lei sperava che Al avesse litigato con lui per come l'aveva trattata, ma la parte più razionale di lei, le suggeriva che Al non sarebbe stato così felice. Il flusso di parole di Al - che solitamente era piuttosto taciturno - non si interrusse nemmeno quando si furono seduti. Solo quando il professore entrò in aula, Al si zittì e mise una mano sul braccio di Rose.
«Weasley» Rose si alzò e si diresse verso la scrivania dell'uomo. Appoggiò il tema, senza il coraggio di dire nulla. «Mi sono accorto di aver esagerato ieri. Dopotutto sei un'ottima alunna, io volevo ... essere spiritoso, insomma capisco che tu te la sia presa, ma io non pensavo che ... era solo una battuta, non avrei immaginato che ...» A Rose venne da sorridere, perché sembrava incredibilmente suo fratello Hugo, come poteva non immaginare che una ragazza si sarebbe offesa se lui le avesse detto - implicitamente o meno - che era un elefante?
«Professor Horneck, è tutto a posto. Ho riscritto il tema.» Disse indicando il rotolo. Il professore lo aprì e lo lesse, rimanendo inespressivo. «Direi che ti sei assolutamente meritata un pieno Eccezionale.» Si espresse alla fine con un sorriso. É impossibile, pensò Rose, l'ho scritto praticamente peggio dell'altro. Mi dà Eccezionale senza fare una piega? Un po' confusa si sporse verso il foglio che il professore teneva ancora in mano, con estremo orrore si rese conto che quella non era la sua calligrafia e che non le si avvicinava per niente. Le lettere tonde e quel modo particolare di fare alcune lettere poteva ricordarle la calligrafia di una sola persona. Velocemente tornò al posto.
«Albus Severus Potter, dimmi che non lo hai fatto!»
«Cosa, Rosie?» chiese lui in maniera del tutto innocente.
«Hai riscritto il mio tema. Ecco il perché delle occhiaie, del fiocchetto, della tua parlantina e dell'assenza di Malfoy!»
«Abbassa la voce! Ho solo aggiunto qualche modifica, ho sistemato qualche lettera, un paio di parole. Era un buon tema, meritava un voto alto!» La replica si spense nelle bocca di Rose. Poteva davvero prendersela con suo cugino, che aveva sacrificato ore di sonno per darle una mano? Si limitò a sorridere e non ne parlarono più.
 
La giornata era cominciata così bene, come poteva essere proseguita così male? Rose era tranquillamente seduta a mangiare e si abbuffava come al solito, di fianco ad Al. Davanti a lei erano sedute Dominique e Lily, che la guardavano disgustate.
«Mi è passata la fame.» disse la prima
«Anche a me!» Aggiunse velocemente la seconda, allontanando il piatto.
«Rose, potresti mangiare in maniera più umana?» Chiese scandalizzata Dominique. Per tutta risposta la rossa emise suoni indistinti.
«O almeno meno animale!» rincarò la dose l'altra cugina.  Rose continuava a non scomporsi.
«Sembri un elefante.» il commento sprezzante di Dominique avrebbe voluto essere un sussurro, ma fu ben udito da Rose Weasley. La forchetta a mezz'aria, il boccone in bocca, Rose si fermò. Per un momento guardò Dominique, poi si rivolse ad Al con uno sguardo enigmatico, infine si alzò e si allontanò a grandi passi dalla Sala Grande. Dominique ostentava una tranquillissima espressione e quando tutti la guardarono disse appena «Cos'ho detto di male?» Lily era basita, non credeva che Rose si sarebbe offesa così tanto. Solo Al pareva aver capito ogni cosa, come al solito. «Complimenti! A tutte e due!» Detto ciò, si alzò anche lui, evitò Scorpius e Laurence Nott e cercò Rose.
La trovò in riva al Lago, nonostante il freddo un po' pungente.
«Rosie, fa freddo, non dovresti stare qui.»
«Gli elefanti ... non hanno freddo.»
«Certo che hanno freddo! Vivono nella Savana, vorrei proprio vederli nell'uggiosa Londra!» Rose tirò su con il naso, accennando un sorrisino. «Ieri volevo dirti una cosa, prima che arrivasse Scorp. Tu sei la mia cugina preferita, nonché mia migliore amica e non ti cambierei con nessun'altra al mondo, anche se fosse meno elefantesca, come dici tu. Aspetta non interrompermi! Però so che per te è importante questa cosa. E allora ti dirò come la vedo io. Quando le persone dicono come un elefante in una cristalliera, non sanno esattamente cosa stanno dicendo; perché, pensaci, un elefante in una cristalliera fa molta più attenzione di qualsiasi animale piccolino, di qualsiasi topolino o libellula. Un elefante in una cristalliera è consapevole della sua mole e sa che dovrà il doppio o il triplo dell'attenzione che fanno gli altri. Sì, forse, romperà lo stesso qualche cristallo, ma a ben pensarci, perché un elefante dovrebbe stare in una cristalliera potendo correre libero nella Savana?»
«Stai dicendo che non dovrei vivere tra gli essere umani, ma che forse dovrei darmi allo stato brado?»
«Sto dicendo che i nostri pregi o difetti ci vengono dati dalla natura e noi non possiamo farci nulla. Non è merito di Dominique se lei è così ... Veela! E non è colpa tua se sei un po' maldestra. Ma questo non deve fermarti, perché tu sei così e sei perfetta come sei. Inoltre, dici che Dominique è aggraziata come una libellula. Bene, lascia che ti snoccioli un paio di dati. Una libellula viva in media sei anni allo stadio di larva e poi muori ai primi freddi, fai un po' tu! Un elefante viva in media tra i cinquanta e i settanta anni, ma abbiamo notizie di alcuni che sono arrivati anche a novantacinque. E non ho finito qui. La libellula, nella simbologia, è simbolo di rivalità. Il che, per quanto mi riguarda, è perfetto per Dom. Ha sempre quel bisogno di dire cose cattive agli altri, ma lei vive come una larva per la maggior parte della sua vita!!! Se poi consideri che ...» Ma Rose non ebbe modo di sapere cosa avrebbe dovuto considerare. Perché era già volata tra le braccia di Al, singhiozzando.
«Grazie, Al. Sei il migliore.» il cugino le passò una mano dietro le braccia.
«Tu sei la migliore.» Rimasero per un po' così, abbracciati. «Dato che... sono il migliore ... posso chiederti una cosa?» Rose annuì, avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo Al. «Ci sarebbe questo mio amico, che vorrebbe uscire con te e io pensavo ... »
«Chi è?»
«No, ma Rosie, non è che ...»
«Chi è?»
«Scorpius Malfoy.»
«Nemmeno per sogno. E non farmi quegli occhi da cerbiatto. Al, smettila, non ci casco. Al ... Lui non vuole uscire con me. Al, per favore... Al!»
«Rosie, lo sapevo che eri la migliore. Domenica prossima ad Hogsmeade, allora?»
Quello che successo poi, è un'altra storia.

   
 
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