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Autore: Arwen_theevenstar    20/09/2011    1 recensioni
LIFE IS RUN, REST IS WAITING … Quando per qualcuno la vita è una corsa, una via di fuga, quando la cosa più importante è sentirsi liberi accarezzati dal vento, quando la moto diventa una croce e delizia, due cuori si incontrano, due cuori il cui battito è il rombo di un motore. Personaggio principale Lyz e Shannon Leto. se volete lasciare un commento o un parere mi farebbe piacere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era mia abitudine origliare. Ero un tipo curioso, si, ma non fino a questo punto. Le infermiere dell’ospedale di Stonetown ogni volta che mi vedevano iniziavano ad “ocheggiare”. “scusate sapete dirmi dov’è la dottoressa Tracy Peterson?” dissi cercando di dissuaderne una che al mio sguardo arrossì. “si è in quella camera giù in fondo sta visitando una paziente ma se vuole la può aspettare qui” rispose la biondina pavoneggiandosi. Feci finta di nulla e già che andavo di fretta mi avviai per il corridoio. Io e Tracy ci conoscevamo da quando eravamo bambini, quando giocavamo nei giardinetti o veniva lei a casa di nonna Ruby. Le nostre vite si erano separate al liceo. Io e Shannon ci trasferimmo a Los Angeles per intraprendere la carriera artistica mentre lei era rimasta a Bossier City ed era diventata un medico primario dell’ospedale di Stonetown. Era sempre stata una mente brillante, ancora ricordo Shannon quando la sfotteva e la chiamava secchiona. La porta era socchiusa, tuttavia riuscii a scorgere Lyz sul lettino. Mi venne un tuffo al cuore, ero preoccupato ma non potevo entrare. Riuscii a malapena a sentire Tracy che parlava e udii una notizia devastante. Mi appoggiai al muro. Non potevo credere ai miei orecchi. Lyz era incinta. Di Shannon “ Mi nascosi nel bagno di fronte e aspettai che uscì Tracy. Non sapevo cosa fare e cosa pensare. Non riuscivo ad immaginare Shannon padre. Lui che tutta la sua vita era musica. Lui che tutto il suo amore era impresso in batteria o ducati. Non era quella la vita che avrebbe scelto, me l’aveva dimostrato un mese prima tornando con noi in tour. Per un attimo dimenticai il mio scopo principale cioè parlare con Tracy della spalla di Shannon e prendere un appuntamento per il prossimo controllo fisioterapico. Entrò un’altra donna nella stanza di Lyz , passarono dieci minuti ed uscì di nuovo scrivendo qualcosa nella sua cartella clinica. Non sapevo bene cosa dire,cosa fare ero confuso ma presi coraggio e bussai. Lyz aprì gli occhi e se li strofinò pensando di avere avuto un’allucinazione da febbre. “Ciao Lyz…. Sono Jay, mi riconosci?” dissi sorridendo. Lyz era davvero in imbarazzo “non vorrei disturbarti, ma ero venuto a trovare la mia amica Tracy e involontariamente ho ascoltato cosa ti ha detto….dunque … sei incinta?” . Lyz indifesa si stava tormentando una ciocca di capelli e con l’altra mano stropicciava il lenzuolo bianco. Ci mise un po’ prima di rispondermi “Si, Jared… è stata una sorpresa anche per me”. Le parole mi uscirono come un fiume. Le vomitai addosso tutte le mie paure: “Pensi che Shannon sia felice di questo? Quando solo un mese fa ha scelto di ricominciare la tournee. Ha dedicato tutta la sua vita alla musica, ha sacrificato ogni tipo di relazione umana che sia famiglia, amici o amore pur di seguire la sua passione. Pur di essere libero.LIBERO. Lui vuole esprimersi, tu lo sai, è un animale selvaggio, mentre la tua vita …. Lo ridurrebbe come uno di quei leoni