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Autore: Lady Warrior    25/09/2011    1 recensioni
Katherine era una bambina normale. Viveva con la sua famiglia, sino a che lui, Will-occhi-di-ghiaccio, il capo dei vampiri, non la morse. Da quel giorno la sua vita cambiò. Costretta bad ubbidirgli, deve ora abitare coi vampiri e arrendersi all'idea di essere una di loro. Ma perchè hanno morso proprio lei quel giorno? Per fare un dispetto ai suoi genitori, dei cacciatori di vampiri? E sarà vero ciò che dice Will, che lei è la loro massima risorsa?
Il tempo scorre, e lei riuscirà a vedere Will, ma succederà una cosa che stravolgerà la sua già burrascosa relazione con Josh, un altro vampiro. Ma un'altra sorpresa sconvolgerà la sua vita. E questa volta dovrà fare una scelta che le cambierà decisamente la vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo ebbi un dolce risveglio tra le braccia di Will. Avevo la testa appoggiata al suo petto. Mi stava abbracciando.
Lo guardai. Vidi che dormiva. Mi alzai lentamente e silenziosamente, senza farmene accorgere. Mi vestii e cercai gli indumenti di Will. Li presi e glieli buttai addosso. Si svegliò di colpo, e iniziai a ridere.
Anche Will lo fece, e mi tirò un cuscino.
-    Ahi!- esclamai, ributtandoglielo. Ben presto iniziò una vera e propria guerra coi cuscini, che terminò con un bacio in bocca datomi da Will.
-    Scendiamo. È l’ora di farci vedere insieme una volta per tutte- dissi.
Will sorrise e mi prese per mano.
Scendemmo le scale in corsa. Sorpassammo tutti, correndo e facemmo cadere anche qualcuno.  Mi voltavo sempre a scusarmi, ma Will mi trascinava sempre con sé.
Alla fine saltai addosso a lui, che mi prese sulle spalle.
Corse giù dalle scale con me sulle spalle che alzavo le mani per aria urlando.
Facemmo questo sinché Will non andò a sbattere davanti a Lawrence. Scesi.
-    Buongiorno- disse lui.
Will gli fece un cenno col capo, infastidito.
Gli presi di nuovo la mano, e finimmo di scendere la marea di scalini. Non appena lo avemmo fatto, mi sentii talmente sfinita da buttarmi per terra.
-    La prossima volta ascensore, eh?- proposi.
Will sorrise e si diresse verso la porta.
Lo guardai. Perché voleva uscire?
Lo seguii sino al parcheggio.
Si fermò davanti al motore, e mi posizionai accanto a lui, che subito mi prese in braccio e mi montò sulla moto.
Poi salì lui. Mise in moto e sfrecciammo per le strade affollate.
Lo abbracciai. Il suo stomaco era muscoloso. appoggiai la testa alla sua spalla. La mia camicetta si gonfiava e svolazzava al vento.
Meno male che avevo i pantaloncini corti.
Dopo un’ora circa arrivammo a destinazione. Will parcheggiò la moto vicino a una spiaggia.
Mi prese per mano e corremmo verso il mare.
Ci sedemmo davanti a questo.
-    Stupendo- commentai.
-    Già- disse Will.
Mi guardò, si avvicinò a me e posò delicatamente le sue labbra sulle mie. Fu un attimo, quello del bacio, ma intenso. Un attimo intenso.
Ci sdraiammo.
Strinsi la mano di Will, che strinse la mia.
Will si alzò, e si scosse la maglia dalla sabbia.
Lo imitai. Mi prese per mano e cominciammo a passeggiare sulla riva in silenzio.
-    Tu sei speciale lo sai?- disse Will rompendo il silenzio.
-    Basta, dai- risposi. Non avevo voglia di parlarne. Ma a quanto pareva Will sì.
