Cap.35:
Un generatore da bloccare
Un generatore da bloccare
Erano passati solo un paio di minuti, eppure Atena non riusciva ancora a credere a ciò che aveva appena assistito… lei, un Generale di alto rango del Team Rocket, con alle spalle anni e anni di esperienza e tre promettenti quanto forti Pokémon in squadra, battuta come niente fosse da Matt, che al confronto era un semplice ragazzetto fissato con la musica. E ora, davanti ai suoi occhi, lo stesso ragazzetto stava lasciando il campo di battaglia per avviarsi con i suoi amici verso il generatore di onde radio.
-No… non può essere finita così…- disse lei, riprendendosi dallo shock subito nel vedere il suo Arbok sconfitto in un solo turno.
-Accetta la realtà, bellezza- ribatté Matt, voltandosi un momento per guardare la sua avversaria –Sei stata parecchio ostica, e su questo non ci piove, tuttavia hai commesso l’errore di cantare vittoria troppo presto e ti sei fatta prendere dalla voglia di vincere al più presto per sbarazzarti di noi-
-Rimane il fatto che anche se mi avete sconfitta non avete alcuna possibilità contro i sei Electrode che alimentano il generatore.-
-E con questo cosa vorresti insinuare?- chiese Alex.
-Dovreste arrivarci anche voi, mocciosi. Gli Electrode che ci fanno da fonte energetica provengono direttamente dalla Centrale Elettrica di Kanto, e ciò vuol dire che sono molto potenti in fatto di attacchi… un solo tentativo e farete la fine di un insetto troppo vicino al fuoco-
-Beh, fare almeno un tentativo non ci farà male, non credete?- disse Fran.
-Certo…- le rispose Dylan –Ma per farlo ci serviranno Pokémon resistenti o come minimo immuni agli attacchi dei tipi Elettro… come il Sandslash del nostro eroico Matt, per esempio- aggiunse indicando il Pokémon, in quel momento intento ad affilare i suoi artigli.
-Sono d’accordo con te- lo appoggiò Amy –Se ci affidiamo a lui, potremmo concludere questa missione in un batter d’occhio-
-Tsk…- li interruppe la Generalessa, poco convinta –Fate pure come volete, ma poi non dite che non vi avevo avvisato-
Detto questo, la Generalessa mise mano ad un fumogeno e lo gettò a terra, provocando in seguito una nube che impedì la visuale ai ragazzi, e che non appena si diradò, di Atena non vi era più traccia, segno che era fuggita via.
-Accidenti… Se fossi stato più veloce sarei riuscito a bloccarla, e invece quella strega è riuscita a scapparci da sotto il naso- imprecò Matt.
-Beh, prendila con filosofia, amico- lo consolò Alex –Almeno oggi hai avuto il tuo momento di gloria, no? E poi, anche se volesse fuggire, dubito sarà in grado di scavalcare dei tipi tosti come Lance o Sonia- aggiunse, per poi indicare nuovamente il generatore –Ora che ne dici se ci occupiamo di quello?-
-Oh, già… è vero… me ne ero quasi scordato-
***
-Anf… anf… dannazione…- ansimava Lukas, mentre richiamava a malincuore il suo Sneasel nella sfera –Mi hai sconfitto su tutta la linea… anf… ma perché? Perché non sono riuscito a fare almeno una ferita al tuo Dragonite? Eppure le mosse dei miei Pokémon erano ben coordinate ed erano le più potenti che gli avevo fatto imparare… E allora perché ho perso così miseramente?-
-Semplice- gli rispose Lance –Perché fin dall’inizio della lotta non hai pensato ad altro che vincere, quindi hai attaccato a testa bassa con tutto quello che avevi senza neanche pensare ad una vera strategia- spiegò, accarezzando con dolcezza il suo Dragonite, fiero di lui –Se non ti fossi fatto prendere troppo dalla rabbia forse, e dico “forse”, avresti potuto mettermi davvero in difficoltà-
-Ancora con questa storia? Te lo ho già detto che non mi interessa trattare i Pokémon come fate tu o quell’altro idiota con gli occhi verdi-
-Ma come puoi saperlo se non ci hai mai provato?-
-Non è ovvio? I sentimenti come amore e amicizia per me non valgono nulla… sono solo un mucchio di sciocchezze… per me è la forza ciò conta davvero se vuoi diventare un vero Allenatore-
