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Autore: HarryJo    26/09/2011    7 recensioni
L’aria a Hogwarts era irrespirabile. Da quando Severus Piton era diventato il preside di Hogwarts e aveva messo ad insegnare i fratelli Carrow non c’era pace per gli studenti, a meno che tu non fossi un Serpeverde o pieno di entusiasmo all’idea di torturare i tuoi compagni. Insomma, era diventata la scuola perfetta che ti insegnava come diventare un Mangiamorte.
Ma, a parte pochi eletti, nessuno voleva veramente seguire le orme delle Arti Oscure e la maggior parte degli studenti viveva nel puro terrore. Non c’era gioia, nemmeno in chi si sottometteva e obbediva agli ordini che gli venivano imposti.
Uno di questi era Michael Corner.

Questa storia ha partecipato al primo turno del contest "Case contro case!" vincendo la sfida.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Identità

 
 
L’aria a Hogwarts era irrespirabile. Da quando Severus Piton era diventato il preside di Hogwarts e aveva messo ad insegnare i fratelli Carrow non c’era pace per gli studenti, a meno che tu non fossi un Serpeverde o pieno di entusiasmo all’idea di torturare i tuoi compagni. Insomma, era diventata la scuola perfetta che ti insegnava come diventare un Mangiamorte.
Ma, a parte pochi eletti, nessuno voleva veramente seguire le orme delle Arti Oscure e la maggior parte degli studenti viveva nel puro terrore. Non c’era gioia, nemmeno in chi si sottometteva e obbediva agli ordini che gli venivano imposti.
Uno di questi era Michael Corner. Nonostante il suo animo puro, era obbligato ad imparare le Maledizioni che insegnavano durante le lezioni di Arti Oscure e a seguire e approvare – o almeno, far credere di approvare – i propositi che si presentavano durante Babbanologia. Si sentiva sporco, crudele e spietato. Era come se qualcuno gli avesse rubato l’identità e ne avesse messa una nuova dentro al suo corpo; non si riconosceva più, ormai.
Era notte fonda e i suoi sogni erano frammentati. Ormai era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva dormito tutta la notte, immaginando fate e folletti, amici e felicità. Però, quella sera, accadde qualcosa di diverso dal solito. Cominciò a sognare.
 
Era nella Biblioteca della scuola. La stanza era buia, se non per qualche candela che illuminava un tavolino vicino ad uno scaffale, in fondo al corridoio. Si avvicinò, curioso di vedere chi fosse tanto avventato da restare sveglio a quell’ora in Biblioteca con la sorveglianza dei Carrow in giro. Di sicuro era un pazzo.
Quando gli arrivò di fianco, riuscì a riconoscere il volto di un ragazzo della sua stessa Casa, Ackerley Stewart.
« Ackerley? » mormorò sottovoce, e il ragazzino subito sussultò. « Cosa ci fai qui? »
Lo squadrò per un secondo, poi gli si inumidirono gli occhi, mentre tentava di rispondere.
« Sono in punizione » sussurrò. « Sono incatenato qui fino a quando non tornerà Alecto, e per allora devo sapergli dire tutti i motivi per cui i Babbani sono da disprezzare ».
« Perché? Cos’hai fatto? » chiese Michael, titubante.
« Ho detto che il mio migliore amico è un Nato Babbano e che non lo trovo poi così differente da noi » bisbigliò, continuando a trattenere le lacrime. « È tanto che non mi abbiano punito torturandomi, mi ritengo quasi… fortunato » cercò di abbozzare un sorriso, ma l’unica cosa che gli venne fuori fu una smorfia.
Poi tutto si sfocò in un secondo, una forza incontrastabile allontanava Michael da Ackerley, mentre la voce di Alecto si faceva vicina e cominciava a dire: « Stewart, allora hai imparato la lezione? »
 
