Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Segui la storia  |       
Autore: Learna    22/09/2011    1 recensioni
Ho cercato di immaginare l'ultima giornata di vita di Athem come faraone (prima vita)e gli eventi che lo porteranno a capire pienemente il suo passato prima di trovare la pace.
Non so se vi può piacere. Lo spero.
Vi prego commentate, verrei sapere come vado.
Baci
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Atemu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcosa in me era cambiato dal nostro ultimo viaggio.
Lo sentivo.
Degli squarci di ricordi iniziavano a lampeggiare come flesh nella mia mente.
Stavo tornando dai miei amici.
Megan aveva una mano posata sulla mia forte e da essa sentivo provenire come un gran calore.
Stavo bene.
Era da tanto che non provavo una sensazione del genere.
Mi sentivo vicino a quella ragazza, ma ancora non riuscivo a capire il perché!
Aprii gli occhi e guardai il viso di lei.
Non avevo ancora notato quanto ella fosse giovane.
Avrà avuto su per giù sedici anni.
Strano, mi aveva detto che è stata la guardiana della mia tomba fino alla fine dei suoi giorni e anche oltre. Come può avere un aspetto così giovane?
Penso che lei si sentii osservata perché aprii gli occhi e mi guadò.
I nostri sguardi si incrociarono.
Fu come se una saetta gelata mi avesse trafitto.
Avevo la sensazione di aver già vissuto una sensazione simile.
Ma quando?
Questo mi restava ancora ignoto.
Vidi le sue guance imporporirsi.
Di colpo, fu come se un terremoto scuotesse quello spazio senza luogo ne tempo.
Megan tolse la mano dalla mia fronte per guardarsi in giro spaventata.
-Megan! Che sta succedendo? –
-Non lo so! Ma che…. –
La sua voce era spaventata, riuscii ad udire solo le prime parole che lei pronunciò in risposta alle mie, poi più niente.
 
-Athem –
Mi girai.
Il mio sgurdo si posò sul nulla.
Non c’era nessuno al mio fianco.
-Athem. –
Feci un giro a trecentosessanta gradi su me stessa.
Non c’era nessuno.
-Athem!!! –
 
