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Autore: Ryashiro    03/06/2006    12 recensioni
Questa ff tratta di Ryan Shirogane,un bellissimo ragazzo freddo e irraggiungibile,dovuto al suo straziante passato. Finchè un giorno,lei gli si presentò davanti...
Genere: Dark, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di chiederlo esito un po’,ma ce la faccio,nonostante la difficoltà.
R:-Strawberry…sono pazzo,vero?-
I suoi singhiozzi aumentano,senza che lei mi dia una risposta, che comunque capisco dato il silenzio del pianto rotto. Il mondo mi crolla addosso.
R:-Sai…un po’ l’avevo sospettato!-
Dico ridendo tristemente.
Ma tu non ridi,continui a piangere.
R:-E pensare…-
Dico senza riuscire a trattenere altre lacrime,la mia voce si rompe,per la prima volta dopo tanto tempo,perché non poteva capitarmi cosa più brutta di questa,piuttosto la morte.
R:-…e pensare che avevo così tanto aspettato il momento di dirti quelle parole…”ti amo”…ma non è andata tanto bene…-
Chiudo la mano a forma di pugno e me la porto alla bocca, inizio a guardare un punto fisso del pavimento mentre continuo a piangere come un bambino,il mio cuore è spezzato,veramente, questa volta niente lo potrà ricomporre,nemmeno la pazzia più forte.
R:-Dimmi Strawberry…perché sono finito qui…?-
S:-Perché avevi ingerito delle pastiglie normali Ryan…non droga come dicevi…ma ti sei intossicato…fortunatamente Eddie aveva sentito dei rumori provenire da casa tua... ti ha portato all’ospedale…-
Prende fiato con il volto completamente bagnato.
S:-…hanno chiesto i tuoi dati… Eddie mi ha cercata sull’elenco telefonico e mi ha chiamata… ho detto che eri Ryan Shirogane… che venivi dall’America…poi sono venuta all’ospedale… e i dottori mi hanno riferito che tu…-
R:-…che io…?-
S:-…che eri già finito in ospedale…perché avevi delle allucinazioni…e non eri sotto l’effetto di stupefacenti o robe simili…ma perché sei uno…uno…-
Uno…?
Perché non vuoi dire quella parola?
R:-Cosa…?-
S:-Uno schi…schizofrenico…-
R:-…-

S:-I dottori ti hanno tenuto in osservazione una settimana, e hanno detto che vedevi delle cose…parlavi…chiamavi delle persone…Kyle…Angie…-
R:-…in che senso? Ma tu gliel’hai detto che io le vedo davvero? Che non sono finte? Gliel’hai detto? Vero…?-
S:-Ryan…ti ho visto anche io parlare con le pareti…-
Appoggio la schiena al muro e mi lascio scivolare giù a terra,non ci posso credere.
La guardo supplicante,con gli occhi velati di spesse lacrime,lei mi si avvicina e mi prende maternamente una mano,la stringe,e mi sorride.
S:-Mi ricordo di te,lo sai? The Immortal…il ragazzo che vive di notte…ma ora ti riconosco anche come “prodigio”,il ragazzo che a 15 anni ha preso la laurea…-
Qualcosa nei miei ricordi si riaccende: vedo un ragazzo,apparentemente normale che mi punta una pistola addosso,e dice qualcosa… ma cosa…

SCHIZZOFRENICO!

Spingo via Strawberry spaventato,mentre mi compare davanti la faccia di una bambina sfigurata dai capelli neri.
S:-Cos’hai? Cosa vedi?-
Mi domanda tranquillamente.
R:-La bambina…-

Hai visto Ryan? Cosa ti avevo detto? Sei uno schizofrenico! Angie non esiste,Kyle,il fratello che tanto avresti voluto avere al tuo fianco,non esiste! Ti sei immaginato tutto perché ti sentivi solo!

