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Autore: strongfordrew    24/09/2011    2 recensioni
Allora, come vedete sono tornata con un'altra fanfiction dopo aver risolto parecchi problemi nella mia vita personale. Comunque in questa fanfic Peter ha 19 anni, Susan 18, Edmund 17 e Lucy 16 e ci sarà inoltre la presenza di un incesto. Quindi se vi da fastidio, io vi ho avvertiti.
Comunque la storia sarà narrata dal punto di vista di Susan e non tiene conto dei fatti dei successivi libri.
Spero che, come l'altra mia precedente fanfiction, sarà di vostro gradimento.
Recensite, se vi va, anche se sono critiche. Mi serviranno per migliorarmi.
{Susan/Peter}
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7.



 
Non so se è amore che hai o amore che fingi quello che mi dai.
Dammelo. Così mi basta…

____________________________________________________________________

 
"No, no e ancora no!" Dico a Peter per l'ennesima volta. Siamo nella sua stanza da circa un'ora, e sta cercando di convincermi  a rimanere dentro la fortezza durante la battaglia finale.
Questa si terrà domani: Miraz ha dichiarato guerra a Narnia 2 giorni fa e si è stabilito insieme al suo esercito vicino al fiume per organizzare le strategie.
"Ti devo forse ricordare che ti ha quasi ucciso?!?" Ecco ancora la scusa del veleno, come se nelle altre battaglie non avessi fatto la mia parte. Non riesce ad accettare che non solo la donzella in pericolo da proteggere, ma una Regina ed è mio dovere presenziare alla battaglia per proteggere il mio popolo, la mia famiglia e il mio mondo. Il mondo a cui voglio appartenere, per sempre.
"Ti devo forse ricordare che ho 18 anni, sono grande e vaccinata e per altro, oltre che essere la Regina di Narnia, sono anche la comandante della squadra degli arceri?" Incrocio le braccia e mi appoggio alla porta, certa di aver ragione.
"Arrenditi, non riuscirai mai a convincermi." Affermo sicura. Ma la mia sicurezza comincia a vacillare quando lo vedo ghignare e avvicinarsi sempre di più a me. E un ghigno sulla faccia di Peter non prevede niente di buono.Guardo a destra e a sinistra in cerca di una via d'uscita, ma do le spalle alla porta quindi non posso fuggire dalla stanza neanche se lo volessi, è troppo vicino.
Poggia le mani ai lati del mio viso e abbassa il suo raggiungendo la giusta altezza, sorride e blocca le mie gambe fasciate dal vestito con le sue, impedendomi ogni movimento. Sorride e si fa più vicino.
"Allora, sentimi bene: tu domani rimarrai qui!" Dice con voce persuasiva a un centimetro dal mio volto. Sento il suo respiro sulle mie labbra, il che non mi aiuta di certo a restare lucida. La sua voce ha sempre avuto un certo effetto su di me e se- come in questo caso- è particolarmente suadente penso che potrei sciogliermi come neve al sole.
"No, non riuscirai mai a convincermi" Dico abbastanza turbata dalla sua vicinanza. Non riesco a guardarlo, così volto il viso verso sinistra e chiudo gli occhi. Cerco di autoconvincermi che non sverrò nel giro di cinque minuti a causa dell'agitazione che mi provoca ogni volta che  si avvicina pericolosamente a me.
"Davvero?" Con la punta del naso traccia il profilo della mia guancia e scende per tutta la lunghezza della mascella. Vengo attraversata da un brivido e comincio a respirare affannosamente. Peter comincia a  lasciare una scia di baci infuocati lungo tutto il mio collo, poi passa alle spalle.
"Stai barando...." Riesco a dire, soffocando un gemito di piacere. "Prima o poi mi vendico..." Continuo sempre meno convinta delle mie parole. Inoltre penso che se continua così, morirò per autocombustione. Riesco a sentire il calore del suo corpo che si mescola al mio e i nostri respiri affannatti che si confondono tra loro.
"Mmh...sei tutta rossa dall'imbarazzo. Mi piace." Sussurra divertito nel mio orecchio. Lo so benissimo che sono rossa, probabilmente ho assunto anche una tonalità vagamente bordeaux, ma non lo ammetterò mai. Per quanto riguarda l'orgoglio e la testardaggine, io e lui ci facciamo concorrenza da sempre.

Intanto lui continua a baciarmi il collo per poi risalire a mordicchiarmi un orecchio. In questo momento, se non fosse che le gambe di Peter bloccano le mie, tremanti, probabilmente sarei svenuta sicuramente.
"Io non sono rossa, e sopratutto non sono in imbarazzo."
"Sì che lo sei."
"No, invece."
"Sì,invece.
"No."
"Sì."
"No."
"Sì"
"No."
"No."
"Si, e questo è quanto."
"D'accordissimo con te!" Conclude ridendo.
Non capisco, che ha tanto da ridere? Mi ha dato ragione....?
Oh no! Mi sono fregata da sola.....  Mi maledico mentalmente per essere cascata in questo trucchetto così elementare. 
"Ti sei fregata da sola..." Appunto. Incrocio le braccia -che avevo precedentemente fatto scivolare lungo i fianchi- al petto e sbuffo. 
Mi prende il mento e delicatamente gira il mio volto in modo che lo possa guardare negli occhi, poi  mette le mani sui miei fianchi e mi tira verso di sè.
"Sappi che mi vendicherò!" Borbotto irritata. Ma non sono infastidita dal fatto che mi abbia incastrata, sono infastidita dal fatto che abbia smesso di torturarmi. Eh sì, malgrado tutta l'irritazione che proo nell'essere considerata una ragazza indifesa e da proteggere, quella dolce tortuta mi è piaciuta. Voglio sentire ancora il suo profumo e il suo respiro sul mio collo, le sue morbide labbra poggiate sulla mia pelle. E adesso so che mi desidera quanto io desiderio lui. Partendo da questa scoperta organizzerò la mia vendetta: non sarà solo io quella che viene provocata, non sarò solo io a desiderare il suo contatto. Ma sopratutto, sarà quando meno se lo aspetta.
"Ah, un'altra cosa: io parteciperò alla battaglia, che ti piaccia o no. Sono stata chiara?" Gli chiedo tirandolo per il bavero della camicia. Lui mi guarda un po' indeciso, poi credo che capisca che con me non ha nessuna possibilità di vincere dopo il suo tentativo di persuadermi e si arrende.
"Va bene. " Mormora infine. Lo lascio e apro la porta per uscire, poi mi volto sorridente.
"Bene, ora se non ti dispiace vado a letto. Domani è un giorno importante, no?" Mi dirigo nella mia stanza contenta di aver vinto e già pronta per la mia vendetta.


