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Reazioni
Quando Kate aprì la
porta lo accolse con un caldo
sorriso.
“Ehi Castle, dieci minuti
di ritardo, cominciavo a
preoccuparmi” lo prese in giro.
In questi mesi di riposo forzato si
era abituata alle
visite dei suoi amici e alle loro premure.
Castle si presentava ogni mattina
con un mazzolino di
fiori.
Oggi margherite.
“Grazie” gli
disse lasciandolo entrare “da domani il
fioraio sarà disperato..” scherzò lei.
Domani. Eccolo lì il
tasto dolente, non si era ancora
nemmeno levato la giacca che già era saltato fuori.
Kate cercò un piccolo
vasetto e lo riempì d’acqua,
sistemando i fiori.
Di solito si accomodava sul divano,
chiedeva se c’era
qualche faccenda da sbrigare e poi cominciava con le lezioni
di cinematografia e musicologia.
In due mesi Kate era diventata una
vera esperta e al
passo con i tempi.
Castle proprio non si capacitava di
come Kate fosse
sopravvissuta tutto questo tempo senza aver mai visto i tre Mission
Impossible
o di come facesse a non sapere chi fosse Kanye West.
Così si era assunto il delicato compito di istruire la sua musa.
Kate.. beh all’inizio era
troppo debole per replicare, poi le lezioni
cominciarono a piacerle e vedere Castle tutto illuminato mentre mandava
al
rallenty una scena di KungFu Panda era una gioia per gli occhi. E la
faceva
stare bene. Non la trattava da invalida ma al tempo stesso non le
permetteva di
muovere un dito. Lui era l’unica visita giornaliera che
aspettava con ansia.
“Non ti siedi?”
Kate lo riscosse dai suoi pensieri,
vedendolo in piedi in mezzo al salotto.
“Ah, si...”
Castle si tolse la giacca e l’appoggiò al
bracciolo del divano.
Kate si sistemò al suo
fianco.
“Allora come va
oggi?” tentò di iniziare un discorso
Rick.
“Benissimo, non vedo
l’ora di tornare al distretto!”
ripose eccitata con un meraviglioso sorriso in volto.
Era inutile cambiare discorso. Le
si leggeva in faccia
che l’argomento del giorno sarebbe stato il distretto.
“Già, sei
radiosa, non stai più nella pelle” le
rispose tentando un sorriso forzato.
“E tu? Non dirmi che non
sei ansioso di tornare al 12°
perché non ci credo!”
Ecco, ci siamo.
“Kate, io...”
ma la donna non lo lasciò proseguire.
“Castle, a proposito, ho
sentito dai ragazzi che il
nuovo capitano è una tipa tosta, quindi, per favore cerca di
essere il meno te
stesso possibile!” gli disse seria ma con un leggero sorriso
in volto.
“Kate..” le
prese le mani per bloccare l’ondata di
entusiasmo che la stava possedendo “io non verrò
al distretto domani..”
Kate restò sorpresa per
qualche secondo
“Ok...dopodomani allora..” aggiunse.
Castle scosse la testa
“No, io...non ti seguirò più
nei casi...” legando i loro sguardi affinchè lei
capisse bene il senso di
quelle parole.
Kate istintivamente
ritirò le mani, ferita. Castle
notò subito la reazione di dolore nei suoi occhi e non le
permise di sciogliere
le loro mani. Strinse di più la presa.
“Aspetta, lasciami
spiegare..”
“Ti sei stancato? Vuoi
andartene?” Kate non stava
urlando, ma nemmeno era un tono di voce normale il suo. Le parole
uscirono
strozzate dalla sua gola.
Always.
Stay
with me.
Parole al vento, pensò Kate.
Non significano nulla per lui.
“No, non è
così, e lo sai!” disse risoluto senza mai
smettere di guardarla.
Kate invece abbassò lo
sguardo, offesa da quel
continuo negare. Ma lo rialzò e lo puntò dritto
nei suoi occhi appena lui parlò
nuovamente “Me l’ha chiesto Alexis..”
Ora cominciava a capire. Le era
praticamente morta
davanti. Doveva essere parecchio scossa.
“E’
terrorizzata all’idea che mi succeda qualcosa. Non
sono riuscita a calmarla...io.. non vorrei ma.. devo pensare a mia
figlia, lei
viene prima di qualunque altra cosa per me..”
Kate annuì debolmente.
Capiva. Capiva perfettamente.
Ma faceva dannatamente male lo stesso.
“E’ giusto...ha
ragione lei, non dovresti più venire”
riuscì a dire flebilmente, poco dopo.
Castle vide lo sguardo triste di
Kate e anche se
probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, anche lei era molto
dispiaciuta per
quella separazione.
“Ehi, guarda che non ti
liberi di me. L’Old Haunt è
sempre aperto e il mio tavolo da poker non vede l’ora di
soffiarti lo
stipendio” disse per sdrammatizzare.
Un piccolo sorriso fece capolino
sul volto di
entrambi.
