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Autore: NoeHP    25/09/2011    4 recensioni
Non aveva funzionato l’incantesimo della Grifondoro; non quella volta. La vidi, tremava.
La Mezzosangue mi guardò lasciandosi scappare una lacrima.
Questa ff partecipa al contest " Draco e...".
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Lo sai, sei un Malfoy e Ti Odio.
Non hai scuse, inutile dire che ti dispiace…Anche se me lo diresti non ti crederei.
Mi hai ucciso…
Avevi paura. L’ho letto nei tuoi occhi quella mattina, mentre mi guardavi.
Ho visto il terrore pervadere il tuo corpo e la tua mano stringere un Pugnale.
Hai sempre avuto paura.
Non hai mai alzato la tua voce per farti sentire, non hai mai combattuto per te stesso, non ti sei mai preoccupato di nessuno.
Sei morto Malfoy, come me. Ti ha ingannato, il Signore Oscuro. Ci sei cascato.
Mi hai salvato…

                                                                                                                 Hermione Jane Granger

Odiavo quello che ero diventato.
Odiavo praticamente gli ultimi anni della mia vita; furono i peggiori.
I Malfoy caddero in disgrazia. La prima causa era mio padre sbattuto ad Azkaban. La seconda ero io. Disonorai il mio stesso cognome, quando non riuscì ad uccidere Silente quella notte. Appena mio padre uscì dalla prigione era furibondo. Mi disse che ero ancora troppo poco preparato a servire il Signore Oscuro. Mi disse anche che ero uguale a mia madre Narcissa: troppo sentimentale, sotto alcuni punti di vista. Però volevo bene a mia mamma.
Mia zia Bellatrix d’altro canto mi assicurò che ero uguale a mio padre: un Vigliacco, Codardo. Perché scappavo dai problemi.
Mi hanno viziato, perché un Malfoy che si rispetti poteva avere anche il mondo nelle mani, se solo lo avesse voluto. E io lo volevo inizialmente. Ma nonostante tutto, non ho  mai avuto una vita serena e felice, non è mai stata quella che credevano tutti a scuola… ho avuto una vita che Potter poteva a stento immaginare.  Avevo maggior parte dei parenti rinchiusi in prigione, non che me né importasse qualcosa, e all’età di tre anni i miei decisero e pianificarono  quale sarebbe stato il mio futuro.
Poi venne Hogwarts. I primi anni là, erano una pacchia, circondato da ragazze, voti alti, e sfotté a non finire verso Potter e la sua banda di stupidi. Accompagnato dai Weasley, i rossi e imbranati. E anche dalla Granger, la So -Tutto -Io.  Era la persona più odiosa di tutta la scuola, con una parlantina snervante, sempre a studiare, e con un cespuglio di rovi per capelli. La disprezzavo più d’ogni altra cosa quella Sporca Mezzosangue.
La Odiava anche Lord Voldemort: fu lui a dirmi cosa dovevo fare quella mattina durante la guerra.   

<< Quella è la Granger vero? Sai cosa fare Malfoy con lei… >> mi sussurrò nell’orecchio, poi si smaterializzò.
La Granger sarebbe stata l’ultima vittima di una guerra senza precedenti. L’ultima. Perché Lui mi aveva incaricato di farlo.
Il cuore mi batteva all’impazzata, pensavo che sarei crollato, pensavo che anche quella volta non ci sarei riuscito. Avrei deluso un’altra volta il mio Signore. Se veramente fosse stato così, allora me l’avrebbe fatta pagare. Il prezzo: la mia vita credo. Mi ricordo ancora i suoi occhi rossi e fiammeggianti fissi su di me, e un sorriso maligno sul volto bianco e serpentino. Lui si fidava di me, forse. Ah no, quella volta non lo avrei deluso. Lo feci.
La Mezzosangue voleva combattere prima di morire, si voleva difendere. Aveva il Coraggio da Grifondoro, non la vigliaccheria da Serpeverde. Voleva morire da eroina, perciò non si sarebbe mai sottratta.     