in gabbia in uno zoo. La sua moto è la sua via di fuga, lui ama la libertà. Lo conosco bene mio fratello. E’ uno onesto ed è un brav’uomo. SI prenderebbe tutte le responsabilità , ma sai … non so quanto potrebbe esserne felice dato che non ha scelto di avere un figlio. Pensaci Lyz, anche la tua vita cambierebbe. Tu sei come lui, sei un’aquila libera! Hai la tua officina, i tuoi motori… come pensi di crescere un bambino da sola?” Mi fermai. Ero uno stupido e lei stava piangendo. L’avevo ferita lo so, ma a volte le mie paure sormontavano le mie certezze. “Hey, scusa…. Davvero ti chiedo scusa…fai finta di nulla, ricominciamo da capo ok?”. Mi guardò con quegli occhi scuri lucidi “no Jared hai ragione. Shannon non saprà mai niente e… la vita da madre non fa per me” disse chiudendoli piano. Stava soffrendo. Forse non era convinta di voler rinunciare davvero a quel bambino e di sicuro non ero io in diritto di chiederglielo. Mi sentivo in colpa. “Lyz, fai finta che non sono mai entrato in questa stanza ti prego, perdonami e … buona fortuna” volevo andarmene. “Aspetta!” mi fermò. “la moto di Shannon è a Tenaha, al km 110 c’è un’officina … manda qualcuno a prenderla e… starò fuori dalla vostra vita.Addio” mi disse coraggiosa. Era davvero una donna forte. Non sapevo se lei avrebbe rinunciato a suo figlio, ma mi stava dicendo che avrebbe rinunciato a Shannon. I suoi occhi parlavano chiaro. Era uno spirito libero, chi meglio di lei avrebbe potuto capire la vita di mio fratello, chi avrebbe potuto capire la sua necessità di libertà. Decisi di andarmene e di non infierire. Non avrei mai parlato a Shannon di quell’incontro e della gravidanza di Lyz. Non era mio compito, anche se ero riuscito ad intromettermi, e a compromettere quel momento di intimità di una madre al primo impatto con il suo bambino. Speravo che quella mia visita e che le mie parole non avrebbero avuto conseguenze devastanti nella vita di Lyz. D’altronde mio fratello era un grande uomo e avrebbe trovato una soluzione a tutto, ma in quel momento la paura di vedere frantumarsi la nostra carriera ebbe la migliore. Chiusi la porta mentre Lyz si accoccolò nel letto girandosi dall’altro lato. Non ero un uomo senza scrupoli. Già mi immaginavo il piccoletto o piccoletta… capelli color del cioccolato e occhi da cerbiatto con un sorriso disarmante e una risata fragorosa. Sarei stato felice un giorno di diventare zio … adoravo i bambini e sapere che sarebbero legati dal mio sangue… me li avrebbe fatti amare ancora di più. Un giorno ne sarei stato felice, se non fosse stato per il fatto che ero Jared Leto e che la mia vita era un vero e proprio casino. Uscii dall’ospedale e rientrai in macchina. “hey bro cos’hai? Hai una cera!! problemi con la mia cartella clinica?” Lo fissai. Gli stavo mentendo ma non potevo fare altro. “No, no è che… Tracy non è di turno stasera e… chissà poi quando potremmo tornare dal tour qui! Credo che sarebbe meglio telefonare la prossima volta” dissi con un peso sul cuore. “Si hai ragione Jay, tranquillo, la prossima volta telefoneremo, ma … sto bene , vedi? Il mio braccio va alla grande non preoccuparti!” mi disse facendo mosse improponibili da karate-kid nell’abitacolo dell’auto. Risi di gusto. Fratello mio, stai iniziando proprio ora a riprenderti dall’assenza di Lyz… non posso metterti di fronte a questa enorme difficoltà non posso. “Pizza?” disse Shannon mentre accendeva l’auto . “si ma solo se vegetariana”.
   
 
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