R:-VATTENE TI PREGO! TI PREGO!-
Chiudo gli occhi e altre lacrime mi percorrono il viso provato dalla stanchezza,e quando li riapro vedo solo Strawberry inginocchiata davanti a me, che mi sorride teneramente,anche se continua a piangere pure lei.
Mi tranquillizzo appena,anche se continuo a respirare irregolarmente.
S:-Sei proprio come quella sera… distante da questa terra,tu camminavi molto più in alto degli altri…sì…The Immortal…-
R:-che ne sarà di me?-
La ragazza di fronte a me diventa improvvisamente cupa.
S:-Resterai qui per un po’ di tempo…-
R:-MA ASPETTA! TU ANGIE L’HAI VISTA! A CASA MIA, IN UN VIDEO! L’HAI VISTA!-
Scuote leggermente la testa.
S:-No…ho visto solo che cantavi davanti alla tua mamma…nient’altro.-
R:-Mio Dio…-
Mi guarda di nuovo,poi mi abbraccia forte,cercando di trasmettermi un coraggio che so che non avrò mai più,non dopo questo shock.
R:-Strawberry…io…-
No,non posso ripeterglielo un’altra volta.
R:-…grazie…-
Si alza e continua a tenermi la mano,me la stringe,e poi la lascia,andandosene,ma io la fermo prima che varchi la soglia di quella porta.
R:-Non mi dimenticherò mai di te.-
A quelle parole vedo cadere a terra delle lacrime,poi esci correndo.

Strawberry corse fuori dall’edificio e continuò a correre per molto tempo,superando persone che la osservavano perplesse,negozi,case,giardini…
Giunse finalmente davanti a casa,spalancò la porta con forza ed entrò,barricandosi all’interno.
Si lasciò cadere in ginocchio col fiatone mettendosi una mano sulla faccia,stava malissimo, non voleva che ci fosse nessuno lì assieme a lei, voleva il silenzio, avrebbe voluto una tomba di silenzio, perché non poteva credere veramente a quello che aveva assistito in quegli ultimi giorni, e vedere lui in quel modo era stato più atroce di quanto pensasse.
Aveva addirittura pianto,quel ragazzo immortale.
E le aveva detto di amarla.
Le lacrime e il dolore la invasero di nuovo, anche lei avrebbe voluto dirgli che gli voleva bene.
Ma il tempo l’aveva riportata alla realtà, ricordandole che se fosse stata ancora un po’ lì con quel ragazzo sarebbe impazzita pure lei, solo per il fatto di una fraterna solidarietà che le stava urlando ancora nella testa, implorandola di tornare indietro.
S:-Non posso…-
Sussurrò singhiozzando.
S:-…non posso tornare indietro…-
Alzò lo sguardo in cerca di qualcosa nella sala,e trovò una foto incorniciata sua e dei suoi genitori al mare,che si abbracciavano felici.
Strawberry sorrise malinconicamente e strinse il quadretto nella mano, poi la sua espressione mutò irata, gemette digrignando i denti, chinò la testa di colpo facendo cadere altre lacrime, sollevò il braccio che teneva la foto,e lo scaraventò con violenza contro il muro.
S:-VITA DI MERDA!-
Urlò prima di ricadere a terra scoppiando in un singhiozzo continuo e disperato.


