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Autore: Ragnarok79    03/06/2006    3 recensioni
Un essere malvagio e potente si risveglia, una profezia incompiuta parla di quattro predestinati impegnati nel contrastare questa potenza maligna, senza predire l'esito dello scontro. Cosa succederà nell'epoca Sengoku? e nel futuro? Ranma e Akane cosa c'entrano?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

 

Ciao a tutti!

 

Come promesso, riprendo la pubblicazione di "Il risveglio del MALE" con un capitolo che introduce una svolta nella fic: se fino ad adesso ha regnato la calma e c'è stato solo un morto (e che morto!!)... beh... presto le cose inizieranno a cambiare... leggere per credere!

Approfitto per ringraziare ancora chi ha commentato "Il richiamo del sangue, la volontà del cuore"... Grassie!!

 

Buona lettura!

 

Nota: questo capitolo riprende la stessa mattinata del capitolo precedente ma vissuta nell’epoca di Kagome, riallacciandosi poi con quanto lasciato in precedenza.

 

Capitolo 3 -PRELUDIO ALLA GUERRA-

 

Epoca: presente

 

Ranma si svegliò all’improvviso, ancora agitato e sudaticcio e cercò di rimettere un po’ d’ordine nella sua mente: quell’incubo lo aveva spaventato, ma lo aveva lasciato anche molto pensieroso. Un’ambientazione antica, strani personaggi che non trovavano alcun riferimento nella sua testa, quella violenza ingiustificata che non aveva nulla a che fare con le arti marziali e quindi col suo “mondo”. In poche parole non riusciva a capire perché quel sogno sembrasse talmente reale. Rimase seduto qualche minuto a vagare con la mente per cercare di trovare un senso a quello strano incubo, senza badare a nient’altro, finché il segnale orario di un orologio non lo riportò alla realtà:

“[Sono appena le sei…]” pensò sconsolato il ragazzo “[è inutile neanche provare a riaddormentarmi, sono sicuro che non ci riuscirei…]” abbozzò una sbuffata “[Peccato, un’ora di sonno persa per quello stupido sogno]”

Si alzò, senza fare rumore uscì dalla camera e si diresse verso la palestra; nel farlo passò di fronte alla camera di Akane. Il ragazzo si fermò di colpo. Sentiva degli strani rumori provenire da dietro quella porta, ma non ci volle fare caso più di tanto.

“[Avrà il sonno un po’ agitato per il caldo, ma del resto, portandosi a letto quel maiale, cosa può pretendere… quella stupida]”.

Ranma non ebbe nemmeno il tempo di fare un altro passo che, dalla stanza si levò un grido soffocato che lo fece gelare; l’urlo era appena percettibile, ma a lui era arrivato chiaro come se la ragazza lo avesse emesso a pieni polmoni. Non ci pensò due volte, afferrò la maniglia e spalancò la porta, trovandosi di fronte ad una scena che lo turbò profondamente. Akane era rannicchiata, con la schiena appoggiata alla testata del letto, singhiozzante e visibilmente scossa: qualunque cosa le fosse successa l’aveva spaventata a morte.

Ranma richiuse la porta dietro di sé e si diresse verso Akane che non si era nemmeno accorta della sua presenza nella stanza. Il ragazzo si sedette sul letto di fronte a lei che, accortasi all’improvviso della presenza di qualcuno, cercò d’istinto di chiudersi ancor di più nella sua posizione senza badare a chi fosse quella persona.

Ranma era sconvolto, non l’aveva mai vista in quelle condizioni, in quel momento avrebbe voluto solo consolarla, farla stare meglio. Istintivamente prese ad accarezzarle i capelli con tutta la dolcezza che era in grado di trasmettere; Akane smise per un attimo di singhiozzare e volse lo sguardo verso di lui: “Ranma… io…” non finì nemmeno la frase e lo abbracciò nella disperata ricerca di un po’ di conforto, sciogliendosi poi in un pianto liberatorio. Ranma non ebbe dubbi, strinse a sé la ragazza col braccio destro, mentre con la mano sinistra continuava ad accarezzarle delicatamente i capelli. Akane si sentiva al sicuro e in breve tempo riuscì a tranquillizzarsi.