-Certo, ma hai appena visto con i tuoi occhi cosa ti è successo in questo incontro a furia di credere in questo. Rifletti bene: pensi davvero che continuare così ti possa portare davvero in alto? Che i tuoi sforzi verranno ricompensati se porterai a termine questa tua vendetta?-
-No, però… se tu avessi davvero ragione e io fossi in torto… allora cosa posso fare per far sì che io ottenga finalmente giustizia?-
-Beh, ci sarebbe…-
-No, non serve che tu dica altro. Credo che per il momento me ne andrò… dopo una lotta come questa sento il bisogno di stare un po’ di tempo da solo a riflettere-
-Allora vai pure, io non ti fermerò… ah, Lukas?-
-Uhm?-
-È stato bello rivederti dopo tanto tempo. Anche se non approvo molto i tuoi metodi di lotta, devo ammettere che in futuro potresti migliorare sempre di più come Allenatore, se solo lo desideri sul serio-
-Ah, capisco… ma ora è meglio che io vada…-
E senza aggiungere altro, Lukas si allontanò a passo deciso dal Campione, il quale dopo aver sorriso al pensiero che prima o poi il discorso fatto al ragazzo lo avrebbe in qualche modo aiutato a migliorarsi, cominciò ad incamminarsi anch’egli, diretto verso il terzo piano sotterraneo con il solo scopo di aiutare Alex e gli altri a concludere finalmente quella difficile missione.
***
-Avanti, riproviamo di nuovo! Quilava, Lanciafiamme!- esclamò Alex, intento ad occuparsi di uno degli Electrode insieme al suo Starter.
-Riolu, Codacciaio!- aggiunse Dylan, mandando all’attacco il suo Baby Pokémon contro un altro di quei tipi Elettro.
-Sandslash, il terzo di quelle sfere giganti è tuo, usa Taglio!- proseguì Matt.
-Electrooooode- sibilarono le tre Poké Ball formato maxi, respingendo i tre avversari usando Scintilla su i primi due e Comete sul terzo, atterrandoli come se nulla fosse.
-Dannazione, sono troppo forti- imprecò Fran, mordendosi il labbro nervosa e preoccupandosi per la salute di Dylan e Riolu –E si difendono fin troppo bene per i miei gusti-
-Già… e questa è già la terza volta che falliscono miseramente- disse Amy.
-Io però non mi arrendo- replicò il ragazzo di Foglianova –Se c’è un modo per metterlo K.O., state certe che lo troveremo-
-Quilava!- annuì il tipo Fuoco, emettendo più fiamme del solito.
-Proprio così…- aggiunse l’albino –Nessun Pokémon è veramente invincibile…-
-Rio…- lo supportò il piccolo Pokémon Emanazione, rialzandosi.
-Coraggio, ragazzi, facciamogli vedere chi siamo- concluse il chitarrista, iniziando a suonare un assolo dalle note molto acute.
-Slash, Slash!- gli fece eco il tipo Terra, pronto a ripartire alla carica.
Purtroppo per loro, anche se armati di coraggio, gli Electrode non sembravano assolutamente del parere di farsi colpire dai nostri eroi, e infatti, per quante volte provassero un’offensiva, i sei tipi Elettro si scambiavano di posto e respingevano ogni tentativo di attacco, sperimentando come una sorta di rudimentale gioco di squadra perfettamente sincronizzato, particolare che venne ben compreso da Dylan e molto probabilmente anche da Alex, che nel frattempo non rinunciava ad attaccare in coppia insieme a Matt, sebbene i risultati si ripetevano continuamente in un nulla di fatto
-Niente da fare, è come sbattere inutilmente la testa contro un muro sperando vanamente che questo crolli- disse il cantautore, con le dita ormai doloranti sulle corde della sua chitarra.
-Già… ma è pur sempre un muro, no?- aggiunse Fran –Prima o poi dovrà pur cedere, dannazione!- proseguì per poi notare che mentre parlava gli Electrode avevano usato tutti e sei contemporaneamente Schermoluce –E ti pareva…-
-Animo, ragazzi! Non tutto è perduto, finché c’è ancora speranza- intervenne una voce molto familiare, che si rivelò essere di Lance, anche lui giunto nella sala del generatore insieme al suo Dragonite e, ovviamente, Sonia e Laura, quest’ultima con in mano quelli che dovevano essere dei documenti importanti.
