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Autore: Cheonefer86    21/09/2011    1 recensioni
Alcune ombre camminano tra il labirinto della mente, mentre una di esse percorre la notte silenziosa cercando di passare inosservata.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Sei lontano da tempo, in uno spazio effimero e infinto dove nulla di te si conserva, nemmeno il profumo che ancora questa casa protegge, nemmeno i tuoi segreti, nemmeno il tuo amore

Storia scritta per il Concorso n°2 “La poesia ispira la prosa”del Magie Sinister Forum e ispirata alla poesia di Tagore “Il dolore che ho dimenticato”.

 

 

 

 

 

Shadows in the darkness

 

 

Il dolore che ho dimenticato
nell’animo sta bruciando,
nelle oscure
spiagge dei sogni.

(Tagore)

 

 

Sei lontano da tempo, in uno spazio effimero e infinto, dove nulla di te si conserva, nemmeno il profumo che ancora questa casa protegge, nemmeno i tuoi segreti, nemmeno il tuo amore.

La mia vita va avanti felice ormai, di te porto il ricordo di due occhi neri e tristi che mi fecero innamorare, di due labbra che mi diedero nuova vita.

Ormai è svanito il dolore di non poterti più vedere e toccare, il dolore del sangue che scorreva su un polveroso pavimento che ancora conserva ogni essenza di te.

Ho versato lacrime giorno dopo giorno fin quando non ne avevo più, fin quando la parte di cuore che ti avevo donato per sempre, non è morta con te.

Notte dopo notte vedevo il tuo corpo esanime in quella stanza, pelle gelida e un cuore che non batteva.

Una fitta nebbia d’immagini che si dirada ad ogni ora che passa, svanendo nell’aria come sabbia tra le dita, un mare in tempesta che agita le acque del mio cuore, dissolvendosi in uno squarcio rosso nel cielo.

Non avevo più niente di te tra le mani, soltanto ricordi sbiaditi di lacrime e sangue, di labbra sulla mia pelle, soltanto istantanee immobili di un passato che non c’era più, una ferita nella carne che aveva smesso di sanguinare.

Ne era rimasta soltanto una cicatrice bianca, simbolo di un dolore che non fa male, ma che ancora si nutre della mia anima, alba dopo alba, lasciandomi inerme su un letto di seta che mi dona un fasullo abbraccio di cui ho ancora bisogno.

Su queste lenzuola sento le fiamme avvolgermi e darmi calore, quel calore che non è di un corpo, fiamme che non bruciano, ne sento l’odore, ne vedo i contorni oscillare come l’erba smossa dal vento.

Ti vedo in quel fuoco, e per un attimo un intenso dolore mi attraversa la testa, bloccandomi nel triste pensiero dei tuoi occhi, poi svanisci, portandoti di nuovo dietro ogni sofferenza, ogni fiamma che mi brucia dentro.

Su questo letto chiudo gli occhi cercando di immergermi in un vasto mare di emozioni che non provo più da tempo, in me nessuna sensazione, né dolore né pianto, nessuna passione o amore, sono ormai il letto di un fiume senza più acqua, arida, ormai nulla scorre in me.

Ho imparato da te a costruirmi un muro, ma l’ho fatto così bene negli anni che ormai non sento più nulla, sono un contenitore vuoto ed immobile.

Tu nascondevi il tuo amore al mondo, il mio è svanito tra i singhiozzi.

Tu celavi la sofferenza agli altri, mentre il mio cuore sanguina senza che io percepisca sofferenza.

I tuoi occhi gridavano disperati lasciando un’eco tra le mura, i miei hanno smesso di sussurrare persino finte parole.

Mi addormento tra mille pensieri mentre una lacrima sfugge ai miei occhi spenti carezzando amara la mia fredda pelle.

Per un attimo la sensazione della tua mano sul mio viso, mi gela il sangue, sento un battito del mio cuore più forte e un brivido mi attraversa la schiena, ma dura l’attimo di un sospiro.

Una calda brezza mi culla verso un’altra notte di sonno vuoto, abbracciata a nient’altro che morbida stoffa, nessuna emozione nel mio corpo vuoto.

 

***

 

Sono un’ombra. Un’ombra che scivola nella notte e che nessuno può vedere, ma forse è meglio così.

Stai bene, ti vedo felice e forse è un bene che per te io sia morto.

Non avrei mai voluto vederti piangere, non avrei mai voluto vederti soffrire e ti guardo adesso serena, senza nessuna freccia nel cuore.

Sono stato uno sciocco a carezzarti, ti saresti potuta accorgere di me e ogni dolore sarebbe riaffiorato, lo so, lo sento nel tuo cuore, anche se non lo dai a vedere, lo nascondi bene; adesso dorme proprio come te, abbracciata alle nostre lenzuola. Vorrei che quella sensazione dormisse per sempre dentro di te, vorrei solo vedere il tuo viso rilassato, proprio come adesso.

Non sarei dovuto venire nuovamente e avvicinarmi così tanto, ma la tentazione è stata troppo forte, anche se mi ero ripromesso di sparire per sempre, morire davvero per te e lasciarti per sempre sorridere a questo mondo.

Chi sono io per sconvolgerti ancora la vita?

Chi sono io per farti ancora del male?

Sono solo l’ombra di un uomo che non cammina già da tempo su questa terra, uno spettro che si aggira nella notte per morire nella sua oscurità e lasciare che finalmente la luce ti accompagni.

 

***

 

Mi sveglio all’improvviso con una strana sensazione addosso, la stanza è ancora più buia e la notte ancora circonda ogni cosa accompagnando i sogni con i suoi dolci rumori.

Forse ho solo sognato… ma cosa?

Solo un’ombra svanita tra le tante che popolano il mio cuore.

 

 

   
 
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