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Autore: Kairi Skywalker    22/09/2011    6 recensioni
Dramione. [Timeline: Quarto Anno]
Atto I: Tra sguardi, baci, litigate e prime emozioni ci sono Draco ed Hermione. Lui Serpeverde, lei Grifondoro. Totalmente differenti, incompatibili. Ma se ci si mette in mezzo un progetto di Pozioni in coppia che li costringesse a lavorare fianco a fianco? Due ragazzi all'inizio dell'adolescenza che cercano la loro strada, iniziando un cammino di cui non conoscono la meta.
Hermione venne scossa da un brivido: non le piaceva come la stava guardando. Le faceva quasi paura.
“Ascoltami bene, piccola Mezzosangue: per me quel bacio non ha significato niente”
“Beh, se per questo anche per me non aveva significato. Mi ruga solo che fosse il mio primo bacio e che sia stato tu a darmelo. Mi chiedo ancora perché tu l’abbia fatto” puntualizzò lei.
Lui si fece più vicino e il suo ghigno si allargò “Penso sia colpa degli ormoni”
“Beh, vedi di tenerli a bada i tuoi ormoni”
“Non so se ci riuscirò”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Memory of Lightwaves - Searching the Light
- Quarto anno -

 

"It started out as a feeling
Which then grew into a hope
Which then turned into a quiet thought
Which then turned into a quiet word..."
[The Call - Regina Spektor]

                                                                                                                                                                                                                           [On air, first part: Border Village Dali – Final Fantasy IX] 
  