Scuola,un altro giorno di prigione.
Nevica.
Natale era vicino,e si faceva sentire.
Un paio di stivaletti bagnati percorrevano il viottolo che porta all’entrata dell’istituto.
I passi erano veloci,ma insicuri,ed era solamente l’orgoglio a tenere ancora in piedi quella ragazzina dai lunghi capelli rossi con un paio di ciocche appiccicate al viso,pallido,stanco,e a completare l’opera,due grandi occhiaie scure.
Teneva lo sguardo basso,anche quando si addentrò nei corridoio pullulanti di compagni.
-Ciao!-
Le disse una voce calda e profonda che le fece venire una stretta allo stomaco.
S:-Ciao…-
Sussurrò senza guardarlo.
-Tutto bene…?-
La rossa annuì poco convinta.
-…se vuoi dirmi cosa c’è che non…-
S:-Va tutto bene Markus, non ho bisogno di niente.-
Rispose fredda,guardandolo dritto negli occhi come per fulminarlo,ma lui non sembrò scomporsi,anzi,sembrò addolcirsi.
Mk:-Certo… scusa per il disturbo.-
Stava per voltarsi quando lei si mise a piangere facendolo bloccare.
S:-Non è vero che va tutto bene…non è vero…-
Le guance le diventarono rossissime, e lui l’abbraccio forte, portandosela delicatamente al petto e mettendole una mano dietro la testa, la sentiva tremare e sobbalzare appena per respirare affannosamente.
S:-…mi sono innamorata di un pazzo…-
Mk:-…e purtroppo quel pazzo non sono io,vero?-
Il quel momento Markus avrebbe voluto essere rinchiuso in un manicomio,con la speranza che lei sarebbe andato a trovarlo piangente come stava facendo ora, perché era innamorata di lui,e non l’avrebbe mai abbandonato.
Ma erano solo pensieri.
Mk:-…e qual è il problema?-
S:-Che ora si trova in una casa famiglia… che lo cura…-
Mk:-Ah,capisco…se posso permettermi,Strawberry,chi è?-
La ragazza scosse piano la testa,e si staccò da lui,dirigendosi in classe mentre si asciugava le lacrime.

All’intervallo lei era a pochi passi dalla panchina,e la fissava solitaria,senza che nessuno,specialmente il bel biondo,le si sedesse sopra pronto a leggere un buon libro formato polpettone di filosofia o altri generi complicati.
Improvvisamente una mano le si posò sulla spalla.
-Vai da lui. Nessuno ti tiene qui. Nemmeno il tempo. Ma tu corri comunque. Corri da lui e digli cosa provi,che gli vuoi bene. Vai,ora,e non fare domande,non fermarti per nessuna ragione.-
Markus…
S:-Grazie... Ti voglio bene.-
Mk:-Anche io.-