Di colpo un altro terremoto scosse la dimensione di mezzo.
Mi rannicchiai su me stessa chiudendo gli occhi e mi tappandomi le orecchie.
Un forte rumore attraversò l’aria.
Sembrava provenire da delle rane.
Mi erano sempre piaciute le rane.
Come poteva un animale così pacifico come una rana fare tanto male.
Mi sentivo scoppiare la testa.
All’improvviso sentii il vuoto sotto i miei piedi.
Caddi in un turbine violaceo, nel quale potevo vedere la vita riavvolgersi su se stessa.
Il tempo stava tornando indietro.
Ad un tratto, mi passò davanti agli occhi la scena della notte in cui morì il faraone.
Non ce la feci a guardare.
Serrai gli occhi.
Quando li riaprii ero distesa su un lettino.
Erano millenni che non ne vedevo uno e con millenni intendo veramente millenni!
Una pallida luce entrava da una finestra coperta da una sottile tenda di lino.
Un’ancella fece il suo ingresso nella stanza.
-Buongiorno mia signora –
-Buongiorno –
Pian piano mi alzai dal letto.
-Coraggio, dovete vestirvi. Il faraone vi vuole vedere –
-Il faraone?! E per quale motivo? –
-Non mi è concesso saperlo. Perdonatemi –
Lascai che l’ancella mi aiutasse a vestirmi.
Dopo che se ne fu andata, uscii dalla stanza ed andai vero la sala del trono.
Svoltai molti angoli, ma alla fine trovai l’ingresso.
Una guardia mi annunciò, dopodichè intrai.
Appena feci il mio ingresso nella sala del trono vidi un ragazzo inginocchiato al cospetto del faraone.
Non lo riconobbi subito.
Quando si alzò tuttavia mi fu impossibile non riconoscerlo.
Athem!
Era serio mentre si avviava verso la porta.
Quando mi notò se fermo un attimo e mi fece un leggero sorriso.
-Buongiorno. Vi sentite meglio? –
Rimasi un attimo spiazzata dalla formalità delle sue parole.
-Molto meglio. Vi ringrazio –
Mi fece un cenno di saluto non la testa e se ne andò.
Avanzai verso il Faraone.
Arrivata al suo cospetto, m’inginocchiai ed abbassai il viso.
Era da così tanto tempo che non compivo quell’azione! Eppure sembrava così poco.
-Buon mattino o mio Faraone –
Con una mano il Faraone mi face segno di alzarmi.
-Volevate vedermi? –
-Si ragazza mia. Ho una splendida notizia per voi –
Che giorno è oggi? Non sarà mica quel giorno vero?
-Che lieta notizia avete per me? –
-Ho visto come voi e mio figlio vi guardate e così ho deciso che sarete voi a diventare la prossima regina d’Egitto –
Oddio! È proprio quel giorno!
Per un attimo restai a bocca aperta senza sapere cosa dire.
Avevo già visto questo evento migliaia di anni fa.
Lo avevo già affrontato, ma non mi ricordavo come.
Come avevo reagito?
I ricordi non tornavano e così decisi di improvvisare.
Mi sentivo come un’attrice alla sua prima battuta.
-Ne sono lusingata –
-Immaginavo questa tua reazione e così ho voluto farti un altro regalo. Vi sposerete tra una settimana –
Purtroppo, come io sapevo bene, non ci saremmo mai sposati, poiché Athem sarebbe morto il giorno prima delle nozze.
-Scusate la domanda o mio Faraone ma cos’ha detto il principe quando gli avete comunicato la buona novella? –
-All’inizio era un po’ restio all’idea di un matrimonio con voi; poi gli ho fatto notare come voi avreste portato giovamento all’Egitto in questo periodo di guerra. A quel punto ha cambiato idea. Accettando di buon grado –
-Vi ringrazio. Ora se non vi reca disturbo, vorrei andare a occuparmi dei preparativi –
-Ti congedo mia cara e futura nuora. Non puoi immaginare che gioia che state recando a un povero vecchio che sta per giungere alla fine dei suoi giorni. Sapere l’Egitto in mani sicure mi rende più tranquillo –
M’inchinai nuovamente di fronte al Faraone e poi mi diressi verso le grandi porte.
Le guardie mi fecero passare e subito dopo richiusero le porte alle mie spalle.
Trassi un sospiro di sollievo.
Piano ritornai ai miei alloggi.
Quelle parole!
Le avevo già sentite tanto tempo prima.
Erano sepolte nel profondo del mio cuore.
Mi ricordavo la sensazione che avevo provato.
Ero felice. Felice come non lo ero mai stata.
Sarei potuta stare con Athem per sempre.
Sarei potuta stare per l’eternità con il ragazzo di cui mi ero innamorata.
Questi ricordi riaprirono in me una profonda ferita che in cinquemila anni non si era ancora rimarginata del tutto.
Immersa nei miei pensieri non mi accorsi della mano che mi aveva tappato la bocca.
Mi ritrovai premuta contro un corpo nell’ombra.
Cercai di divincolarmi dalla stretta ma quest’ultima era salda.
Piano un viso si avvicinò al mio collo e uno “Shhh” venne pronunciato lieve vicino al mio orecchio.
Il respiro caldo mi accarezzava la pelle.
“Athem!”
Era lui.
Lo avrei riconosciuto ovunque.
La sua voce calda.
Il calore della sua pelle.
Piano la mano allentò la presa sulla mia bocca.
Riuscii a girarmi per guardarlo in viso.
-Athem! Che ti salta in mente?! –
-Scusa, ma avevo bisogno di parlarti –
Sul suo volto era dipinta un’espressione incredula.
-Cos’è successo? Che ci facciamo qui? Che cos’è questa storia del matrimonio? –
-Shh parla piano! –
Si fece improvvisamente ancora più serio di quanto già non fosse.
-Punto primo non ho la minima idea di cosa sia successo. Punto secondo stiamo rivivendo la nostra storia e per questo motivo siamo qui, probabilmente c’è qualche cosa che tu devi vedere. Punto terzo, per la storia del matrimonio … è una lunga storia –
A quel punto penso che uscì dai nervi, poiché mi sbattè al muro e mi costrinse a guardarlo.
-Megan, questa non deve essere una lunga storia. Io ho il diritto di saperla non ti pare? Forza parla! –
Abbassai lo sguardo.
Aveva ragione.
Ero un’egoista.
Un’egoista e basta.
Era anche la sua storia, come potevo tenergliela nascosta?
Tuttavia, parlare adesso di quello che era successo, non mi era possibile.
Non lo avrei sopportato.
Penso che il principe capì il mio stato d’animo, poiché allento la presa su di me.
-Megan –
Non riuscivo a guardarlo.
Non ce la facevo.
Le mie gambe quasi non mi sorreggevano più e dai miei occhi stavano per scendere calde lacrime.
Lasciò completamente la presa su di me.
-Vieni con me –
Finalmente riuscii a guardarlo.
Mi stava porgendo un braccio.
Un sorriso gli increspava le labbra.
-Dai, ti riaccompagno alla tua stanza –
Piano presi il braccio che Athem mi porgeva.
Il tragitto fu lungo e silenzioso.
Nessuno dei due spiccicava una parola.
Arrivati alla camera, ebbi un mancamento.
Athem prontamente mi prese.
-Megan –
-Stai tranquillo sto bene –
Le emozioni di quella mattina erano state evidentemente troppo forti per me.
Il principe mi prese in braccio.
Io gli mise le braccia intorno al collo e mi tenni stretta a lui.
Il suo odore m’inebriava.
Era così bello stringersi a lui.
Mi portò fino al letto, sul quale mi stese.
-Ora stai qui buona e non sforzarti. Io devo andare a risolvere delle cose –
Prima che se ne potesse andare gli afferrai un braccio e feci in modo che si sedesse di fianco a me.
Io mi misi a sedere e lo abbracciai.
Lo tenni stretto a me.
Non volevo lasciarlo andare.
Si stava tanto bene tra le sue braccia.
Mi sentivo al sicuro.
Protetta.
Amata.
Mi staccai da lui e gli presi le mani.
-Vuoi ancora sapere del matrimonio? –
-Si –
-Allora mettiti comodo, è una storia abbastanza lunga –

 
  

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: Learna