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Autore: Midori_chan    22/09/2011    2 recensioni
E si sentiva come Axl quando in “Welcome to the jungle” cantava “If you got the money, honey, we got your disease”.[...]
-Naruto-, pronunciò il moro a mo’ di scusa togliendosi una cuffia.
-Ci stavamo tutti chiedendo dove fossi finito, Sasuke-, disse quello muovendo i piedi vicini tra loro per riscaldarli.
-Torna dentro-, sentenziò e poi si voltò nuovamente ricominciando a valutare l’opzione di buttarsi e provare a volare.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Rock'n Roll'
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 Piccolo aborto dovuto alla febbre, perdonatemi xD Non so perché ma vedo benissimo Sasuke come un  rockettaro.Oddio, non credo di avere molto da dire, sono solo indecisa tra verde e giallo, consigliatemi. Per il resto * chi segue "Gatto per soldi *non odiatemi, sorry, ma ho come il blocco dello scrittore per quella storia, non so che cacchio fare T__T Invece, ho pronte altre vomitate come queste, quindi……Alla prossima,
Midori_chan che ha deciso di partire in pellegrinaggio per trovare l’ispirazione.
Ps Come al solito chiedo venia per eventuali e(o)rrori :D
 

 

Ed era come Axl Rose negli anni migliori, baschetto in testa, maglia larga e sgualcita che lasciava intravedere i capezzoli quando si muoveva, pantaloni stretti di pelle e anfibi ai piedi che pesavano lasciati penzoloni dal cornicione di quell’edificio.
E si sentiva come Axl quando in “Welcome to the jungle” cantava “If you got the money, honey, we got your disease”.
Se ne stava lì, con una bottiglia di vodka in una mano e nell’altra teneva più di cento euro in banconote da dieci e lento, ogni volta che soffiava il vento freddo del capodanno parigino, lasciava cadere uno dei pezzi da dieci e lo osservava ondeggiare, volteggiare, trasportato dal vento e dalla sua immaginazione, fino a terra, sul marciapiede coperto di neve, sulla testa di qualche passante, sul cruscotto di qualche macchina. Nelle orecchie le piccole cuffiette dell’iPod rimbombavano qualche canzone dei Guns’n Roses, ma non riusciva a far caso alla musica, guardava solo il cielo scuro, coperto da nuvoloni pesanti, le fine gocce di poggia che picchiettavano sul marmo dove era seduto.
Guardò in lontananza, oltre i tetti degli alberghi e delle case e vide la torre Eiffel; non gli era mai piaciuta quell’ammasso di ferraglia, ma a capodanno sembrava diversa, illuminata di blu risvegliava in lui qualcosa e in quel momento voleva avere i poteri di Superman e volare fino a lì, oppure avere come suo cavallo Pegaso. Si, gli sarebbe proprio piaciuto volare in groppa ad un cavallo alato, magari colorato come l’arcobaleno.
Scosse improvvisamente la testa facendo sbattere le ciocche nere bagnate contro il viso dandosi dello stupido. Forse la pillola che aveva ingerito poco prima stava facendo effetto.
Gli occhi neri, profondi, si abbassarono, puntarono ai piedi del palazzo, lì dove la neve sembrava più soffice e bianca. Come sarebbe stato buttarsi, volare per qualche secondo e poi atterrare su quella sostanza soffice?
Se lo domandava sporgendosi in avanti e si stava convincendo a provare veramente a volare quando una mano gli si posò sulla spalla.
Si voltò si scatto intimando a chiunque fosse di allontanarsi, la musica così alta che copriva anche il suono della sua voce che era stata come un ringhio.
Vide prima di ogni altra cosa i piedi nudi di qualcuno sguazzare nella pozzanghera che la neve sciolta aveva creato e poi alzando lo sguardo due gambe strette in un paio di pantaloni dal taglio femminile verdi, la vita nascosta da un’ampia felpa rosa a pois bianchi, una mano a coprirgli la bocca che era carnosa e invitante, due occhi azzurri brillanti e i capelli biondi dorati.
