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Autore: JessL_    22/09/2011    18 recensioni
Ci sono persone che vorrebbero semplicemente voltare pagina, altre proprio buttare il libro della loro vita per iniziarne uno nuovo, Bella è così che ha fatto tanti anni prima ma si sa, il passato ritorna sempre... e anche i matrimoni. Dalla famiglia non si può scappare e se il destino ha deciso che devi intraprendere una certa strada e intrecciarla con quella di un bel ragazzo dagli occhi verdi... perché tirarsi indietro? Al diavolo la paura... la speranza è l'ultima a morire. Almeno così dicono... Bella che deciderà di fare?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Introduzione: 
Non prendetevela con me! Incolpate Bella e le sue stupide idee! È colpa sua se avete dovuto aspettare quasi un mese u.u io giorno dopo giorno aggiungevo qualcosa al capitolo ma... c’era una parte che non mi convinceva, e di conseguenza non riuscivo ad andare avanti come si deve ma l’importante è che alla fine io abbia risolto. Tutto in due ore tanto per essere precisa xD

 
Allora, manca poco alla fine, non so ancora quanti capitoli ma pochi. Il titolo del capitolo penso dica già molto, ma comunque voglio solo dirvi che ci sono passi avanti sotto tutti i punti di vista. (Sì, io e i miei passi avanti siamo una maledizione! Chi ha letto Travolgimi sicuramente ha capito di che cosa sto parlando)
 
Purtroppo neanche questa volta ho potuto rispondere alle recensioni, ma faccio una piccola promessa, prima che arrivi il prossimo capitolo risponderò a quelle di questo. Ragionamento un po’ confusionario ma spero mi abbiate capita, e soprattutto che le recensioni ci siano!
 
Prima di salutarvi e quindi lasciarvi finalmente in pace a leggere di questi disgraziati, mi faccio un po’ pubblicità, ci tento almeno... nemmeno due settimane fa ho pubblicato una nuova storia: “Splendida bugia” ma diciamo che non sta andando proprio bene... quindi se voleste passare, siete i benvenuti.
 
Un’ultima cosa – lo so che mi state odiando e che praticamente nessuno avrà letto tutto quello che ho scritto, ma questa cosa è importante, almeno per me. Nel gruppo, ho chiesto se c’è qualcuno che magari è disposto a venire a Torino per passare una giornata con me e con altre magari autrici o comunque lettori di EFP... se può interessarvi, basta dirmelo :) ora posso finalmente lasciarvi alla lettura e grazie dell’attenzione!



 
~ Hopeful heart. 
  
Capitolo dodici: Tutto in discesa.  
  
Isabella pov: 
<< Che cosa stai facendo? >> Chiedo a Jake non appena entro in camera.