Si svegliò di soprassalto e si accorse di esser tutto sudato. Quel sogno sembrava così reale, gli sembrava di udire ancora la voce di Ackerley e di vedere il suo sguardo impaurito nel buio della sua camera. Qualche cosa – non sapeva definire cos’era, se la paura o il coraggio – gli disse che era meglio verificare di persona che Ackerley stesse bene. Forse quello era stato solo un sogno, ma voleva esserne sicuro.
Lentamente scese dal letto e cercò le pantofole sul pavimento. Ci mise un po’ a trovarle perché erano sotto alcuni libri che aveva buttato sotto il letto per la fretta, il giorno precedente. Le indossò e aprì la porta della stanza e della Sala Comune molto lentamente, senza far rumore.
Il viaggio verso la Biblioteca sembrò interminabile. Era agitatissimo e aveva paura di essere scoperto; di certo se i Carrow fossero passati per di lì non avrebbero avuto pietà di lui e l’avrebbero torturato fino al suo ultimo respiro.
Aprì la porta della Biblioteca con calma e quasi sussultò nel vedere la luce accesa, esattamente nel tavolino che aveva sognato. Riusciva già a distinguere la figura esile di Ackerley, senza troppi problemi.
Non ci pensò due volte e si avvicinò al ragazzino, stavolta senza chiedergli nulla: sapeva già tutto ed era certo di sapere anche quale fosse la cosa più giusta da fare.
« Scappa » gli sussurrò una volta arrivato alle sue spalle. Ackerley per poco non cadde dalla sedia.
« Scappa » ripeté. « Vai al settimo piano, passa tre volte davanti al corridoio pensando che vuoi un posto dove nasconderti. Ti comparirà la Stanza delle Necessità: lì dentro non ti troveranno ».
Non sapeva nemmeno da dove gli erano venute le parole. Come aveva fatto a pensare tanto rapidamente ad un posto dove far rifugiare quel ragazzino? Decise di non farsi troppe domande, non c’era tempo. Ackerley lo guardava come se fosse impazzito.
« Fidati, vai » lo incoraggiò. « Qui non ti faranno del bene ».
Terrorizzato, il ragazzo prese le sue cose da sopra la scrivania e, senza farselo ripetere due volte, corse fuori dalla stanza, senza nemmeno preoccuparsi di non far rumore.
« Stewart, allora hai imparato la lezione? »
Dal vivo la voce di Alecto metteva molta più paura di quanto l’avesse fatto in sogno. Michael si girò a guardarla, conscio che probabilmente di lì a pochi istanti sarebbe morto, per la sua insolenza.
Dapprima la Mangiamorte lo guardò stupefatta, ma poi un sorrisino sinistro le si dipinse sul volto. Prese la bacchetta e con la punta accarezzò il mento di Michael che, nel frattempo, sentì il cuore smettere di battere.
« Bene, bene, bene, cosa abbiamo qui » disse, con un ghigno. « Un eroe, non è così? » domandò, girandogli intorno. Poi prese la mira e urlò: « Crucio! »
Michael sentì il dolore trafiggergli tutte le parti del corpo, e più cercava di divincolarsi, più si sentiva accartocciare su se stesso. Un milione di spilli gli avevano appena trafitto tutti i muscoli, e per un momento si sentì svenire, ma poi, quando Alecto abbassò la bacchetta, scoprì di essere più sveglio che mai, sfortunatamente. Per un momento aveva sperato che anche quello fosse parte di un sogno.
« Corner, giusto? » domandò Alecto, senza ricevere risposta. « Trovi divertente sottrarre le persone alle giuste punizioni che devono pagare? Pagherai sulla tua stessa pelle cosa significa metterti contro il volere del Signore Oscuro ».
Una risata malvagia si levò nell’aria. Michael, senza riflettere, tirò fuori la sua bacchetta. Non sapeva a cosa avrebbe potuto servirgli – che speranze aveva lui contro quella donna, così imbevuta di arti oscure? – ma era la sua unica speranza.
Alecto però lo precedette e con un gesto svogliato della mano lo Disarmò.
« Pensavi davvero di poter combattere? » lo schernì. « Oh, Michael… Perché non ti arrendi e vieni dalla nostra parte? La tua vita sarebbe così semplice per te, dopo ».
« Mai ». Quella parola gli costò uno sforzo immane e pronunciandola sentì il sapore ferreo del sangue sulle labbra. Se una sola Maledizione Cruciatus era capace di farlo sanguinare, non osava pensare cosa sarebbe successo di lì a pochi istanti.
« Peccato ». Alecto filtrò con la sua unica parola la rabbia, l’odio, il risentimento e la gioia che avrebbe provato continuando la sua tortura.
Ma Michael non aveva più paura, ormai aveva scelto. In realtà la sua scelta era risalita a due anni prima, quando aveva giurato fedeltà all’Esercito di Silente. Allora non aveva capito quanto avrebbe influito la sua firma su un pezzo di carta, ma ora riusciva a sentire la lealtà a quel giuramento farsi più forte dentro di lui. Avrebbe combattuto, fino alla fine. Il regime di Voldemort non avrebbe conquistato il suo cuore, il sogno di quella notte lo aveva dimostrato.
« Crucio! »
 Il dolore si impossessò di nuovo di lui, che non riusciva più a contrarre un muscolo.
« Crucio! »
La vita gli stava passando davanti agli occhi e riusciva ancora a scorgere il volto di Ackerley, le sue lacrime. Aveva fatto tutto quello per lui.
« Crucio! »
Le maledizioni di Alecto risuonavano nella stanza e sembravano sempre più potenti e difficili da sopportare. Michael si ritrovò a sperare che la facesse finita, mentre si accasciava sul pavimento, ascoltando le risate di Alecto.
E l’ultima parola che sentì aveva un suono parecchio familiare, come se quella sera avesse rimbombato nelle sue orecchie fin troppe volte – e così infatti era stato.
« Crucio! »
 
