Lo sai, sei
un
Malfoy e Ti Odio.
Non hai scuse,
inutile dire che ti dispiace…Anche se me lo diresti non ti
crederei.
Mi hai ucciso…
Avevi paura. L’ho
letto nei tuoi occhi quella mattina, mentre mi guardavi.
Ho visto il terrore
pervadere il tuo corpo e la tua mano stringere un Pugnale.
Hai sempre avuto
paura.
Non hai mai alzato
la tua voce per farti sentire, non hai mai combattuto per te stesso,
non ti sei
mai preoccupato di nessuno.
Sei morto Malfoy,
come me. Ti ha ingannato, il Signore Oscuro. Ci sei cascato.
Mi hai salvato…
Hermione Jane
Granger
Odiavo quello
che ero diventato.
Odiavo praticamente gli ultimi anni della mia vita; furono
i peggiori.
I Malfoy caddero in disgrazia. La prima causa era mio
padre sbattuto ad Azkaban. La seconda ero io. Disonorai il mio stesso
cognome,
quando non riuscì ad uccidere Silente quella notte. Appena
mio padre uscì dalla
prigione era furibondo. Mi disse che ero ancora troppo poco preparato a
servire
il Signore Oscuro. Mi disse anche che ero uguale a mia madre Narcissa:
troppo
sentimentale, sotto alcuni punti di vista. Però volevo bene
a mia mamma.
Mia zia Bellatrix d’altro canto mi assicurò che
ero uguale
a mio padre: un Vigliacco, Codardo. Perché scappavo dai
problemi.
Mi hanno
viziato, perché un Malfoy che si rispetti poteva avere anche
il mondo nelle
mani, se solo lo avesse voluto. E io lo volevo inizialmente. Ma
nonostante
tutto, non ho mai
avuto una vita serena e
felice, non è mai stata quella che credevano tutti a
scuola… ho avuto una vita
che Potter poteva a stento immaginare.
Avevo
maggior parte dei parenti rinchiusi in prigione, non che me
né importasse
qualcosa, e all’età di tre anni i miei decisero e
pianificarono quale
sarebbe stato il mio futuro.
Poi venne
Hogwarts. I primi anni là, erano una pacchia, circondato da
ragazze, voti alti,
e sfotté a non finire verso Potter e la sua banda di
stupidi. Accompagnato dai
Weasley, i rossi e imbranati. E anche dalla Granger, la So -Tutto -Io. Era la persona
più odiosa di tutta la scuola,
con una parlantina snervante, sempre a studiare, e con un cespuglio di
rovi per
capelli. La disprezzavo più d’ogni altra cosa
quella Sporca Mezzosangue.
La Odiava
anche Lord Voldemort: fu lui a dirmi cosa dovevo fare quella mattina
durante la
guerra.
<<
Quella è la
Granger vero? Sai cosa fare Malfoy con lei… >>
mi sussurrò nell’orecchio,
poi si smaterializzò.
La Granger sarebbe
stata l’ultima vittima di una guerra senza precedenti.
L’ultima. Perché
Lui mi aveva incaricato di
farlo.
Il cuore mi
batteva all’impazzata, pensavo che sarei crollato, pensavo
che anche quella
volta non ci sarei riuscito. Avrei deluso un’altra volta il
mio Signore. Se veramente
fosse stato così, allora me l’avrebbe fatta
pagare. Il prezzo: la mia vita
credo. Mi ricordo ancora i suoi occhi rossi e fiammeggianti fissi su di
me, e
un sorriso maligno sul volto bianco e serpentino. Lui si fidava di me,
forse.
Ah no, quella volta non lo avrei deluso. Lo feci.
La
Mezzosangue voleva combattere prima di morire, si voleva difendere.
Aveva il
Coraggio da Grifondoro, non la vigliaccheria da Serpeverde. Voleva
morire da
eroina, perciò non si sarebbe mai sottratta.
“
Non ho mai pensato
di dover morire un giorno… ma se proprio devo, vorrei farlo
da vera Grifondoro
e comunque, non Intendo Morire! ”
Quanto
ti sei sbagliata Granger!