Hermione aprì gli occhi. Da una delle finestre della camera entrava la luce del sole, che andava a colpire proprio il suo viso. Si stiracchiò un poco e si raggomitolò tra le lenzuola ruvide del grande letto per beneficiare ancora del loro tepore. La stanza era colorata di colori vivaci e i mobili erano tutti di legno chiaro. Qua e là erano disseminate varie cianfrusaglie e il suo baule per Hogwarts sembrava essere esploso. Avrebbe finito di riempirlo la sera stessa.
La ragazza si girò su un lato per osservare l’orologio: segnava le sei e mezza.
Così decise di scendere dal letto e di andare a farsi una doccia veloce. Si sentiva bene, aveva un ottimo presentimento. L’acqua calda le schiarì le idee e, poco dopo, utilizzò un incantesimo per asciugarsi i capelli in fretta. Indossò una comunissima felpa azzurra e dei pantaloni della tuta da ginnastica comodi color blu. Raccolse i capelli mossi castani in una coda e scese giù per le scale, attenta a non far rumore. I Weasley come ogni anno l’avevano invitata a stare da loro per un paio di giorni prima di partire per Hogwarts e lei aveva accettato come sempre. Per lei erano come una seconda famiglia: un po’ particolare, ma una famiglia. Quando arrivò in cucina non vide nessuno seduto al grande tavolo.
Staranno ancora dormendo tutti, ridacchiò.
Decise di prendere un libro e di andare a fare quattro passi intanto che aspettava l’ora della colazione. Amava sentire sul viso l’aria frizzantina di prima mattina, quando ancora tutto taceva e la natura incominciava a risvegliarsi piano piano. Si andò a sedere sotto un albero, appoggiando la schiena al tronco ed incominciò la lettura. Era un romanzo affascinante: Giulietta e Romeo, di Shakespeare. Due ragazzi innamorati, ma appartenenti a due famiglie nemiche. L’aveva trovato in uno scaffale della libreria di casa sua, ma non ci aveva mai prestato troppa attenzione: troppo presa dai manuali di magie ed incantesimi. 
Rise fra sé e sé. I libri erano una parte fondamentale di lei, Hermione Granger: studentessa del quarto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
“Hermione!”
La ragazza sobbalzò, lasciando cadere il libro e impugnando velocemente la bacchetta, pronta ad affrontare chiunque si fosse trovata davanti.
Lunghi capelli rossi, teneri occhi azzurro-verdi, figura esile.
“Ok, ok! Mi arrendo ‘Mione!” disse la ragazza tirando su le mani in segno di resa.
Hermione sospirò “Ginny! Mi hai fatto venire un colpo!”
“Scusa, non volevo, – disse sorridendo – volevo solo avvisarti che mamma ha preparato la colazione”
“Ok, andiamo allora!” Appena si avvicinarono alla porta di servizio che portava direttamente in cucina vennero investite da un profumino delizioso.
Muffin, pensò contenta Hermione.
Molly Weasley stava apparecchiando la tavola e il suo viso si illuminò quando vide le due ragazze entrare.
“Buongiorno care! Dormito bene?”
“Meravigliosamente, sig.na Weasley” le disse Hermione accomodandosi a quello che era diventato ormai il suo posto fisso a tavola, imitata da Ginny che si sedette di fianco a lei.
“Oh, Hermione cara! Quante volte ti ho ripetuto che puoi chiamarmi Molly?”
La ragazza fece spallucce “Mi dispiace, è l’abitudine”
Era una donna pienotta e bassina, dolce e severa quanto bastava: la madre che tutti avrebbero voluto. Fred e George scesero le scale rumorosamente ed irruppero nella stanza.
“Abbiamo sentito fino dalla nostra stanza un odore meraviglioso!”
“Sì, decisamente meraviglioso. Cara mamma, i nostri stomaci reclamano qualsiasi cosa tu abbia preparato!”
Molly  mise il vassoio con i Muffin fumanti sul tavolo, sorridendo.
“È stata Hermione ad insegnarmi a farli. Si chiamano Muffin!”
I due gemelli ne presero uno ciascuno e lo addentarono, anzi lo divorarono.
Fred chiuse leggermente gli occhi per potersi ben concentrare sul sapore del dolcetto, George invece si leccò le labbra.
“Mmm…questo dolce babbano è buonishimo!!!”
“Dieshi e lode, mamma!”
Hermione rise e bevve un sorso del suo the. Chissà cosa combineranno questi due terremoti a scuola…
“Mamma, Ron non scende stamattina?” chiese Ginny spazientita. Suo fratello era un dormiglione ed un fannullone, da non credere.
“Hai ragione Ginny cara…Ronald Weasley! Scendi subito!” urlò.
Il povero ragazzo scese lentamente le scale, sbadigliando. I capelli rossi scompigliati da tutte le parti, indossava una maglietta a maniche corte grigia e dei pantaloni della tuta dello stesso colore. Si trascinò letteralmente verso la sedia e si sedette di fianco ad Hermione.
“Buongiorno a tutti”
“Dormito bene, Ron?”
“Certo. Fino a quando mamma non ha dato spettacolo delle sue doti canore” rispose lanciando un’occhiataccia alla madre.
“È sempre un piacere, caro”
Ad un certo punto entro dalla porta di servizio il signor Weasley, sembrava estremamente contento. Era un uomo di mezza età, abbastanza alto e con i tipici capelli rossi.
“Buongiorno Weasley! Ho una magnifica notizia per voi”
Tutta la famiglia, compresa Hermione lo guardarono con facce interrogative.
“Stasera andiamo tutti alla Coppa Mondiale di Quiddicht!” esclamò prendendo i biglietti dalla tasca della giacca.
I due gemelli scattarono in piedi, rovesciando il contenuto delle loro tazze sul tavolo ed incominciarono a saltellare. Ron poco dopo si unì a loro.
Ginny e Hermione si scambiarono un’occhiata e scossero la testa.
Uomini…