“Akane… che cosa ti è successo, te la senti di parlarne?” chiese il ragazzo con gentilezza, di fronte alla quale la ragazza non seppe tirarsi indietro nonostante qualche tentennamento iniziale.

Akane raccontò minuziosamente l’incubo che l’aveva terrorizzata, mentre Ranma ascoltava cercando di non far trasparire lo stupore che lo pervadeva: nel racconto della ragazza stava ritrovando il sogno che lo aveva costretto a svegliarsi, almeno fino a quando Akane non proseguì il racconto oltre il punto in cui l’incubo del ragazzo era terminato. L’essere misterioso dell’incubo si era voltato di scatto e ora si dirigeva verso di lei. Akane era terrorizzata, sentiva un’immensa crudeltà provenire da quell’essere incappucciato, chiuse gli occhi cercando di urlare e poi …. più nulla.

Ranma non sapeva che dire. Era conscio di non poterle rivelare di aver fatto il medesimo sogno, l’avrebbe fatta ripiombare nell’angoscia più totale, quindi si ripromise di svelarle quel particolare nel momento adatto e la strinse a sé più di prima.

“Non è successo nulla Akane, era solo un incubo e poi, ora ci sono io qui con te” sussurrò il ragazzo tentando di essere il più possibile convincente, nel tentativo di tranquillizzare ulteriormente la ragazza, la quale trovò a fatica la forza di per rispondergli con voce flebile:

“Grazie…. Ranma.”

Akane era riuscita a dire solo quelle due parole, anche se avrebbe voluto dirgli molto di più; ma quei pensieri le morirono nella testa mentre la stanchezza prendeva nuovamente possesso del suo corpo. Si riaddormentò praticamente subito tra le braccia di Ranma che si sentì sollevato nel notarlo.

“[È riuscita ad addormentarsi nuovamente, ormai è tutto passato… almeno spero]” pensò il ragazzo che nel frattempo cercava di trovare una posizione più comoda, stando attento a non svegliarla.

I due rimasero stretti l’uno all’altra per quasi un ora, quando all’improvviso la sveglia iniziò a suonare: erano ormai le sette e si sarebbero dovuti alzare, tuttavia Ranma non era molto convinto di voler svegliare Akane che, finalmente riposava tranquilla dopo quella notte orribile, tentò quindi di arrivare alla sveglia per spegnerla, ma quando l’ebbe raggiunta la ragazza si era già destata.

Si guardarono negli occhi, perdendosi per qualche istante l’uno nello sguardo dell’altro, poi all’improvviso, tutto ciò che era successo riaffiorò alla mente della ragazza che ebbe un brivido.

Inaspettatamente la porta della camera si aprì:

“Ciao sorellina, la col… oh! Scusa non sapevo fossi occupata…” disse maliziosamente Nabiki, che col suo solito tatto era entrata senza nemmeno bussare e ora li stava osservando in quella posizione, per loro, così imbarazzante.

“Sai Ranma, non mi sarei mai aspettata di trovarti sveglio a quest’ora e soprattutto qui.”

Il ragazzo non si scompose minimamente a quell’affermazione sarcastica anzi ribatté con tono scherzoso: “In effetti a me piace dormire tanto, ma oggi è una giornata speciale e quindi si devono fare cose speciali” terminò la frase con una risata.

“Ah, già, quella stupida gita culturale… se bastava questo per farti fare certe cose bastava dirlo” rispose Nabiki ancora con tono malizioso e girandosi riprese “Ora vado, ho cose più importanti da fare che disturbare voi due” se ne andò richiudendo la porta dietro di lei.

“Forse è meglio che ci muoviamo Akane o arriveremo tardi all’appuntamento per la gita”

La ragazza annui e si staccò da lui che, con un balzo scese dal letto e si diresse verso la porta.