“ Non ho mai pensato di dover morire un giorno… ma se proprio devo, vorrei farlo da vera Grifondoro e comunque, non Intendo Morire! ”
Quanto ti sei sbagliata Granger!
Il Signore Oscuro aveva deciso; mi disse che non l’avrei fatto con la Magia. No. Lei era una Nata Babbana e come tale, doveva avere una morte da Babbana.
La Sala Grande era piena di persone che combattevano e di certo non si sarebbero fermate perchè ero entrato io. 

<< Stiamo per vincere Malfoy… E voi non potete fare niente. Abbiamo trovato e distrutto tutti gli Horcrux! >> fece lei.
<< Non è ancora finita Granger…>>
<<…Non puoi fare niente… Te, la tua famiglia e Voldemort siete finiti! >>
Socchiusi  gli occhi traendo un profondo respiro… Pensavo  che prima o poi il mio cuore avrebbe ceduto, lasciando spazio solo ad una morte stupida, prima di quella della Granger. L’unica cosa che vidi quando riaprii  gli occhi fu solamente quell’innato Castano - Dorato che colorava le iridi degli occhi della Mezzosangue. Era caldo quel colore. Riusciva quasi a riscaldarmi dentro, nonostante tutto. Nel profondo della mia anima, impalpabile e invisibile a chiunque. Li nascondevo bene i sentimenti e le emozioni. Avevo avuto un’ottima insegnante riguardo all’Occlumanzia.
<< Bugiarda! >> Le urlai. Estrassi il pugnale (fregato dal corpo di  zia Bellatrix ) dalla tasca della giacca. Bacchetta in pugno per la Mezzosangue che respirava affannosamente.
Poi un colpo secco spezzò l’aria, fece sparire tutto e tutti, lasciando solamente me e la Granger. <> disse lei.
La bacchetta le cadde in terra con un piccolo colpo.
Le pupille degli occhi della Mezzosangue si dilatarono velocemente. La Grifondoro, spalancò gli occhi, la bocca si contorse in una smorfia di dolore, quasi a cacciare uno stridulo urlo senza emettere alcun suono e il tempo, in quanto testimone di quello che era successo in quella Sala, sembrava essersi arrestato per qualche minuto. In quel momento riuscii solamente a vedere una  grossa chiazza rossa espandersi sul tessuto della sua felpa rosa.
Non aveva funzionato l’incantesimo della Grifondoro; non quella volta. La guardai, tremava. La Mezzosangue abbassò il volto, in modo così da vedere un flusso di liquido rosso che le usciva dallo stomaco. Con la mano sinistra, tenevo il manico del pugnale, mentre la lama intrisa di Sangue, era nella carne di Hermione. La tirai fuori di colpo. La Granger, si piegò in due e vacillò all’indietro fino a toccare il muro di pietra. Le mani che cercavano di tamponare la ferita, erano grondanti di sangue. Mi paralizzai davanti a lei. Davanti a tutto quel… Sangue.  Quasi priva di sensi si accasciò sul pavimento.
La vidi appassire pian piano come un fiore che perse la sua linfa vitale. La sua pelle, una volta rosea, delicata e calda, iniziò a diventare bianca, pallida e fredda. Dal naso altro sangue che colava. La sua pelle, che profumava sempre di Rosa, in quel momento si tinse di rosso. Rosso scarlatto, Rosso peccato. Lo spettacolo era raccapricciante anche per me.   
<< Malfoy… Sai cosa è veramente l’amore? >> mi disse. La voce le tremava. La fronte sudava freddo.   
Mi guardò e si lasciò scappare una lacrima.
M’ inginocchiai.
<< No Granger…>>
Lei fece un enorme sforzo, ma alla fine con voce sempre più assente e con respiro sempre più lento rispose.
<< L’amore… è quella cosa che…>>
<< L’amore non esiste Granger! >>
Mi ritrassi in piedi a quel punto. Le avevo dedicato anche troppo tempo.
Il Signore Oscuro sarebbe stato fiero di me punto e basta…
Era in agonia, aveva già perso troppo Sangue. Finalmente dimostrai a tutti che Draco Malfoy non era  un vigliacco, e la prova abbastanza convincente e soprattutto riuscitissima fu nel vedere Hermione  Granger per terra, senza forze, praticamente distrutta.
Girai i tacchi e incurante di tutto quello che era successo mi incamminai.       
Il dolore era tantissimo, ma Hermione era una Grifondoro, era forte. La morte poteva sicuramente aspettare.
<< Mal-malfoy… >> Sapevo che non avrebbe retto tanto perciò era meglio farlo in fretta.  Mi girai verso lei.
 << …Mi dispiace, ma non posso aiutarti Granger. E comunque anche se volessi non potrei. Mi ucciderà se lo faccio… >>
Tornai da lei e m’inginocchiai nuovamente. Guardai il Sangue. Era rosso, come il mio, come quello di tutti. Ma era Sangue sporco. Questo era quello che la rendeva diversa agli altri. Avvicinai le dita alla ferita. Il tessuto della felpa era bagnato e molto freddo, mi bastò sfiorarlo per sporcarmene le mani. Cercai il suo sguardo, quello della Granger e lo trovai. Gli occhi della Mezzosangue erano inespressivi e lucidi, anche sul punto di morte riusciva bene a trattenere le lacrime. Spostai lo sguardo sullo stomaco e mi resi conto che stava perdendo troppo sangue. Avrei dovuto fare in fretta, decidere di salvarla in qualche modo e fregarmene del Signore Oscuro, oppure lasciare che la morte accettasse cosa avevo da offrirle. Mi voltai e vidi che nessuno mi stava osservando.  
Così decisi, basandomi su nessun criterio, abbandonandomi semplicemente all’istinto.
<< Draco… tu non se un assassino!>>
<< Come sa cosa sono? Potrei sconvolgerla!>> 