-    Amore, stasera dovresti andare con Lotharius in un posto. Nel paese qui accanto abita un nostro informatore. Forse sa qualcosa. Qualcosa che non ci ha detto. Dovete, ecco …. Persuaderlo a raccontarci tutto-
Annuii, senza aggiungere niente.
Continuammo a camminare.
Con lui mi sentivo al sicura, certo. Però temevo ugualmente che qualcuno potesse prendermi e farmi del male.
Ritornammo a casa poco prima di pranzo. Will mi scortò nel suo alloggio.
Mi sedetti sul divano, guardando un po’ di televisione, mentre lui cucinava qualcosa.
Mangiammo.
Quando finimmo, Will si alzò e si sedette sul divano. Anche io lo feci.
Will mi guardò negli occhi, tanto che arrossii all’istante.
Si avvicinò a me e mi baciò, poggiando la sua mano sulla mia spalla.
Lo cinsi con le mie braccia, e lui continuò a baciarmi, finché qualcuno non bussò alla porta.
Will sbuffò.
-    Chi è adesso?- borbottò fra sé prima di aprire.
-    Potreste levarvi gentilmente dai piedi?- sentii dire da Will.
-    E tu potresti, gentilmente, essere più educato?- disse la voce melliflua di Lotharius.
Will sbuffò.
-    Entrate- disse.
Dopo qualche secondo entrò Lotharius.
-    Salve- disse.
Liz, accanto, mi salutò con la mano.
-    Come va?- mi chiese.
-    Bene
-    Vi abbiamo disturbato?- chiese.
-    No, non ti preoccupare- mentii, ma Lotharius s’intromise.
-    Certo che li abbiamo disturbati. Perciò sono entrato- disse con una nota di malvagità.
Will entrò con una bottiglia di spumante.
-    Gradite?
Liz annuì, me come sempre io fui l’unica a non bere niente che non era acqua.
-    Siamo venuti a trovarti- disse Lotharius a Will.
-    Lo vedo- rispose lui.
-    Perché pensiamo che non è giusto che ti apparti sempre. Dovremmo stare insieme, qualche volta- spiegò Lotharius.
-    Giusto- s’intromise Liz.
Will non fece in tempo a ribattere che qualcun altro bussò alla porta.
-    Vedi? Non sono l’unico a pensarla così- scherzò Lotharius.
Will andò ad aprire.
-    Scusa per il ritardo- disse Marius.
-    Ritardo? C’era un appuntamento?- chiese Will.
-    Ah, perché, no c’era?- disse Marius, interdetto.
Lotharius scoppiò a ridere.
-    Siete troppo divertenti. Sono o non sono un genio del male? Povero Marius. Si è fatto ingannare come un bambino!- esclamò.
Marius entrò e gli  intimò di zittirsi.
Sorrisi. Erano troppo divertenti.
Ci sedemmo tutti al tavolo e iniziammo a scherzare, sinché un’altra persona ancora non bussò alla porta.
-    Chi è?- hai invitato qualcun altro?- chiese Will a Lotharius, che, per tutta risposta, alzò le spalle.
-    Vado io- dissi.
Mi alzai e aprii la porta.
Mi trovai davanti un uomo alto, imponente, vestito con una giacca nera. Aveva dei corti capelli neri ed era un po’ stempiato.
-    Devo parlare urgentemente con il vostro capo- disse.
Annuii, senza dire nulla. Andai in sala, dove gli altri stavano ancora parlando.
-    Chi è?- chiese Will.
-    Will, vogliono te. È urgente. Non so chi sia- dissi, un po’ allarmata. Chi era quello? Cosa voleva da Will? Non lo sapevo, fatto sta’ che al capo dei vampiri gli si spense il sorriso dalle labbra.
-    Cos’è successo?- chiese.
Si alzò e si avvicinò a me.
-    Sta’ qui. Non uscire dalla stanza- mi disse, freddo.
