Ehi! perchè te ne sei andata via così,prima? avremmo potuto fare una chiaccherata...
vediamoci dopo le lezioni davanti all'entrata principale. A.
Così ci eravamo conosciuti. Io ero andata all'appuntamento e avevamo cenato insieme, in un ristorante n città. Eravamo tornati prima del coprifuoco, ridendo. Gli avevo raccontato dei miei primi anni di vita in Italia (mi ero trasferita in America a 13 anni) e avevamo scoperto di avere molto in comune (anche il fatto di essere single...). Io studiavo lingue nordiche e lui antropologia. Ci eravamo rivisti la sera dopo e quella dopo ancora, avevamo studiato insieme per il test di antropologia 2...avevamo passato insieme le domaniche, a giocare a bridge e a poker (con i cioccolatini)...eravamo due tipi solitari, amanti dello studio e della lettura.
Ci eravamo frequentati per quasi sei mesi...
Ma, prima della chiusura natalizia della scuola Austin mi aveva mandato un messaggio, dicendo di volermi incontrare urgentemente.
Avevo smesso di fare le valigie ed ero corsa in camera sua.
Imbarazzato, aveva confessato di essere innamorato di me.
Mi ero buttata tra le sue braccia, felicissima. Ci eravamo baciati, ed ero stata con lui tutta la notte, avavamo dormito abbracciati. Ma il giorno dopo lui doveva tornare nel Tennesse e io a New york...
Ci eravamo salutati, con un lungo bacio&abbraccio ed io eo scoppiata a piangere.
Ora sono qui, nel chiostro, ad aspettarlo. Le vacanze sono finite ma c'è ancora neve sugli alberi in cortile.
Lo vedo arrivare: la sciarpa dell'università che sventola nel vento freddo, i capelli ghiacciati, il suo cappotto scuro. Mi sorride. Ci abbracciamo e cominciamo a raccontarci dei rispettivi Natale. Lui mi racconta che l'ha passato con la famiglia, a casa della sorella, che ha cucinato per tutti (lei ama cucinare, però non poi pulire la cucina dopo averlo fatto). Io gli racconto del grande pranzo a casa di parenti, con pietanze italiane e a solita lettera d'auguri di mio papà dall'Italia (i miei genitori sono separati).
Così, parlando, cui dirigiamo verso la mia camera. Mi bacia dolcemente. Sentiamo dei passi. Ci nascondiamo. I professori non tollerano effusioni in pubblico. è il rettore. Non appena se ne va iniziamo a ridere come matti. Lo bacio e poi scappo in camera.
Mi addormento con i suoi occhi azzurri nella mente e il sapore delle sue labbra in bocca.