Ed è per questo che ti lascio scivolare via come acqua…

Strawberry uscì dalla scuola camminando, poi prese velocità arrivando in pochi minuti davanti all’edificio dove risiedeva Ryan.
Questa volta non avrebbe trattenuto il respiro,non avrebbe chiuso gli occhi,ma glielo avrebbe detto,gli avrebbe detto cosa era successo dentro di lei.
Finalmente.
Entrò,e si diresse davanti ad un grosso bancone simile a una reception, dove stava scaduta dietro una donna tozza dai capelli neri raccolti molto accuratamente in una coda, sembrava affidabile,così Strawberry si tranquillizzò.
S:-Buongiorno,cerco Ryan Shirogane.-
La donna alzò lo sguardo,e quando sentì pronunciare il nome lo riabbassò immediatamente corrucciata, come se fosse stata dispiaciuta,poi si alzò dalla sedia,appoggiò le mani sul tavolo,chiuse gli occhi e sospirò profondamente.
-È una parente?-
La rossa scosse la testa preoccupata.
-Come si chiama?-
S:-Strawberry…Momomiya Strawberry…-
La signora annuì ancora abbassando lo sguardo.
-Ryan Shirogane…-
Si ripetè tra sé smanettando sulla tastiera del suo computer.
-Camera 66. Secondo piano.-
S:-Grazie.-
Rispose debolmente la rossa.
Mentre percorreva il corridoio per salire le scale,capì che non lo avrebbe trovato al secondo piano,perché lui era in una stanza enorme piena di disegni colorati,tavolini e matite,e sorrideva con tutto il cuore a una marea di bambini.
-Ryan,ti piace il mio disegno?-
Gli domandò una bambina con i capelli rossi porgendogli un foglio,lui lo prese in mano,lo esaminò,e per un momento Strawberry sospettò che il biondo facesse un segno di soddisfacimento con la testa,senza scomporsi troppo, ma il bel ragazzo la spiazzò, dando vita ad un grossissimo sorriso che sembrò illuminare tutta la stanza, compresa la bambina davanti a lui,che lo guardava estasiata.
R:-È bellissimo.-
-Sei tu, lo sai?-
R:-Riconosco di essere un gran bel ragazzo!-
Disse scherzosamente facendo una faccia buffa, incrociando gli occhi e mettendo la lingua fuori,e il risultato fu far scoppiare in una clamorosa risata la bimba ,rise anche Strawberry,continuando a non farsi notare.
R:-Ma non credo proprio di essere un angelo!-
Gli occhi a mandorla della bambina si restrinsero, e Ryan parve sciogliersi alla vista.
-Allora non sai di esserlo.-
La piccola sorrise ancora, i suoi occhi nocciola lo incantarono come una calamita,prese fiato e sospirò malinconico.
R:-Vai pure dagli altri adesso.-
Disse meno felice di prima.
Fu allora che Strawberry si avvicinò a lui lentamente e gli si fermò davanti,facendolo rimanere senza parole.
S:-Un giorno scoprirai anche tu perché hai un paio di ali.-
R:-S-Strawberry…-
La rossa si abbassò verso di lui che era seduto e lo abbracciò forte, voleva fargli sentire che finalmente lei c’era,era lì, e doveva farglielo sentire anche sulla pelle.
Ryan socchiuse gli occhi stringendola a sua volta.
S:-Sono tornata per restare…amore mio.-
La ragazza sentì come un sussulto, una specie di onda, poi si accorse che il respiro del giovane era diventato più denso, e adesso lui stava tremando per i singhiozzi di un pianto sommesso a fatica, serrando le braccia ancora di più.
R:-Ti prego…non lasciarmi mai più…-
S:-Te lo prometto.-
Ryan si sentiva limpido,e forse aveva ritrovato la felicità dopo tanto tempo.
Altre lacrime gli percorsero il viso,ma adesso sorrideva,e lo faceva con il cuore,la amava,e sarebbe stato così per tutta la vita.
Libero,finalmente.
S:-Non mi importa se vedi cose che gli altri non possono vedere, a me basta che tu ci sia. Affronteremo tutto insieme.-
Gli prese la mano e tornò a fissarlo in quei due universi chiari attraverso cui lui vedeva.

Lo sguardo del ragazzo si spostò oltre Strawberry,e la vide ancora, che lo fissava sorridendo,con i suoi bellissimi capelli rossi sciolti sulle spalle.
Il biondo socchiuse gli occhi,e ascoltò cosa ora sussurrava la fragile voce di Angie.

- Ti ho condannato a una vita piena di sofferenze, di dolori che ti hanno scavato fino in fondo,ed ora, quello che ti è stato tolto verrà cicatrizzato con quello che verrà. Hai più spazio per l’amore,perché tu sei destinato a riceverne tanto. Addio The Immortal,buona fortuna, il cielo adesso ti sorride,vedrai,farai brillare le stelle…-

Ryan chinò la testa in segno di ringraziamento, dopodichè la guardò sfumare sotto un fioco raggio di luce penetrato dalla finestra che dava sul cortile,dove in quel momento dei bambini giocavano a palle di neve.


THE END



Voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto la mia ff, è un pò incasinata,ma giuro che c'ho messo tutta me stessa per farla decente e leggibile... veramente, un grazie enorme a chi mi ha seguito anche senza commentare! Tra questi voglio veramente ringraziare:
Hermy6,Vanil,Pfepfer,Gaia,giuly,Black_pill,Luchia nanami,la mia cumpa aya,anya,1992 e Uriko.
è grazie a voi che sono riuscita a continuare a scrivere, spero che seguiate la prossima ff, "fino all'ultimo respiro",che ho modificato^^.
Vi vojo bene,thanks.
Ryashiro
  
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