-    Will …- dissi, ma non mi rispose. Odiavo che mi tenesse all’oscuro delle sue faccende. Ero la sua ragazza o no?
Scossi la testa e mi sedetti accanto a Liz.
Questa volta restammo in silenzio.


Will si avvicinò all’uomo.
-    Roderick- disse.
-    Will … - rispose l’altro.
-    Andiamo in sala riunioni- propose Will – non voglio che …
-    Will, prima o poi sapremo la verità. E anche lei dovrà saperla. Non devi cercare di nasconderle tutto ciò che la riguarda- disse Rodrick.
-    Andiamo in sala riunione- ribatté Will a denti stretti.
Si recarono là.
-    Hai scoperto qualcosa di così importante?- chiese Will al membro del consiglio.
-    Sì. Tante. La prima è questa: ti ricordi quando i cacciatori sono venuti qui?
Will annuì.
-    Will, sii pronto. Le cose che ti dirò … non sono belle. Non me stata Katherine a dire come entrare attraverso quella collana- riferì Roderick.
Will lo guardò. L’altro gli porse un braccialetto di perline. Era di Liz.
-    L’abbiamo trovato nel rifugio dei cacciatori. Le si deve essere rotto quando era là.
-    Liz non può … - disse Will, con la voce soffocata. Gli girò la testa. Era una generale, e soprattutto era la sua migliore amica.
-    Può. Il motivo? Ricordi di quando si era innamorata di te? La lasciasti subito e ora ti sei messo con Katherine. Vendetta.
Will sospirò. Non poteva essere. Ma quella era una prova certa. Doveva ucciderla. Doveva trovarne il coraggio.
-    La seconda cosa?- chiese Will all’interlocutore.
-    È una cosa dubbia. Delle fonti hanno detto che i genitori di Katherine sono all’estero, altre che sono morti, altre …….




Aspettai Will seduta. Liz mi sorrideva, per farmi stare tranquilla.
-    Cosa vuoi che accada?- esclamò Lotharius, ma non fece in tempo a dirlo che Will sbatacchiò la porta per chiuderla.
-    Che è successo?- gli chiese Liz.
-    VATTENE PUTTANA!- urlò Will.
Liz rimase in silenzio, ma vidi delle lacrime scenderle dal volto. Lotharius le strinse la mano.
-    Will ….- singhiozzò la ragazza. Voleva chiedergli perché aveva detto così.
-    Ti stupido idiota, non ti permettere più di dire così alla mia ragazza!- disse Lotharius.
-    Taci!- gli ordinò Will, con la voce che gli tremava.
-    Se non te lo ricordi sei tu che ti sei approfittato di lei!
-    Ah, allora è questa la ragione?- chiese Will, arrabbiato.
-    Ragione di cosa? Sei ammattito? Non provare più a dire ciò a Liz e ricorda che da oggi non sono più il tuo generale. Ricordati che da oggi sarò il tuo peggior nemico!- disse Lotharius.
Liz si strinse a lui. Egli l’accarezzò.
-    Will, ti prego. Calmati. Ti avrà fatto male quel bicchiere di champagne ….- s’intromise Marius.
-    Taci anche tu!- disse Will. Decisi di intromettermi pure io, che ero rimasta in silenzio a guardare.
-    Will ti sei bevuto il cervello per caso?- gli chiesi.
-    Oh, anche tu mi tradisci? Andatevene tutti a quel paese!- esclamò.
-    Will, ti prego. Ascolta. Liz … perché le hai detto questo?
-    Andatevene tutti- ordinò Will – tranne te- aggiunse indicandomi.
-    Volentieri- affermò Lotharius.
-    Ah, e Liz, ricordati di goderti questi minuti. Perché probabilmente non ne avrai più- disse Will.
A quel punto Lotharius fece per scagliarsi addosso a Will, ma Marius riuscì a bloccarlo e trascinarlo fuori.
Lo udii urlare, offendendo Will.