<< Non fare domande stupide, è evidente quello che sto facendo. >> Alzo gli occhi al cielo e mi chiudo la porta alle spalle fingendo di non notare quanto sia scontroso. Sarà in questo stato perché non ha fatto colazione?
<< Ok, rettifico la domanda: perché stai facendo la valigia? >> Si volta verso di me con gli occhi sgranati.
<< Forse perché dobbiamo partire? >> Ok, giuro che lo strozzo! Solo io che sono donna e ho il ciclo mensilmente posso permettermi di essere schizofrenica! Lui non ha scuse accettabili per esserlo.
<< Ora? Oggi? >> Chiedo stupita, poiché sono certa di aver cambiato il giorno di ritorno giusto ieri sera prima di andare a dormire ma... oh! A Jake non l'ho detto!
<< E quando vorresti partire? >> Chiede senza guardarmi, ovviamente sempre scontrosamente.
<< Beh veramente... >> Dico mentre mi gratto la testa un po' incerta se dirglielo adesso e a parole oppure con un messaggio quando sono abbastanza lontana da non sentire le sue urla.
<< Che cos'hai combinato? >> Ora la sua attenzione è tutta su di me e io capisco di non poter più scappare. Mi dovrò sorbire le sue urla e anche il suo tono scontroso per un po’.
<< Beh... dopo che ti sei addormentato, ieri sera, dopo il matrimonio... beh ho cambiato il giorno del rientro. >> Quando vedo i suoi occhi sgranarsi, metto subito le mani di fronte a me, in modo da bloccarlo prima che apra bocca. << Solo di un giorno! Domani sera partiamo, giuro! >> Jake, sorprendendomi, non urla, non gesticola e non fa uno dei suoi soliti sermoni, bensì mi guarda sornione, si mette persino con le braccia incrociate.
<< Come mai domani? Ti è per caso venuta un'insana voglia di stare in famiglia? >> Chiede sospettoso. Diamine! Mi conosce troppo bene, e questo non è di certo una cosa positiva.
<< Sssì, diciamo di sì. >> Sono una pessima bugiarda, almeno con lui.
<< Non è che per caso un certo bel ragazzone dai capelli ramati e gli occhi verdi parte proprio domani sera per tornare a casuccia sua? >>
<< Perché, Edward parte domani? >> Chissà come mai ho subito capito che stesse parlando proprio di quel ragazzone dai capelli ramati e gli occhi verdi... d’altronde ce ne sono un’infinità di ragazzi con queste caratteristiche. Mannaggia, avrei dovuto fare colazione, almeno sarei stata meno acida anch’io.
Un suo dito si protende verso il mio viso. << Non fare la finta tonta! >>
<< Ok, mi arrendo. >> Alzo le mani fino al viso. << Mi hai scoperta. E comunque non c'è niente di male, no? Che vuoi che sia un giorno in più? >> Incrocio le braccia al petto. Un suo sopracciglio si alza, non mi crede minimamente.
<< Per te una tragedia. Comunque va bene... spero solo che ne valga la pena. >>
 
<< Stai già facendo le pulci? Le valige sono pronte? >> Ed ecco mia madre all'attacco, signori e signore!
<< Veramente ho deciso di rimanere ancora un giorno. >> Dico sedendo al bancone della cucina mentre lei prepara il pranzo. Sorpresa si volta nella mia direzione e fingo un sorriso.
<< Dici sul serio? Vuol dire che il matrimonio non è stato così tremendo come credevi. >>
<< Ti dirò, è stato piacevole. Tanya mi ha addirittura sorpresa. >>
<< Sta per finire il mondo? >>
<< Beh in effetti dicono che nel 2012 moriremo tutti. >> Fa un gesto con la mano come per scacciare la cosa.
<< Che cos'ha fatto per stupirti? >>
<< Mi ha chiesto scusa. >> Dico con le braccia incrociate appoggiate al bancone.
<< Vuol dire che le cose tra voi si sono risolte? >>
<< Non lo so, >> Dico alzando le spalle. << il passato comunque non si può cambiare. >>

<< Questo è vero però perdonare è possibile, penso di avertelo insegnato. >>
<< Non penso di avercela ancora con lei, è solo che... sono accadute tante cose... >>
<< Sì, ma risale tutto a quando eravate piccole, non ora. Ora siete cresciute, perché pensare ancora al passato? >>
<< Dovresti fare questa domanda anche alle tue sorelle, hai visto come mi guardavano ieri? Oppure quello che mi dicevano? Che cosa si aspettavano? Che fossi ancora una ragazzina? Che fossi ancora la povera pecora nera della famiglia? >> Wow, oggi non è proprio giornata, mi scaldo in fretta e questo mi porta a gesticolare come una pazza.