Estrassi la bacchetta e la puntai contro la ferita della Granger. << Reverso…>> Il sangue si  ritirò quasi tutto, ma la maglietta rimase sporca. Avrebbe avuto più tempo per vivere almeno. Lentamente il suo respiro si fece più regolare.
 Se solo parole di Silente non fossero state vere, l’avrei lasciata al suo destino. Molto probabile. Forse non ero mai stato un assassino. Forse non ero così uguale a mio padre come mia zia mi diceva.
Non potevo rimarginare del tutto la ferita, ma l’incantesimo lanciatole le avrebbe permesso un altro quarto, massimo mezz’ora di vita in più, ciò significava che fosse arrivato qualcuno, in tempo, forse si sarebbe potuta salvare. Non mi ringraziò. Se però il Signore Oscuro sarebbe venuto a conoscenza di quello che avevo fatto…mi avrebbe… Ucciso. 
Hermione si toccò lo stomaco. Non c’era niente che non andava, era tutto regolare e normale a parte una grossa cicatrice sulla pelle, proprio dove l’avevo colpita.
<< …Perché lo hai fatto Malfoy? >>
<< Accetta il gesto e sta’ zitta! >>
<< Malfoy… dimmi perchè... >>
<< Senti Granger, stai zitta! Non crearti castelli per Aria…Ti ho solo richiuso la ferita esterna. L’emorragia non si vede perché è interna. Quindi puoi decidere:startene tranquilla cercando di non muoverti, aspettando qualche soccorso, oppure fare di testa tua e morire prima del previsto, visto che non durerai  molto. Io…inventerò una scusa con il Signore Oscuro. >>
In quei secondi l’unica cosa che temevo più di tutti era Lord Voldemort. Se avesse saputo cosa avevo fatto mi avrebbe ucciso senza troppe domande e senza nessuna risposta da parte mia. L’avevo appena salvata, e dieci minuti prima l’avevo uccisa…Codardia? Rimorso? O magari non volevo realmente farle poi così tanto male?
Voldemort si smaterializzò accanto a noi due. Doveva aver percepito e visto cosa avevo fatto.
<< So cosa hai fatto Malfoy. L’ho letto nella tua mente… Oh, un gesto così magnanimo il tuo…Crucio! >>
Mi ritrassi indietro, alzai la testa tremante e iniziai ad urlare.
<< Crucio! >>
Mi contorsi per terra agonizzante.
<< Non hai fatto come ti avevo chiesto Malfoy… >> 
Chiedevo perdono.
<< Inutile… sei come Lucius, hai paura di tutto! >>
Urlavo e piangevo disteso per terra. Girai la testa a sinistra e vidi la Granger, cercai un’altra volta il suo sguardo. Mi guardava spaventata, ma non fece niente per aiutarmi. I suoi occhi castani, mi ricordo solo quello.         
<< Perdono dici? …E sia. >>
Quando smise la tortura sopra me ero terrorizzato. Respiravo affannosamente. Mi mossi pian piano sul pavimento per cercare di rimettermi in piedi. Ci riuscii solo un paio di secondi dopo, sotto lo sguardo accusatorio del mio Signore e sotto quello della Mezzosangue.
<< Mio-mio Signore…Grazie… vi prometto che… >>
<< E così questa sarebbe la Mezzosangue? >>
Io la guardai, lei mi guardò.
<< Si… si è lei, la Sporca Mezzosangue. >>
<< Bene… Uccidila… >>
Mi assicurò che se non l’avessi fatto avrebbe ammazzato me. La posta in gioco era sempre quella per Lui. Quello però non era un gioco; era la realtà. E non era uno scherzo. Era la mia vita.
<< Malfoy… >> La Granger me lo disse con un sussurro. Stava male, per il fatto della ferita, lo vedevo, e molto presto sarebbe ritornata al punto di partenza. La cicatrice sullo stomaco di Hermione non avrebbe retto per altro tempo e lei non voleva morire.
Pensai che se non l’avessi uccisa io in quel momento, ci avrebbe pensato l’emorragia interna  a portare via con sé la Grifondoro. Presi la bacchetta e le riservai un ultimo sguardo carico tristezza, pena.
<< Avada Kedavra! >> Dalla bacchetta si levò una carica d’energia e luce verde che si fece strada fino ad arrivare al petto di Hermione colpendola in pieno. Gli occhi le diventarono vuoti e la bocca socchiusa. Hermione Granger era morta. Morta per l’eternità. Abbassai lo sguardo. La vita da Mangiamorte mi faceva schifo.

