Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |       
Autore: Florence Rhymes    24/09/2011    0 recensioni
{Rivisitazione della mia precedente fan fiction 'Fantasmi a McVilley'}
Roberta Davies potrebbe sembrare,per tutti,una normale sedicenne con problemi scolastici e con poche,pochissime amiche.In realtà Roberta,fin da piccola,ha un dono:vedere i Fantasmi.Tale dono,di cui lei non era a conoscenza in quanto non ricorda nulla di ciò che le era accaduto da quando ra nata fino ai 5 anni,si era assopito ed ora,con il trasferimento a McVilley,sembra risvegliarsi anche grazie ad un misterioso esorcista.Ma cosa vuole da Roberta?Quale segreto é celato dietro ai cinque anni 'di buio' nei suoi ricordi?E perché i De La Rue sembrano avercela così tanto con lei,tranne il conte Edçard?
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fantômes du passé'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi con una nuova storia,stavolta é un Remake del primo Fantasmi a McVilley che ho scritto (che trovate fra le mie storie in questo profilo).Spero davvero che la storia vi piaccia anche solo un pochino :) La storia l'ho cambiata di molto rispetto alla prima versione,ed ho aggiunto anche qualche personaggio.

Ps:Mi hanno detto che potevo editare l'altra versione,anziché aprirne un altra,ma ho preferito aprire un altra storia,per la nuova versione,così da lasciare quella vecchia sempre accessibile.E..il capitolo é un capitolo di transizione,quindi é molto corto u_u'

 

Andiamo a McVilley.
Andiamo a McVilley.
Andiamo a McVilley.

E' da ieri sera che,ormai,la tua testa non riesce a pensare altro se non 'Andiamo a McVilley'.Non ci vuoi andare,la foto che ti ha mostrato tuo padre della casa ti ha fatto venire una strana sensazione,come se ti avessero appena dato un pugno dritto nello stomaco,e la donna sbiadita con un vestito ottocentesco che si vedeva sullo sfondo,é un motivo in più per non andarci.
Fissi insistentemente quello stupido orologio che col suo ticchettio fastidioso continua a tormentarti incessantemente.
Ancora nove,nove stupidissime ore,e ci trasferiremo in una casa che,per altro,non mi piace per niente.
Stringi al petto il cuscino,continuando a fissare le lancette,senza comunque vederle realmente,perché in verità pensi ai tuoi amici.
Britney,Emily e Alice.Come faranno senza di te?e vi sentirete ancora?
vi vedrete ogni tanto?
Oppure domani finira' la vostra stupenda amicizia?
Questi pensieri ti torturano,e alora tu ti premi il cuscino contro il viso,un pò come un tentativo per opprimere i tuoi pensieri,e un pò per opprimere un urlo liberatorio che potrebbe far svegliare tua madre e tuo padre.
Chiudi gli occhi,nel disperato tentativo di dormire e,finalmente,la 'madre del sonno' decide di far dormire anche te.

Le nove di mattina.
Scendi le scale,senza neanche salutare i tuoi genitori e ti fiondi in bagno,sbattendo la porta.
Hai dormito malissimo perché Ghiro,che e' appunto il tuo ghiro,e Spugna (il tuo gatto) hanno deciso di usarti come comodo cuscino,quasi soffocandoti.Ti lavi la faccia,vuoi lavare via tutte le preoccupazioni del tipo 'come saranno i miei nuovi compagni?Come sarà la città?' perché davvero,non vuoi ricominciare a porti queste domande,cosa che per altro hai fatto per buona parte della nottata.Ti vesti velocemente e,mettendoti il tuo adorato cappello mezzo distrutto,la sola cosa che riusciva a darti un pò di sicurezza in quella calda mattina d'inizio estate,in cui niente sembrava esserti più familiare,ti siedi sul tavolo della sala,per far colazione.
Persino girare il pomello del lavandino,una che,da che ricordi,facevi da sempre,ti sembrava una cosa difficile e complicata,una cosa nuova.
Nessuna certezza,nessuna sicurezza.
Sospiri,osservando il cornetto alla nutella che tua madre ti aveva posto davanti,domandandoti se fosse il caso di mangiare quel cornetto che,ne sei sicura,proviene dal bar dello Zio Rob,e capire così che un cornetto del genere non lo mangierai mai più in vita tua.
I Cornetti dello Zio Rob erano i più buoni di tutta Straeter City.Andavate ogni domenica mattina al bar per far colazione con quelli.
"A che ora ci trasferiamo?"
Domandi,con un tono di pura noncuranza,lasciando un piccolo morso sul cornetto,per poterlo assaporare meglio.Dopotutto,era l'ultimo cornetto alla Nutella che mangiavi in quel posto,no?
Per un pò potevi pure concederti il lusso di gustartelo per bene.
"Appena finiamo di fare colazione."
Risponde tuo padre,staccando lo sguardo dal giornale per rivolgerti completa attenzione.Senza quasi rendertene conto,ti sei trovata a sperare in un acquazzone di dimensioni bibbliche,che bloccasse voi e la ditta di traslochi.
Trasferimento.Trasferimento.Trasferimento.
Continuavi a ripetere quella frase.cercando di assimilarla anche se,nonostante i tuoi sforzi,non ci riuscivi proprio per niente.
"E Spugna e Ghiro,dove li piantiamo?"
Domandi,mentre Ghiro ti saliva sulle gambe,cercando di rubarti il cornetto.
No piccolo,per te niente cornetto.Non puoi mangiare il cioccolato.
Pensi,giocherellando con la sua coda.
"Ghiro lo porterai tu.Spugna lo diamo alla vicina,poi lo torniamo a prend..."
"COL CAVOLO."
Urla,alzandosi e facendo cadere rovinosamente Ghiro a terra.
"O SPUGNA VIENE CON NOI,OPPURE IO RESTO QUA!"
In quel momento,in quell'unico momento,senti che davvero ti saresti barricata in casa finché non sarebbero venuti a prendere Spugna.

Il massimo che eri riuscita a fare per il povero Spugna,era lasciarlo ad Alice.Almeno lei la conoscevi,sapevi di poterti fidare,mentre la vicina era inquietante.
Persino Ghiro,afflosciato nella sua gabbietta affianco a te,sembra triste all'idea di non vedere Spugna per un po' di giorni.
Sbuffi,guardando fuori dalla macchina.
McVilley...chissa' come sara'.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Florence Rhymes