<< Hanno visto tutti che ora stai bene, non dovrebbe interessarti quello che dicevano o come ti guardavano. >>
<< In realtà non m'interessa ma ripeto, dimenticare e perdonare non è facile. >>
<< Ora hai Jake, pensa solo alle cose belle che ti ha donato la vita. >> Sorrido addolcendomi; questi sbalzi di umori non sono normali... forse mi deve arrivare il ciclo. Probabile.
<< Ti piace tanto Jake, vero? >> Mia madre si volta per mescolare qualcosa in un grosso pentolone. Che cosa ci sarà dentro? Arti di piccoli bambini? O lucertole in salamoia? Bleah!
<< Penso sia evidente, è un bravo ragazzo e si vede che ti vuole bene. >>
<< Sì, è davvero unico. >> Dico sorridendo, cercando di non pensare al pentolone.
<< Però non ne sei innamorata. >> La sua affermazione mi pietrifica, non so più che cosa ribattere. Mi sorride divertita. << E sei abbastanza grande da sapere che tradire è sbagliato, soprattutto col lavoro che fai. Ne senti di tutti i colori, non puoi voler far soffrire quel povero ragazzo, non trovi? >>
<< Non so di cosa stai parlando. >> Lei ridacchia.
<< Sei veramente brava a mentire, ma ti ho visto con i miei occhi e fatti dire una cosa, anche Edward ha sbagliato, poiché oltre a farti tradire il tuo fidanzato, non si è preoccupato di baciarti al matrimonio di tua cugina – poteva beccarvi chiunque – e tra l’altra ha sbagliato facendo l'amicone con Jake, non se lo merita. >> Renée si sta infervorando ma non sta veramente giudicando, più che altro non le piace che Jake possa soffrire. Potrei mai dirle la verità? O anche solo una parte?
<< Ok, è giusto che tu lo sappia, ma non voglio scenate, occhiate scioccate o... non voglio niente, non devi nemmeno urlarmi nella tua mente, va bene? >>
Arriccia le labbra. << Non prometto niente. >> Distendo le braccia sul pianale e mia madre afferra una mia mano.
<< No, mamma, devi promettermelo. E soprattutto non devi dire niente a nessuno... solo a papà, e quando io non sarò più in città. >>
<< Mi stai chiedendo tanto, Bella. >>
<< Può essere, ma dopo che saprai la verità, capirai perché te lo sto chiedendo. >> Sospira e infine annuisce.
<< Te lo prometto. >>
<< Jake non è il mio fidanzato, è il mio migliore amico. Si sta fingendo il mio fidanzato per farmi un piacere, per non far sì che io venissi da sola... nella tana dei lupi. >> Forse ho parlato a raffica.
Non saprei descrivere lo sguardo di mia madre, posso dire che non prova pena o rabbia per quello che le ho detto, però il fatto che non distolga lo sguardo dal mio e che non stia parlando da due minuti buoni... beh è un segno. E non saprei dire se sia positivo.
<< E sei fidanzata con Edward? Se sì, perché non ti sei portata lui fin dall'inizio? >> Renée toglie la sua mano dalla mia e io torno a incrociare le braccia, ma questa volta al petto.
<< Edward l'ho conosciuto qui. >>
<< Perché hai finto di avere un fidanzato? >>
<< La vera domanda è: perché tu eri convinta che io ce l'avessi? >> Si porta una mano sul viso.
<< Non dovevi farlo, Bella. Qui ti vogliamo tutti bene, forse sbaglieremo le parole, i modi, ma sei parte della famiglia, ti avremmo accettata anche senza un fidanzato. >>
<< Avevo comunque bisogno di Jake, è il pilastro stabile della mia vita. >> Sospira a corto di parole.
<< E di Edward cosa mi dici? >> Ci penso qualche attimo.
<< Mi piace. E' interessante, ma non so dirti che intenzioni ho, abbiamo. Voglio conoscerlo meglio ma non chiedermi del futuro, sono reticente alle storie serie. >>
<< Penso che senza che te ne sia accorta sia seria più di quanto credi. >>
 