-    Will, perché hai fatto così?
-    Ti ricordi quando sono entrati i cacciatori nel grattacielo?
Annuii
È stata Liz. È stata lei a dirgli tutto. Ci ha tradito. Lo ha sempre fatto finora- spiegò.
-    No, non è vero- affermasi, sconvolta. Non volevo crederci. Liz era mia amica.
-    E invece è vero. Hanno trovato il suo braccialetto in un covo dei cacciatori.
-    Will, ascolta. Conosco Liz molto bene. È eccentrica. Molto eccentrica, è vero. E può sembrare anche un po’ strana. Ma non ci tradirebbe mai. È buona, e ti vuole bene. È la tua migliore amica. E poi io ero con lei quel giorno.
-    Poteva aver loro rivelato tutto prima-
-    Will, ti prego …
-    Mi vedo costretto a ucciderla. Non provare a fermarmi.
-    Va bene, uccidila- gli dissi. – ma ricorda che se lo fai, non solo puoi scordarti di continuare a essere il mio ragazzo, ma puoi considerarmi una tua nemica visto che andrò dai cacciatori e mi alleerò con loro per ucciderti- affermai. Naturalmente non l’avrei mai fatto, avrei solo lasciato Will. Non mi sarei mai alleata con quei mostri. Ma dovevo metterlo alle strette. Sperai di essere stata convincente.
-    Davvero?- chiese Will, titubante. Alzò un sopracciglio. Sospirai.
-    Will, almeno parlale, prima.  Io sono sicurissima che è un raggiro. Credi di più a una tua amica o a un tipo che viene qui e ti dice la prima cosa che gli salta in mente?- chiesi.
-    Va bene. Ma stasera non occorre che tu vada laggiù- disse Will.



Will scese le scale e bussò alla porta di Liz. Sentì che piangeva. Abbassò gli occhi. In effetti era stato cattivo con lei, ma si era fatto prendere dalla rabbia.
Qualcuno si avvicinò.
-    Chi è?- chiese Lotharius.
-    Lotharius, senti …. – cominciò a dire Will.
-    Senti tu. Vattene prima che io esca e ti spacchi il muso. E che ti uccida con le mie mani- disse Lotharius.
-    Fallo entrare- disse Liz, singhiozzando.
-    Ne sei sicura tesoro?
-    Sì-
Lotharius aprì.
Will abbassò lo sguardo.
-    Puoi …?- chiese a Lotharius.
-    Sì certo, posso andarmene. Così me la ammazzerai, non è vero? L’hai detto tu stesso- rispose.
-    Va bene puoi rimanere- disse Will.
-    No, esci Lotharius. Poi …
-    Poi rientro, certo tesoro. Stai attenta, se …. succede qualcosa …. Sono qui, chiamami … - disse Lotharius.
Will avvertì il terrore nella sua voce.
-    Non le farò nulla- gli promise.
Lotharius se ne andò.
Will si sedette di fronte a Liz guardandosi le mani. perché si sentiva un colpevole? Era lei, la colpevole.
Liz singhiozzò.
-    Vuoi ….  Qualcosa da …. Da …- chiese la ragazza, ma non terminò la frase perché ricominciò a piangere.
-    Perdonami- disse Will.
Liz tacque. Non ce la faceva a parlare.
-    Liz, hanno la prova che sei stata nel covo dei cacciatori … mi hanno detto … - disse Will, e le raccontò tutto.
-    Io non ho fatto nulla- disse la ragazza, piangendo ancora.
-    Liz, hanno le prove.
-    Uccidimi, mandami via, esiliami, fammi quello che ti pare. Ma non sono stata io. Non ho fatto nulla- disse Liz, guardandolo.
I suoi occhi erano velati di lacrime.
-    Va bene. Ci rifletterò- disse Will, andandosene. La guardò per l’ultima volta.
Salì senza nemmeno guardare Lotharius.
   
 
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