“Ci servirà un
po’ di tempo.. per metabolizzare il
cambiamento, ma vedrai che andrà bene..” le disse
sinceramente “anzi, tu
tornerai alla normalità e finalmente riavrai la tua
scrivania, tutta quanta!”
aggiunse scherzando.
Kate si unì alla risata
ma in realtà Castle si
sbagliava di grosso. Kate non sarebbe tornata alla
normalità, perché ormai la
normalità era lui.
Si rabbuiò al solo
pensiero e Rick prontamente
l’abbracciò.
Non c’era nulla di
romantico o sensuale in
quell’abbraccio. Più che altro sembrava disperato.
Un silenzioso e disperato saluto di
due persone che
non avrebbero mai voluto separarsi.
Guardarono l’ennesimo
film insieme ma senza entusiasmo
questa volta, solo per far passare il tempo, e quando all’ora
di pranzo arrivò
Lanie, le lasciò sole.
Quella domenica il tempo era mite e
caldo, e anche se
l’autunno era ormai alle porte si stava ancora bene in mezze
maniche.
Richard si concesse una lunga
passeggiata riflessiva a
Central Park.
Molte cose sarebbero cambiate e
come aveva detto a
Kate, ci sarebbe voluto del tempo per abituarsi al cambiamento.
Si sdraiò sul prato e
chiuse gli occhi.
L’immagine di Kate a
terra, ferita e sanguinante lo
colpì prepotentemente.
Riaprì gli occhi
esausto, stringendo forte l’erba fra
le mani.
Non c’era notte che non
rivedesse quella scena. Gli
occhi di Kate spegnersi.
Alexis non era l’unica
rimasta sconvolta da quel
giorno infernale.
Forse il non vederla di continuo
avrebbe placato i
suoi incubi.
A cena l’atmosfera era
ancora tesa.
Alexis non parlava molto e lanciava
occhiate furtive
al padre.
“Gliel’hai
detto?” domandò cauta.
“Si,
stamattina..”
La ragazzina annuì
debolmente ma preferì non chiedere
come fosse andata.
Si sentiva in torto per averlo
costretto a scegliere,
ma la paura di restare orfana di padre batteva nettamente il senso di
colpa.
“Ho mandato un messaggio
ai ragazzi, li vedo stasera
all’Old Haunt per dirlo anche a loro”
spiegò.
Alexis abbassò lo
sguardo sul suo piatto.
“Tesoro..va tutto bene,
ormai ho deciso e non torno
indietro” tentò di rassicurarla posandole una mano
sulla spalla.
“Su, su, basta con questi
musi lunghi!” sentenziò
Martha porgendo loro 2 copioni “aiutatemi ad imparare la
parte piuttosto!
Figliolo tu leggi le battute dello scienziato pazzo, Alexis tu quelle
della
ragazza impaurita legata all’albero..”
“Ma che razza di copione
è...” commentò Rick
sfogliandone velocemente le pagine.
“E’ di un
giovane artista emergente, estremamente
affascinante!!”
“Ah ecco, ora
è chiaro..” Rick pensò subito che il
bello di quel copione stava nell’autore e non nella storia in
sé. Fece
l’occhiolino alla figlia che rise e cominciò a
recitare le sue battute.
Salutò Tony, il barista,
e si diresse nel suo ufficio.
L’Old Haunt era chiuso ancora per una mezz’ora
circa perciò potè aprire
tranquillamente il passaggio segreto per scendere nel seminterrato.
Adorava stare là sotto.
Si respirava ancora l’odore
del proibizionismo.
Si sedette alla scrivania e
spostò il libro contabile
del bar.
Non era in vena di conti.
Guardò le foto che
troneggiavano accanto al pc e prese
in mano una cornice.
Alexis avrà avuto
all’incirca tre anni, vestita da
carota per Halloween e non potè non pensare alla giovane
donna che invece aveva
ora in casa.
La sua carotina
era ormai cresciuta!
La rimise al suo posto e
osservò la foto accanto.
Era stata scattata al distretto, il
giorno del
compleanno di Esposito.
Rick era tra Ryan e il festeggiato.
Accanto a lui Kate
e il capitano Montgomery.
Tutti e cinque sorridenti e con una
birra ghiacciata
in mano.
Non resistette a lungo senza
perdersi nel sorriso di
Kate. Chissà se sarebbe riuscito a sopportarne la mancanza.
Quando Ryan ed Esposito entrarono
nel bar, lo
trovarono dietro al bancone insieme a Tony. Risciacquava dei bicchieri
canticchiando.
A Castle piaceva far parte
dell’Old Haunt e non solo
possederlo, perciò quando poteva si improvvisava barista.
“Due birre chiare sul
conto del proprietario!” esclamò
Ryan salutandolo.
“Yo bro, fa sempre uno
strano effetto vederti
lavorare, Castle!” aggiunse Esposito.