<< Bella? >> Sorrido.
<< Ciao Edward, disturbo? >> Dico rimanendo sulla porta di casa.
<< No, no vieni pure. >> Entro e mi guardo attorno curiosa. La casa di Esme è veramente molto luminosa e ariosa, mi piace.
<< C'è qualcuno in casa? >>
<< Veramente no. Jake? >>
<< E' andato con mia madre a fare compere. >> Alza le sopracciglia.
<< E perché tu non sei andata? >> Devo essere sincera?
<< Perché volevo vederti. >> Più sincera di così non potevo essere. Sorride dolcemente abbassando lo sguardo.
<< Vai sempre al punto, vero? >>
<< Per il mio lavoro è essenziale essere diretta. >> Annuisce tornando a guardarmi.
<< Io sapevo che gli avvocati dovessero sempre girare attorno allo stesso punto senza mai arrivarci. >> Alzo le spalle.
<< Può essere. Che cosa stavi facendo? >> Chiedo più per cambiare discorso che vero interesse.
<< Stavo per andare a fare una doccia. >> Dice passandosi una mano tra i capelli. Faccio schioccare la mia lingua e guardo ovunque tranne che nei suoi occhi.
<< E non dirmi che hai bisogno di qualcuno che ti lavi la schiena. >> Perché non riesco mai a chiudere la mia dannatissima bocca?
Lo sento ridacchiare. << Ti stai per caso proponendo come volontaria? >>
<< Ovvio che no! Mi farei pagare, lavare la schiena è un lavoro duro. >> Scoppia a ridere e io lo seguo poco dopo.
<< Mi fa piacere vederti. >> Dice guardandomi intensamente. Abbasso lo sguardo e muovo i capelli in modo agitato.
<< Mi offri un caffè? >> Annuisce e mi fa strada verso la cucina più bella che io abbia mai visto.
<< Wow. >> Edward si guarda stupito verso di me e io indico la cucina. << È stupenda. >> Spiego.
<< Ah. E io che pensavo fossi affascinata da me. >> Mi fa l’occhiolino mentre sorrido scuotendo il capo. << Comunque questo splendore è stato scelto da mia madre: fa l’arredatrice. >>
<< Ha davvero un ottimo gusto, mi piace molto. >> Annuisce e si mette a preparare la caffettiera.
<< Quindi, anche tu, parti domani? >>
<< Già. Il volo delle 15.05. >> Si volta stupito. >>
<< Anch’io. Lo hai fatto a posta? >> Chiede divertito. Scoppio a ridere.
<< No, è che c’era quello oppure alle due di notte e... sinceramente a quell’ora preferisco dormire. >>
<< Soprattutto con Jake accanto. >>
<< Oh sì, dovresti sentirlo come russa. Ti fa proprio fare dolci sogni. Ti stimola il sonno. >> Scoppia a ridere.
<< Bella ma... cosa ti aspetti? >> Sbatto le palpebre confusa.
<< In che senso? >>
<< Da noi. >> Sgrano gli occhi. Non può avermelo veramente chiesto. Anche perché... certe domande, fatte soprattutto da un ragazzo... beh implica che lui non vuole niente di serio, che desidera solo divertirsi. Io cosa voglio? << No, aspetta, ti spiego: ieri sera mi sono ritrovato a parlare con mio cugino e diciamo che gli ho parlato di te ma in modo... beh senza fare nomi o stare a spiegare e lui mi ha consigliato di chiedertelo poiché stiamo per tornare a casa... e si sta per tornare alla vita normale, di sempre. >> Sono senza parole.
<< Ehm... non so che cosa dire. >> Un po’ scombussolata mi siedo sullo sgabello della penisola e lui si appoggia al bancone rimanendomi di fronte.
<< Non voglio che inizi a... ragionarci, voglio solo che tu sappia che mi piaci. E che mi piacerai anche in America. >>
<< Beh... a me questo basta. Cioè... anche tu mi piaci. Non sarei qui altrimenti e non ti avrei baciato ieri al matrimonio di mia cugina, rischiando tra l’altro di... venire beccata e passare per una sgualdrina, quindi è ovvio che tu mi piaccia ma se ti riferisci a una relazione seria... beh io non sono per quelle cose. Io... >>
<< Tu eviti i sentimenti, lo so. Me lo hai detto quando eri ubriaca. >>
<< Bene. >> Dico scioccata abbassando lo sguardo. Sono la rana dalla bocca larga quando bevo.
<< Ecco il caffè, quanto zucchero? >> Tutto il barattolo riuscirebbe ad addolcirmi?
 