 

I due uscirono di casa velocemente, si diressero correndo verso scuola per non arrivare tardi, arrivando davanti ai cancelli del liceo con dieci minuti di anticipo, si fermarono qualche istante per riprendere fiato ed entrarono nel cortile con un andatura più tranquilla.

Di fronte all’edificio principale del Liceo erano radunati quasi tutti i loro compagni di classe. Ranma e Akane li salutarono e attesero con loro l’arrivo degli ultimi ritardatari che, questa volta fortunatamente non si fecero attendere troppo. La visita dei più importanti luoghi storici di Tokyo quindi poté prendere subito il via.

 

La mattinata trascorse tranquilla e fu vissuta dai ragazzi tra momenti di profondo interesse e di ilarità generale: gli scherzi tra compagni e soliti maligni che si divertivano a stuzzicare i due fidanzati, anche se quel giorno, stranamente, nessuno era riuscito a farli irritare come succedeva solitamente. Ranma era troppo preoccupato per badare alle loro parole, mentre Akane era troppo contenta per la mattinata trascorsa.

 

Nel pomeriggio, la comitiva si fermò di fronte alla scalinata di un tempio scintoista, salirono le scale con calma, mentre alla sommità una ragazza li attendeva con aria ansiosa.

Con molto garbo si presentò: “Benvenuti al tempio Higurashi, io sono Kagome e sono onorata di potervi fare da guida nella vostra visita. Prego… da questa parte.” la ragazza ricevette i ringraziamenti dei professori e si voltò per far strada ma in quell’esatto momento si levò un coro di voci maschili

“Ohhhhhhhhhhhhhhhhh…. Quant’è carina!!!!!” seguito a ruota dalle proteste delle ragazze: “Non si smentisco mai, sono proprio dei maniaci!!”

La ragazza si girò verso la classe e sorrise nel sentire quelle affermazioni, proseguendo poi per la sua strada, mentre i professori sgridavano i loro studenti per come si erano comportati.

Kagome mostrò loro il tempio, appassionando il gruppo con aneddoti sulle epoche passate, in particolare riguardanti l’epoca Sengoku. (Chissà come mai è così ferrata su quell'epoca... /Nda) Quelle storie avevano interessato talmente gli studenti, che la ragazza decise di mostrare loro Goshinboku e il pozzo. Quando furono nei pressi dell’albero sacro, le fu rivolta una domanda da uno dei ragazzi.

“Scusa Kagome, ma tu, quanti anni hai?” chiese uno dei compagni di Ranma con fare interessato, al pari di quelli che attendevano con lui la risposta.

“Ho 16 anni… perché?” rispose la ragazza, spiazzata da quella domanda, ma ancor più incuriosita da una specie di ringhiata che le era parso di udire.

“E le tue mis…” Continuò il ragazzo, ma non fece in tempo a finire la frase che un colpo in testa lo bloccò

“La smetti di darle fastidio… possibile che non riesci a pensare ad altro!!!” esclamò Ranma con tono severo verso il compagno e rivolgendosi poi a Kagome, che nel frattempo aveva udito nuovamente quel ringhio: “Ti prego di scusarlo…” e continuando con tono più scherzoso “Vedi, tende a correre dietro a ogni bella ragazza che incontra, ma non è cattivo.”

“Ha parlato lo sciupafemm…” tentò di ribattere il diretto interessato ma ancora una volta un colpo alla testa lo zittì.

“Credo che per oggi tu abbia detto abbastanza idiozie, ti consiglio di tapparti la bocca” esclamò Akane con tono minaccioso.

“Scusaci, ma come avrai capito la nostra classe è una vera gabbia di matti” disse la ragazza rivolgendosi a Kagome con un sorriso, che fu subito ricambiato “Io sono Akane, mentre lui è Ranma… vogliamo riprendere questa interessante visita?”