Si risvegliò in Infermeria, qualche giorno più tardi. Madama Chips stava lavorando nervosa alle sue ferite: evidentemente la tortura di Alecto non l’aveva ridotto molto bene.
« È stato un sogno? » chiese con la voce impastata dal sonno.
« Magari lo fosse. Sta giù, vado a prenderti qualcosa per farti passare il dolore. Per fortuna ti sei risvegliato ».
Michael la guardò allontanarsi e all’improvviso sentì un dolore alla spalla, seguito da altre fitte provenienti da ogni parte del corpo. Eppure, nonostante quello, al ricordo della notte precedente non poteva far a meno di sentirsi bene.
Quel sogno l’aveva riportato ad essere Michael. Gli aveva fatto riconquistare la sua identità. Ora non sarebbe più stato un codardo, ma si sarebbe ribellato a quel regime, come stavano facendo molti altri. Il suo posto era al centro della Battaglia, lo era sempre stato. E la prima cosa che avrebbe fatto appena avrebbe potuto reggersi di nuovo in piedi, sarebbe stato andare nella Stanza delle Necessità, trovare Ackerley e, magari, qualche altra persona che l’avrebbe aiutato a combattere. Sempre.








{ Spazio HarryJo.
I'm back! 
Questa storia ha partecipato al primo turno del Contest "Case contro case!" di Herms, vincendo la sfida *w*
Sì, okay, una storia su Michael Corner... Beh, insomma, nemmeno io avrei mai pensato che ci avrei scritto, eppure mi piace un sacco *w* Forse proprio perché è diversa. 

Tre cosucce:
1) Ackerley Stewart è un ragazzo Corvonero che viene Smistato nel quarto libro della saga, quindi qui è al terzo anno.

2) Il rating è Giallo per precauzione: non so se la tortura che subisce Michael possa essere di rating Verde. 
3) Sul "Lexicon" è indicato che Michael Corner fu torturato dai Carrow durante il suo settimo anno come punizione per aver liberato uno studente. Tutto questo, quindi, è una possibile versione della storia.

4) Pensavo, per quanto riguarda la caratterizzazione di Michael, che la presa di potere di Piton e dei Carrow deve aver distrutto molte persone psicologicamente, costrette ad imparare le Maledizioni Senza Perdono e a non aver pietà dei propri compagni di scuola; spero che questa non sia completamente un'idea sballata ;) 
Bene, fatemi sapere che ne pensate se volete!

Un abbraccio, buona settimana a tutti,
Erica ;D
   
 
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