Il Signore Oscuro aveva deciso; mi disse che non l’avrei
fatto con la Magia. No. Lei era una Nata Babbana e come tale, doveva
avere una
morte da Babbana.
La Sala Grande era piena di persone che combattevano e di
certo non si sarebbero fermate perchè ero entrato io.
<<
Stiamo per vincere Malfoy…
E voi non potete fare niente. Abbiamo trovato e distrutto tutti gli
Horcrux! >> fece lei.
<< Non è ancora finita
Granger…>>
<<…Non puoi fare niente… Te,
la tua famiglia e Voldemort siete finiti! >>
Socchiusi gli occhi
traendo un profondo respiro… Pensavo
che prima o poi il
mio cuore avrebbe
ceduto, lasciando spazio solo ad una morte stupida, prima di quella
della
Granger. L’unica cosa che vidi quando riaprii gli occhi fu solamente
quell’innato Castano - Dorato
che colorava le iridi degli occhi della Mezzosangue. Era caldo quel
colore.
Riusciva quasi a riscaldarmi dentro, nonostante tutto. Nel profondo
della mia anima,
impalpabile e invisibile a chiunque. Li nascondevo bene i sentimenti e
le
emozioni. Avevo avuto un’ottima insegnante riguardo
all’Occlumanzia.
<< Bugiarda! >> Le
urlai. Estrassi il pugnale (fregato dal corpo di zia
Bellatrix ) dalla tasca della giacca.
Bacchetta in pugno per la Mezzosangue che respirava affannosamente.
Poi un colpo secco spezzò l’aria,
fece sparire tutto e tutti, lasciando solamente me e la Granger.
<
La bacchetta le cadde in terra con
un piccolo colpo.
Le pupille degli occhi della Mezzosangue
si dilatarono velocemente. La Grifondoro, spalancò gli
occhi, la bocca si
contorse in una smorfia di dolore, quasi a cacciare uno stridulo urlo
senza
emettere alcun suono e il tempo, in quanto testimone di quello che era
successo
in quella Sala, sembrava essersi arrestato per qualche minuto. In quel
momento
riuscii solamente a vedere una grossa
chiazza rossa espandersi sul tessuto della sua felpa rosa.
Non aveva funzionato l’incantesimo
della Grifondoro; non quella volta. La guardai, tremava. La Mezzosangue
abbassò
il volto, in modo così da vedere un flusso di liquido rosso
che le usciva dallo
stomaco. Con la mano sinistra, tenevo il manico del pugnale, mentre la
lama intrisa
di Sangue, era nella carne di Hermione. La tirai fuori di colpo. La
Granger, si
piegò in due e vacillò all’indietro
fino a toccare il muro di pietra. Le mani
che cercavano di tamponare la ferita, erano grondanti di sangue. Mi
paralizzai
davanti a lei. Davanti a tutto quel… Sangue. Quasi priva di sensi si
accasciò sul pavimento.
La vidi appassire pian
piano come un fiore che perse la sua linfa vitale. La sua pelle, una
volta
rosea, delicata e calda, iniziò a diventare bianca, pallida
e fredda. Dal naso
altro sangue che colava. La sua pelle, che profumava sempre di Rosa, in
quel
momento si tinse di rosso. Rosso scarlatto, Rosso peccato. Lo
spettacolo era
raccapricciante anche per me.
<< Malfoy… Sai cosa è
veramente l’amore? >> mi disse. La voce le
tremava. La fronte sudava
freddo.
Mi guardò e si lasciò scappare una
lacrima.
M’ inginocchiai.
<< No Granger…>>
Lei fece un enorme sforzo, ma alla
fine con voce sempre più assente e con respiro sempre
più lento rispose.
<< L’amore… è quella cosa
che…>>
<< L’amore non esiste
Granger! >>
Mi ritrassi in piedi a quel punto.
Le avevo dedicato anche troppo tempo.