La sera stessa, Harry Potter arrivò a casa Weasley, assieme a Ron e hai gemelli che erano andati a prenderlo a casa sua. Hermione era felice. Poteva vedere il suo migliore amico, finalmente. Appena lo vide sulla soglia di casa, corse ad abbracciarlo. Si era leggermente alzato, i capelli erano scompigliati e i suoi occhi verdi brillavano dietro agli occhiali rotondi.
“Harry!”
“Hermione! Che bello essere qui!” rispose stringendola più forte a sé.
“Ragazzi, muovetevi! I Diggory ci stanno aspettando alla passaporta!”
Più tardi Hermione scoprì che la passaporta consisteva in un vecchio scarpone situato sopra ad una collina. Ormai non mi sorprendo più di nulla…, pensò divertita.
Fece la conoscenza del giovane Diggory, un ragazzo di bell’aspetto di diciassette anni. Aveva dei modi cortesi e gentili, le sembrava di averlo già visto a scuola. Probabilmente era stato prefetto o qualcosa del genere. Quando arrivarono dinanzi allo stadio, perse il fiato. Era enorme. Aveva una forma ovale e la struttura era color nero ed argento, all’interno poi vide le fazioni delle due squadre, Irlanda e Bulgaria, che coloravano gli spalti con i colori della loro squadra. Incominciarono a salire le scale per raggiungere la loro postazione, quando sentirono una voce familiare ai piedi della rampa.
 “Ehi perdenti! Che fate? Vi appollaiate sul tetto?”
 Hermione si voltò per vedere chi aveva parlato. Eccolo lì, Draco Malfoy. Accompagnato da papino, naturalmente.
 “Chiudi il becco, Malfoy!” sputò Ron.
 Il ragazzo ghignò e si passò una mano tra i capelli biondi, quasi bianchi.
 “Spero per voi che non piova…sareste i primi a saperlo comunque! Io e mio padre abbiamo dei posti riservati. Siederemo vicino al ministro della magia in persona”
 “Non ci importa, Malfoy. Siamo venuti a vedere la partita, non di certo la tua bella faccia” ribattè Hermione sarcastica.
 Lui spostò lo sguardo su di lei, fissandola con i suoi occhi color ghiaccio.
 “Ah, eccoti Mezzosangue. Mi chiedevo dove fossi finita, – disse gelido – mancavi solo tu in questo quadretto patetico”
 La ragazza fu presa dall’impulso di tirargli un pugno per levargli quel sorrisetto dalla faccia, l’anno prima aveva funzionato per metterlo a tacere.
 “Beh, non parli più?”
 “No. Non parlo con persone che si fanno picchiare dalle ragazze” rispose lei, sfoggiando un ampio sorriso.
 Il biondo sembrò riempirsi di rabbia al ricordo e se ne andò bofonchiando un “Buona partita”, ma non prima di averle lanciato un’altra occhiataccia.
 “Sei una grande Hermione” le disse battendole una mano sulla spalla Harry.
 “Lo so, lo so” annuì lei, ricominciando a salire le scale.
  
Dopo una meravigliosa partita dominata dal primo all'ultimo minuto, l'Irlanda vinse, nonostante Viktor Krum, il fortissimo e aitante Cercatore della Bulgaria, fosse riuscito a prendere il Boccino d'Oro. La truppa ritornò nella sua tenda, soddisfatta dell’ottima partita. Hermione si sedette su una comoda amaca ed incominciò a pensare, ma non alla partita.
Quel maledetto Malfoy! Mi dà sui nervi, deve sempre rovinare tutto! E pensare che me lo dovrò sorbire per altri quattro anni…
Si mise tra testa tra le mani, sconsolata. Durante la serata, al termine dei festeggiamenti, si levò un urlo dal campeggio dove tutti i maghi si erano dati appuntamento.
Arthur Weasley disse ai suoi figli di tornare immediatamente alla passaporta, quello non era più un luogo sicuro. Degli uomini incappucciati stavano dando fuoco alle tende e nel cielo si era formato una strano disegno. Hermione socchiuse gli occhi per distinguerlo meglio. Si trattava di un grande teschio dalla cui bocca usciva un serpente. Era lui. Il simbolo di Voldemort, quello che aveva trovato molte volte nei libri di storia: il Marchio Nero. Il marchio dei seguaci di Voldemort.
“Corri Hermione! Corri!!!” Trovati Harry e Ron incominciò a fuggire nella notte con loro verso la passaporta, lasciando dietro di sé un campo di devastazione illuminato dal bagliore di un immenso incendio.    


Eccomi qui, sono tornata! Beh, in questo periodo ho riscoperto la mia passione per il mondo di Harry Potter e mi sono completamente persa per Draco Malfoy. Lui ed Hermione li vedo così bene insieme, sebbene siano completamente diversi! La storia si svolgerà dal quarto anno in poi e, essendo una Dramione, parlerà del mutamento dei sentimenti tra i due ragazzi. Il mondo a cui faccio riferimento è principalmente quello dei film, anche se cambierò qualcosa qua e là. Come sempre accetto tutto, soprattutto critiche. Mi raccomando, siate sinceri! Grazie e alla prossima!
 
P.s. oggi 22 settembre è il 24esimo compleanno di Tom Felton! *-* Auguri caro!

   
 
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