Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ferao    24/09/2011    4 recensioni
Non c’è che una linea tra la vita e la morte.
Non c’è che un passo da fare, nemmeno troppo lungo.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È solo un passo






Non si pensa mai, al fatto che possa finire.
E quando ci si pensa è troppo tardi.


 
Tu lo sapevi, non è vero?
Lo so, è assurdo, ma non posso fare a meno di pensare che, in qualche modo altrettanto assurdo, tu lo sapessi già.
Lo sapevi. Lo sapevi.
Cavolo, Fred.
Lo sapevi e non mi ha detto niente. Non hai detto niente a me.
Speravi che sarebbe stato più facile, così?
È per questo che non mi hai voluto con te?
È per questo che non hai voluto che ti stessi accanto?
È per questo, Fred?


 
Troppo tardi per qualsiasi cosa.
Troppo tardi per le cose da fare, per i silenzi da riempire, per i pensieri da sussurrare a mezza voce.


 
Tu… Perché?
Non hai pensato che avrei voluto accompagnarti, che avrei voluto vederti e rispecchiarmi in te ancora una volta, prima che… prima di…
E invece.
Hai fatto un ultimo, terribile scherzo, e hai voluto farlo da solo.
Non hai voluto che partecipassi, questa volta.
Dimmi, perché?


 
Quando potremmo fare tutte queste cose, ce ne dimentichiamo.
Diciamo: lo farò dopo.
Ma dopo, quando?


 
Non c’ero io accanto a te, ma Percy.
Percy. Ti rendi conto?
Questo sì che sembra uno scherzo.
Lasciatelo dire: hai proprio esagerato con lui, stavolta.
È distrutto; ha due occhi che… sembra morto, forse vorrebbe esserlo.
Ma chi se ne importa. Tu sei morto.


 
Non ci si pensa mai, eppure… Quante cose rimandate restano da fare.
Quante idee da condividere, quanti consigli da chiedere.
Ma poi, quel momento arriva.
E non c’è più tempo.


 
Sei morto. Morto. Morto.
Più mi ripeto questa parola, meno ci credo.
Morto? No. Io sono vivo. Io sono George.
Tu sei come me. Quindi sei vivo. Vivo.
Io sono vivo.
Lo sono?
 


Tutto finisce, tutto si confonde.
Dov’è la vita? C’è mai stata?
E se c’era, dov’è adesso?
Dov’è che va chi se ne va? E chi resta, dov’è che rimane?


 
Lo ero, vivo. Quando mi hai detto “Vai con Lee, George, io mi prendo Percy”, ero vivo, vivissimo.
Ero pronto a lottare. Stavo lottando, e tu insieme a me.
Eravamo vivi. Vivi.
Poi, uno di noi è morto.
Chi dei due? Fred o George?
Puoi dirmelo?
Io non lo so.


 
Non c’è che una linea tra la vita e la morte.
Non c’è che un passo da fare, nemmeno troppo lungo.
E lo facciamo sempre mentre siamo distratti.
Non ce ne accorgiamo, come quando inciampiamo in un tombino.


 
Sei morto. Sono morto.
Ci siamo scambiati talmente tante volte che ormai non so più nemmeno chi sono.
Sono io? O sono te?
Sei George? Sono Fred?
Non lo so. Non posso più saperlo, ormai.
Non sarà un orecchio in meno a farmelo capire. Non sarà una G sul maglione.
Quando eravamo vivi sapevo benissimo chi ero.
Ora no.
Perché tu sei qui, davanti a me, e non ti muovi e non ti muoverai mai più;
ma io, adesso, sono certo del fatto di essere morto.


 
Non è un inizio, non è una fine.
È solo un passo.
Ma vallo a dire a chi rimane dietro di te, a chi ad un tratto non ti vede più.
A chi avrebbe ancora tante e tante cose da dirti.
 


Sono morto. Sono vivo.
Sono qui. Non sono con te.
Non era mai successo. Nessuno di noi due era mai da solo.
Fred e George. Dall’utero alla tomba, dicevamo. Ti ricordi?
O hai già dimenticato?
Quante cose si dimenticano, lì dove sei?
Ci si dimentica di chi rimane qui?
Ci si dimentica di chi aveva metà della tua anima?
Eh, Fred?
Ci si dimentica di George?
 


Non ci si pensa mai, e quando ci si pensa è troppo tardi.
Quante, quante cose ancora andrebbero dette, urlate, bisbigliate.
Quante parole, quanti pensieri. Quante risate.


 
Sono vivo, sono morto.
Sono me, sono te.
Come è sempre stato. Io e te.
Uno di noi però se ne è andato, e non capisco ancora chi sia.
 


Invece rimane solo un gran silenzio.


 
E io odio il silenzio.
















Pubblicata su consiglio della solita Charme, questa ff ha ormai qualche mese: l'ho scritta a marzo per il torneo di Quidditch di HPQuiz. Il tema doveva essere "Separazione", ossia la morte di Fred analizzata da George.
Non ho voluto pubblicarla finora perché penso che il tema della morte di Fred sia fin troppo usato nelle fanfiction, e personalmente non amo essere banale. Solo che... Beh, non riesco a fare a meno di sentirmi legata a questa ff, un po' perché quando la scrissi mi uscì letteralmente di getto, come se ce l'avessi dentro da sempre, e un po' perché scriverla mi ha veramente fatto bene.

Spero che non la prendiate come la solita pappardella drammatica su F&G; non era quello che volevo creare ^^
Grazie mille di aver letto,
Fera.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ferao