In quel momento sopraggiunse il nonno di Kagome che, presa da parte la nipote, le sussurrò un nome prima di lasciare il tempio per recarsi in città. La ragazza nel sentirlo si mise in agitazione. Tornò dai ragazzi chiedendo di attendere pazientemente qualche momento, dovendosi assentare a causa di un imprevisto. Kagome si diresse verso la casa correndo, sparendo al suo interno.

“ Allora non mi ero sbagliata, si può sapere cosa ci fai qui?” domandò Kagome con fare agitato al mezzo demone.

“Ero venuto a parlarti di una questione importante, ma tu eri troppo impegnata a rispondere alle domande di quei pervertiti!!” le rispose Inuyasha con la sua solita grazia, lasciando Kagome non poco spiazzata.

“[Perché sta facendo questa scenata, possibile che sia geloso pure di questi ragazzi??]” pensò la ragazza, mentre Inuyasha aveva iniziato stranamente ad annusare e a tendere maggiormente le orecchie.

Improvvisamente il mezzo demone sbottò: “Kagome, avverto un grande pericolo!!  Fai andare via tutti da qui!!”

Mentre tornava velocemente dalla scolaresca, la ragazza iniziò ad avvertire un crepitio provenire dal pozzo. “Presto, dobbiamo scappare!! Siamo tutti in pericolo!!” affermò preoccupata la ragazza.

“Kagome cos’è questo scricchiolio? È iniziato all’improvviso e sta aumentando sempre più” chiese Akane preoccupata a Kagome, che stava osservando la struttura del pozzo, notando che le pareti si stavano misteriosamente inarcando come sotto l’effetto di una grande pressione.

“Non lo so Akane, ma non possiamo….”

Lo scoppio della struttura zittì la ragazza che si trovò ad assistere ad una scena che non avrebbe mai pensato di vedere: il cortile del tempio era invaso da una grande quantità di demoni che, stranamente, rimanevano fermi guardandosi intorno, forse frastornati per il cambio d’epoca, mentre altri continuavano a fuoriuscire dal pozzo. La situazione tuttavia mutò rapidamente: le grida dei ragazzi terrorizzati da quegli esseri ebbero l’unico effetto di attirare l’attenzione di alcuni demoni che si lanciarono contro di loro.

Istintivamente Ranma uscì dal gruppo, intenzionato a cercare di fermare quei mostri e difendere i suoi amici. Guardò per un istante verso i suoi compagni terrorizzati e ormai pronto al combattimento, si voltò nuovamente verso i demoni che lo avrebbero raggiunto in pochi istanti, rimanendo esterrefatto per ciò che vide: un ragazzo vestito con un Kariginu rosso, lunghi capelli argentei e orecchie canine era balzato addosso a quei mostri uccidendoli tutti con l’enorme spada che brandiva.

“Kagome, non ti avevo detto di far scappare tutti???” fece notare l’hanyou con tono contrariato.

“Scusami Inuyasha, ma quei demoni non ce ne hanno dato il tempo” rispose con aria sconsolata la ragazza.

“Vedi di farlo…. ORA!!”  sbottò il ragazzo fissando poi la sua attenzione su Ranma.

“Cerca di restarne fuori, se tieni alla tua vita… Non c’è bisogno di eroi in questa situazione!” Inuyasha ammonì Ranma con tono impietoso, e la sua affermazione fece infuriare non poco il diretto interessato: “Ma come ti….”

Cercò di replicare, venendo tuttavia interrotto da Kagome: “Non te la prendere per quello che ha detto, lui è fatto così… È il suo modo di preoccuparsi per gli altri.” disse la ragazza dispiaciuta mentre osservava il mezzo demone lanciarsi contro gli youkai.

 

Bene... siamo arrivati alla fine del capitolo... spero sia stato di vostro gradimento!

Nel frattempo ringrazio Elychan, Raska81 e Lalla86 per il commento e vi do appuntamento con il prossimo capitolo: "BATTAGLIA NEL MONDO MODERNO"

Ovviamente aspetto i vostri commenti!!

 

A presto

Ragnarok

 

 

 

  
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