-Lo hai detto, amico- lo appoggiò Laura, tirando fuori dalla Ball il suo inseparabile Pikachu, già pronto a lottare –Ah, e scusate il ritardo, ma sapete, abbiamo avuto parecchia difficoltà a cercare questi documenti e quindi…-
-Che importa, sorella? Ora ciò che conta è fermare quella macchina, no? Perciò bando alle ciance e mettiamoci all’opera- la riprese Sonia con tono sarcastico, mandando in campo il suo Charizard.
-Oh, ma arrivate giusto in tempo, a dire il vero…- disse Dylan, lasciandosi sfuggire un sorriso soddisfatto.
-Ti è venuta un’idea, vero?- domandò Fran.
-Certo, anche se è un po’ un azzardo e ci sarà bisogno dell’aiuto congiunto dei nostri sei Pokémon se vogliamo farcela…-
-Cosa vuoi che facciamo? Siamo tutto orecchi- gli chiese il Campione.
-Beh, dato che se sarebbe difficile abbatterli uno per volta, cosa che ci farebbe impiegare troppo tempo, propongo di fare in modo di sincronizzare tutti i nostri attacchi migliori contro di loro, in modo da mandarli K.O. tutti insieme…-
-Bell’idea, ma chi ci garantisce che qualcosa non vada storto?- suppose Matt.
-Non lo sapremo mai se prima non ci proviamo, perciò tanto vale se ci giochiamo tutto ciò che abbiamo, no?- esclamò invece Alex –Avanti, sono certo che se ci mettiamo d’impegno potremo farcela sul serio!-
Infatti, qualche minuto più tardi, i sei Allenatori, assistiti da Amy e Fran in caso di supporti esterni, erano già pronti e concentrati per l’attacco decisivo, ed era inutile dire che avevano solo una misera probabilità di successo, e che se non si fossero sbrigati, molto probabilmente gli Electrode si sarebbero ritrovati a secco di energia elettrica, e che alla peggio potevano rischiare di morire. Quando poi Dylan vide che i sei Pokémon di tipo Elettro sembravano pronti per un altro round contro i ragazzi, egli fece finalmente cenno di attaccare.
-Vado prima io! Sandslash, usa Tritartigli!- esclamò Zex, mentre il suo Pokémon si scagliava ad artigli tesi contro il nemico.
-Riolu, colpisci con Codacciaio!- aggiunse Dylan.
-Pikachu, usa anche tu Codacciaio- continuò Laura.
-Quilava, usa Lanciafiamme!- le fece eco Alex.
-Charizard, Attacco D’Ala!- ordinò Sonia.
-E per finire… Dragonite, Iper Raggio!- concluse Lance.
Nel giro di poco tempo, agendo in una maniera più sincronizzata possibile, i sei attacchi lanciati dai sei Pokémon riuscirono a raggiungere gli Electrode, i quali dopo essere stati colpiti in pieno, si ritrovarono irrimediabilmente K.O., segno che l’effetto degli attacchi era stato più efficace del previsto, così come il gigantesco generatore, a causa della mancanza della fonte energetica che lo alimentava e sosteneva, smise di funzionare. Contenti del loro trionfo, i ragazzi esultarono per la missione compiuta, ma il loro entusiasmo durò poco dato che ciò che rimaneva del generatore cominciò a scoppiare insieme a vari circuiti, lasciando ai nostri l’unica opzione possibile: scappare!
-Gambeeeeee!- urlò Matt, facendo da curioso apripista agli altri.
-Mi sa che forse abbiamo esagerato un pochino- aggiunse Alex, correndo più veloce che poteva grazie alle sue Scarpe da Corsa.
-Un pochino?- gli domandò Amy –Secondo me se non ci sbrighiamo potremmo finire coinvolti nell’esplosione che potrebbe provocare-
-Almeno possiamo dirci fortunati, no? Abbiamo vinto- disse Fran, ridendosela.
-Già… una vittoria su tutti i fronti…- concluse Dylan.
E nei lunghi minuti che seguirono, i nostri percorsero a ritroso tutta la strada che avevano fatto, fino ad uscire del tutto dall’edificio e assistere, soddisfatti, all’esplosione che segnava la fine, almeno per il momento, del Team Rocket e dei loro malefici piani.
Fine Cap.35