Io mi aprivo le braccia con qualsiasi cosa,
che fossero forbici o denti.
Io lo facevo sempre prima di andare a letto
così piangevo sopra i tagli tutta la notte.
Io volevo sapere cosa aveva dentro,
se la felicità aveva un colore o un nome.
Io ero sempre infreddolita
e speravo che qualcuno mi stringesse.
Io aspettavo e speravo e aspettavo e speravo
ma non arrivava mai nessuno.
E poi smisi di aspettare.
Io mi aprivo ancora le braccia con qualsiasi cosa,
che fossero forbici o denti.
Io, quella volta, mi aprii un po' troppo
e piansi fino a morire quando
non trovai assolutamente niente.