<< Oh. Che... che succede? >> Chiedo fermando mio padre non appena entro in casa; Charlie mi sorride e allarga le braccia.
<< Una cena tutta per te. >> Sgrano gli occhi.
<< Eh? >> Chiedo confusa e mio padre ride per poi portare un suo braccio dietro le mie spalle e spingendomi verso la cucina, cioè verso i rumori, i brusii che sentivo.
<< Bella! >> Urla mia madre quando mi vede sulla porta.
<< Mamma! >> Dico nel suo stesso modo, cioè a tono alto, l’unica differenza è che io sono quasi terrorizzata dalla presenza dei miei parenti nella cucina di mia madre, mentre lei è entusiasta di vedermi.
<< Suvvia, vieni! Ora che sei arrivata possiamo finalmente brindare. >> Mio padre mi spinge e io mi faccio largo tra i miei zii e cugini.
<< Brindare? >> Chiedo sconcertata una volta che sono accanto a mia madre, con un bicchiere di spumante in mano. Quando l’ho afferrato? Chi me l’ha passato?
<< Sì, perché domani partirete, te e Jake, e quindi abbiamo pensato di salutarvi con una cena. >> Mia madre è contenta e io non riesco a rovinare tutto dicendo che non ce n’era bisogno oppure che non volevo proprio festeggiare a causa dei parenti che ha deciso d’invitare quindi mi ritrovo a sorridere e a posarle un bacio sulla guancia.
<< Grazie mamma. >> Mi scambio un’occhiata con Jake che mi fa l’occhiolino e il mio sorriso si fa un po’ più vero.
 
<< Vivete insieme? >>
<< No. >>
<< Andrete a vivere insieme? >>
<< No. >>
<< Avete entrambi lavori sicuri? >>
<< Sì. >>
<< Avete già parlato di matrimonio? >>
<< Di figli? >>
<< Il tuo lavoro ti assicura la maternità? >>
<< Come si spengono? >> Mi chiede Jake sottovoce mentre io bevo un sorso d’acqua.
<< Quando lo scopro te lo dico. >> Sorride e continua a rispondere alle domande impertinenti delle mie zie. Emmett ride sotto i baffi, il disgraziato si è seduto proprio di fronte a me, così da poter vedere ogni smorfia che faccio al susseguirsi delle domande.
Rispondo con educazione a ogni quesito che mi viene posto, ovviamente sorridendo ogni volta – penso che mi verrà una paralisi mentre dormirò ma questo è un dettaglio, l’importante è far azzittire in qualche modo i miei parenti.
<< Basta con le domande per favore, non vorrete anche sapere quante volte andiamo in bagno a fare la pipì... >> Lo dico ridacchiando, così da non far capire che sto dicendo sul serio e soprattutto non ho voglia di offendere nessuno, a quel punto sarebbe la mia fine, di questo ne sono certa. Le mie zie ridono e io me ne compiaccio.
<< Tesoro ma è una vita che non ti vediamo, se non c’informiamo ora che sei qui, di fronte a noi, quando dovremmo farlo? >> Certo... ha senso. Sempre se fossero veramente interessate, ma non lo sono e lo si vede dalle loro domande. Pensano che io e Jake stiamo per convolare a nozze – mai ipotesi poteva essere più lontana dalla verità.
 
