-Storie di Pugni e di Cerotti
 

Un pugno.
Un altro.
E un altro ancora.
Un pezzo di corteccia si staccò dall'albero, cadendo a terra, mentre sulle mani comparvero pronfondi graffi rossi.
Mello urlò. Urlò fino a sentire bruciare la gola.
Near l'aveva battuto, di nuovo. Quello stupido l'aveva umiliato.
E questo lui non poteva accettarlo.
Tirò un calcio all'albero, per poi sedersi a terra, frustrato e sconfitto.
-Se colpisci con rabbia un tronco non risolvi nulla, lo sai vero?-
il biondino alzò lo sguardo, cercando l'origine della voce.
E di quel fastidiosissimo tac tac di tasti.
Poco distante da lui, vide un ragazzo magro, con capelli rosso fuoco e una maglia a righe bianche e nere. Sedeva su un ramo, le gambe a penzoloni, mentre giocava al Game Boy. Gli occhi, oscurati da lenti arancioni, non si staccavano dallo schermo illuminato e le dita volavano rapide sui tastini.
-Near ti ha superato di nuovo, vero? E tu, incazzato, ti distruggi le nocche. E' un comportamento da immaturi, non trovi?-
-Stai zitto! Che ne sai tu?- urlò il biondino -E poi, chi cazzo sei?-
-Piacere di conoscerti, secondo in classifica-
Mello pensò che forse, con uno o due pugni, l'avrebbe smessa di prenderlo per il culo.
Anzi, ne era certo.
-Sono Matt, ma tanto so che non hai mai fatto caso al mio nome scritto sempre dietro al tuo. Non sei una persona che guarda ai propri piedi, no?-
Un pugno e gli avrebbe rotto gli occhialini. Probabilmente le schegge lo avrebbe accecato, ma questo non gli interessava.
Matt sorrise e, chiudendo di scatto la console, scese dal ramo.
-Quando la tua ira funesta si sarà calmata, puoi pure cercarmi nella mia stanza. Proprio ieri mi hanno regalato un nuovissimo gioco per il Game Boy. Se vuoi posso fartelo provare-
Detto questo, lanciò a Mello un pacchetto bianco e si incamminò verso la Wammy's House.
Il ragazzino guardò dentro al sacchetto e trovò qualche benda e dei cerotti.
Lo lanciò lontano, sbuffando, odiando quel ragazzo dai capelli rosso fuoco. Ma già la rabbia sbolliva e il viso chiaro di Mello si rasserenò, per quanto gli era possibile.
Raccolse le bende e si fasciò le mani, mentre il sorriso di quel ragazzino si fece largo nella sua mente.
Matt, questa me la paghi prima o poi.






Non sapeva ancora di aver trovato il suo più grande amico.











Note rapidisime dell'autrice.
  
Matt e Mello si supportano a vicenda. Si sopportano a vicenda.
E tenendo testa uno all'altro diventano migliori amici.
Ho sempre pensato che fosse così tra loro due. E così ho scritto.  

Saluti, Alice.