“Buona sera signori,
scegliete pure un tavolo, vi
porto subito da bere” rispose stando al gioco.
Ed infatti qualche minuto dopo li
raggiunse con un
vassoio e tre boccali di birra “per servirvi” disse
sedendosi.
Brindarono e ne bevvero un sorso.
“Ragazzi, tenetevi liberi
il prossimo Gennaio perché
avrò bisogno dei miei due testimoni in piena
forma!” esordì Ryan, una volta
posato il boccale.
“Finalmente avete fissato
la data?” chiese Esposito.
“Stiamo cercando un
giorno in cui la chiesa sia libera
e che vada bene anche al ristorante. Ci sono un paio di date che
potrebbero
andare, dobbiamo solo riuscire ad incastrare alcuni
impegni..” spiegò il futuro
sposo.
Castle levò nuovamente
il boccale al centro del tavolo
“Gennaio 2012” disse, un secondo prima di essere
imitato dai due amici.
Bevvero e riabbassarono la birra.
“E due! Ci serve un terzo
brindisi! Altre belle
notizie?” domandò Javier battendo una mano sul
tavolo.
“Lascio il
distretto” buttò li Castle, non trovando
momento migliore.
“Cosa?”
esclamò Ryan sbattendo il boccale sul tavolo
invece che posarlo normalmente.
“Yo, ho detto
‘bella notizia’! Che storia è
questa?”
disse quasi contemporaneamente Esposito.
Guardò i suoi amici
esterrefatti e ne fu intenerito.
Ci tenevano a lui lo poteva vedere dai loro occhi spalancati.
Doveva dare loro una spiegazione,
certo. Ma decise che
non avrebbe tirato troppo in ballo Alexis dandole la colpa.
Perché sarebbe stato ingiusto. E falso. Non era solo per la
richiesta di sua figlia che aveva accettato così velocemente
di smettere di
fare ricerche sul campo.
“Io..ho fatto tutte le
ricerche che mi servivano e ora
posso scrivere decine di libri..”
Esposito non se la bevve
“Questa non è una novità,
avresti potuto mollare da tanto. Perché proprio
adesso?” Castle non rispose ma
vide i due poliziotti scambiarsi un’occhiata
d’intesa
“Hai litigato con
Beckett? Te l’ha chiesto lei?” fu
Ryan a parlare questa volta.
Castle sospirò, messo
alle strette “Me l’ha chiesto
Alexis..” disse solamente.
I due si rilassarono, ora
più comprensivi.
Si erano aspettati di vederla
spesso da Kate in questi
due mesi di convalescenza e invece non l’avevano quasi
più rivista. Giusto un
paio di volte all’Old Haunt, ma sempre di fretta.
Avevano capito che la piccola
Castle cercava di
evitarli e sapevano anche il perché.
“Si è presa un
bello spavento vero?” domandò Ryan
Castle annuì
“...credo sia meglio così, mi serve una
pausa..” aggiunse poi, lasciando in sospeso la frase. Non
c’era bisogno di dire
altro ai due detective. Loro sapevano bene che c’era anche un
altro motivo.
Bevvero l’ultimo sorso di
birra in silenzio prima
darsi, già da subito, appuntamento per il poker.
Lo scrittore prese i boccali vuoti
e li riportò al
bancone del bar.
Mentre aspettava che Tony li
riempisse nuovamente
Lanie entrò nel locale e si avvicinò a Rick.
“Ehy scrittore, davvero
te ne vai?” domandò triste.
Rick immaginò che gliene
avesse parlato Kate dopo che
le aveva lasciate sole.
“Non vado in guerra, non
siate tutti così tristi, ci
vedremo comunque..” disse sdrammatizzando.
“Ti conviene Castle, si
fa presto a perdersi di vista
anche tra persone che abitano nello stesso palazzo, sai?!”
commentò lei
abbracciandolo.
“Non
succederà..” le rispose una volta sciolto
l’abbraccio “..lei come sta?” chiese
titubante.
Lanie sbuffò
“La conosci, fa la dura..ma posso
affermare con sicurezza che non l’ha presa bene,
Castle..”
Cercò di stamparsi in
faccia un sorriso, anche se un
po’ tirato “Vedrai che ora che riprende a lavorare
starà meglio..” vide il
volto scettico di Lanie e proseguì “..e poi Josh
si prenderà cura di lei..”
l’espressione di Lanie divenne, se possibile, ancora
più scettica.
Che diamine, non erano problemi
suoi. Se l’era scelto
Kate il fidanzato, no?
Represse immediatamente quel moto
di rabbia, prese le
birre e condusse Lanie al loro tavolo.
Angolo
dell’autrice:
eccoci con il secondo capitolo!
Che ve ne pare per ora? Kate ha
reagito in un modo,
Ryan e Esposito in un altro.
Riusciranno a restare uniti?
Alla prossima!
(come sempre grazie alla mia
adorata beta e alla consulenza
di pilgrim81 per le scene Alexis/Castle ;D)
Ivi87