<< Grazie per esserti comportata bene. >>
<< Di niente. >>
<< Sei proprio cresciuta. >>
<< Grazie mamma. >>
<< Non sto scherzando. >> La guardo con un sopracciglio alzato. << Qualche anno fa di fronte a tutte quelle domande ti saresti alzata e avresti mandato tutti al diavolo. >>
<< L’intenzione c’era e c’è ancora... ma non lo farò. E lo faccio per te. Ci tieni, vuoi fare bella figura e soprattutto è giusto che te la tiri un po’ per aver cresciuto una figlia così perfetta. >> Mi pavoneggio un po’ e mia madre ride per poi porgermi una torta come dolce.
<< Non fare la scema, non sei perfetta! Ma è vero, mi piace tirarmela quando posso e quando si parla di te, posso farlo. >> Sorrido dolcemente, sapere che a modo suo mia madre è orgogliosa di me... beh mi fa piacere. Vuol dire che tutto sommato non sono una continua delusione.
<< Vorrei proporre un brindisi. >> Mio padre si alza catturando l’attenzione delle dodici persone al tavolo e io lo guardo quasi spaventata. Che cos’avrà in mente.
<< Voglio fare un brindisi a mia figlia, alla mia bambina che è diventata una donna. Che si è costruita da sola, che è riuscita a vivere in un altro stato con solo le sue gambe... a te che dopo venticinque anni ci rendi ancora orgogliosi. Grazie. >> Cerco di trattenere le lacrime e alzo il bicchiere con lo spumante per ringraziarlo.
Jake mi accarezza la schiena con una mano e mi posa un bacio su una tempia.
<< Ehi! Non dirmi che piangi? >>
<< Ci credi se ti dico che mi sto trattenendo appena? >> Mi stringe a sé e mi riempie di baci facendo uscire gli occhi a cuoricini alle mie zie.
 
<< Dillo, hai fatto sesso con Edward. >> Alzo gli occhi al cielo mentre Jake si butta sul letto con la delicatezza di un ippopotamo.
<< Magari! In realtà mi ha detto che gli piaccio tanto. >>
<< Scusa ma... dov’è la novità? >> Butto la testa all’indietro e porto le braccia in alto.
<< È una novità! Perché ha detto che vuole vedermi anche quando saremo a casa. >>
<< Ripeto: dov’è la novità? >> Sbuffo non guardandolo e prendo a slacciarmi la camicetta per poi togliermela e rimanere in reggiseno.
<< Ho paura. >> Ammetto sempre con gli occhi bassi.
<< Non devi averne. >> Mormora avvicinandosi.
<< Lo so ma... in un giorno troppe emozioni, e non mi fa bene. >>
<< Oh invece sì! >> Dice sorridendo accarezzandomi le braccia. << Questa vacanza ci voleva proprio. Almeno ho scoperto che hai veramente delle emozioni. >> Ridacchio.
<< Grazie per essere venuto. >>
<< Oh no, quello non l’ho fatto. >> Faccio una smorfia mentre gli tiro un lieve pugno sullo stomaco facendolo ridere. << Comunque di niente. Per te questo e altro. >> Lo abbraccio e lo stringo forte a me.
<< Dici che riuscirò a non rovinare tutto? >> Lentamente mi allontana per guardarmi negli occhi.
<< Bella... hai risolto con Alice, hai chiarito con i tuoi genitori, hai fatto finalmente vedere che donna fantastica sei ai tuoi parenti e... e ti chiedi se c’è la possibilità di rovinare qualcosa? No, non rovinerai nulla e sai perché? >> Scuoto il capo di nuovo con le lacrime agli angoli degli occhi.
<< Perché ora la strada è tutta in discesa. >>
 
__ 
Note dell’autrice 
 oddio che parolone! 
Bella ha paura, è normale no? Come dicevo ci sono stati passi avanti sotto tutti i punti di vista, voi che ne pensate? Ditelo che pensavate che fosse successo qualcosa tra Edward e Bella eh?!?! *ammicca spudoratamente* No, non è successo niente, no lei non gli ha lavato la schiena u.u sono perfida, lo so, ma il rating è arancione, non rosso!

Il prossimo capitolo non ci metterà molto ad arrivare, credo. Comunque all’incirca una settimana :) un abbraccio e grazie a tutti, ovviamente spero che il capitolo vi sia piaciuto! Jess.
   
 
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