Maggio, 2001 

Nicole era nascosta dietro ad un albero per osservare da vicino tre ragazzi che giocavano nel cortile sotto casa sua. Lo faceva ormai da giorni, come indossava ormai da giorni quel sorriso ingenuo da bambina ogni volta che qualcuno di loro le rivolgeva uno sguardo. 
Quel giorno fu diverso dagli altri, il ragazzo biondo con gli occhi chiari la prese e la spinse fuori dal suo ‘nascondiglio’. 
‘La smetti di spiarci, Nicole? Non è carino!’ Nicole si sentì avvampare di calore, non aveva mai odiato suo fratello in quel modo. 
‘Vorrei soltanto giocare anch’io.’ Cercò di guardarlo negli occhi ma improvvisamente quegli occhi cielo sembrarono diventare rossi dalla rabbia e abbassò lo sguardo. 
‘Trovati delle amiche e gioca con loro, lascia stare i miei amici.’ 
‘Niall, per favore smettila di essere così cattivo con tua sorella. Ci sta solo chiedendo di giocare’ 
Le lacrime che stavano per scendere dal viso candido di Nicole si fermarono come se una ventata di gelo le avesse congelate, o meglio ancora, come se fossero evaporate, diventò di nuovo rossa ma questa volta per un motivo diverso. Il ragazzo con i capelli ricci le fece posare il libro che stava leggendo e la invitò a giocare a palla. Niall con riluttanza le presentò i suoi migliori amici. 
Zayn parlava poco, era straniero e aveva un accento strano che faceva sorridere Nicole anche per le cose serie e poi c’era Harry il ragazzo riccio e gentile di cui si era presa una cotta terribile. Ma le belle cose durano troppo poco, infatti dopo quel giorno Harry non rivolse più la parola a Nicole e viceversa. Si sentiva terribilmente timida ad affrontarlo ed ogni volta che lui e Zayn venivano a giocare con Niall lei si rinchiudeva in camera, non li spiava nemmeno più, aveva paura di un’altra umiliazione. Non si sentiva all’altezza di stare con dei ‘ragazzi più grandi’ di lei. 

10 anni dopo. 

Per Nicole fu un sollievo prendere quel benedettissimo aereo. ‘Finalmente a casa’ si disse fra sé e sé. 
L’eccitazione non la fece dormire per tutto il viaggio e ogni tanto se ne usciva sorridendo senza motivo. Anche Londra quella notte era sveglia, faceva tanto freddo e nevicava. Sara l’aveva già tempestata di messaggi per chiederle se era viva. ‘E’ tutto ok, ti chiamo il prima possibile’ le scrisse. Cominciò a guardare fuori dal vetro e quasi non si ricordò che era la Vigilia di Natale. ‘Cavolo, non ho comprato niente per Niall.’ Niall, giusto, era questo il motivo che la convinse a tornare a Londra. Il loro rapporto non era mai stato un granché e forse finire il liceo con lui non sarebbe stata una pessima idea per riallacciare i rapporti. Suo fratello era all’ultimo anno e lei al terzo. Sebbene l’ha sempre guardato con ammirazione i suoi voti scolastici erano migliori rispetto a quelli di Niall. Forse perché non era poi così cambiata da quando era piccola, era rimasta sempre la bambina che preferiva i libri alle solite cose che fanno tutte le ragazze ai giorni d’oggi. 
Quando si accorse che l’aereo stava per atterrare, il cuore le batté all’impazzata e ancor di più quando sentì le ruote toccare terra. Prese la sua valigia e scese dall’aereo. In mezzo a centinaia di gente riuscì a riconoscere suo fratello, nonostante sia cambiato nel corso degli anni. Per un attimo sparì tutto il disprezzo che aveva verso di lui e lo strinse così forte che avrebbe potuto soffocarlo. Gli era mancato così tanto, quando era in Italia riusciva a vederlo giusto in casi eccezionali ed ora non le sembrava vero di dover dividere l’appartamento con lui. 
‘Dio, Naill, sei bellissimo! Cosa hai fatto ai capelli?’ Il suo biondo cenere si era trasformato in un biondo platino bellissimo. Lui sorrise e le prese la valigia. ‘Sono 10 minuti che stai zitto, c’è qualcosa che mi devi dire?’ Tutto l’entusiasmo di Nicole svanì di colpo. 
‘In realtà sì, non so se è una bella notizia, è che…’ cercò di spiegare. Non l’aveva mai visto così imbarazzato. 
‘Vedi, credevo che se te l’avessi detto prima te non saresti più venuta a Londra quindi voglio dirtelo adesso prima che arrivi a casa.’ Il viso di Nicole diventò più bianco della neve. 
‘Non saremo solo in due nel nostro appartamento, ci saranno due ragazzi… ti prometto che ti lasceremo i tuoi spazi, so che sei una ragazza, vuoi il tuo bagno, il tuo armadio….’ Gli diede una botta dietro le spalle. 
‘Sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa vuoi che mi importi? Io voglio solo stare con te.’ Si abbracciarono. 
‘Magari qualche volta ci aiuti con i panni e con il cibo? Sai, siamo un disastro.’ Le disse. 
‘Vedremo, senti ma da quanto sono da te?’ disse Nicole. 
‘Da qualche mese, ci stiamo allenando.’ Le disse. 
'Cosa mi sono persa?’ 
‘Beh insomma sapevi che volevo entrare nel campo della musica… beh, noi… siamo una band. E ci servono almeno altri due membri nuovi, li stiamo ancora cercando.’ Rispose con entusiasmo. 
‘Una band! Diavolo, queste sono cose essenziali! Quando avevi intensione di dirmelo?’ 
'Presto, ehm… ci sono ancora altre cose che devi sapere.’ disse con un sorriso sghembo. 
‘Cose tipo?’ 
Nicole fu interrotta, mentre Niall suonò il citofono del suo appartamento due ragazzi gridarono in coro: ‘Buon Natale! Nicole’ erano vestiti da Babbo Natale. Harry la baciò sulla guancia e Zayn le mostrò la torta con scritto ‘Bentornata a casa’. 
Dopo dieci anni sulla bocca di Nicole ricomparve quel sorriso ingenuo che credeva fosse sparito per sempre.