Il Signore Oscuro rise. Poi mi diede una pacca sulla spalla.
<< Molto bravo Draco! >>
Non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso. Quel colore, rimase lì imprigionato, incapace di far sognare chiunque altro lo incontrasse.
<< Adesso tocca a te Malfoy. >>
<< Signore? >>
<< Non crederai mica alla storia del Perdono vero? Le persone che sbagliano pagano Draco. Tranquillo, avvertirò io stesso io i tuoi genitori della tua morte. >>
Iniziai a respirare più velocemente. Volevo scappare, ma sapevo che era impossibile. Volevo rivedere mia madre, subito. Mi girai di nuovo verso la Granger, credendo che lei potesse in qualche modo salvarmi,  ma non ottenni nulla se non uno sguardo assente e silenzio. Il suo corpo privo di vita, giaceva disteso per terra.  
I capelli abbastanza mossi, racchiusi in una treccia erano ancora scompigliati. I tagli sul viso erano più che evidenti. Sospirai.  
<< Avada Kedavra! >> L’ultima cosa che vidi era una luce verde accecante e l’oscurità mi avvolse.   

 

Io ero questo. Una persona incapace d’amare ma capace di disprezzare gli altri.
Sono Morto, proprio come te e non dirò di certo che mi dispiace. 
Non ho mai smesso di odiarti Mezzosangue … dopo tutto questo tempo.

                                                                                                          Draco Malfoy

 

  
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