**
"Susan, mi raccomando: porta Lucy lontano da qui e poi torna subito da me...cioè...qui. Come hai detto tu ieri sei la comandante degli arceri, e beh non possono iniziare senza di te. E sopratutto fai attenzione...." 
Sarà la nona o decima volta che mi fa questo discorso. Penso dopo aver sentito le parole di Peter.Il piano prevede che io porti Lucy abbastanza lontano dal campo di battaglia in modo che non sia coinvolta in alcun modo nello scontro per poi tornare indietro alla fortezza e prendere le postazioni con la mia squadra. Peter, Ed e Caspian staranno nel campo insieme ai centauri, i leopardi e tutte le altre creature magiche.
Se seguiamo alla perfezione le strategie ideate dai ragazzi e facciamo attenzione, forse usciremo illesi da questo scontro. 

"Tranquillo Peter, porterò Lucy il più lontano possibile da qui come previsto dal piano okay?" Gli dico mentre io e lei saliamo in groppa al cavallo. Annuisce un po' preoccupato nonostante le mie parole rassicuranti.
"AH!" Indirizzo il cavallo in direzione del bosco che c'è dietro la fortezza, per cui sono costretta a usare la scorciatoia. Lucy non è molto contenta del fatto che non la lasciamo combattere, ma ha capito che non ha senso discutere e che lo facciamo solo per il suo bene, così ha accettato seppur a malincuore. In questi giorni è stata parecchio giù di morale per via di Aslan: teme che il maestoso leone non verrà come sempre ad aiutarci, sta perdendo la fiducia in lui. Ho cercato di spiegarle che non deve mai dibutare di Aslan, perchè so che lui è consapevole di quello che fa e che probabilmente non è intervenuto ancora perchè forse non è il momento giusto. 
"Tornerà quando meno ce lo aspettiamo, ne sono sicura." Le ho detto l'altra sera prima di andare a letto. Narnia e Aslan, per noi ma sopratutto per lei, significano molto. E quando abbiamo realizzato che in qualche modo questa volta dovevamo cavarcela da soli, è stato da una parte quasi entusiasmante perchè significa che stiamo maturando, però dall'altra abbiamo sentito la mancanza di quel leone e la sentiamo tutt'ora, in prossimità della battaglia. Quegli occhi che trasmettevano sicurezza, quella voce profonda e rassicurante, tutto ci manca di Aslan.

"Dovrei essere abbastanza lontano adesso..." Dico. Lucy si stringe di più a me, una muta richiesta per non andare. Vorrei farlo; vorrei proteggere la mia piccola Lucy, ma non posso. Ho un dovere verso di lei nel metterla al sicuro, ma ho un dovere anche in qualità di Regina nel partecipare alla battaglia. Per quanto irrazionale sia, questa guerra forse mi condurrà alla felicità e alla stabilità di cui ho bisogno. Mi volto accarezzandole una guancia e osservando -un'ultima volta prima di raggiungere Peter e Edmund- quegli occhi, così simili a quelli di Peter. La bacio in fronte e scendo dal cavallo.
"Vi prego, state attenti..." Sussurra. Prende le redini di Philip (il cavallo di Ed) e fa per partire, ma si gira e mi dice:
"Ah, un'altra cosa. Vedi di far uscire Peter tutto intero eh?" Mi sorride maliziosa e mi fa l'occhiolino. Io arrossisco un po' e lei ridacchia per poi spronare il cavallo a continuare il cammino.

Credo abbia capito tutto, e chissà perchè non mi sorprende: non sono mai stata brava a mentire e con Lucy anche di meno. Mi smascherava in un lampo se avevo qualcosa da nascondere, e sapeva capire un mio problema ancora prima di me. Non mi forzava però, se volevo parlagliene era disponibilissima, in caso contrario sopportava lo stesso i miei sbalzi d'umore. Come in quest'ultimo periodo: sono talmente presa dal decifrare le mie emozioni e i miei problemi che non mi accorgo che la mia sorellina li ha già capiti da un pezzo?
La mia risposta a questa domanda è sì: sono stata troppo presa dai miei pensieri. Aveva ragione Edmund quando mi diceva che certe volte è meglio non pensare, ti dimentichi del mondo intero.

Scuoto la testa e corro nella direzione opposta cercando di concentrarmi al massimo sulla battaglia.Prendo la scorciatoia e mi ritrovo di nuovo all'interno della fortezza, al sicuro. 
Peter mi viene incontro e mi chiede:
"Tutto apposto? Lucy?"
"Apposto. Lucy è partita..." 
   
 
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