Era in
agonia, aveva già perso
troppo Sangue. Finalmente dimostrai a tutti che Draco Malfoy non era un vigliacco, e la prova
abbastanza
convincente e soprattutto riuscitissima fu nel vedere Hermione Granger per terra, senza
forze, praticamente
distrutta.
Girai i tacchi e incurante di
tutto quello che era successo mi incamminai.
Il dolore era tantissimo, ma Hermione
era una Grifondoro, era forte. La morte poteva sicuramente aspettare.
<< Mal-malfoy… >> Sapevo
che non avrebbe retto tanto perciò era meglio farlo in
fretta. Mi girai
verso lei.
<<
…Mi dispiace, ma non posso aiutarti
Granger. E comunque anche se volessi non potrei. Mi ucciderà
se lo faccio…
>>
Tornai da lei e m’inginocchiai
nuovamente. Guardai il Sangue. Era rosso, come il mio, come quello di
tutti. Ma
era Sangue sporco. Questo era quello che la rendeva diversa agli altri.
Avvicinai le dita alla ferita. Il tessuto della felpa era bagnato e
molto
freddo, mi bastò sfiorarlo per sporcarmene le mani. Cercai
il suo sguardo,
quello della Granger e lo trovai. Gli occhi della Mezzosangue erano
inespressivi
e lucidi, anche sul punto di morte riusciva bene a trattenere le
lacrime.
Spostai lo sguardo sullo stomaco e mi resi conto che stava perdendo
troppo
sangue. Avrei dovuto fare in fretta, decidere di salvarla in qualche
modo e
fregarmene del Signore Oscuro, oppure lasciare che la morte accettasse
cosa
avevo da offrirle. Mi voltai e vidi che nessuno mi stava osservando. Così
decisi, basandomi su nessun criterio, abbandonandomi
semplicemente all’istinto.
<<
Draco… tu non
se un assassino!>>
<<
Come sa cosa
sono? Potrei sconvolgerla!>>
Estrassi
la bacchetta e la puntai
contro la ferita della Granger. <<
Reverso…>> Il sangue si
ritirò quasi tutto, ma la maglietta rimase
sporca. Avrebbe avuto più tempo per vivere almeno.
Lentamente il suo respiro si
fece più regolare. Se solo parole di Silente
non fossero state
vere, l’avrei lasciata al suo destino. Molto probabile. Forse
non ero mai stato
un assassino. Forse non ero così uguale a mio padre come mia
zia mi diceva.
Non potevo
rimarginare del tutto
la ferita, ma l’incantesimo lanciatole le avrebbe permesso un
altro quarto,
massimo mezz’ora di vita in più, ciò
significava che fosse arrivato qualcuno,
in tempo, forse si sarebbe potuta salvare. Non mi ringraziò.
Se però il Signore
Oscuro sarebbe venuto a conoscenza di quello che avevo
fatto…mi avrebbe…
Ucciso.
Hermione si toccò lo stomaco. Non
c’era niente che non andava, era tutto regolare e normale a
parte una grossa
cicatrice sulla pelle, proprio dove l’avevo colpita.
<< …Perché lo hai fatto
Malfoy? >>
<< Accetta il gesto e sta’
zitta! >>
<< Malfoy… dimmi perchè...
>>
<< Senti Granger, stai
zitta! Non crearti castelli per Aria…Ti ho solo richiuso la
ferita esterna.
L’emorragia non si vede perché è
interna. Quindi puoi decidere:startene
tranquilla cercando di non muoverti, aspettando qualche soccorso,
oppure fare
di testa tua e morire prima del previsto, visto che non durerai molto.
Io…inventerò una scusa con il Signore
Oscuro. >>
In quei secondi l’unica cosa che
temevo più di tutti era Lord Voldemort. Se avesse saputo
cosa avevo fatto mi
avrebbe ucciso senza troppe domande e senza nessuna risposta da parte
mia.
L’avevo appena salvata, e dieci minuti prima
l’avevo uccisa…Codardia? Rimorso?
O magari non volevo realmente farle poi così tanto male?
