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Autore: michihiko91    05/06/2006    3 recensioni
è una piccola fic. parla della morte di una ragazza tra le braccia del ragazzo che ama. leggete in tanti e commentate!!!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sento più nulla di mio… forse perché non sono di questo universo… forse perché la mia vita non è contemplata in questa era

Non sento più nulla di mio… forse perché non sono di questo universo… forse perché la mia vita non è contemplata in questa era. I miei occhi vedono ancora… anche se sarà per poco… però non sembra la mia vista, sembra di guardare dagli occhi di un altro…… La mia misera vita di 15 anni mi ripassa davanti nel giro di 5 secondi… mi rivedo da piccola a giocare con le Barbie…… rivedo casa mia, con il fioraio di mia madre sul retro, quel fioraio così piccolo ma allo stesso tempo così carino. Rivedo il mio primo girasole……… il mio fiore preferito………giallo e grande come avevo sempre sognato…… infine lo rivedo, rivedo Ryan, il nostro primo giorno di scuola, la sua prima carezza… quanto ho sognato quel bacio che non ho mai ricevuto. E lui troppo bello perché tutto potesse finire, o almeno continuare, bene. Eppure lui è qui davanti a me vestito come sempre: pantaloni neri e canottiera bianca. I suoi occhi, i suoi occhi…… mio Dio se solo vedessi…… bianchi, privi di espressione, privi di quello che era lui. Quella malvagia di Vikky lo ha nelle sue grinfie, dice che l’individuo da solo non conta è la comunità sociale che deve evolversi, che non era giusto per il genere umano che lui fosse tanto carino e tanto pieno di se stesso. Non era giusto che ci amassimo perché non siamo nulla. L’ha ridotto in schiavitù è riuscita a possedere la sua mente e lo comanda, ma il suo cuore no…… quello è mio!! Ed è per questo che lui è cosciente di quello che fa, ma non può fermarsi. LO AMO………… DOLCI SPIRITI…QUANTO LO AMO!! La sua maglia è intrisa di sangue… del mio sangue… di me. Una voce urla << trasformati, Elisabeth, ti prego trasformati>> in quella voce aleggia il terrore puro, ma non do retta a quella voce, non l’avrei mai fatto, non davanti a lui. So quello di cui sono capace, ma no, MAI, davanti a lui mai! Lui non aspettò che io decidessi e, piangendo un fiotto di luce rossa uscì dalle sue mani come se volesse donarmi qualcosa. Non ressi allo scontro e battei contro la parete alle mie spalle, un altro fiotto di sangue uscì dalla mia bocca, mi rialzai a stento e vidi che anche lui non aveva retto allo scontro e che ansimava a terra. Si alzò sfoderò la spada e si avvicinò a me rapidamente…… non mi scansai………e……la lama mi trapassò. Quel poco che rimaneva del mio sangue decise se uscire dalla bocca o dalla nuova ferita che si era aperta sul mio corpo. Ero vicina…… così vicina che potevo sentire il suo profumo…… decisi di farlo…… mi rialzai quel poco che bastava e continuai a far passare la lama dentro di me fino ad arrivare all’elsa, in modo che potesse toccare la mia pelle……… lo baciai…… non avrei potuto più aspettare…… come un gesto lontano le mie labbra si staccarono dalle sue…… chiusi gli occhi e mi accasciai a terra senza volerlo…… volevo digli che lo amavo…… la spada scivolò dalle sue mani… anche lui si accasciò ritornando in se…… avrebbe potuto piangere, urlare. Ma non lo sentii più e non l’avrei più potuto sentire……… mi aveva lasciato anche la voglia di vendetta, di impotenza……… ora solo la morte e l’oscurità aleggiavano in me.

  
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