-Naruto-, pronunciò il moro a mo’ di scusa togliendosi una cuffia.
-Ci stavamo tutti chiedendo dove fossi finito, Sasuke-, disse quello muovendo i piedi vicini tra loro per riscaldarli.
-Torna dentro-, sentenziò e poi si voltò nuovamente ricominciando a valutare l’opzione di buttarsi e provare a volare.
Il biondo si abbracciò da solo, stretto, in cerca di calore che il vento sembrava strappargli da dosso come degli artigli nella carne tenera; camminò in avanti e poggiò le mani sul cornicione alto dove stava seduto Sasuke e si sporse.
-Cosa guardi?-, gli domandò innocente.
Quello non gli rispose, ma prese un lungo sorso del liquido dalla bottiglia trasparente.
Naruto si tirò un po’ su i pantaloni per agevolare i movimenti e poi si arrampicò sul marmo bagnato; i piedi erano vicini, stretti, le braccia invece allargate come ad abbracciare il mondo, il sorriso ad illuminargli il viso come un bambino davanti una lecca-lecca gigante.
-E’ a questo che stavi pensando?-, fece acuto lui.
-Se ora mi buttassi morirei, ma almeno ti dimostrerei che la neve non è così soffice e accogliente come credi-, continuò il biondo in punta di piedi.
-You can have anything you want, but you better not take it from me-, citò Sasuke cantando.
-Quando ti ho chiesto di amarmi lo hai fatto e a me stava bene. Non mi fermerai?-, chiese Naruto guardando verso la luce blu della torre Eiffel.
-Non lo so-
E il biondo rischiò, si spinse in avanti con il sorriso sulle labbra.
Un pugno si strinse intorno al braccio di Naruto, forte, possessivo, lo fermò e lo spinse a terra, in mezzo alla pozzanghera.
La bottiglia di vodka si era infranta lasciando uscire tutto il liquido, iPod se ne stava penzoloni tra i loro corpi ansanti.
Sasuke si teneva staccato dall’altro con la forza delle braccia, Naruto rideva come un pazzo tenendosi la pancia con le mani.
-Mi hai salvato, lo hai fatto!-, rideva forte, si era contento, ma l’alcool faceva la sua parte.
-Non ce nulla da ridere, idiota!-, lo sgridò il moro e guardò quel sorriso bianco, bellissimo che sembrava un faro, come un luogo in cui dirigersi.
Cazzo la droga, pensò Sasuke, ma non era quella a muoverlo.
-Non riesco a smettere-, era senza fiato Naruto.
L’altro si calò sulla sua bocca, che trovò aperta, si baciarono e Naruto ancora rideva; Sasuke mise una mano tra i capelli bagnati e biondi tirandoli, godendosi la sensazione morbida delle labbra del biondo.
Naruto aveva smesso di ridere e ora stringeva i glutei stretti nei pantaloni di pelle di Sasuke.
-Non sarebbe meglio tornare dentro? Qui fa freddo-, disse Naruto staccandosi dal moro.
-I wanna hear yor scream-, canto Sasuke e Naruto rise nuovamente.
-Basta Guns!-, gridò Naruto e ora toccò al moro ridere. Si tirò su e riprese il basco che gli era caduto baciando il biondo e andò a sedersi di nuovo sul cornicione, Naruto lo raggiunse e si strinse a lui.
Si abbracciarono per riscaldarsi e Sasuke infilò nell’orecchio dell’altro una cuffietta; insieme cantarono tutta “Welcome to the jungle”, Sasuke con una pistola in mano, Naruto con una rosa. Arrivò così l’anno nuovo, i fuochi e tutti gli amici che al piano di sotto stavano festeggiando; li raggiunsero e insieme videro il nuovo anno affacciarsi.
-Chissà come era quella neve-, disse malinconico Sasuke guardando verso il basso, dove prima c’era la neve ora c’era solo acqua.
-It’s gonna bring you down-HA!-, gli cantò Naruto nell’orecchio e gli baciò una guancia facendo schioccare le labbra.
  

   
 
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