Voldemort si smaterializzò accanto
a noi due. Doveva aver percepito e visto cosa avevo fatto.
<< So cosa hai fatto Malfoy. L’ho letto nella
tua mente… Oh, un gesto così magnanimo il
tuo…Crucio!
>>
Mi ritrassi indietro, alzai la
testa tremante e iniziai ad urlare.
<< Crucio! >>
Mi contorsi per terra agonizzante.
<< Non hai fatto come ti avevo
chiesto Malfoy… >>
Chiedevo perdono.
<< Inutile… sei come Lucius,
hai paura di tutto! >>
Urlavo e piangevo disteso per terra.
Girai la testa a sinistra e vidi la Granger, cercai un’altra
volta il suo
sguardo. Mi guardava spaventata, ma non fece niente per aiutarmi. I
suoi occhi
castani, mi ricordo solo quello.
<< Perdono dici? …E sia.
>>
Quando smise la tortura sopra me
ero terrorizzato. Respiravo affannosamente. Mi mossi pian piano sul
pavimento
per cercare di rimettermi in piedi. Ci riuscii solo un paio di secondi
dopo,
sotto lo sguardo accusatorio del mio Signore e sotto quello della
Mezzosangue.
<< Mio-mio Signore…Grazie… vi
prometto che… >>
<< E così questa sarebbe la
Mezzosangue? >>
Io la guardai, lei mi guardò.
<< Si… si è lei, la Sporca
Mezzosangue. >>
<< Bene… Uccidila… >>
Mi assicurò che se non l’avessi
fatto avrebbe ammazzato me. La posta in gioco era sempre quella per
Lui. Quello
però non era un gioco; era la realtà. E non era
uno scherzo. Era la mia vita.
<< Malfoy… >> La Granger
me lo disse con un sussurro. Stava male, per il fatto della ferita, lo
vedevo,
e molto presto sarebbe ritornata al punto di partenza. La cicatrice
sullo
stomaco di Hermione non avrebbe retto per altro tempo e lei non voleva
morire.
Pensai che se non l’avessi uccisa
io in quel momento, ci avrebbe pensato l’emorragia interna a portare via con
sé
<< Avada Kedavra! >>
Dalla bacchetta si levò una carica d’energia e
luce verde che si fece strada
fino ad arrivare al petto di Hermione colpendola in pieno. Gli occhi le
diventarono vuoti e la bocca socchiusa. Hermione Granger era morta.
Morta per
l’eternità. Abbassai lo sguardo. La vita da
Mangiamorte mi faceva schifo.
Il Signore
Oscuro rise. Poi mi
diede una pacca sulla spalla.
<< Molto bravo
Draco! >>
Non riuscivo a staccarle gli occhi
da dosso. Quel colore, rimase lì imprigionato, incapace di
far sognare chiunque
altro lo incontrasse.
<< Adesso tocca a te
Malfoy. >>
<< Signore? >>
<< Non crederai mica alla
storia del Perdono vero? Le persone che sbagliano pagano Draco.
Tranquillo,
avvertirò io stesso io i tuoi genitori della tua morte.
>>
Iniziai a respirare più
velocemente. Volevo scappare, ma sapevo che era impossibile. Volevo
rivedere
mia madre, subito. Mi girai di nuovo verso la Granger, credendo che lei
potesse
in qualche modo salvarmi, ma
non ottenni
nulla se non uno sguardo assente e silenzio. Il suo corpo privo di
vita,
giaceva disteso per terra.
I capelli abbastanza mossi, racchiusi in una treccia
erano ancora scompigliati. I tagli sul viso erano più che
evidenti. Sospirai.
<< Avada Kedavra! >> L’ultima
cosa che vidi era una luce verde accecante e
l’oscurità mi avvolse.
Io ero
questo.
Una persona incapace d’amare ma capace di disprezzare gli
altri.
Sono
Morto, proprio come te e non dirò di certo che mi dispiace.
Non ho
mai smesso di odiarti Mezzosangue
… dopo
tutto questo tempo.
Draco Malfoy